Finale "pro" Yamaha P 3500S

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steo
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Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da steo » giovedì 28 aprile 2011, 6:59

E' arrivato ieri nel primo pomeriggio.
Bell'aggeggio, dà un'idea di solidità e di razionalità, con un pizzico di design che non guasta.
Per ora mi sono limitato ad utilizzarlo come unico finale stereo dell'impianto in monowiring, collegato direttamente al convertitore wadia (però usando un cavo RCA--->XLR, perché ho un problema sui cavi XLR-XLR, che sono in sostituzione), per valutarne il più possibile le doti di pilotaggio e la "voce".
Già così, in una situazione di connessione non ottimizzata, suona davvero bene.
Limpidezza, naturalezza, dinamica senza sforzo e senza esagerazione. Lo yamaha spinge e tiene i concentrici come se fosse la cosa più semplice del mondo. Se non avessi sentito tanti ampli, alle prese con gli HPD, suonare tutti mediamente bene, come timbrica, ma mostrare chiaramente i loro limiti dinamici e di controllo, penserei che i miei diffusori sono facili da pilotare.
Merito di questo finale il controllo e l'erogazione di corrente. Il risultato, un grande fronte sonoro, limpido, intelligibile anche nei passaggi più complessi dell'orchestra, ricco di molte nuances anche nei pieni dinamici, voci senza compressione alcuna e senza confusione.
Queste le prime impressioni, dopo circa cinque ore di ascolto suddivise in due tranches.
Ah, l'unica controindicazione: viene voglia di alzare il volume sempre più. Alla fine mi sono reso conto di aver tenuto volumi di ascolto molto elevati.

Considerazioni finali: il rapporto qualità/prezzo, questo sconosciuto in ambito hi-fi hiend. Ci volevano un finale pro e dei cavi di segnale proel per farmelo capire dopo una vita.

Paolo Eugeni

Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da Paolo Eugeni » giovedì 28 aprile 2011, 8:39

steo ha scritto:
Considerazioni finali: il rapporto qualità/prezzo, questo sconosciuto in ambito hi-fi hiend. Ci volevano un finale pro e dei cavi di segnale proel per farmelo capire dopo una vita.
Non lo dire troppo forte che sennò i produttori di ampli hi-end chiudono :D :D (tanto non succederà mai visto che gli amanti del pannello in alluminio spazzolato di 3 cm ci saranno sempre...)

E' ormai qualche anno che ho abbandonato il mondo dei finali hi-end per quelli pro...l'ultima prova fu, se non ricordo male, il Nakamichi pa7E di un mio amico contro un Phonic Max 2500 (che ho tutt'ora)...

Dopo qualche minuto di ascolti,ci siamo guardati con una faccia...e lui un mese dopo aveva venduto il suo ampli (che tra l'altro è una stufa) e comprato due Phonic per biamplificare il suo sistema (e ne avanzò...)

Le differenze erano troppo sottili tra i due, la dinamica sfoderata dal Phonic era però molto superiore,per cui il rapporto Q/P del Naka andava a farsi benedire...

Benvenuto nel mondo PRO (cavi compresi mi raccomando)!

wiking
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Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da wiking » giovedì 28 aprile 2011, 8:58

Lieto che lunghi ed articolati 3D come questo mio, dedicato ad un mondo che io stesso conoscevo poco (quello dei finali PA attuali) contribuiscano a far aprire gli occhi anche ai cosiddetti audiofili (che però abbiano il coraggio di rovesciare le proprie scale di valori). Se persino Steo, con sistemi utilizzanti trasduttori particolarissimi come i vecchi HPD di Tannoy, e soprattutto con un collegamento non ottimale, non è fuggito dalla stanza appena collegato il tutto, anzi, ne parla in qs termini, il risultato (informare su alternative ASSAI meno costose ripetto ai soliti nomi sacri) lo stiamo pian piano raggiungendo, bene!
Se infatti i 215, cui ho indirettamente dedicato il 3D, sono sistemi Tannoy da studio particolarmente esigenti sul piano elettrico, gli HPD lo sono di meno, ma al contempo sono notoriamnete più idiosincrasici riguardo alla qualità cosiddetta timbrica delle elettroniche a monte.
Quindi, terreno arduo per ampli senza fronzoli come il finale di cui parliamo.

Tre considerazioni:

1) E' indubbio che le doti dinamiche e di erogazione quasi senza limiti di finali come questo esaltino la vivacità di ogni sistema che ne sopporti -a sua volta- la potenza e la corrente. Anche la scatola sonora 3D ne beneficia, il controllo e la spinta dei grossi coni non parliamone. Unica contropartita, e mi sento di dirlo dopo 5 mesi di utilizzo continuo, una resa della voce un filo troppo scarna ed asciutta, come tutta la gamma media in generale, che talora fa rimpiangere amplificazioni a tubi, oppure a ss in classe A, che ho avuto modo di collegare (sempre alle 215). Non meno realistica, semplicemente un po' meno "tonda".

2) Sono convinto che quanto da cento e passa post stiamo scrivendo sul P3500S si possa applicare a gran parte dei finaloni pro attuali.

3) Rimane strabiliante, al di là delle pulci che possiamo fare a P3500S e compagnia, il rapporto Q/P.
Solo 400 euro o poco più per entrare in possesso di finali nuovi di pacca (e di progettazione ;) ), di qs potenza, con qs caratteristiche aggiunte (filtri vari, DSP nei modelli più evoluti, ecc), con qs buon livello costruttivo (pur tipico di prodotti in grande serie, ma anche qui: ottimizzazione di ogni aspetto), e anche (last but not least) di così basso consumo e scarso ingombro... ;)

Paolo Eugeni

Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da Paolo Eugeni » giovedì 28 aprile 2011, 9:26

wiking ha scritto: 1) E' indubbio che le doti dinamiche e di erogazione quasi senza limiti di finali come questo esaltino la vivacità di ogni sistema che ne sopporti -a sua volta- la potenza e la corrente. Anche la scatola sonora 3D ne beneficia, il controllo e la spinta dei grossi coni non parliamone. Unica contropartita, e mi sento di dirlo dopo 5 mesi di utilizzo continuo, una resa della voce un filo troppo scarna ed asciutta, come tutta la gamma media in generale, che talora fa rimpiangere amplificazioni a tubi, oppure a ss in classe A, che ho avuto modo di collegare (sempre alle 215). Non meno realistica, semplicemente un po' meno "tonda".

2) Sono convinto che quanto da cento e passa post stiamo scrivendo sul P3500S si possa applicare a gran parte dei finaloni pro attuali.

3) Rimane strabiliante, al di là delle pulci che possiamo fare a P3500S e compagnia, il rapporto Q/P.
Solo 400 euro o poco più per entrare in possesso di finali nuovi di pacca (e di progettazione ;) ), di qs potenza, con qs caratteristiche aggiunte (filtri vari, DSP nei modelli più evoluti, ecc), con qs buon livello costruttivo (pur tipico di prodotti in grande serie, ma anche qui: ottimizzazione di ogni aspetto), e anche (last but not least) di così basso consumo e scarso ingombro... ;)
Non da ultimo mi permetterei di aggiungere l'affidabilità nel tempo...sono finali progettati per condizioni d'uso gravose, sia elettriche che ambientali...condizioni che mai si verificheranno in ambito home.

wiking
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Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da wiking » giovedì 28 aprile 2011, 9:28

steo ha scritto:.....
Ah, l'unica controindicazione: viene voglia di alzare il volume sempre più. Alla fine mi sono reso conto di aver tenuto volumi di ascolto molto elevati.
Questa considerazione di Steo è importante. E' una cosa di cui mi sto accorgendo io, ovvero il fatto di ascoltare a livelli mediamente assai più elevati rispetto a prima, per cui le varie mie considerazioni sui limiti timbrici di qs onestissimi finali Yamaha rispetto a prodotti più raffinati con cui li ho confrontati (indubbiamente alcuni lo sono, parlo degli Aleph 0 in primis) andrebbero riparamatrate tuttavia al comportamento di qs ultime in analoghe situazioni di SPL, dove iniziano letteralmente a venir meno, comprimendo e rimpicciolendo il tutto. Parliamo di volumi alti. A bassissimi volumi il primo watt di molti valvolari e dei medesimi Aleph si fa preferire (pur tutto assai più in....piccolo rispetto ai P3500S nei medesimi frangenti)

wiking
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Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da wiking » giovedì 28 aprile 2011, 9:30

Paolo Eugeni ha scritto: Non da ultimo mi permetterei di aggiungere l'affidabilità nel tempo...sono finali progettati per condizioni d'uso gravose, sia elettriche che ambientali...condizioni che mai si verificheranno in ambito home.
E' probabile, considerando le basse temp di esercizio. Ma soltanto il tempo potrà confermarlo. Aggiungo che la stragrande maggioranza dei finali che ho in casa ha decenni o più alle spalle e gode di eccellente salute, anche i vari vecchi classe A di Nelson, che scaldano un botto, ma dissipano MOOOOLTO bene, e sono di una semplicità ed al contempo una robustezza senza tempo.

chiaro_scuro

Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da chiaro_scuro » giovedì 28 aprile 2011, 10:11

Ormai è una certezza: questi ampli sul piano della qualità possono impensierire ampli parecchio costosi e sul piano della dinamica li fanno semplicemente arrossire per la vergogna :oops: ...il tutto al costo di cavo hi-fi "economico" :shock:

L'anno scorso pensavo che non fossi all'altezza di capire il vero suono hi-fi visto che tutti i miei amici virtuali (nei forum) mi criticavano, oggi sono sempre più contento di averli nel mio impianto e di aver seguito la mia testa e non quella degli altri!
Ci volevano un finale pro e dei cavi di segnale proel per farmelo capire dopo una vita.
Anche tu usi i costosissimi cavi proel :lol:
Io li uso sia per quelli di segnale che per quelli di potenza: avrò speso poco più di 100 euro per 30 m di cavi di potenza proel da 4mmq, 6 cavi di segnale proel e 12 connettori neutrik. Non saranno cavi pitonati ma non sono Cicciolina che se la gode con i pitoni :lol:
Alla fine mi sono reso conto di aver tenuto volumi di ascolto molto elevati.
Semplice curiosità: i led di segnale sono sempre accesi o si accendono solo nei picchi dinamici (tipo al colpo di gran cassa della batteria, all'attacco del basso)?
Te lo chiedo perchè avendo il sistema triamplificato mi trovo ad avere l'ampli dei woofer con i led che si accendono seguendo il ritmo e solo a volumi alti quasi sempre accesi ma quelli dei medi e degli alti con i led quasi sempre spenti.

Ciao.

steo
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Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da steo » giovedì 28 aprile 2011, 10:52

Per Paolo:
per quanto riguarda il discorso cavi, è da anni che mi autocostruisco cavi di potenza, segnale e alimentazione. Ho così potuto abbandonare con buona soddisfazione cose tipo XLO Signature 2, Audioquest Jaguar DBS, Delta Sigma litz rame.
Non avendo però più molto tempo da dedicare alla realizzazione dei cavi, ma solo poco, pochissimo tempo per gli ascolti (pensa che in questi giorni sto "beneficiando" dell'assenza di mia moglie e di mio figlio, in vacanza dalla nonna, per poter fare esperimenti), ho optato per i proel già fatti. E mi sembrano roba sana e genuina.

Per Marco:
premetto che nella attuale stanza dedicata alla musica sto ancora lottando con una enfasi in zona medioalta, cui dovrò porre rimedio (in pratica la voce di mark knopfler vede il suo timbro leggermente roco e gutturale parzialmente sopraffatto dalla sua nasalità, mediosa; questo per fare un esempio forse chiarificatore).
Ma al netto di ciò mi preme dire una cosa.
in questi anni di felice convivenza con gli HPD ho imparato che non c'è nulla che li fa più contenti dei watt e della corrente DI QUALITA'.
I migliori ascolti, fin qui, e non per nulla, sono stati con il mio integratone e con l'807 di Mastro Betti.
Questo finale yamaha è stupefacente per la resa, oltre che dinamica, anche timbrica, almeno in questa specifica catena audio.
E' una timbrica sana, genuina, naturale e piena di vita. Ieri, infatti, mentre l'orecchio non ha mai smesso di godere del timbro di ogni strumento e di ogni voce, mark knopfler a parte, il piede non ha cessato un attimo di scandire il ritmo, che fosse con sade, con roger waters, con vivaldi, mahler, canteloube (la mezzo soprano frederica von stade da brividi), tracy chapman, beethoven (piano sonate eseguite da gulda), stephane grapelli, petrucciani, e compagnia cantante e suonante. La mente, dal canto suo, si beava di questa grande "realtà" 3D in cui si trovava piacevolmente immersa ed ingannata.
Magrezze in gamma centrale, non ne ho notate (ma mi riservo ulteriori e migliori ascolti, magari anche in bilanciato puro appena mi arriveranno i proel XLR-XLR, come anche una raddrizzatina timbrica alla stanza, d'obbligo per esprimere giudizi definitivi).
Ciò che mi sento di dire, anche se a bassa voce, è che per ora l'uso dello yamaha mi sembra un ottimo side-grade rispetto ai migliori ascolti da me fin qui effettuati col mio impianto, nel mio ambiente. Forse con un plus, di una scena amplissima in tutte le direzioni (ma non giganteggiante).
E viste le cifre in ballo, se proprio vogliamo buttarla in competizione, ciò significa una vittoria a mani basse dello yamaha.

P.S.: ho trovato benefici nell'inserire il filtro passa (alto o basso???) tagliando a 12 dB/oct tutto ciò che transita sotto i 25 Hz. All'udito, timbricamente, non ci sono differenze; differenze ci sono a livello di corrente erogata e di impulso dinamico. Come me ne sono accorto? I due led verdi, che si accendono una volta superato il mezzo watt continuo di erogazione, per combinazione, nel momento in cui ho deciso di fare la prova, rimanevano accesi quasi ininterrottamente. Una volta spostato il selettore posteriore dalla posizione di off, hanno iniziato ad accendersi-spegnersi molto di più, segno che la corrente erogata era diminuita (e ci credo, tagliando le frequenze più gravi ed energetiche!). All'ascolto nessuna differenza timbrica (tanto sotto i 25 Hz nel mio ambiente è impossibile arrivare), ma una leggera maggiore prontezza nei transienti. Illusione? Autoconvincimento? Chissà.

steo
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Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da steo » giovedì 28 aprile 2011, 11:18

chiaro_scuro ha scritto:Semplice curiosità: i led di segnale sono sempre accesi o si accendono solo nei picchi dinamici (tipo al colpo di gran cassa della batteria, all'attacco del basso)?
Te lo chiedo perchè avendo il sistema triamplificato mi trovo ad avere l'ampli dei woofer con i led che si accendono seguendo il ritmo e solo a volumi alti quasi sempre accesi ma quelli dei medi e degli alti con i led quasi sempre spenti.

Ciao.
I led, come ho detto sopra, si accendono dopo il superamento del 1/2 watt, almeno così c'è scitto nel manuale d'istruzioni. Ieri da me sono rimasti quasi sempre accesi, ma dopo un po' di ore di ascolto mi sono reso conto che avevo ascoltato forte e chiaro, forse troppo.
Non mi stupisce che sulle vie alte non ti si illuminino quasi mai. L'energia richiesta è inversamente proporzionale alla frequenza da riprodurre, o qualcosa del genere (non sono molto tecnico, scusate).

chiaro_scuro

Re: Finale "pro" Yamaha P 3500S

Messaggio da chiaro_scuro » giovedì 28 aprile 2011, 12:18

1/2W a 8 ohm e 1W a 4 ohm quindi nella realtà sarà una via di mezzo se non più spostato verso il watt.
Ho notato che iniziano ad accendersi sui picchi e non sul segnale rms e anche in questo caso possiamo dire che si accendono ad una via di mezzo tra il picco e l'rms.
E' strano vedere quanta poca potenza serva per sentire forte e allo stesso tempo fa pensare il fatto che la potenza, teoricamente, in esubero di questi ampli pro in realtà è utile (vedi confronti con ampli meno potenti pur se di qualità maggiore). C'è una certa contraddizione nel vedere un ampli erogare 1-2W e allo stesso tempo vedere come un ampli da 50W sia con il fiato corto rispetto ad uno da 350W nonostante l'ampli meno potente sia comunque 20-30 volte più potente del "necessario".

Ciao.

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