La genialità del suocero

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bobgraw
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Re: La genialità del suocero

#31 Messaggio da bobgraw » mercoledì 22 maggio 2024, 16:02

Luxman01 ha scritto:
martedì 21 maggio 2024, 22:04
Se rileggi bene quanto scrivo io, --cu cut Se solo ci fosse un po' più di serenità...
Azz..scusami Luxman, nessun isterismo che d'altra parte non mi caratterizza, solo un piccolo equivoco. Benvenuto.

Luxman01
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Re: La genialità del suocero

#32 Messaggio da Luxman01 » mercoledì 22 maggio 2024, 21:16

F.Calabrese ha scritto:
mercoledì 22 maggio 2024, 15:25
Luxman01 ha scritto:
martedì 21 maggio 2024, 22:04
Guarda che sei tu che parti con qualche preconcetto... Nessuna insinuazione, ma una sincera faccina divertita con riferimento al professionista citato più volte anche in questo thread per la riparazione di altoparlanti, ovvero Audioconika di Torino. Se rileggi bene quanto scrivo io, e non solo qui, ho sempre detto che io sono dell'idea che un lavoro di riconatura fatto fare da un professionista riconosciuto, con un kit originale, non vedo perchè non debba essere perfettamente equivalente al nuovo...
Provo a spiegarti il perché...

Nel 1982 io sono stato consocio di una società di noleggio (Service) che fornì -per esempio- l'impianto audio ed il monitoraggio di palco per il tour "Bella Imbriana" di Pino Daniele e per il tour di Peter Frampton, mesi dopo.

Ricordo che avemmo due grossi problemi, con i trasduttori:

1)- I woofers RCF L12-P200 impiegati inizialmente sui bassi a tromba del P.A. e sui Sub dei monitor avevano il cono ottenuto incollando due coni più leggeri, ma il collante non sopportava la sollecitazione nei diffusori acusticamente assai caricati, per cui letteralmente "si aprivano"... Risolvemmo il problema passando ai JBL K-140, anche se la RCF ci aveva gentilmente sostituito tutti i coni "scoppiati" (aprendo il giorno di ferragosto !!!). Relegammo i coni RCF ai Sub per il palco, pure potentissimi.

2)- Una partita di drivers JBL 2441 (Alnico) si rivelò fragilissima, semplicemente perché le bobine avevano un offset verticale che ne teneva metà fuori del traferro. I nostri monitor erano tarati uno per uno, per cui si rimediò diminuendo l'attenuazione. Ma a fine tour i drivers JBL avevano tutti le bobine bruciate, mentre i Gauss che avevamo impiegato nei primi monitor erano ancora perfetti.

La morale di queste due esperienze è banale: se un trasduttore è difettoso in partenza, è inutile invocare l'intervento di "maghi della riparazione"...

Se il driver difettoso era monnezza da nuovo e si è degradato, le probabilità sono quelle che il difetto si rispeta, a distanza di mesi...

In effetti coloro che fanno riconare i coni, di solito lo fanno per poi poterli sbolognare a qualche ingenuo...

A dimostrazione che l'HiFi (ma anche il Pro) sopravvivono meglio se persiste uno "zoccolo duro" di ingenui che si accattano qualsiasi ciofeca.

Saluti
F.C.

Grazie per la volontà e desiderio di trasmettere un messaggio utile e basato su una reale e concreta esperienza. Io penso che però si sia un po' travisato, poichè in questa sede l'uso di altoparlanti e diffusori secondo quanto hai descritto, credo sia un evento che non ha mai toccato l'esperienza di nessuno. Pur i 130 / 140 dB di cui sono capaci i tuoi diffusori, penso siano possibili giusto per il desiderio di provare una volta cosa vuol dire quella pressione sonora, ma non credo sia sostenibile se non per pochi attimi o qualche passaggio che si vuole riprodurre con il massimo della dinamica. Io stesso con le Dominator non credo di essere mai arrivato ai 123 dB di cui sono capaci, magari in qualche transiente senz'altro al fonometro un picco si vede, ma roba di millisecondi se va bene. Forse non ci si rende conto di cosa voglia dire una simile pressione sonora, oltre i 130dB i danni all'udito possono essere permanenti.
Secondo me queste affermazioni, suffragate da questo tipo di esperienze, fanno passare a mio parere un messaggio che è facile generalizzare, in cui l'utenza difficilmente poi riesce a discriminare di quale tipo di altoparlante e quale destinazione d'uso avrà.
Ovvio che l'esperienza di un grande professionista con diffusori da palco è importante e non si discute, ma non puo' essere la stessa che ho fatto io o altri che magari hanno diffusori domestici impiegati in appartamento.
Io non getterei mai nel caminetto una coppia di JBL L220, tanto per dire un diffusore interessante con woofer con sospensioni in foam.
Io non so quale tipo di scelte commerciali avete fatto al tempo in cui eri consocio di un service e se avevate fatto la scelta di impiegare solo materiale e ricambi nuovi originali, ognuno segue la sua strada e ha le sue buone motivazioni per farlo; io nel mio piccolo ho un cugino che ne ha uno in cui al massimo arriva a sonorizzare eventi all'aperto per circa 2000 persone, così come per lunghi anni ho frequentato il Palatrussardi essendo il figlio di D.T. , che si chiama anch'esso D.T. , un mio compagno di classe alle superiori , e di riparazioni fatte in tutti i modi, poichè "the show must go on", ne ho viste fare di tutti i colori.
Tutti BGW, Crown, Soundcraftsmen e tanti altri che ho con me "a tenermi compagnia" , le Domninator e qualche JBL4755 mi sono state donate proprio da lui quando venne chiuso il Pala!

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Re: La genialità del suocero

#33 Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 22 maggio 2024, 23:33

Luxman01 ha scritto:
mercoledì 22 maggio 2024, 21:16
...per lunghi anni ho frequentato il Palatrussardi essendo il figlio di D.T. , che si chiama anch'esso D.T. , un mio compagno di classe alle superiori , e di riparazioni fatte in tutti i modi, poichè "the show must go on", ne ho viste fare di tutti i colori.
Ossignore...

Fantastico...!

Se quella "T" sta per Togni abbiamo finalmente l'occasione di raccontare agli appassionati di uno dei casi più significativi nella evoluzione dell'Audio Pro in Italia.

Spero ardentemente che la tua risposta sia SI'.

Per il resto è tutto molto semplice, ma ne parliamo domani, dopo la tua risposta.


Grazie
F.C.

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Re: La genialità del suocero

#34 Messaggio da Luxman01 » giovedì 23 maggio 2024, 8:37

Penso che se ti va di raccontare una tua esperienza e aneddoti della tua vita professionale, si possa fare lo stesso indipendentemente da chi fosse il titolare della ditta che gestiva il Palatrussardi. Anche perchè i tuoi racconti sono sempre estremamente graditi, hanno un ritorno sempre di commenti entusiasti che ne dimostra l'apprezzamento. Poichè il tuo sito lo conoscevo e leggevo da molti anni, dopo aver notato una foto dell'impianto del Pala, ho sempre provato a chiedere a D.T. "senior" se ricordasse il nome della persona che si occupo' di ingegnerizzare il suono in quella struttura; purtroppo ho sempre avuto risposte in cui si affermava che i quegli anni le persone e gli interessi che gravavano attorno erano così elevati e vari che è impossibile ricordare il nome di migliaia di persone. D.T. poi è sempre stato vicino all'aspetto commerciale dell'impresa che non a quello tecnico, che delegava volentieri.

Io negli anni '80 ero un ragazzo appassionato e vedere da vicino, nonchè toccare nei momenti in cui non era impegnato in qualche manifestazione, durante qualche soundcheck, un impianto audio di quella portata, era naturalmente un sogno.
Comunque il Pala era solo uno degli interessi di D.T., la cui impresa gestiva molti altri palazzetti, teatri e anche parchi acquatici. Furono anni carichi di divertimento genuino, visto ovviamente dagli occhi di un giovane carico di ingenuità e passione tale ero io.

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Re: La genialità del suocero

#35 Messaggio da F.Calabrese » giovedì 23 maggio 2024, 10:32

Luxman01 ha scritto:
giovedì 23 maggio 2024, 8:37
... Poichè il tuo sito lo conoscevo e leggevo da molti anni, dopo aver notato una foto dell'impianto del Pala, ho sempre provato a chiedere a D.T. "senior" se ricordasse il nome della persona che si occupo' di ingegnerizzare il suono in quella struttura; purtroppo ho sempre avuto risposte in cui si affermava che i quegli anni le persone e gli interessi che gravavano attorno erano così elevati e vari che è impossibile ricordare il nome di migliaia di persone. D.T. poi è sempre stato vicino all'aspetto commerciale dell'impresa che non a quello tecnico, che delegava volentieri...
Beh.. si può ben dire che nel caso specifico fece un errore a dir poco colossale... delegando alla Linear e risparmiandosi persino di prendere un semplice caffé con il progettista dell'impianto.

Se lo avesse fatto (come fanno tutti i clienti di un certo livello), avrebbe scoperto che la Linear aveva imposto un compenso di progettazione che era meno di un terzo rispetto a quello che mi era stato corrisposto per gli impianti Audiometric ed H.Q. Io mi ero quindi trovato nella imbarazzante situazione di non poter dispiegare le mie conoscenze di punta, anche perché ero in trattativa per l'impianto 23 vie per il tour europeo di Pavarotti, per il quale il compenso era quanto meno normale.

Fu così che io compensai il minore importo adottando DUE (attenti al due..) innovazioni mai viste fino ad allora nel campo del P.A.: la prima era il VERO Line Array, vale a dire un Line Array in cui tutte le posizioni occupate dal pubblico erano comprese lungo una parallela all'array e non oltre. Questo risolveva uno dei problemi principali di quella configurazione, ma al prezzo di impiegare linee lunghe la bellezza di 38 (trentotto !) metri... da moltiplicare per quattro. Ci vollero infatti 1200 altoparlanti (JBL 8110, appena entrati in catalogo), che producevano 109 dB di picco con appena quattro finali di potenza.

All'epoca non si sapeva del problema della risposta in alto dei grandi Line Array, ma -una volta misurato- sarebbe stato facile risolverlo con poche trombe aggiunte, come è stato effettivamente fatto, ma dai tecnici della JBL. Io infatti ero stato vittima del gentile trattamento consistente nello strapparmi l'assegno di mano, dopo che avevo consegnato la fattura quietanzata, per vedermene consegnare uno dimezzato. Per fortuna il rappresentante che mi aveva contattato si vergognò del trattamento e mi compensò della parte che mancava. (un rappresentante intelligente assai, perché pochi mesi dopo ricevette l'ordine di tutti i trasduttori necessari per l'impianto 23 vie per Pavarotti... Una commessa che avrebbe certamente perso, se non fosse stato così corretto).

Ritornando a D.T., se lui si fosse scomodato a fare due chiacchiere con me, avrebbe appreso della possibilità di realizzare ed installare impianti direttivi con una cifra inferiore alla metà di quello che aveva acquistato e con prestazioni assolutamente superiori: con una singola progettazione avrebbero potuto risolvere i problemi acustici di più palasport (quelli che gestivano) ed avrebbero potuto addirittura coordinare dei tour italiani di artisti di grido, guadagnandoci enormemente, perché il problema dell'acustica dei palasport è rimasto sostanzialmente irrisolto da allora... (e parliamo di fine anni '80).

Per un mancato caffé l'Italia ha perso l'opportunità di ascoltare concerti con le voci perfettamente intellegibili nei palasport, che in fondo sono le strutture più sicure ed attrezzate per qualsiasi tipo di evento e sono anche ben diffusi sul territorio.

Quanto a me, in quei giorni avevo uno stipendio di circa nove milioni al mese come Direttore Esecutivo di Stereoplay, più la commessa per l'impianto 23 vie, più due grandi studi di registrazione da progettare e realizzare: abbastanza da indurmi a non cercare altro lavoro.

Piccola annotazione finale. Anni dopo, ad un seminario con Eugene Patronis organizzato dalla Texim ed al quale erano invitati i maggiori tecnici audio italiani (c'era anche Marcello Croce...), qualcuno pose al Prof. Patronis (autorità indiscussa a livello planetario...) quale fosse la migliore configurazione possibile di impianto audio per i grandi spazi coperti. Lui stava per abbandonare l'aula, per recarsi all'aeroporto, per cui accennò solo una breve risposta, disegnando sulla lavagna esattamente la configurazione del mio impianto per il Palatrussardi. Ricordo che -emozionato- impiegai troppo tempo a tirar fuori dalla mia borsa la foto di quell'impianto, per cui lui era ormai uscito dall'aula... :lol:

C'è di che riflettere, sulla sfortuna degli italiani e non solo con le questioni di ricerca e di audio in particolare.


Saluti
F.C.

Luxman01
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Re: La genialità del suocero

#36 Messaggio da Luxman01 » giovedì 23 maggio 2024, 11:18

Grazie mille per il tuo appassionante racconto, io come detto allora ero un ragazzo e quindi molto acerbo sia di vita che di tecnica audio. Comunque capisco il tuo rammarico, se puo' parzialmente portare qualcosa in più posso dirti, avendo conosciuto la famiglia nel suo intimo da molto vicino, che affinchè un'impresa cresca e prosperi servono tantissimi ingredienti; D.T. purtroppo, genio in alcuni settori, è totalmente negato in altri. La prova ne è che di quello che fu un impero, soprattutto dal punto di vista economico, non è rimasto nulla o quasi. Oggi vivono in situazioni quasi borderline, essendo abituati alla vita nomade (essendo circensi) . Credo sinceramente che al tempo il comportamento di D.T sia stato quello di una persona ingannata a sua volta, essendo portato di carattere a fidarsi ciecamente di tutti, quindi probabilmente aveva fiducia nella Linear che invece aveva capito che era una buona gallina da spennare, senza alcuna lungimiranza e accontentandosi di portare a casa quanto più possibile in quel momento, finchè sarebbe durato.

Potrei raccontarti un piccolo aneddoto al riguardo: io sono ancora oggi molto amico del figlio, cui ci lega appunto un'amicizia nata sui banchi di scuola, e lo vedo non dico quotidianamente ma molto spesso. Tra le briciole rimaste dell'impero c'è un Pub / birreria in Milano che gestisce appunto il figlio, sebbene con la supervisione del padre. Il locale ha una serata alla settimana dedicata al Karaoke e in occasione di particolari eventi sportivi tipo partite di lega o altro viene montato un maxischermo e proposta la proiezione dell'evento.
Il pubblico si è sempre lamentato della qualità del suono del locale, totalmente distorto, Le cause sono molteplici a cominciare dai mobili a come sono montati i diffusori ( 4 Yamaha S112IV)...
Quindi qualche tempo addietro, conoscendo la mia "passione" DT figlio mi chiede un aiuto e io mio offro da senza chiedere nulla ovviamente per cercare di spiegargli cosa potevamo fare con quello che c'era. Monto un Ultracurve Pro che ho tra le mie cose con l'intento di fare un'analisi della risposta del locale e capire cosa non va. Una volta visto come correggeva comincio a pensare a come modificare posizione e arredi, e tutto il resto (acustica/materiali fonoassorbenti/eventuali sostituzioni dei diffusori...). Questo succede più o meno alle 16:00 di una certa giornata infrasettimanale. Poi io sono occupato nel mio lavoro per qualche giorno e parto in missione all'estero.
Morale torno, e senza che mi sia stato detto o chiesto nulla, ecco montato un impianto totalmente nuovo con 4 diffusori EV Zx1-90 montati esattamente nella stessa posizione e guarda un po', suona esattamente come prima con gli stessi difetti.
Cosa è successo? Che il padre (ormai ottantenne) si è intromesso e ha chiamato un sedicente tecnico di sua fiducia, spendendo 5 volte tanto e di cui la metà se li sarà intascati il sedicente tecnico a insaputa del padre...

Come vedi il tempo passa ma il vizio rimane :lol:

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