Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

Moderatore: Marcello Croce

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queledsasol
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Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#1 Messaggio da queledsasol » mercoledì 13 ottobre 2010, 18:29

Nell'effettuare una registrazione si presentano molti problemi ,ai quali si ovvia con soluzioni che come tutte le cose umane hanno pro e contro.
Se si effettua una semplice bimicrofonica vi sono varie tecniche , il problema comune e' la ripresa dell' ambiente e la distanza a cui sono
piazzati i microfoni,se l'ambiente e' silenzioso e ha una ottima acustica e l' insieme da registrare e' un piccolo gruppo stumentale nessun
problema ma se l'acustica ambientale non e' favorevole e il gruppo in oggetto e' particolarmente numeroso?
In questo caso viene utilizzata la tecnica multimicrofonica con i suoi pro e contro (che andremo nel proseguo a esaminare).



Ciao

F.Calabrese
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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#2 Messaggio da F.Calabrese » giovedì 14 ottobre 2010, 0:00

Vi invito ad ascoltare il gruppo di tracce finali (da 12 a 31) di "Making Whopee", di Marco Lincetto (Velut Luna CVLD 132).

Uno stesso strumento, un sax, è ripreso a distanze differenti e con diverse tecniche microfoniche.

Ascoltando con attenzione e confrontando le diverse tecniche di ripresa, vi accorgerete che una di queste tende ad essere più "naturale", rispettando non solo la collocazione sia laterale che in profondità dello strumento ripreso, ma anche il corretto rapporto campo-diretto/campo-riverberato (diverso, ovviamente, al variare della distanza...).

Non voglio influenzare le deduzioni altrui: chi ha ascoltato ci riferisca... ed alla fine ne trarremo delle conclusioni "statistiche"...!

queledsasol
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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#3 Messaggio da queledsasol » giovedì 14 ottobre 2010, 0:20

Come visto prima la tecnica bimicrofonica (due microfoni)e' la piu' semplice sul piano teorico,ma difficile sul piano pratico.
I microfoni NON si comportano come le nostre orecchie,le quali sono accoppiate ad un potentissimo elaboratore (il nostro cervello) che in
poco tempo adatta la nostra percezione auditiva all'ambiente che ci circonda.
I microfoni prendono il suono (diretto piu' ambientale)che c'e' nella posizione in cui li abbiamo piazzati;per questo per fare un buon lavoro
si dovrebbero fare varie prove di localizzazione degli stessi con riascolto con un sistema di diffusori (NON in cuffia).
Il risultato sara' comunque un compromesso,ne' piu' ne' meno di una fotografia.
Ma se ci spostiamo sulla tecnica multimicrofonica risolviamo problemi per crearne di altri;con tanti microfoni possiamo limitare l'acustica
ambientale,e prendere un suono in campo piu' ravvicinato e quindi con maggiori particolari ma oltre a problemi di interazione tra i microfoni
vi e' il grande problema dei livelli e della miscelazione tra gli stessi.
In ambito Digitale vi sono due metodologie utilizzate una totalmente digitale che abbassa il livello di ogni singolo microfono prima di
miscelarlo con gli altri per non oltrepassare lo zero digitale (massimo livello di accettazione prima del clipping),quindi prima si registra
ogni singolo microfono alla massima accettazione per avere la maggior risoluzione;poi lo si abbassa (massacrando la risoluzione)per poterlo
miscelare agli altri.
La seconda si converte (sigh!) ogni singolo microfono in analogico,poi utilizzando un mixer analogico (si' quella cosa piena di slider,volumi e pulsanti economicissimi,centinaia di metri di cavi infimi,alimentazioni orride,e nel peggiore dei casi operazionali da 1 euro cad)di gran
nome; si fanno i livelli si miscela il tutto poi (risigh!)si riconverte in digitale a due canali 24 bit 192 Khz e da questo con downsampling
a 16bit 44,1 Khz.
Quindi la scelta e' tra un pugno in faccia o un calcio nei .....decidete Voi....

EDOARDO
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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#4 Messaggio da EDOARDO » giovedì 14 ottobre 2010, 9:57

un mio caro amico maestro d'organo ha effettuato con la tecnica bi-microfonica la registrazione del bellissimo organo tedesco nella chiesa nuova del divino amore sull'ardeatina io ho assistito a una sessione di ripresa..i microfoni due earthworks panoramici erano con gli assi paralleli a una distanza se mi ricordo di poco meno di 1 metro..con l'asta verticale a 3mt circa..l'asta era alle spalle dell'organista.la risoluzione adottata nella registrazione era di 88.1khz mi sembra a 24 bit quest'organo a suo dire nei registri bassi suonava molto forte..in un brano del programma c'era prevista anche una parte di tromba..il cui strumentista quando la suonava anche lui alle spalle dell'organista rivolgeva il padiglione verso la coppia di mic.dall'ascolto della copia che mi ha dato ovviamente in downsamplling allo standard cd ,l'ascolto è di un suono ravvicinato molto potente sulle mediobasse in cui però si coglie un pò l'essenza del suono di quest'organo quindi un suono come direbbe lincetto ravvicinato..questo forse dato che il tempo di riverbero della chiesa è molto più breve rispetto a quello delle chiese classiche..dato che questa è architettonicamente nuova.

queledsasol
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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#5 Messaggio da queledsasol » giovedì 14 ottobre 2010, 17:58

Il risultato finale di un ascolto e' dato dall'insieme di due sistemi;il sistema di registrazione e il sistema di ascolto.
Erroneamente sono sempre stati trattati come due entita' separate,come ho gia' scritto ho un enorme rispetto verso quei fonici che negli
anni 60 hanno cercato di riprodurre la realta',pur con i limitati mezzi di allora.
Forse la consapevolezza della inutilita' di questa ricerca ha demotivato i fonici odierni,o piu' semplicemente si e' formata una nuova scuola
di fonici con ben altre priorita' e/o capacita'.
Io penso che il vero non e' riproducibile,e per quanto ci si avvicini esso e' sempre piu' sfuggente;MA una accettabile riproduzione della
realta' e' possibile.


Ciao

queledsasol
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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#6 Messaggio da queledsasol » sabato 16 ottobre 2010, 14:00

Iniziamo dai microfoni,croce e delizia:si possono dividere sostanzialmente in tre categorie Dinamici,a nastro,a condensatore.
Tralasciamo per ora i dinamici e quelli a nastro e concentriamoci su' quelli a torto o ragione ritenuti piu' performanti, quelli a condensatore;
di questi ve ne e' una nutrita serie che si differenziano in base alla dimensione della capsula e in base alla diversa preamplificazione interna
a valvole o a transistor un'altra differenziazione e' udite udite in base a cosa viene usato per bilanciare il segnale della capsula (questa e'
per sua natura sbilanciata e questo scommetto non ve lo ha mai detto nessuno; forse non perche' non ve lo volevano dire ma molto piu'
semplicemente perche' NON lo sapevano).


Ciao :lol:

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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#7 Messaggio da queledsasol » domenica 17 ottobre 2010, 1:24

Ora voi direte ma che problema c'e' se questa benedetta capsula (la capsula e' l'elemento che in pratica converte le onde sonore in segnale
elettrico)e' bilanciata o no?
Il problema c'e' ed e' mooolto grosso,nel professionale il segnale viene trasportato in maniera bilanciata,per problemi dettati dal rumore
vista la presenza di lunghi percorsi , per cui abbiamo uno standard bilanciato.
Bene Voi direte abbiamo uno standard bilanciato per cui qui e' TUTTO bilanciato,altra grossa delusione quasi tutto (non tutto,ma molto)
NON e' bilanciato ma viene bilanciato elettronicamente o con un trasformatore o con un integrato o a discreti.
E questo non standard inizia proprio dalla fonte il Microfono.


Ma come siamo messi,Ciao :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#8 Messaggio da bepi67 » domenica 17 ottobre 2010, 9:42

Nella vita non si può avere tutto......

Comunque i più performanti pare che siano quelli bilanciati a trasformatore (na vota lo chiamavano "traslatore").

Ciao
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !

queledsasol
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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#9 Messaggio da queledsasol » domenica 17 ottobre 2010, 12:17

Ogni sistema di bilanciamento elettronico presenta inconvenienti,il problema va' risolto a monte TUTTO DEVE essere realmente
bilanciato.(punto)
E questi Tecnici che ci spacciano cioccolata e invece e' altra cosa (sempre marrone)la devono smettere.

Ciao

F.Calabrese
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Re: Registrazioni stereofoniche limiti e problemi.

#10 Messaggio da F.Calabrese » domenica 17 ottobre 2010, 18:20

queledsasol ha scritto:Ogni sistema di bilanciamento elettronico presenta inconvenienti,il problema va' risolto a monte TUTTO DEVE essere realmente bilanciato.(punto)...
Accidenti... è proprio vero...!

Le soluzioni circuitali che consentono di ottenere VERAMENTE quella reiezione dei disturbi captati che solo la trasmissione su linee bilanciate promette sono spesso sconosciute anche ai progettisti di apparati popolarissimi, sia in campo professionale che Hi-Fi.

Per esempio esiste un modo assai interessante di trasmettere il segnale: al positivo della linea si invia l'uscita dello stadio di preamplificazione (che DEVE avere una precisa e costante impedenza d'uscita...), mentre il negativo è semplicemente collegato ad una resistenza che ha appunto il valore della resistenza d'uscita del terminale attivo...

La reiezione dei disturbi è perfetta, se dall'altra parte il circuito ricevente è perfettamente bilanciato, vale a dire se le impedenze d'ingresso dei due terminali attivi sono identiche... Il che non è poi così difficile da ottenere !

Voi non immaginate le DECINE DI DECIBEL di dinamica che si guadagnano operando con linee BEN bilanciate !!!

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