I motivi di un abbandono
Moderatore: F.Calabrese
I motivi di un abbandono
http://www.claudiochecchi.it/i-motivi-di-un-abbandono/
di quale rivista e redazione si parla?
di quale rivista e redazione si parla?
Re: I motivi di un abbandono
Probabilmente Fedeltà del Suono.
Però lo ricordo, nel passato, anche in Audio Review
/Giò
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Re: I motivi di un abbandono
è veramente una goduria
Re: I motivi di un abbandono
Dissento con CC solo su questo punto:F.Calabrese ha scritto:Lettura molto consigliata...
http://www.claudiochecchi.it/perche-le- ... -di-tutto/
F.C.
Pertanto dobbiamo metterci in testa che se vogliamo un’informazione concreta e non un suo simulacro ingannevole, la dobbiamo pagare. E pure cara, perché i suoi costi sono quelli che sono.
Perchè, le riviste che raccontano balle, le riceviamo gratuitamente o le compriamo in edicola?
Oltre a pagarle, ci tocca anche vedere le pubblicità delle ciofeche recensite che s'inseriscno in almeno un quarto delle pagine.
La pubblicazione Web, ha un vantaggio per l'editore/recensore; la pubblicità può non sottointendere alcun rapporto tra il produttore del dispositivo recensito e l'editore/recensore. (Il CC sarebbe in questo caso l'uno e l'altro)
Con un bel contrattino con Google (AD) leditore incasserebbe qualcosa ogni volta che il Giorgio di turno cliccherebbe banner pubblicitari di prodotti per auto o Luca potrebbe cliccare sul banner della Canton, perchè avevano precedentemnte cercato tali prodotti su Amzon o Google...
L'unico problema per un recensore "incorruttibile" è ottenere i prodotti da recensire…
Dovrà sicuramente far uso di uno stuolo di amici che si facciano prestare le apparecchiature dai negozianti o che, avendoli comprati, desiderano capire se han fatto bene o se sono stati "fregati"
Dopo un po', la qualità media dei prodotti potrebbe anche crescere...
/Giò
PS ho solo detto la mia. L'ultimo paragrafo è fondamentale, sennò si fa' la fine dei recensori anglosassoni che, dipendendo dai produttori per le loro recensioni, non modificano per nulla l'andazzo delle riviste tradizionali
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Re: I motivi di un abbandono
Grazie dell'acuta osservazione.Gios ha scritto:...
L'unico problema per un recensore "incorruttibile" è ottenere i prodotti da recensire…
Dovrà sicuramente far uso di uno stuolo di amici che si facciano prestare le apparecchiature dai negozianti o che, avendoli comprati, desiderano capire se han fatto bene o se sono stati "fregati"
Dopo un po', la qualità media dei prodotti potrebbe anche crescere...
PS ho solo detto la mia. L'ultimo paragrafo è fondamentale, sennò si fa' la fine dei recensori anglosassoni che, dipendendo dai produttori per le loro recensioni, non modificano per nulla l'andazzo delle riviste tradizionali
E' proprio come tu dici: la difficoltà maggiore è quella di reperire i prodotti da provare, se si è onesti nel riportare i risultati di tutte le prove.
Va purtroppo escluso il prestito dai negozi, che subirebbero rappresaglie (=minori sconti).
Quanto agli amici, va detto che non tutte le misure possono risultate sempre e comunque innocue (vedi quelle di potenza sugli ampli o di distorsione sui diffusori)... per cui non ci sarebbe nulla di strano se qualcuno si rifiutasse "per sicurezza".
Segue
F.C.
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Re: I motivi di un abbandono
Ora però ragioniamoci insieme...
Chi si avvantaggia di una recensione "all'acqua di rose", come quelle attuali...?
NESSUNO: né l'appassionato potenziale acquirente (che giustamente non si fiderebbe) né il costruttore o distributore del prodotto, che paga la recensione o la pubblicità e riceve davvero poco in cambio.
Ora però esaminiamo il caso di recensioni oneste e condotte con competenza: queste farebbero effettivamente vendere di più il prodotto...!!!
DUNQUE E' NELL'INTERESSE DI COSTRUTTORI ED IMPORTATORI FORNIRE GLI APPARATI IN PROVA a chi li sa testare e recensire seriamente, ma questo SOLO E SOLTANTO se si tratta di apparecchi che vanno veramente bene e costano ragionevolmente...!!!
Per esperienza personale so bene che di produttori e distributori così "convinti" ce ne sono gran pochi...
...mentre i pataccari sono la grande maggioranza...!
Più tardi vi racconterò un caso vero.
Saluti
F.C.
Chi si avvantaggia di una recensione "all'acqua di rose", come quelle attuali...?
NESSUNO: né l'appassionato potenziale acquirente (che giustamente non si fiderebbe) né il costruttore o distributore del prodotto, che paga la recensione o la pubblicità e riceve davvero poco in cambio.
Ora però esaminiamo il caso di recensioni oneste e condotte con competenza: queste farebbero effettivamente vendere di più il prodotto...!!!
DUNQUE E' NELL'INTERESSE DI COSTRUTTORI ED IMPORTATORI FORNIRE GLI APPARATI IN PROVA a chi li sa testare e recensire seriamente, ma questo SOLO E SOLTANTO se si tratta di apparecchi che vanno veramente bene e costano ragionevolmente...!!!
Per esperienza personale so bene che di produttori e distributori così "convinti" ce ne sono gran pochi...
...mentre i pataccari sono la grande maggioranza...!
Più tardi vi racconterò un caso vero.
Saluti
F.C.
Re: I motivi di un abbandono
ricordo anche del grande diego nardi che dopo la recensione su chf del motif c7,dove criticò prima la costruzione,(contenitori sono semplici scatolette-....invece il pre interno del vecchio sansui,specie sul phono..ma io dico anche linea...era più vispo,più luminoso,più dinamico più tutto.non è stata l'unica volta che il pre interno di uno di questi vecchi integrati ne umiliava uno di pretese hi-end....ma anche l'esame dell'interno conferma che questo era un pre da tre milioni al massimo due....sappiamo che era arrivato sui 9 milioni....oggi i cinesi potrebbero rifarlo uguale al prezzo di cocomeri uno e peperoni due....
Indovinate cosa successe?che il forum era pieno di lamentele del nardi ..che le sue recensioni sono inutili...erano stufi di vedere gli interni dei ampli ormai vetusti fine anni70-80..ci fù anche l'editoriale del Chiappetta che si scusò con questi del forum..ect..ect... ed ora nardi dove stà
Indovinate cosa successe?che il forum era pieno di lamentele del nardi ..che le sue recensioni sono inutili...erano stufi di vedere gli interni dei ampli ormai vetusti fine anni70-80..ci fù anche l'editoriale del Chiappetta che si scusò con questi del forum..ect..ect... ed ora nardi dove stà
Re: I motivi di un abbandono
Al di là di tutto ricorderei solo una cosa: il fatto di essere usciti dal "giro" non rende audiofili "consapevoli" (in altre parole, al di là della "questione riviste" sul sito in esame ci sono post pieni delle solite stupidaggini e menate audiofile).
P.S.: ci sono testate online che riescono a pubblicare recensioni oneste ed effettivamente utili al lettore. Certo l'accesso ai prodotti da testare sarà più limitato rispetto ad una rivista, ma diciamo anche che non serve poter recensire proprio tutto
P.S.: ci sono testate online che riescono a pubblicare recensioni oneste ed effettivamente utili al lettore. Certo l'accesso ai prodotti da testare sarà più limitato rispetto ad una rivista, ma diciamo anche che non serve poter recensire proprio tutto
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Re: I motivi di un abbandono
Ecco l'interessante replica di un appassionato:
Saluti
F.C.
Presa qui: http://www.claudiochecchi.it/come-volevasi-dimostrare/Mi ritrovo perfettamente nella tua descrizione: nel 2008/2009 ero un giovane nuovo arrivo nel pubblico “audiofilo”, e ne ho passate di tutti i colori, se non fossi stato davvero motivato avrei desistito.
Hanno provato a fregarmi in tutti i modi bastonandomi perché mi ribellavo alla fregatura.
Hanno provato a farmi fare un sistema scarsissimo, col chiaro intento di farmi cambiare tutto almeno 4 volte facendomi dilapidare denaro, mentre io volevo acquistare, uno alla volta, componenti per me definitivi, senza sostituire ogni componente più di una volta.
Hanno provato a farmi sentire un cretino perché nella musica voglio la gamma bassa, mentre loro volevano catechizzarmi al suono secco e iper-analitico dei tanti frustrati che ci restano invischiati senza più riuscire a fare un passo indietro.
Hanno provato in tutti i modi a propinarmi roba costosissima di marchi sconosciuti, spesso italiani e/o cantinari, che poi li vedi fallire e ti resta in mano un pugno di mosche.
Ora, dopo aver scelto sapientemente oggetti davvero (per le mie tasche) definitivi e di qualità di marchi che offrono sia storia e tradizione che ricerca e sviluppo, dedicando massima attenzione a ció da cui tutto parte (corrente elettrica -rigeneratore di tensione- e sorgente digitale -l’oggetto più costoso della mia catena, e non illogicamente ciò che c’è a valle, diffusori e ambiente, che non possono inventarsi ciò che non c’è alla fonte, né correggere quello che nasce malato-) e al cablaggio (il 99.9% del percorso del segnale, determinante nel pilotaggio dei diffusori) c’è chi prova a farmi sentire un disadattato perché sono FELICE e (a parte un paio di cavi) non voglio cambiare piú niente, godendomi la musica, millantando che non lo faccio perché non avrei i soldi, o perché non sarei un vero audiofilo o perché avrei gettato la spugna (!!!) cambiando interessi.
In particolare, ci sono audiofili bassofobici che vorrebbero, per accettarmi tra di loro, che spendessi almeno 10 mila euro per cambiare le mie vecchie autentiche B&W (un diffusore scelto per la vita) con quei mini totem senza basso che vanno per la maggiore oggi.
Quando ho invitato un appassionato a casa e mi ha detto che dovevo ascoltare coi controlli di tono attivati e i bassi a zero, ho capito che viviamo in mondi diversi, e non c’é niente che si possa fare per salvare questo pubblico e questo settore.
Saluti
F.C.