Diabolik ha scritto: ↑lunedì 2 aprile 2018, 16:32
mariobon ha scritto: ↑lunedì 2 aprile 2018, 16:05
espressione del rendimento che ho postato più volte
rendimento = 10^(0.1(109.2-SPL-DI))
quali sono le ipotesi e le condizioni poste per arrivare qua?
si parte da questa relazione:
Lp=Lw+ID-20log(r)-11 in dB (1)
Il livello di pressione (Lp) è pari al livello di potenza (Lw) più l’indice di direttività (ID) meno 20 volte il logaritmo in base dieci della distanza di misura r meno 11dB.
Il valore 11 deriva dal calcolo delle costanti (densità aria e velocità di propagazione, p-greco) e, in condizioni standard vale 10.8 ma viene spesso arrotondato.
Ponendo Lw=120dB (corrispondenti ad 1 Watt acustico), ID=0dB (radiazione omnidirezionale Q=1) e la distanza r a un metro si ottiene Lp=109.2 dB (che,volendo, si arrotonda a 109dB).
In pratica si confronta l'SPL prodotto da una sfera pulsante ideale (con rendimento del 100%) con l'SPL che avrebbe prodotto il sistema sotto test se fosse stato una sfera pulsante (SPL-DI) alla stessa distanza. Per es. 3 dB di differenza significa che la sorgente sotto test produce metà potenza acustica e quindi ha un rendimento pari a metà rispetto al riferimento.
Condizioni:
- SPL misurato sull'asse di massima radiazione riferito a 1 metro con un Watt in ingresso
- DI fattore di direttività misurato sullo stesso asse
Questa relazione è indipendente dal tipo di sistema (aperto, chiuso, trombe, array, fritto misto, ecc. ) e prescinde dall'impedenza di radiazione. Più comodo di così....
Se si conoscono i rendimenti massimi teorici dei sistemi (in base a una toplogia molto semplice) si vede subito il dato di rendimento dichoarato ha significato fisico oppure no. Per esempio 110 dB 1W/1m corrisponde al 120% di rendimento e non ha significato fisico (oppure manca il DI, la potenza non è quella, la distanza non è quella...).