La solita questione dell'altezza...
Moderatore: F.Calabrese
-
- Messaggi: 674
- Iscritto il: sabato 4 maggio 2019, 17:02
Re: La solita questione dell'altezza...
Poi è chiaro che ci sono una moltitudine di sale da concerto, di ogni dimensione, forma e caratteristiche. So bene che l’Auditorium è carente e “moscio” come dinamica (doveva essere più profondo ma hanno rinvenuto resti archeologici...quindi oltre a mancare l’organo ci sono una serie di carenze), ma di sicuro è una sala molto silenziosa e dettagliata. Si sente se una signora scarta una caramella per la gola a 40 metri di distanza. Altre sale sono più “wagneriane” e d’impatto, ma magari meno pulite. Quindi io parlo prevalentemente delle esperienze di ascolto in Sala Santa Cecilia (già Sinopoli e Petrassi hanno caratteri ben diversi). Magari altri ascoltatori di altre città hanno riscontrato altre caratteristiche dell’evento reale, perché erano diverse proprio le caratteristiche intrinseche delle sale.
-
- Messaggi: 674
- Iscritto il: sabato 4 maggio 2019, 17:02
Re: La solita questione dell'altezza...
Tornando alle registrazioni, e alle tecniche microfoniche, non ho alcuna competenza e ovviamente mi taccio. So solo che alcuni dischi mi sembrano molto più realistici di altri, per cui suppongo che coloro che hanno registrato e elaborato successivamente le registrazioni, abbiano fatto le scelte giuste, o comunque le migliori che potevano fare data la tecnologia a disposizione.
Ci sono molti dischi operistici della Decca, degli anni ‘60 e ‘70 soprattutto, che hanno l’orchestra in basso (giusto! A teatro l’orchestra è nella sua “buca”, più in basso rispetto ai posti in platea), e le voci più alte dell’orchestra (giusto di nuovo! si trovano sul palco). Come abbiano fatto a ottenere questo effetto di “altezze” diverse lo ignoro, sta di fatto che si sente! Magari è il cervello che elabora ciò che ha “deciso” di sentire...ma in dischi registrati con meno perizia non si sentono queste e altre finezze, anzi ci si arrabbia per mille storture. Come ha giustamente sottolineato qualcuno, pianoforti spalmati da una cassa all’altra con note gravi a sinistra e note acute a destra, come fosse un tastierone in soggettiva frontale, stessa cosa per batterie larghe 4 metri e altre mille amenità
Ci sono molti dischi operistici della Decca, degli anni ‘60 e ‘70 soprattutto, che hanno l’orchestra in basso (giusto! A teatro l’orchestra è nella sua “buca”, più in basso rispetto ai posti in platea), e le voci più alte dell’orchestra (giusto di nuovo! si trovano sul palco). Come abbiano fatto a ottenere questo effetto di “altezze” diverse lo ignoro, sta di fatto che si sente! Magari è il cervello che elabora ciò che ha “deciso” di sentire...ma in dischi registrati con meno perizia non si sentono queste e altre finezze, anzi ci si arrabbia per mille storture. Come ha giustamente sottolineato qualcuno, pianoforti spalmati da una cassa all’altra con note gravi a sinistra e note acute a destra, come fosse un tastierone in soggettiva frontale, stessa cosa per batterie larghe 4 metri e altre mille amenità
-
- Messaggi: 42055
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: La solita questione dell'altezza...
Hai un orecchio incredibile!Luca Anzalone ha scritto: ↑giovedì 10 settembre 2020, 23:14...
Ci sono molti dischi operistici della Decca, degli anni ‘60 e ‘70 soprattutto, che hanno l’orchestra in basso (giusto! A teatro l’orchestra è nella sua “buca”, più in basso rispetto ai posti in platea), e le voci più alte dell’orchestra (giusto di nuovo! si trovano sul palco). Come abbiano fatto a ottenere questo effetto di “altezze” diverse lo ignoro, sta di fatto che si sente!...
Quelle registrazioni sono infatti effettuate con tre microfoni sospesi, che riprendono i cantanti da una distanza assai inferiore rispetto a quella degli orchestrali, che peraltro sono immersi in una "buca" che attenua le alte frequenze.
Quel che ascolti è dunque perfettamente coerente con la tecnica di registrazione impiegata !!!
Grazie
F.C.
-
- Messaggi: 674
- Iscritto il: sabato 4 maggio 2019, 17:02
Re: La solita questione dell'altezza...
“Quelle registrazioni sono infatti effettuate con tre microfoni sospesi, che riprendono i cantanti da una distanza assai inferiore rispetto a quella degli orchestrali, che peraltro sono immersi in una "buca" che attenua le alte frequenze.”
Il famoso “Decca tree”, suppongo.
“Quel che ascolti è dunque perfettamente coerente con la tecnica di registrazione impiegata !!!”
Chiaro! E mi sento di aggiungere però che questa tecnica ha voluto ed è almeno in parte riuscita a ricreare anche altezze diverse della scena acustica (e non solo destra-sinistra, più avanzato o arretrato), che fossero coerenti con la musica riprodotta, in questo caso opera lirica. Quindi c’era dietro un pensiero intelligente, che ha trovato risposta alla domanda: “come si può rendere il disco finale il più possibile somigliante a ciò che ascolterebbe uno spettatore in un ottimo posto di platea?”.
Il famoso “Decca tree”, suppongo.
“Quel che ascolti è dunque perfettamente coerente con la tecnica di registrazione impiegata !!!”
Chiaro! E mi sento di aggiungere però che questa tecnica ha voluto ed è almeno in parte riuscita a ricreare anche altezze diverse della scena acustica (e non solo destra-sinistra, più avanzato o arretrato), che fossero coerenti con la musica riprodotta, in questo caso opera lirica. Quindi c’era dietro un pensiero intelligente, che ha trovato risposta alla domanda: “come si può rendere il disco finale il più possibile somigliante a ciò che ascolterebbe uno spettatore in un ottimo posto di platea?”.
-
- Messaggi: 674
- Iscritto il: sabato 4 maggio 2019, 17:02
Re: La solita questione dell'altezza...
E, fissato quell’obiettivo, il posizionamento microfonico è stata quindi una conseguenza.
L’esatto contrario di una registrazione media (o di quelle fatte all’Auditorium con un fiume di microfoni sopra l’orchestra, che “planano sopra boschi di archetti tesi”), in cui il risultato finale, anziché essere l’obiettivo, diventa la conseguenza di una tecnica microfonica errata.
In brutte registrazioni, l’orchestra a volte sembra spalmata sulla parete dietro le casse e non ha profondità, proprio perché come spiegavi se si mettono molti microfoni e tutti sopra l’orchestra, chiaramente è come se noi fossimo messi sospesi a pancia in giù e guardassimo dall’alto i musicisti. Dietro di loro c’è solo il pavimento.
L’esatto contrario di una registrazione media (o di quelle fatte all’Auditorium con un fiume di microfoni sopra l’orchestra, che “planano sopra boschi di archetti tesi”), in cui il risultato finale, anziché essere l’obiettivo, diventa la conseguenza di una tecnica microfonica errata.
In brutte registrazioni, l’orchestra a volte sembra spalmata sulla parete dietro le casse e non ha profondità, proprio perché come spiegavi se si mettono molti microfoni e tutti sopra l’orchestra, chiaramente è come se noi fossimo messi sospesi a pancia in giù e guardassimo dall’alto i musicisti. Dietro di loro c’è solo il pavimento.
Re: La solita questione dell'altezza...
Fantastica, mi hai fatto iniziare bene la giornata!Luca Anzalone ha scritto: ↑venerdì 11 settembre 2020, 1:24[...]con un fiume di microfoni sopra l’orchestra, che “planano sopra boschi di archetti tesi”[...]
-
- Messaggi: 1091
- Iscritto il: venerdì 22 ottobre 2010, 7:20
- Località: Roma
Re: La solita questione dell'altezza...
Scusate la domanda personale e un po' OT.Teo Marini ha scritto: ↑giovedì 10 settembre 2020, 12:08Grazie!!!vincenzo_uli ha scritto: ↑mercoledì 9 settembre 2020, 20:48Penso si riferisca a questo disco della reference recordings
https://referencerecordings.com/recordi ... orchestra/
È una selezione molto bella a prescindere, anche sotto il profilo della qualità artistica.
Che formato prendo?
44.1 kHz/16-bit FLAC
44.1 kHz/16-bit Apple Lossless
44.1 kHz/16-bit WAV
(ho un PC con Win Seven-->DEQ--->DCX)
-
- Messaggi: 1448
- Iscritto il: martedì 19 ottobre 2010, 9:28
- Località: Roma
Re: La solita questione dell'altezza...
@Teo Marini
Riguardo al formato dei file e solo una questione di convenienza pratica, da un punto di vista tecnico, il contenuto di un WAV o FLAC o altro formato lossless non cambia come qualità. Se prendo un WAV, lo converto in FLAC (o in APE o in altro formato lossless) e poi lo riconverto nuovamente in WAV, se provo a confrontare i due WAV, quello di partenza e quello finale, constaterò che, confrontati byte per byte, i due file risultano uguali.
La "fatica" che potrebbe effettuare il processore per decomprimere il FLAC è assolutamente ininfluente: anni fa ascoltavo i FLAC con un vecchio portatile MAC, che si poteva considerare più un meno a livello di un Pentium II, con una quantità di ram ridicola, e non c'erano problemi, neanche a riprodurre file 24/96, che era il massimo a cui arrivava la mia Edirol UA25. Tra l'altro, per farti capire quanto sia "poca roba" il flusso di un segnale audio, un file audio a due canali 24/96, transita su una porta USB 1, infinitamente più lenta già di una USB 2, per non parlare di USB 3.
Piuttosto valuta bene i pro e i contro di WAV rispetto a lossless.
WAV non supporta ufficialmente i TAG, nel senso che è possibile taggare questi file, ma alcuni software potrebbero non riconoscerli. FLAC ed altri formati lossless, supportano nativamente i tag.
La presenza dei tag permette ai player audio di organizzare efficacemente la collezione musicale.
WAV è in genere letto universalmente, lo stesso non può dirsi per FLAC e, maggiormente per formati meno diffusi.
Se ricavi i file estraendoli dai CD, per ottenere il FLAC, bisogna fare un passaggio in più, anche se in genere i software di estrazione lo fanno in automatico.
Riguardo al formato dei file e solo una questione di convenienza pratica, da un punto di vista tecnico, il contenuto di un WAV o FLAC o altro formato lossless non cambia come qualità. Se prendo un WAV, lo converto in FLAC (o in APE o in altro formato lossless) e poi lo riconverto nuovamente in WAV, se provo a confrontare i due WAV, quello di partenza e quello finale, constaterò che, confrontati byte per byte, i due file risultano uguali.
La "fatica" che potrebbe effettuare il processore per decomprimere il FLAC è assolutamente ininfluente: anni fa ascoltavo i FLAC con un vecchio portatile MAC, che si poteva considerare più un meno a livello di un Pentium II, con una quantità di ram ridicola, e non c'erano problemi, neanche a riprodurre file 24/96, che era il massimo a cui arrivava la mia Edirol UA25. Tra l'altro, per farti capire quanto sia "poca roba" il flusso di un segnale audio, un file audio a due canali 24/96, transita su una porta USB 1, infinitamente più lenta già di una USB 2, per non parlare di USB 3.
Piuttosto valuta bene i pro e i contro di WAV rispetto a lossless.
WAV non supporta ufficialmente i TAG, nel senso che è possibile taggare questi file, ma alcuni software potrebbero non riconoscerli. FLAC ed altri formati lossless, supportano nativamente i tag.
La presenza dei tag permette ai player audio di organizzare efficacemente la collezione musicale.
WAV è in genere letto universalmente, lo stesso non può dirsi per FLAC e, maggiormente per formati meno diffusi.
Se ricavi i file estraendoli dai CD, per ottenere il FLAC, bisogna fare un passaggio in più, anche se in genere i software di estrazione lo fanno in automatico.
Leonardo
-
- Messaggi: 674
- Iscritto il: sabato 4 maggio 2019, 17:02
Re: La solita questione dell'altezza...
jurop ha scritto: ↑venerdì 11 settembre 2020, 8:22Fantastica, mi hai fatto iniziare bene la giornata!Luca Anzalone ha scritto: ↑venerdì 11 settembre 2020, 1:24[...]con un fiume di microfoni sopra l’orchestra, che “planano sopra boschi di archetti tesi”[...]
-
- Messaggi: 1091
- Iscritto il: venerdì 22 ottobre 2010, 7:20
- Località: Roma