La "via di mezzo" ha davvero senso ?

La sezione principale

Moderatore: F.Calabrese

danco
Messaggi: 457
Iscritto il: domenica 21 agosto 2011, 10:27

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da danco » giovedì 29 novembre 2018, 20:36

Per ascoltare diffusori amplificati bisogna andare dove vendono strumenti etc..
Non so se tutti lo fanno, a Milano da, non so se si possono fare nomi, diciamo musica fortunata, c'è una saletta dedicata.
E di passaggio mi è capitato di ascoltare delle cose decisamente notevoli.

Danilo

geeksAgainstLoudness
Messaggi: 974
Iscritto il: mercoledì 9 novembre 2016, 6:26

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da geeksAgainstLoudness » giovedì 29 novembre 2018, 23:47

Zelenka ha scritto:
giovedì 29 novembre 2018, 20:26
mariorossi186 ha scritto:
giovedì 29 novembre 2018, 5:35
Chi arriva ad un diffusore attivo o è un appassionato evolutissimo oppure ha un colpo di culo e capisce rapidamente
Condivido, io ci sto arrivando dopo una trafila di vari decenni avendo sperimentato un po' di tutto, incluso l'autocostruzione. Forse è perché prima o poi arriva un pò di disincanto e si inizia a pensare in modo più pragmatico e di più alla musica, che dovrebbe essere il nostro fine ultimo (o qualcuno lo sta dimenticando?).
Anche tra gli attivi esistono sòle , come sempre , ma un attivo ben selezionato può essere definitivo , almeno se se ne accettano i difetti , difetti peraltro insiti sempre in qualsiasi oggetto hifi
Difficile trovare un negozio in cui poter ascoltare qualche diffusore attivo e per farsi un idea mi metto a leggere le recensioni sul sito di Sound on Sound, ma anche lì spesso trovi che i giudizi sono monotonamente positivi, anche se leggendo tra le righe...
Sarebbe stimolante conoscere i pareri dei membri del forum che hanno esperienza di diffusori attivi, tralasciando le applicazioni a sistemi da desktop.

A proposito, nessuno ha ascoltato le nuove JBL 306P? Sembrano un prodottino interessante.
Considera che aggiungo solo un pre o , se ho il giusto dac e ne accetto l'interfaccia , nemmeno il pre
Quindi solo due cavi di segnale , nessun finale in giro
magari un bel RME ADI 2 DAC, mi solletica alquanto, farebbe anche da pre e ampli cuffie, qualcuno nel forum lo ha nel proprio impianto?
Se poi curioso l'interno delle ATC relativo la parte elettronica , sorgono diverse domande , ma , va bene così , molto bene
Questa considerazione potrebbe essere buona per un thread.
iPad -> USB Camera Lightning Adapter -> RME Adi 2 Pro -> Audio Research Reference 75 -> Tairana. E ascolto felice...

mariorossi186
Messaggi: 735
Iscritto il: venerdì 8 dicembre 2017, 10:33

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da mariorossi186 » venerdì 30 novembre 2018, 3:50

Zelenka ha scritto:
giovedì 29 novembre 2018, 20:26

Se poi curioso l'interno delle ATC relativo la parte elettronica , sorgono diverse domande , ma , va bene così , molto bene
Questa considerazione potrebbe essere buona per un thread.
[/quote]

:mrgreen:
intendo che l'elettronica delle ATC 40 attive .... smonta / confuta .... tutte le .... pugne .... audiofile ed è indiscutibilmente un vero concentrato di quanto gli audiofili aborriscono .... riviste insegnano / insegnarono
traduco :
se si smontano le ATC o una attiva a caso , ma dopo averla ascoltata , si capisce che il problema dell'hifi / della riproduzione home di musica .... sta ben altrove
cioè
a che accidenti servono tutti quei monumentali contenitori e frontali spessorati e trasformatori da centrale enel ?
a che servono quegli alimentatori e trasformatori ipertrofici presenti all'interno di tanti DAC milionari audiophile ?
Un problema .... in hifi .... o forse il principale problema .... è la interfaccia diffusore / filtro / amplificazione .... da cui eccoci i condensatori alla Mundorf , le bancate di finali , i trasformatori da centrali idroelettriche , tutta roba che .... alla fine .... serve solo a .... nulla o .... meglio .... serve solo a far casino
Ovvio che se tolgo l'elettronica delle ATC e la collego .... che ne so .... a due 802 .... credo che tutta la magia delle atc con relativa elettronica vada alla malora .
Contemporaneamente non so come potrebbero cambiare le ATC 40 attive se sostituissi la sezione di potenza con la concettualità propria delle amplificazioni hiend .... cioè .... i power pack con una bancata di finali e la sezione driver ed in con qualcosa che .... noi audiofili .... riteniamo performante .... mah :?
alberto inzani

Max
Messaggi: 1636
Iscritto il: martedì 12 giugno 2012, 20:48
Località: ...

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da Max » venerdì 30 novembre 2018, 9:59

Traducendo: per buona parte degli audiofili l'impianto è sempre stato sostanzialmente un'estensione dell'apparato genitale. Finite le innovazioni tecnologiche che potevano essere alla portata di produttori medio-piccoli la strada intrapresa è stata quella del "più grosso è meglio è". Probabilmente la stessa impostazione mentale spiega il successo di quei furgoncini di lusso chiamati SUV.

Giusto per mettere le cose in prospettiva:
- un chip DAC da 1.5 cm² di footprint (alla peggio, cioè alimentato da USB) esce direttamente con 2 Vrms e sfiora i 110 dB di gamma dinamica senza ricorso ad onerosi stadi di uscita esterni, con numeri di distorsione ridicolmente bassi (v. ES9023, PCM5122 -> Objective DAC [v2], Grace Design Standard DAC);
- un driver integrato come LME49810 condensa tutta la componentistica necessaria a costruire un finale eccetto i transistor finali e una manciata di componenti ausiliari, qesti gingilli sono sufficienti a coprire qualsiasi esigenza di amplificazione fino a 300W per canale.

Questi risultati sono il prodotto di uno sforzo di R&D di aziende che fatturano miliardi di dollari, coprono campi applicativi dalla BF alle microonde, dall'automotive all'aerospazio, dove si assumono gli ingegneri per lavorare e non per intortare i potenziali clienti alle mostre dopo aver copiato i progetti dal libro di testo.

Quindi boh, è ora della sveglia. Se ci sono cose che possono ancora fare la differenza sono l'interfacciamento diffusori-ambiente e, eventualmente, la multiamplificazione.

mariorossi186
Messaggi: 735
Iscritto il: venerdì 8 dicembre 2017, 10:33

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da mariorossi186 » venerdì 30 novembre 2018, 10:44

Posto la mia , in aggiunta :
2 ATC 40 attive , acquistate usate , un pre clone .... buono / ottimo , ma non è importante .... nel senso che non è importante in queste riflessioni , ma è importantissimo sempre e comunque , per chi lo impiega ! , un DAC che costa 530 € , dimensioni di un telefonino , ma non entriamo nel dettaglio , soliti file .
Ebbene , io penso che l'audiofilo medio evoluto ed intelligente non chieda altro , abbiamo tutto , compreso qualche difettuccio .... anche Charlize Teron ha poche tette .... :shock: .... eppure :o .
Inserisco DIRAC ed i difettucci si riducono .... almeno nella saletta del proprietario delle ATC
Credermi o meno è un bel sentire come vedere la Charlize , vestita o non , anche se con poche tette ;)
Aggiungo ancora :
al tempo fatta una piccola prova al 4 vie che avevo .... bypasso il mappazzone di bobinazze e condensatori in serie il sub .... andavo in biampli passiva .... ed inserisco un DSP , credo , non lo feci io , al posto del filtro standard .... ebbene , cambiano parecchie cosette
Tutto per sottolineare che con la attuale tecnica si possono fare diverse cosette di rilievo senza svenarsi .... importante è slegarsi dai soliti luoghi comuni hiend .... oppure prendo integrato e cassettine da scarpe e mi accontento senza svenarmi , ma conscio delle limitazioni insite ed obbligate
Ultima modifica di mariorossi186 il venerdì 30 novembre 2018, 10:56, modificato 1 volta in totale.
alberto inzani

mariorossi186
Messaggi: 735
Iscritto il: venerdì 8 dicembre 2017, 10:33

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da mariorossi186 » venerdì 30 novembre 2018, 10:53

Vado OT .... il mio DAC , nel quale sono incappato casualmente perchè suggerito da un conoscente che me lo portò a casa , costa 530 € , ha dimensioni di un telefonino , è alimentato a batterie , legge DSD , necessita di un cavo jack / Pin rca che costa un bel 35 €
è un prodotto industriale da chi si occupa ad alto livello internazionale di digitale , non del solito cervellone hiend ! ! !
confrontato con Emm lab , apogee , accuphase , tutta robetta che costa due soldi , impone tante riflessioni , ma non sul dac da 530 € , bensì su tutti i dac audiophile : chi riesce a spiegarmi la presenza di alimnetatori e dissipatori , in un dac , che potrebbero andar bene in un finale di potenza da almeno 100 watt ? :shock:
alberto inzani

Max
Messaggi: 1636
Iscritto il: martedì 12 giugno 2012, 20:48
Località: ...

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da Max » venerdì 30 novembre 2018, 11:21

mariorossi186 ha scritto:
venerdì 30 novembre 2018, 10:53
Vado OT .... il mio DAC , nel quale sono incappato casualmente perchè suggerito da un conoscente che me lo portò a casa , costa 530 € , ha dimensioni di un telefonino , è alimentato a batterie , legge DSD , necessita di un cavo jack / Pin rca che costa un bel 35 €
è un prodotto industriale da chi si occupa ad alto livello internazionale di digitale , non del solito cervellone hiend ! ! !
confrontato con Emm lab , apogee , accuphase , tutta robetta che costa due soldi , impone tante riflessioni , ma non sul dac da 530 € , bensì su tutti i dac audiophile : chi riesce a spiegarmi la presenza di alimnetatori e dissipatori , in un dac , che potrebbero andar bene in un finale di potenza da almeno 100 watt ? :shock:
È un Ifi?

500 euro per me sono comunque tanti per un DAC minimale. Per quanto mi riguarda:
- 100-150 euro sono la cifra giusta per un DAC USB -> RCA, vedi ODAC Rev. B e Grace Design Standard DAC, quest'ultimo in particolare ha un prezzo estremamente competitivo anche considerando oneri doganali;
- 300-500 euro si dovrebbe iniziare a pretendere qualcosa di più (manopola volume, telecomando, uscite bilanciate, ingressi selezionabili).

I prodotti di Ifi credo siano buoni e una batteria a bordo può far meglio di un'alimentazione USB, detto questo storco un po' il naso per come cavalcato anche l'onda commerciale del DSD (ma se non fosse per questo trucchetto non se li sarebbe filati nessuno). Sono leggermente sovraprezzati a mio modesto parere ma non una cattiva scelta.

Onestamente escluderei Apogee dalla tua lista, sono orientati al mercato professionale e al mercato Apple, quindi non sono prodotti "nudi e crudi" ma con un certo tipo di assistenza e supporto software (e come tutte le cose per Mac si fanno pagare, ma credo sia anche perché Apple impone dei criteri di QA/QC abbastanza stringenti). L'Apogee Duet credo sia il più piccolo DAC esistente con uscite bilanciate (utili se devi pilotare dei studio monitor attivi).

Postilla 1: salvo prodotti spinti all'estremo delle prestazioni strumentali (vedi Benchmark DAC2 / DAC3), non è la qualità sonora a fare il prezzo "giusto" di un DAC, bensì le funzionalità accessorie (ingressi, uscite, DSP, software, etc.)

Postilla 2: i produttori che cercano di reinventare in casa la ruota della conversione D/A finiscono per commercializzare prodotti mastodontici e costosi, salvo mostrare performance ben peggiori di qualsiasi prodotto ad elevata integrazione come quelli summenzionati.

danco
Messaggi: 457
Iscritto il: domenica 21 agosto 2011, 10:27

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da danco » venerdì 30 novembre 2018, 11:29

Soekris.

Danilo

mariorossi186
Messaggi: 735
Iscritto il: venerdì 8 dicembre 2017, 10:33

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da mariorossi186 » venerdì 30 novembre 2018, 12:30

Max ha scritto:
venerdì 30 novembre 2018, 11:21
mariorossi186 ha scritto:
venerdì 30 novembre 2018, 10:53
Vado OT .... il mio DAC , nel quale sono incappato casualmente perchè suggerito da un conoscente che me lo portò a casa , costa 530 € , ha dimensioni di un telefonino , è alimentato a batterie , legge DSD , necessita di un cavo jack / Pin rca che costa un bel 35 €
è un prodotto industriale da chi si occupa ad alto livello internazionale di digitale , non del solito cervellone hiend ! ! !
confrontato con Emm lab , apogee , accuphase , tutta robetta che costa due soldi , impone tante riflessioni , ma non sul dac da 530 € , bensì su tutti i dac audiophile : chi riesce a spiegarmi la presenza di alimnetatori e dissipatori , in un dac , che potrebbero andar bene in un finale di potenza da almeno 100 watt ? :shock:
È un Ifi?
Celsus companion
500 euro per me sono comunque tanti per un DAC minimale. Per quanto mi riguarda:
- 100-150 euro sono la cifra giusta per un DAC USB -> RCA, vedi ODAC Rev. B e Grace Design Standard DAC, quest'ultimo in particolare ha un prezzo estremamente competitivo anche considerando oneri doganali;
- 300-500 euro si dovrebbe iniziare a pretendere qualcosa di più (manopola volume, telecomando, uscite bilanciate, ingressi selezionabili).

I prodotti di Ifi credo siano buoni e una batteria a bordo può far meglio di un'alimentazione USB,
il principio penso sia quello dei telefonini e pure la batteria che si ricarica tramite usb e che si può staccare quando lo si ascolta
detto questo storco un po' il naso per come cavalcato anche l'onda commerciale del DSD
non sono formato per entrare nel dettaglio , scrivo e ribadisco che lo stesso brano in DSD è senz'altro e sempre preferibile , questo almeno abbiamo sempre sentito .
Per dirla .... nel linguaggio dell'audiofilo .... tnto per capirci , in DSD appare tutto molto più naturale e .... realistico .... cioè .... non forzato e non sottolineato puntigliosamente
(ma se non fosse per questo trucchetto non se li sarebbe filati nessuno). Sono leggermente sovraprezzati a mio modesto parere ma non una cattiva scelta.

Onestamente escluderei Apogee dalla tua lista, sono orientati al mercato professionale e al mercato Apple, quindi non sono prodotti "nudi e crudi" ma con un certo tipo di assistenza e supporto software (e come tutte le cose per Mac si fanno pagare, ma credo sia anche perché Apple impone dei criteri di QA/QC abbastanza stringenti). L'Apogee Duet credo sia il più piccolo DAC esistente con uscite bilanciate (utili se devi pilotare dei studio monitor attivi).
se ricordo penso fosse il duetta con e senza il < rifasatore del clock ? ? >
Postilla 1: salvo prodotti spinti all'estremo delle prestazioni strumentali (vedi Benchmark DAC2 / DAC3), non è la qualità sonora a fare il prezzo "giusto" di un DAC, bensì le funzionalità accessorie (ingressi, uscite, DSP, software, etc.)
ancora confermo la mia ignoranza al proposito , voluta , io collego solamente e sento se le differenze di costo hanno un senso . il mio Celsus non ha in ed out bilanciati , solo un out in jack , ma , a mio modo di capire , basta ed avanza a quel prezzo
Postilla 2: i produttori che cercano di reinventare in casa la ruota della conversione D/A finiscono per commercializzare prodotti mastodontici e costosi, salvo mostrare performance ben peggiori di qualsiasi prodotto ad elevata integrazione come quelli summenzionati.
alberto inzani

Zelenka
Messaggi: 128
Iscritto il: sabato 6 maggio 2017, 12:34

Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da Zelenka » sabato 1 dicembre 2018, 14:32

danco ha scritto:
giovedì 29 novembre 2018, 20:36
Per ascoltare diffusori amplificati bisogna andare dove vendono strumenti etc..
Non so se tutti lo fanno, a Milano da, non so se si possono fare nomi, diciamo musica fortunata, c'è una saletta dedicata.
E di passaggio mi è capitato di ascoltare delle cose decisamente notevoli.

Danilo
Lo so che in teoria li trovo nei negozi che vendono strumenti musicali; in pratica, nella mia regione - Campania - non riesco a trovare un bel niente, salvo l'immondizia per sonorizzare le feste di piazza; tanto per dire, volevo ascoltare le Neumann KH 120, mica il top della serie, e l'importatore italiano non è stato in grado di indicarmi un negozio in regione che li avesse in demo; le JBL 306 P sembrano una chimera! se qualcuno del forum che abita nella mia regione può segnalarmi qualche punto vendita, ben venga e ringrazio in anticipo.

Quali sono le cose notevoli che hai ascoltato di passaggio, così allargo i miei orizzonti?

Saluti
Zelenka

Rispondi