La "via di mezzo" ha davvero senso ?

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l_pisani_54
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da l_pisani_54 » martedì 27 novembre 2018, 9:59

La rivendibilità dell'HiFi è tutta da vedere.
Certo un prodotto artigianale è più difficile da valutare, mentre per l'oggetto industriale è più facile fare una stima: basta vedere quanto costa da nuovo, o, nel caso di prodotti vintage, a che prezzo sono offerti gli esemplari usati.
E come quando si fa la stima di un immobile: la maniera più facile è fare un confronto tra oggetti simili, come caratteristiche, condizioni e posizione.
Se non c'è materiale da confrontare ci sono altri metodi.
Però poi non è affatto detto che un determinato amplificatore o diffusore commerciale, offerto ad un determinato prezzo, venga venduto a quel prezzo, o venga venduto proprio. Ricordo che le offerte dei mercatini sono appunto offerte, che possono benissimo restare invendute.
Quelli che acquistano un prodotto HiFi pensando alla rivendibilità, evidentemente amano "giocare", e magari, siccome lo hanno pagato con un forte sconto, pensano pure di guadagnarci qualcosa, rivendendolo.
D'altra parte i prezzi di listino servono a questo: dico al compratore che, perché è lui, ma proprio lui, e mi sta simpatico, gli faccio un bel 40%.
Tanti anni fa, nel settore fotografico, c'era il doppio listino, quello per i negozianti, su cui potevano contare su qualche piccolo sconto e, eventualmente, su un premio quantità a fino anno, e quello per il pubblico, gonfiatissimo, il doppio e anche più.
Una volta una rivista (credo Fotopratica), pubblicò un incauto comunicato, che un importatore aveva inviato ai negozianti, allegato ai nuovi listini, in cui si diceva chiaramente che, per venire incontro alle loro richieste di poter praticare maggiori sconti, avevano provveduto ad aumentare i prezzi del listino al pubblico.
Successe un putiferio e di fatto sparirono i listini al pubblico nel settore foto.
Leonardo

joda
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da joda » martedì 27 novembre 2018, 10:43

Si era partiti dalla via di mezzo, derivati come al solito alla presenza alle mostre, per finire con la rivendibilità;
diventare pubblici, anche piccolissimi come Audel o Brianza Audio o i soliti Larsen o le ultime La Rosetta (:D) , sdogana l'autocostruttore a produttore dotato di Marchio, con tutto ciò che ne consegue. Poi che si produca quello mostrato, esclusivamente su commissione è ben fattibile, evitando investimenti e magazzino e prezzi gonfiati. Poi ognuno del proprio talento è libero di farne ciò che crede!
saluti
Fabio

F.Calabrese
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da F.Calabrese » martedì 27 novembre 2018, 16:12

joda ha scritto:
martedì 27 novembre 2018, 10:43
Si era partiti dalla via di mezzo, derivati come al solito alla presenza alle mostre, per finire con la rivendibilità;
diventare pubblici, anche piccolissimi come Audel o Brianza Audio o i soliti Larsen o le ultime La Rosetta (:D) , sdogana l'autocostruttore a produttore dotato di Marchio, con tutto ciò che ne consegue. Poi che si produca quello mostrato, esclusivamente su commissione è ben fattibile, evitando investimenti e magazzino e prezzi gonfiati. Poi ognuno del proprio talento è libero di farne ciò che crede!
Appunto... su commissione...

E se le commesse sono sparpagliate su decine, anzi centinaia di diversi modelli e marche... beh... la sola soluzione che permette di rientrare dei costi di promozione è quella di alzare i prezzi.

Questo spiega i quasi 15 mila Euro di Listino dei larga banda (La Montespan) di La Rosina... ed i 30 mila Euro per finale mono !

Immagine

Saluti
F.C.

F.Calabrese
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da F.Calabrese » martedì 27 novembre 2018, 22:45

Ho trasferito il post sull'ascolto del mio impianto nel thread già aperto, perché qui era OT.

viewtopic.php?f=5&t=8341&p=138168#p138168

Saluti
F.C.

joda
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da joda » mercoledì 28 novembre 2018, 8:39

Prendendo come esempio il caso La Rosina, non so cosa dire; 15 K € per quei diffusori (tralasciamo l'amplificazione)!
Ogni pezzo venduto include anche tutta l'opera intellettuale, dal nido agli studi superiori? Io capisco tutto, ma si sta davvero esagerando. Ci deve essere un rapporto tra costo del prodotto e prezzo finale, in ogni settore, soprattutto se i vari componenti non hanno nulla di innovativo, sperimentale o determinante, neanche un cabinet complesso da realizzare (Kef Muon). Una ditta edile (non i palazzinari) se è brava ha un guadagno che non arriva al 20 %; un arch. o ing. dietro un lavoro di 100K € con progettazione, sicurezza, d.l. calcoli per il genio civile, con responsabilità senza prescrizione, non arriva al 10%... poi certo c'è chi lavora in nero, chi fa il narcotrafficante, ci sono i notai e, una volta, i dentisti, ora neanche più loro!
Detto questo ringrazio il cielo che ci siano le grandi marche che producono anche le fascie basse, o l'Arch. titolare della Audel che magari fa casse (a prezzi più sensati) per il gusto di farlo, vivendo anche di altro, o le varie Duevel / Larsen che propongono anche in fascia bassa prodotti perlomeno originali, o i FC.
Neanche mi esprimo su prodotti ben più costosi, tanto si sa come la penso.
Mi sembra che si sentano tutti Picasso che da anziano fece strapagare un disegno fatto al volo dicendo che ci era voluta una vita per arrivare a quello... ma lui era Picasso.
Buona giornata a tutti
Fabio

Viva la via di mezzo! ;)

Audiomat
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da Audiomat » mercoledì 28 novembre 2018, 12:54

l_pisani_54 ha scritto:
martedì 27 novembre 2018, 9:59
La rivendibilità dell'HiFi è tutta da vedere.
Certo un prodotto artigianale è più difficile da valutare, mentre per l'oggetto industriale è più facile fare una stima: basta vedere quanto costa da nuovo, o, nel caso di prodotti vintage, a che prezzo sono offerti gli esemplari usati.
E come quando si fa la stima di un immobile: la maniera più facile è fare un confronto tra oggetti simili, come caratteristiche, condizioni e posizione.
Se non c'è materiale da confrontare ci sono altri metodi.
Però poi non è affatto detto che un determinato amplificatore o diffusore commerciale, offerto ad un determinato prezzo, venga venduto a quel prezzo, o venga venduto proprio. Ricordo che le offerte dei mercatini sono appunto offerte, che possono benissimo restare invendute.
Quelli che acquistano un prodotto HiFi pensando alla rivendibilità, evidentemente amano "giocare", e magari, siccome lo hanno pagato con un forte sconto, pensano pure di guadagnarci qualcosa, rivendendolo.
D'altra parte i prezzi di listino servono a questo: dico al compratore che, perché è lui, ma proprio lui, e mi sta simpatico, gli faccio un bel 40%.
Tanti anni fa, nel settore fotografico, c'era il doppio listino, quello per i negozianti, su cui potevano contare su qualche piccolo sconto e, eventualmente, su un premio quantità a fino anno, e quello per il pubblico, gonfiatissimo, il doppio e anche più.
Una volta una rivista (credo Fotopratica), pubblicò un incauto comunicato, che un importatore aveva inviato ai negozianti, allegato ai nuovi listini, in cui si diceva chiaramente che, per venire incontro alle loro richieste di poter praticare maggiori sconti, avevano provveduto ad aumentare i prezzi del listino al pubblico.
Successe un putiferio e di fatto sparirono i listini al pubblico nel settore foto.
Una parziale soluzione al problema l’aveva messa in atto Giussani. I suoi prodotti erano di fatto artigianali e realizzati su commissione, ma esisteva un marchio, una targhetta identificativa di originalità, e un listino. In questo modo era possibile avere quanto meno una base di partenza per una valutazione dell’usato.
Inoltre, in assenza di un marchio e di numeri di serie, e considerando che le casse di Fabrizio in giro non si vedono e pochi sanno come sono fatte, chiunque potrebbe mettere su un sistema qualsiasi e poi andare a dire che è di Calabrese.
A mio avviso l’apposizione di un marchio e dei relativi numeri di serie renderebbe quanto meno perseguibili eventuali furbi. Oltre, come detto, a dare un’indicazione sul valore dell’usato.
Alla fine anche i prodotti am audio si possono ascoltare solo a casa del progettista. Non ci trovo nulla di scandaloso.

A presto,
Mattia

mariorossi186
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da mariorossi186 » mercoledì 28 novembre 2018, 13:36

i prodotti Am Audio hanno da sempre un listino ed un riconoscimento dei modelli tramite sigle .... la assoluta normalità ....
Si può contrastare la .... normalità .... commerciale .... importante è non arrabbiarsi se qualcuno o tutti i clienti la seguono .... e .... soprattutto , non sfotterli .
capita che diventi un boomerang e .................................................
I prodotti Giussani avevano un listino ed un catalogo .... situazione standard .... ma assai diversa da quella scelta da F.C. .... ed erano su ordinazione .... ma modelli a listino / catalogo
se si pretende di confutare dogmi commerciali bisogna proporre una alternativa che vada bene ai due interlocutori , non ad uno solo
Ripeto , poi ognuno fa come gli pare .... importante è non pretendere che gli altri capiscano la tua .... novità commerciale
alberto inzani

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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da Audiomat » mercoledì 28 novembre 2018, 14:48

mariorossi186 ha scritto:
mercoledì 28 novembre 2018, 13:36
i prodotti Am Audio hanno da sempre un listino ed un riconoscimento dei modelli tramite sigle .... la assoluta normalità ....
Si può contrastare la .... normalità .... commerciale .... importante è non arrabbiarsi se qualcuno o tutti i clienti la seguono .... e .... soprattutto , non sfotterli .
capita che diventi un boomerang e .................................................
I prodotti Giussani avevano un listino ed un catalogo .... situazione standard .... ma assai diversa da quella scelta da F.C. .... ed erano su ordinazione .... ma modelli a listino / catalogo
se si pretende di confutare dogmi commerciali bisogna proporre una alternativa che vada bene ai due interlocutori , non ad uno solo
Ripeto , poi ognuno fa come gli pare .... importante è non pretendere che gli altri capiscano la tua .... novità commerciale
sì, d’accordo, ma è grosso modo quello che ho scritto io. mi sfugge il contraddittorio.

a presto!
Mattia

mariorossi186
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da mariorossi186 » mercoledì 28 novembre 2018, 15:56

il contradditorio è insito :
un prodotto con cataloghi , listini e modelli / vs , per dire , un prodotto che non esiste , ma che è in continua evoluzione o cambiamento = nessun prodotto è uguale all'altro
un prodotto reperibile e confrontabile presso acquirenti / vs un prodotto .... quale ?
entrambi sono visionabili presso il costruttore ? Direi il contrario esatto
Giussani costruiva su richiesta .... ma modelli a catalogo e visibili ....
e fin qui nulla di nuovo
Il nuovo od originale sarebbe averci .... supponiamo .... il prodotto .... MIGLIORE .... e contemporaneamente starsene ancorati in riva al lago
poi , ripeto , ognuno fa come gli pare .... ed infatti da anni suggerisco l'esatto contrario .... ma è ugualmente normale che si possa non aderire e nemmeno condividere certe posizioni ed , essendo su un forum , par lecito criticarle , NON deriderle !
Esempio , io non mi farei MAI 1700 km per ascoltare un pezzo da hifi
Esempio , io farei 3 punti di riferimento in Italia .... già detto .... presso conoscenti fidati e disponibili .... ma .... e se questi si copiano il FH per arricchirsi .... che succede ?
Bel casino , valà
alberto inzani

Audiomat
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Re: La "via di mezzo" ha davvero senso ?

Messaggio da Audiomat » mercoledì 28 novembre 2018, 16:31

mariorossi186 ha scritto:
mercoledì 28 novembre 2018, 15:56
il contradditorio è insito :
un prodotto con cataloghi , listini e modelli / vs , per dire , un prodotto che non esiste , ma che è in continua evoluzione o cambiamento = nessun prodotto è uguale all'altro
un prodotto reperibile e confrontabile presso acquirenti / vs un prodotto .... quale ?
entrambi sono visionabili presso il costruttore ? Direi il contrario esatto
Giussani costruiva su richiesta .... ma modelli a catalogo e visibili ....
e fin qui nulla di nuovo
Il nuovo od originale sarebbe averci .... supponiamo .... il prodotto .... MIGLIORE .... e contemporaneamente starsene ancorati in riva al lago
poi , ripeto , ognuno fa come gli pare .... ed infatti da anni suggerisco l'esatto contrario .... ma è ugualmente normale che si possa non aderire e nemmeno condividere certe posizioni ed , essendo su un forum , par lecito criticarle , NON deriderle !
Esempio , io non mi farei MAI 1700 km per ascoltare un pezzo da hifi
Esempio , io farei 3 punti di riferimento in Italia .... già detto .... presso conoscenti fidati e disponibili .... ma .... e se questi si copiano il FH per arricchirsi .... che succede ?
Bel casino , valà
Siamo grosso modo in accordo. La mia proposta deriva dal fatto che mi pare la produzione di Fabrizio stia convergendo verso 3 o 4 modelli ben definiti. Se poi ogni due/tre anni fa degli upgrade, direi che ci sta anche questo.
Ciò detto, come scrivi anche tu, ognuno è libero di gestire il proprio business come ritiene più opportuno, così come i clienti sono liberi di indirizzarsi dove credono.

A presto!
Mattia

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