Lo dico con dispiacere, in fondo il mio primo cd (ed il mio primo lettore, un CD-104) è legato ad un preciso ricordo della mia vita, poco più che ventenne. Da allora furono sempre di meno i vinili da me acquistati (che progressivamente iniziarono a diminuire nei negozi).
Ora sta succedendo la medesima cosa ai cd.
A Milano il più noto negozio di cd, con un enorme sotterraneo dedicato alla classica, si è appena dimezzato. Nel senso che il sotterraneo dedicato alla classica in questione è chiuso, e le migliaia di cd e le centinaia di sacd (già, proprio così) sono stati svenduti al 50 % , come articoli da smaltire (peccato, la cultura a mo parere non si dovrebbe svendere come al mercatone). Non resta nulla, e nuovi arrivi non sembrano previsti (di classica).
Restano sulla piazza milanese i megastore come Ricordi e Feltrinelli, qui i settori dedicati al supporto fisico sono ancora grandi, ma ghà in altri megastore come Messaggerie Musicali lo "spazio cd" si è ridotto drasticamente.
Stiamo assistendo alla fine di un'epoca? Non sono il solo a chiedermelo:
http://www.linkiesta.it/blogs/dischaunt/addio-cd-2012
Cosa ci resta (analogico a parte, ma io parlo di nuove releases!!!)?
Sul versante della musica liquida non credo tutto sia già così user-friendy, a meno di ridurre le aspettative a ciò che offre il colosso iTunes: musica compressa a costi da supporto fisico 16bit/44,1kHz!
Sul versante del download in formato non compresso (anche 24/96), mi ci dedico da un anno, ma sono convinto che ci sia ancora molto da fare per semplificare il settaggio di ciò che sta tra il file ed il dac, e farlo suonare al 100% di come potrebbe....
la progressiva scomparsa del cd
Moderatore: F.Calabrese
Re: la progressiva scomparsa del cd
Ciao Marco,
il negozio di cui parli è Buscemi? Se sì, come credo sia, è davvero un peccato: spero che almeno la parte ove si trovano i titoli di musica non-classica non sia soggetto a drastiche decurtazioni.
Un saluto,
Diego
il negozio di cui parli è Buscemi? Se sì, come credo sia, è davvero un peccato: spero che almeno la parte ove si trovano i titoli di musica non-classica non sia soggetto a drastiche decurtazioni.
Un saluto,
Diego
Re: la progressiva scomparsa del cd
per ora sembrerebbe di no, ma in ogni caso la chiusura di un reparto come quello è un brutto segno.