Capacità dei cavi

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Moderatore: F.Calabrese

bobarco
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Capacità dei cavi

Messaggio da bobarco » venerdì 16 dicembre 2011, 11:50

Salve, anche di questo argomento vorrei capirci qualcosa. Cosa è la capacità di un cavo, quali effetti ha, come si deve scegliere in base ad ampli e diffusori. Perché questa domanda? Come detto in altro post ho da poco acquistato, sull'onda emozionale dei ricordi, una coppia di Kef 104ab che intendo pilotare con un Naim XS. Ora sappiamo che Naim consiglia i suoi cavi, o altri, a bassa capacità per evitare oscillazioni dell'ampli sprovvisto della rete di Zoebel .... ma qui mi sorgono molte incertezze per via delle tante voci sentite e lette ... tipo:
- Se il cavo è a bassa capacità ma le casse ad alta (?) si possono avere problemi.
- Un cavo a piattina è sempre a bassa capacità. (la classica piattina da elettricista?)
- I Naim moderni non soffrono con cavi ad alta capacità.
- I cavi a bassa capacità sono quelli schermati tipo quelli per segnale della TV, gli altri no.
.... ed altre dicerie che ora non ricordo. In pratica come si riconosce un cavo a bassa capacità se non si hanno i dati del costruttore?
Possiedo dei Exposure DMF1 da terminare, sono fatti a piattina, vanno bene?
Sono gradite sia spiegazioni tecniche e scientifiche che spiegazioni a prova di somaro per chi, come me, è totalmente ignorante in materia.

Not_Only_Tube
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da Not_Only_Tube » venerdì 16 dicembre 2011, 12:19

Ciao Bobarco!
Il sistema cavo è un insieme che in elettrotecnica è assimilabile alla combinazione di 4 caratteristiche elettriche:
- capacità
- induttanza
- resistenza
- velocità di propagazione (in relaz. a percentuali della vel. della luce)

Escludendo la caratteristica 4 che nel nss. caso è la meno significativa, le prime 3 possono avere un certo
impatto su quello che è il sistema hifi che ci riguarda.

Altra variante che và ad influenzare ulteriormente il risultato è la componente frequenza. Più la frequenza del segnale sinusoidale
cresce, più il suo modo di percorrere il cavo cambia. E' un pò come avviene sulle linee ad alta tensione dove le cariche elettriche si
dispongono solo sugli strati superficiali del cavo stesso (i cavi ad alta tensione possono avere a parità di corrente, il centro della
condotta, addirittura cava, vuota). Nel nostro caso più la frequenza riprodotta è alta più l' effetto di distribuzione superficiale è accentuato!
intanto ragiona su questo..
8-)

F.Calabrese
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 16 dicembre 2011, 12:53

Ho avuto diversi ampli Naim, anni fa...

Ricordo bene uno che era divenuto bollente senza che alcun segnale arrivasse ai diffusori: autoscillava a radiofrequenza...!

Ebbene, il cavo con cui lo avevo sbadatamente collegato era un coassiale, quindi con capacità elevata.

Una volta compresa la cosa, mi sono sbarazzato di corsa di tutti i Naim...

Il problema NON è dunque nel cavo, ma nella instabilità dei finali: se il progettista, per risparmiare una bobinetta e due resistenze, decide di mettere in commercio un'anatra zoppa... è liberissimo di farlo...!
Come noi siamo liberissimi di preferire amplificatori più stabili e sicuramente più bensuonanti.

Saluti
F.C.

P.S.: Begli argomenti, che vengono fuori...!!!

audiofilofine
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da audiofilofine » venerdì 16 dicembre 2011, 13:11

più che il voler risparmiare è il non sapere..
magari sui datasheet philips non era scritto....
secondo me eh............. :mrgreen:
ciapàl sòt che lè un biscott

alberto inzani
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da alberto inzani » venerdì 16 dicembre 2011, 13:39

audiofilofine ha scritto:più che il voler risparmiare è il non sapere..
magari sui datasheet philips non era scritto....
secondo me eh............. :mrgreen:

esatto,
naim ed exposure = application notes PHILIPS .... capite poco ed altrettanto mal applicate,
la sola disposizione sullo stampato dei componenti può provocare stabilità od instabilità diverse,
ma basta poco,
un oscilloscopio da 200€ e qualche condensatore da 220 pf a 0,47 micro con una resistenza
.... chiamasi,
con la bobina avvolta sulla resistenza in uscita,
rete di Zobel :o :shock: 8-) ;) :mrgreen: :D ,
ma anche il redattore naim su suono,
montenegro alex,
sapeva un ca@@o od era un altro prezzolato .... cambia poco,
solo la dose di malafede od ignoranza

alberto

PS
provate a fare oscillare Norma od i vecchi DMA Spectral .... se ci riuscite ;)

Not_Only_Tube
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da Not_Only_Tube » venerdì 16 dicembre 2011, 16:15

Gli spectral hanno da sempre puntato su larghezze di banda dalla cc ai MHz quindi dubito che basassero la loro stabilità su reti di zobel interne. E' più facile che
lavorassero su compnentistica di uscita ridondante e con piccole controreazioni locali, stadio per stadio in banda Hf.
I moderni bipolari e/o mosfets di potenza hanno già a livello di chip una piccola rete interna di compensazione..
Comunque dovremmo tornare a parlare dei cavi..
8-)

F.Calabrese
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 16 dicembre 2011, 16:48

Not_Only_Tube ha scritto:Comunque dovremmo tornare a parlare dei cavi...
Siiiiiiiiiiii...... slurp...!!!

Immagine

Saluti
F.C.

bepi67
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da bepi67 » venerdì 16 dicembre 2011, 17:12

alberto inzani ha scritto:
esatto,
naim ed exposure = application notes PHILIPS .... capite poco ed altrettanto mal applicate,
la sola disposizione sullo stampato dei componenti può provocare stabilità od instabilità diverse,
ma basta poco,
un oscilloscopio da 200€ e qualche condensatore da 220 pf a 0,47 micro con una resistenza
.... chiamasi,
con la bobina avvolta sulla resistenza in uscita,
rete di Zobel :o :shock: 8-) ;) :mrgreen: :D ,
L'Inzani ci capisce..... :roll:

Infatti ho visto lo schema dei vecchi naim......simile a quello di almeno altri 10.000 amplificatori....non so per quelli nuovi ;)

Ciao
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !

alberto inzani
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da alberto inzani » venerdì 16 dicembre 2011, 17:24

bepi67 ha scritto:
alberto inzani ha scritto:
esatto,
naim ed exposure = application notes PHILIPS .... capite poco ed altrettanto mal applicate,
la sola disposizione sullo stampato dei componenti può provocare stabilità od instabilità diverse,
ma basta poco,
un oscilloscopio da 200€ e qualche condensatore da 220 pf a 0,47 micro con una resistenza
.... chiamasi,
con la bobina avvolta sulla resistenza in uscita,
rete di Zobel :o :shock: 8-) ;) :mrgreen: :D ,
L'Inzani ci capisce..... :roll:

Infatti ho visto lo schema dei vecchi naim......simile a quello di almeno altri 10.000 amplificatori....non so per quelli nuovi ;)

Ciao


gli schemi si rassomigliano un pò tutti,
il livello di decenza dei costruttori invece varia assai,
alcuni prendono pari pari ed il finale oscilla,
altri,
invece,
si ingegnano assai, ed usano una retina di Zobel, bobinetta, condensatorino da 0,1 micro e resistenza da solitamente 10 ohm 5 Watt .... non sembrerebbe complicato .... ma Sonus Faber, Serblin, Pro Ac, Vienna, e quant'altro, insegnano diversamente .... finiture e lucidature,
roba da " Brava casa " .... poi i gusti :mrgreen:

alberto inzani
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Re: Capacità dei cavi

Messaggio da alberto inzani » venerdì 16 dicembre 2011, 17:32

Not_Only_Tube ha scritto:Gli spectral hanno da sempre puntato su larghezze di banda dalla cc ai MHz quindi dubito che basassero la loro stabilità su reti di zobel interne. E' più facile che
lavorassero su compnentistica di uscita ridondante e con piccole controreazioni locali, stadio per stadio in banda Hf.
I moderni bipolari e/o mosfets di potenza hanno già a livello di chip una piccola rete interna di compensazione..
Comunque dovremmo tornare a parlare dei cavi..
8-)

Spectral DMA 50 ed 80 sono sapientissime evoluzioni esasperate dello schema application notes della Hitachi,
sono totalmente accoppiati in continua, nessun condensatore in serie e nemmeno un delirante circuito servo,
ma solo un passa basso in ingresso, in parallelo, a limitarne la larghezza di banda e controllarne la stabilità.
In uscita esiste la rete Zobel, la componentistica non è ridondante, anzi, due coppie di finali ed un driver mosfet contenitore TO 220 alettato, insomma un finale economicamente implementato.
Hanno fortissimi tassi di controreazione totale, poca o nulla locale, e la loro perfezione tecnica alle misure, stabilità e quadra a 20 Khz perfetta, deriva dalla presenza di un condensatore variabile in parallelo alla resistenza di controreazione verso l'uscita;
tale condensatore, con un cacciavitino in plastica, permette di tirare la quadra alla perfezione.
Norma fà di meglio, quadra perfetta a 200 Khz e stabilità assoluta con capacità in uscita da 100 pico a 0,47 micro,
Spectral parte invece da 2,2 nano

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