Giradischi Era

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costino175
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Giradischi Era

Messaggio da costino175 » lunedì 30 luglio 2012, 16:11

Un piccolo suggerimento per chi volesse completare un buon impianto Vintage con un giradischi veramente ottimo ma anche veramente accessibile. Parlo dell'Era 444 mk VI, prodotto agli inizi degli anni 70 dall'azienda francese a quel tempo guidata da Verdier. Non è facile da trovare, ma a volte si riesce a reperire in buone condizioni intorno ai 100 euro (ovviamente senza il braccio che all'origine era uno Sme). Ha un motore silenziosissimo, 48 poli e offre un'eccellente costanza di rotazione. Si può facilmente costruire una basetta su misura per altri bracci, io ho usato un Audio Note e nell'insieme il risultato era vicinissimo a quello fornito da un Micro DX 1500. Per economizzare suggerisco l'utilizzo di un Rega Rb 250 , ovviamente usato, per una spesa globale tra i 200 e i 250 euro, nulla a confronto di prodotti moderni di analoghe prestazioni......

Carlo Morsiani
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Re: Giradischi Era

Messaggio da Carlo Morsiani » martedì 31 luglio 2012, 15:05

costino175 ha scritto:Un piccolo suggerimento per chi volesse completare un buon impianto Vintage con un giradischi veramente ottimo ma anche veramente accessibile. Parlo dell'Era 444 mk VI, prodotto agli inizi degli anni 70 dall'azienda francese a quel tempo guidata da Verdier. Non è facile da trovare, ma a volte si riesce a reperire in buone condizioni intorno ai 100 euro (ovviamente senza il braccio che all'origine era uno Sme). Ha un motore silenziosissimo, 48 poli e offre un'eccellente costanza di rotazione. Si può facilmente costruire una basetta su misura per altri bracci, io ho usato un Audio Note e nell'insieme il risultato era vicinissimo a quello fornito da un Micro DX 1500. Per economizzare suggerisco l'utilizzo di un Rega Rb 250 , ovviamente usato, per una spesa globale tra i 200 e i 250 euro, nulla a confronto di prodotti moderni di analoghe prestazioni......
Aggiungo alcune osservazioni derivate dalla mia esperienza a chi fosse intressato al giradischi ERA.
Quando ero giovane,negli anni 70,sulla rivista Suono uscì una è prova comparativa fra giradischi.
In particolare mi colpirono i grafici di wow e flutter .
Per chi non lo sapesse la differenza sta fra wow e flutter sta nella frequenza della fluttuazione,per wow si intendono le fluttuazioni di più lento periodo,ovvero a frequenza più bassa,e per flutter le fluttuazioni a frequenza più alta.
Solitamente il valori di WOW e flutter vengono indicati con un numero in percentuale.
Suono quella volta fece una cosa diversa e mai più fatta successivamente,pubblicò i grafici dell fluttuazioni misurate senza nessuna "pesatura".
Nella misura picco-picco si vedeva chiaramente che nei Thorens la distanza in altezza fra due picchi consecutivi era maggiore che negli ERA,ciò denotava una maggiore ampiezza dell'oscillazione, e anche la distanza in orizzontale fra due picchi consecutivi era maggiore,questo indicava un periodo di oscillazione più lungo,quindi una frequenza di wow più bassa.
Invece nelle misure "pesate" i valori di Wow e flutter praticamente coincidevano.
Se Suono non avesse mai pubbilcato questa prova,si sarebbe potuto dire che le misure non contano.
Invece una volta di più si vede che dipende da quali misure si pubblicano.
A quei tempi là le riviste vendevano molto di più ed avevano più autonomia.
Conoscevo bene i Thorens ,invece non c'erano foto dell' interno dell' ERA.
A quei tempi non c' era altro modo di capire il perchè se non comprandolo,e così acquistai un ERA 666,il modello migliore della serie dotato di braccio originale ERA.
Invece l' MK 6 era la versione venduta senza braccio.
E scoprii che andava meglio l' ERA rispetto al Thorens TD 160 con braccio SME 3009.
Perchè ?
Apparentemente erano simili,ambedue con motore sincrono,trazione a conghia e telaio leggero sospeso su 3 molle.
Nei Thorens il motore è di produzione Crouzet,negli ERA il motore è Philips.
Ma la differenza non sta tanto nel motore,dei due era più silenzioso il Philips,ma non era la differenza del motore a causare il maggior wow .
Esaminiamo le altre differenze.
Nei Thorens basta sfilare il piatto,ed ecco la cinghia in bella vista,si cambia in un attimo.
Ma negli ERA si toglie il piatto,e non si vede la cinghia.
Per cambiarla bisogna aprire la base,e per farlo occorre togliere il braccio.
Operazione che richiede un pò di destrezza,chi non ne avesse,sappia che per cambiare la cinghia nell' ERA avrà bisogno di portarlo ad un tecnico.
Osserviamo ancora .
Nei Thorens la cinghia si trova più in altro rispetto alle tre molle,mente negli ERA la cinghia sta esattamente a metà altezza delle molle,questo è ottenuto mediante un contropiatto di altezza molto maggiore rispetto al Thorens,ecco perchè la cinighia non è visibile da sopra,ma è dentro la base.
Un sistema a tre molle per quanto si cerchi di tararlo bene non oscillerà mai perfettamente in verticale.
L'estremità inferiore di ogni molla è fissata al telaio, perciò l'estremità superiore della molla è destinata ad oscillare trasversalmente.
Tanto più ci si allontana dal punto di fissaggio,più grande è l' ampiezza dell'oscillazione.
La trovata geniale nell' ERA sta nel fatto che la cinghia è situata a metà altezza delle molle ,quindi a minore distanza dal punto di ancoraggio delle molle alla base, mentre nei Thorens la distanza è maggiore .
Perciò a parità di ampiezza di una pertubazione esterna,le oscillazioni nel Thorens sono maggiori.
I motori sono fissati alla base ,mentre i piatti e i bracci stanno sul telaio flottante sulle molle.
Allora nei Thorens la distanza fra motore e piatto durante l'oscillazione varia maggiormente che ngli ERA,
Pertanto la cinghia è soggetta a stiramenti di maggiore entità,da cui consegue un maggior wow,ovvero fluttuazione di lento periodo.
Questo vantaggio di prestazioni presenta però la contropartita di una più difficile manutezione.
Non so se sia dipeso da questo o da altri motivi,ma ERA chiuse l'attività molto prima di Thorens .
Anche da questo si impara che il mercato non premia chi suona meglio.
Un altro particolare :negli ERA il perno è invertito,attenzione alla lubrificazione,soprattutto se sta fermo a lungo,l'olio tende a uscire da sotto.
Io avevo risolto questo problema lubrificando il perno con un grasso Kluber .

costino175
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Re: Giradischi Era

Messaggio da costino175 » martedì 31 luglio 2012, 20:05

Grazie per l'approfondimento, veramente interessante. Il 444, al contrario del 6666, non era a telaio flottante, ma semirigido. La parte superiore è sospesa su blocchi di materiale ammortizzante (nel mio erano "cotti" e li ho sostituiti con materiale fonoassorbente per auto con spessore identico): Comunque ho potuto fare una comparazione tra il mio 444 con braccio Audio Note e testina Audio Note IQ3 e il Thorens 125 con bbraccio Sme II e ovviamente stessa testina: ebbene, anche in queste configurazioni l'Era suona discretamente meglio del Thorens. Confermo che l'Era è meno amichevole nei confronti dell'utente, ma vale la pena di avere qualche grattacapo a fronte di migliori prestazioni. Anche io, infine uso il grasso (ciclistico) per la lubrificazione

Carlo Morsiani
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Re: Giradischi Era

Messaggio da Carlo Morsiani » martedì 31 luglio 2012, 21:14

costino175 ha scritto:Grazie per l'approfondimento, veramente interessante. Il 444, al contrario del 6666, non era a telaio flottante, ma semirigido. La parte superiore è sospesa su blocchi di materiale ammortizzante (nel mio erano "cotti" e li ho sostituiti con materiale fonoassorbente per auto con spessore identico): Comunque ho potuto fare una comparazione tra il mio 444 con braccio Audio Note e testina Audio Note IQ3 e il Thorens 125 con bbraccio Sme II e ovviamente stessa testina: ebbene, anche in queste configurazioni l'Era suona discretamente meglio del Thorens. Confermo che l'Era è meno amichevole nei confronti dell'utente, ma vale la pena di avere qualche grattacapo a fronte di migliori prestazioni. Anche io, infine uso il grasso (ciclistico) per la lubrificazione
Non avere le molle è ancora meglio,il giradischi è più stabile ,e perciò il wow si riduce ullteriormente.
La serie 444 che era la più ecomomica paradossalmente è ancora meglio perchè non ha molle ma materiale smorzante.
Aggiungo che le molle erano anche nel 555 ,oltre al 666.
Il lato negativo è che a distanza di tempo il materiale elastico si sbriciola mentre le molle no.
Comuque sostituirlo non è un problema per chi è portato al fai-da-te.
Perciò per chi volesse acquistare un 444 usato è consigliabile controllare lo stato degli elastomeri di sospensione.
Occorre stare attenti che le sospensioni non siano troppo dure ,perchè altrimenti non isolano abbastanza le vibrazioni del motore.
Per verificare questo basta alzare il volume nella pausa non incisa fra un brano e l'altro,o utilizzare un disco non inciso.
In sottofondo non si deve sentire il rumore del motore.
Va rimarcato che i giradischi a cinghia hanno sempre presentato un livello di rumore nettamente inferiore ai giradischi a puleggia ed a trazione diretta.
Se si sente rumore,non sono in ordine.
A meno che il perno non sia danneggiato,è sempre possibile sistemarli con poca spesa.

costino175
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Re: Giradischi Era

Messaggio da costino175 » martedì 31 luglio 2012, 23:08

L'Era è uno sberleffo ai giradischi superdotati e pesantissimi di oggi, due lamiere ripiegate, 3 elastomeri, un piccolo motore e un piatto leggero e sottile. per un suono notevole. Comunque posso dire che alcuni piccoli interventi possono migliorare ulteriormente le sue prestazioni. Dapprima ho sostituito la basetta del braccio e i fianchetti con nuovi elementi in Iroko, legno notoriamente molto duro, successivamente l'ho sospeso su 3 supporti elastici (palle di Epidauro), tutte modifiche reversibili e di costo irrisorio. Chi lo ascolta rimane colpito dalla qualità del suono nonostante l'aspetto dimesso, le dimensioni minime e il peso non proprio imponente. Ecco che tutta una serie di pregiudizi si rivelano per quello che sono, sbagliati

Carlo Morsiani
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Re: Giradischi Era

Messaggio da Carlo Morsiani » mercoledì 1 agosto 2012, 1:28

costino175 ha scritto:L'Era è uno sberleffo ai giradischi superdotati e pesantissimi di oggi, due lamiere ripiegate, 3 elastomeri, un piccolo motore e un piatto leggero e sottile. per un suono notevole. Comunque posso dire che alcuni piccoli interventi possono migliorare ulteriormente le sue prestazioni. Dapprima ho sostituito la basetta del braccio e i fianchetti con nuovi elementi in Iroko, legno notoriamente molto duro, successivamente l'ho sospeso su 3 supporti elastici (palle di Epidauro), tutte modifiche reversibili e di costo irrisorio. Chi lo ascolta rimane colpito dalla qualità del suono nonostante l'aspetto dimesso, le dimensioni minime e il peso non proprio imponente. Ecco che tutta una serie di pregiudizi si rivelano per quello che sono, sbagliati
Ho posseduto tanti giradischi,Dual 1229,505,621,Thorens TD160,145,124.125,Braun PS 520,Transcriptors Hydraulic,Rega Planar 3 con braccio unipivot Excel e poi Lurnè J4, poi CEC ST 930,l' ERA è stato quello che andava meglio,più per la parte giradischi,meno per il braccio originale.
Per quanto riguarda i bracci in campo vintage c' è di meglio,ad esempio l' unipivot Excel,che era fornitore di Mayware,ed il Decca international arm,costano poco e vanno bene.
Sono riuscito ad avere un giradischi migliore solo quando ho costruito il mio primo braccio ed il mio primo giradischi .
Perciò un pò alla volta ho venduto tutti i giradischi non costruiti da me .
Per me è inutile tenere ciò che non ho più voglia di ascoltare.
Dunque esiste qualcosa che va meglio, però è costato ben di più,e non è argomento per la sezione vintage,qui si discute di apparecchi d' epoca,i miei ancora non lo sono,lo saranno forse solo dopo che sarò morto.
A mio avviso i giradischi d'epoca dovrebbero essere mantenuti il più possibile originali,altrimenti se ne distrugge il valore collezionistico,e per lo stesso motivo andrebbe messo un braccio della stessa epoca.
Comuque sono d'accordo con le palle di Epidauro e i pezzi di legno,sono modifiche reversibili,meno per il braccio non della stessa epoca,tanto più che i bracci Mayware e Decca fanno a pezzettini il Rega .
Scegliendo fra gli apprecchi vintage quelli progettati intelligentemente e ben costruiti, e poi rimessi a nuovo come si deve,si può avere più soddisfazione che con tanti apparecchi moderni,costruiti più per l' estetica che per le prestazioni.
Ciò non esclude che esitano apparecchi moderni capaci di prestazioni migliori ,però costano di più,e nel breve periodo subiscono una maggiore svalutazione rispetto agli apprecchi vintage,che invece possono essere rivenduti alla stessa cifra a cui sono stati acquistati,o magari anche di più.
E poi in un impianto con casse ed amplificatori vintage sta bene un giradischi altrettanto vintage.
Il mio impianto è un pò anomalo,di vintage ho casse ,sintonizzatore e registratori a nastro,il resto no,ma per adesso mi va bene così,non ho trovato casse attuali che mi piacciano tranne quello che potrebbe fare Fabrizio Calabrese,ma adesso ho altri problemi da risolvere.

Paolo51
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Re: Giradischi Era

Messaggio da Paolo51 » mercoledì 1 agosto 2012, 10:19

Dal post di Morsiani :
"...Ciò non esclude che esitano apparecchi moderni capaci di prestazioni migliori ,però costano di più,e nel breve periodo subiscono una maggiore svalutazione rispetto agli apprecchi vintage,che invece possono essere rivenduti alla stessa cifra a cui sono stati acquistati,o magari anche di più.
E poi in un impianto con casse ed amplificatori vintage sta bene un giradischi altrettanto vintage..."

E' vero che possano esistere apparecchi moderni in grado di prestazioni eccellenti/migliori di quelli vintage. Se così non fosse non si capirebbe lo sviluppo tecnico che si evolve in tutti i settori. Anzi deve essere (o dovrebbe essere) proprio così perchè il componente nuovo introdotto sul mercato deve superare quello appena uscito di produzione, è la logica del progresso tecnologico.

Però mi sono fatto tanta ma tanta di quella esperienza sui componenti hi-fi in vari decenni di ascolti,di prove,di restauri da poter affermare alcune cose in cui credo fermamente. Ne citerò una ed una sola, la più evidente e macroscopica :

i componenti vintage di ottima qualità non solo "suonano" molto bene ma possono con estrema facilità inserirsi in impianti moderni, anzi il più delle volte riescono a far "suonare" componenti moderni in maniera ottimale.
Non necessariamente secondo la mia esperienza un impianto vintage deve essere composto solamente da pezzi vintage ma può essere interfacciato anche con elettroniche,diffusori,sorgenti di attuale produzione.

In merito all' ERA 444 devo sottolineare come questa discussione risulti molto interessante e possa far piacere a molti saperne di più su di un giradischi poco conosciuto dagli appassionati e che all'epoca non ebbe il successo per esempio di un Thorens o di un Garrard.

P.P.

Carlo Morsiani
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Re: Giradischi Era

Messaggio da Carlo Morsiani » mercoledì 1 agosto 2012, 13:21

In merito all' ERA 444 devo sottolineare come questa discussione risulti molto interessante e possa far piacere a molti saperne di più su di un giradischi poco conosciuto dagli appassionati e che all'epoca non ebbe il successo per esempio di un Thorens o di un Garrard.

P.P.[/quote]

Il successo dipende da tanti fattori,fra cui la qualità del suono non è il fattore più determinante,come la storia insegna.
I Thorens che ho avuto li ho sempre venduti in pochissimo tempo,invece gli altri giradischi hanno atteso molto più tempo prima di essere venduti.
il Transcriptor Hydraulic è il giradischi dal suono peggiore che mi sia mai capitato,ma è un oggetto "cult",per l' appariizione in "Clockwork orange" e perchè esposto al museo di arte moderna di New York.
Fu accettato senza esitazione in uno scambio con un amplificatore che cercavo da una vita.
A sfavore dell' ERA penso abbia giocato più il fattore commerciale.
Ma anche il fatto che la sostuzione della cinghia sia molto più impegnativa.
Si trovano più facilmente i modelli con braccio originale,senza braccio ne sono stati venduti meno.
All' epoca era proposto o con il sempiterno SME 3009,oppure con il tangenziale Rabco,che era già una fonte di rogne da nuovo,figurarsi dopo 40 anni.
Trovo più consigliabile mettere bracci unipivot come il Decca o anche il Saec .
Oppure segnalo il braccio Connoisseur,che è un braccio cardanico,ma ha una soluzione originale per l'antiskating.
Lo snodo cadanico non è costituito da due articolazioni una orizzontale ed una vericale,come tutti i bracci cardanici,le due articolazioni sono disposte obliquamente,il peso dell'antiskating si trova su uno delle due articolazioni,messo in modo che mentre il braccio avanza il peso descrive una traiettoria obliqua il salita,e perciò applica la forza frenante al braccio per gravità,senza nessun vincolo meccanico come fili o molle e senza magneti.
Oltretutto si trova per pochi soldi..

costino175
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Re: Giradischi Era

Messaggio da costino175 » mercoledì 1 agosto 2012, 14:28

Penso che senz'altro sia più corretto montare un braccio d'epoca. Io avevo in casa l'Audio Note e ha dato ottimi risultati Comunque l'indicazione dei bracci Decca, Mayware e Connaisseur è interessante e potrebbe invogliarmi ad iniziarne la caccia.
Grazie per il suggerimento

Carlo Morsiani
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Re: Giradischi Era

Messaggio da Carlo Morsiani » mercoledì 1 agosto 2012, 15:38

costino175 ha scritto:Penso che senz'altro sia più corretto montare un braccio d'epoca. Io avevo in casa l'Audio Note e ha dato ottimi risultati Comunque l'indicazione dei bracci Decca, Mayware e Connaisseur è interessante e potrebbe invogliarmi ad iniziarne la caccia.
Grazie per il suggerimento
Bisogna scrivere in google : Connoisseur SAU 2 arm,ci sono molte foto.
Il costruttore era A.R. Sugden,da non confondere con J.E.Sugden,costruttore di amplificatori.
Montare un braccio d' epoca non è più corretto,è piuttosto rispettoso della storicità,e perciò segno di raffinatezza e buon gusto.
Un braccio moderno potrebbe anche essere meglio,ma non mi riferisco a Rega e derivati.

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