Scardamaglia al Roma Hi-End
Moderatore: F.Calabrese
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Scardamaglia al Roma Hi-End
Trovo ora, finalmente, il tempo di replicare a Leonida, alias Giuseppe Scardamaglia, che ho incontrato al Roma Hi-End mentre lui se ne andava, e che ha travolto sia me che Luffarelli e Nimalone.
La sua "teoria" è affascinante...
Lui dice che: "dato un impianto qualsiasi, lui è in grado di farlo suonare meglio... meglio anche di uno tecnologicamente superiore..."
In due parole, lui ritiene che le differenze introdotte dai meccanismi interpretativi dell'udito umano siano sostanzialmente superiori rispetto a quelle esistenti tra il migliore ed il peggior diffusore, tra il migliore ed il peggiore ampli...
Per questo basta influire sui meccanismi cerebrali (mediante suggestione o altri espedienti...) e si può ottenere di far ascoltare qualsiasi meraviglia a qualsiasi soggetto...
Molte delle sue esperienze le ho vissute e verificate: io stesso ho sentito un certo impianto suonare prima malissimo e poi benissimo e poi di nuovo da far schifo... e poi ancora bene...
Il mio parere è che tutto sia spiegabile...
Prendiamo ad esempio l'impianto di cui appena sopra: il suo difetto principale consisteva nella presenza di forti risonanze, simili per durata e fattore di merito a quelle ambientali... Ma l'udito si abitua benissimo alle risonanze di un ambiente, specie se quel che ascolta è una voce nota, per esempio quella di un familiare. Dunque basta ascoltare dieci volte di seguito lo stesso brano, con la scusa di provare l'efficacia di legnetti, fiocchetti e puntine... et voilà... le risonanze scompaiono...!!!
Da tecnico, tuttavia, questa prospettiva mi fa ammazzare dalle risate... in quanto esistono soluzioni progettuali che permettono di evitare del tutto il problema, evitando la penosa ripetizione fino alla nausea della solita Canzone di Marinella.
E poi... voglia scusarmi Leonida/Scardamaglia... ma io l'ascolto con una coppia di Rogers o con qualche monovia non riesco proprio ad immaginarmelo eguale a quello di un FullHorn che riproduce un pieno orchestrale come lo ascoltereste dal podio del direttore, senza un filino di distorsione... Scusami... ma è più forte di me... mi viene da ridere a pensare alle Rogers !!!
(Ritengo le Rogers LS 3/5a tra i migliori minidiffusori prodotti ed il loro progetto come uno dei più geniali della Storia dell'Audio... ma un triciclo è un triciclo... e su una pista di Formula Uno fa più che tenerezza...).
Spero di essermi spiegato con Leonida/Scardamaglia: noi due saremmo vicinissimi, come asserzioni, se solo lui avesse l'accortezza di inserire nel contesto le "proporzioni" di quel di cui si discute e che si va a valutare.
Lo invito a farlo.
Saluti
F.C.
La sua "teoria" è affascinante...
Lui dice che: "dato un impianto qualsiasi, lui è in grado di farlo suonare meglio... meglio anche di uno tecnologicamente superiore..."
In due parole, lui ritiene che le differenze introdotte dai meccanismi interpretativi dell'udito umano siano sostanzialmente superiori rispetto a quelle esistenti tra il migliore ed il peggior diffusore, tra il migliore ed il peggiore ampli...
Per questo basta influire sui meccanismi cerebrali (mediante suggestione o altri espedienti...) e si può ottenere di far ascoltare qualsiasi meraviglia a qualsiasi soggetto...
Molte delle sue esperienze le ho vissute e verificate: io stesso ho sentito un certo impianto suonare prima malissimo e poi benissimo e poi di nuovo da far schifo... e poi ancora bene...
Il mio parere è che tutto sia spiegabile...
Prendiamo ad esempio l'impianto di cui appena sopra: il suo difetto principale consisteva nella presenza di forti risonanze, simili per durata e fattore di merito a quelle ambientali... Ma l'udito si abitua benissimo alle risonanze di un ambiente, specie se quel che ascolta è una voce nota, per esempio quella di un familiare. Dunque basta ascoltare dieci volte di seguito lo stesso brano, con la scusa di provare l'efficacia di legnetti, fiocchetti e puntine... et voilà... le risonanze scompaiono...!!!
Da tecnico, tuttavia, questa prospettiva mi fa ammazzare dalle risate... in quanto esistono soluzioni progettuali che permettono di evitare del tutto il problema, evitando la penosa ripetizione fino alla nausea della solita Canzone di Marinella.
E poi... voglia scusarmi Leonida/Scardamaglia... ma io l'ascolto con una coppia di Rogers o con qualche monovia non riesco proprio ad immaginarmelo eguale a quello di un FullHorn che riproduce un pieno orchestrale come lo ascoltereste dal podio del direttore, senza un filino di distorsione... Scusami... ma è più forte di me... mi viene da ridere a pensare alle Rogers !!!
(Ritengo le Rogers LS 3/5a tra i migliori minidiffusori prodotti ed il loro progetto come uno dei più geniali della Storia dell'Audio... ma un triciclo è un triciclo... e su una pista di Formula Uno fa più che tenerezza...).
Spero di essermi spiegato con Leonida/Scardamaglia: noi due saremmo vicinissimi, come asserzioni, se solo lui avesse l'accortezza di inserire nel contesto le "proporzioni" di quel di cui si discute e che si va a valutare.
Lo invito a farlo.
Saluti
F.C.
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
E' vero: ho detto questo.F.Calabrese ha scritto:Trovo ora, finalmente, il tempo di replicare a Leonida, alias Giuseppe Scardamaglia, che ho incontrato al Roma Hi-End mentre lui se ne andava, e che ha travolto sia me che Luffarelli e Nimalone.
La sua "teoria" è affascinante...
Lui dice che: "dato un impianto qualsiasi, lui è in grado di farlo suonare meglio... meglio anche di uno tecnologicamente superiore..."
In due parole, lui ritiene che le differenze introdotte dai meccanismi interpretativi dell'udito umano siano sostanzialmente superiori rispetto a quelle esistenti tra il migliore ed il peggior diffusore, tra il migliore ed il peggiore ampli...
Saluti
F.C.
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Giuseppe Scardamaglia
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Beh, è stato dimostrato che si guarda col cervello, con l'interpretazione, più che con gli occhi. Ovviamente gli occhi servono per l'ingresso dell'immagine.
Non vedo perchè questo non possa accadere anche con le orecchie.
Alessio.
Non vedo perchè questo non possa accadere anche con le orecchie.
Alessio.
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Sì, da qui ad affermare però che tali meccanismi siano così ben compresi da poter essere in grado di dominarli, sistematicamente, ne passa.
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Non lo so.Max ha scritto:Sì, da qui ad affermare però che tali meccanismi siano così ben compresi da poter essere in grado di dominarli, sistematicamente, ne passa.
Ma ripeto, credo che sia tecnicamente possibile.
Ci sono in rete tanti giochini di illusione ottica, interpretazione di disegni, ricostruzioni di immagini INESISTENTI.
Ecco, quella della ricostruzione di immagini inesistenti mi ha lasciato di stucco. Fa capire come si debba andare coi piedi di piombo davanti a testimoni oculari in assoluta buona fede ma che sono stati ingannati... dal proprio cervello!
Alessio
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Non sai di cosa si tratta, non sai come e se posso ottenere eventuali risultati, a cosa corrispondono questi risultati, che problemi eventualmente posso risolvere, non sai che cosa uso, perchè la uso, che cosa produce, perchè funziona , qual'è la causa del fenomeno, come si risolve il problema introdotto dal fenomeno.... non sai praticamente nulla.F.Calabrese ha scritto: Per questo basta influire sui meccanismi cerebrali (mediante suggestione o altri espedienti...) e si può ottenere di far ascoltare qualsiasi meraviglia a qualsiasi soggetto...
Saluti
F.C.
Semplificando, non conosci ciò che conosce e di cui dispone il tuo interlocutore per cui, in mancanza di letteratura in materia, perdono la tua ignoranza e il conseguente ricorrere a termini come "espedienti" , perdono altresì il tuo subdolo continuo ricorrere con nonchalance al termine suggestione, e la prossima volta al prevedibile tormentone dell'ipnosi, del corso che hai frequentato, dell'essere riuscito a non far sentire il suono di un motore, e varie, ed eventuali, sulla stessa falsariga.
Puoi solo dedurre, come ti spiegavo a Roma, in base alle tue conoscenze in materia, non puoi andare oltre non avendo mai avuto esperienza di ciò che non conosci.
Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu.
Ipotizzare e dedurre in base a ciò che conosci non ti potrà mai portare a conoscenze alternative, ti rende consapevolmente schiavo delle tue convinzioni suffragate dalle quattro misure alle quali devi credere ciecamente, alle quali devi restare abbarbicato e credere e sperare ardentemente che non ci siano altre realtà e che realmente possiedi know how a sufficienza nel tuo casellario per poter spiegare ogni fenomeno riguardo la qualità della produzione e della riproduzione musicale.
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Giuseppe Scardamaglia
p.s.
Se la discussione dovesse continuare, userò, diversamente dal mio tono distaccato ed asettico, un linguaggio ed uno stile adeguato alla qualità ed alla pertinenza delle tue obiezioni.
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Obiezione condivisibile e condivisaMax ha scritto:Sì, da qui ad affermare però che tali meccanismi siano così ben compresi da poter essere in grado di dominarli, sistematicamente, ne passa.
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Giuseppe Scardamaglia
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Un cumulo di sciocchezze.F.Calabrese ha scritto:
Il mio parere è che tutto sia spiegabile...
Prendiamo ad esempio l'impianto di cui appena sopra: il suo difetto principale consisteva nella presenza di forti risonanze, simili per durata e fattore di merito a quelle ambientali... Ma l'udito si abitua benissimo alle risonanze di un ambiente, specie se quel che ascolta è una voce nota, per esempio quella di un familiare. Dunque basta ascoltare dieci volte di seguito lo stesso brano, con la scusa di provare l'efficacia di legnetti, fiocchetti e puntine... et voilà... le risonanze scompaiono...!!!
Da tecnico, tuttavia, questa prospettiva mi fa ammazzare dalle risate... in quanto esistono soluzioni progettuali che permettono di evitare del tutto il problema, evitando la penosa ripetizione fino alla nausea della solita Canzone di Marinella.
Saluti
F.C.
Fai bene, da tecnico, a ridere ed ammazzarti dalle risate, devi farlo, devi continuare a credere con fede cieca a strumenti e misure, convincendoti di possedere conoscenze e soluzioni progettuali e che queste che possano sempre assicurarti la possibilità di poter ridere ed ammazzarti dalle risate.
Da un vero tecnico, non ci si può aspettare, plausibilmente, niente di diverso.
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Giuseppe Scardamaglia
Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Soltanto una prova empirica potrebbe definire fino a che punto un sistema, a priori ritenuto oggettivamente inferiore, possa poi, ad una prova d'ascolto, risultare preferibile ad un sistema di presunto livello superiore, qualora dovessero venir meno alcune circostanze limitanti le capacità percettive dell'ascoltatore.F.Calabrese ha scritto:
Spero di essermi spiegato con Leonida/Scardamaglia: noi due saremmo vicinissimi, come asserzioni, se solo lui avesse l'accortezza di inserire nel contesto le "proporzioni" di quel di cui si discute e che si va a valutare.
Lo invito a farlo.
Saluti
F.C.
Un'altra prova potrebbe consistere nel valutare quali e quanti margini di qualità condivisa possano ulteriormente essere estratti da un sistema ritenuto oggettivamente al limite delle sue potenziali prestazioni, riverificando, ogni qualvolta si dovesse procedere ad un livello più alto, ciò che in precedenza era stato ritenuto esente da pecche di qualsiasi genere, dimostrando in tal modo, l'assenza da parte di chi aveva ritenuto soddisfacente e non migliorabile il sistema, di reale conoscenza riguardo livelli qualitativi attualmente inesplorati.
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Giuseppe Scardamaglia
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Re: Scardamaglia al Roma Hi-End
Vero... assolutamente vero...leonida ha scritto: Non sai di cosa si tratta, non sai come e se posso ottenere eventuali risultati, a cosa corrispondono questi risultati, che problemi eventualmente posso risolvere, non sai che cosa uso, perchè la uso, che cosa produce, perchè funziona , qual'è la causa del fenomeno, come si risolve il problema introdotto dal fenomeno.... non sai praticamente nulla...
Non nego !
Segue
F.C.