piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden era

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wiking
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piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden era

Messaggio da wiking » venerdì 7 gennaio 2011, 12:49

Non sono un vinilista, se non per avere in casa diverse centinaia di vinili di tutte le epoche (mia madre era una pianista, i miei vinili partono quindi dagli anni '50, quanti bei Decca mono..... ;) ) che -per scarsa comodità- ascolto davvero poco. In altro 3D commentavo:

Io invece penso semplicente che il 90% delle rimasterizzazioni e ristampe attuali siano bufale colossali, e che molte vecchie realizzazioni di classica e di jazz anni 50 e 60 rappresentino il vertice qualitativo (e di piacevolezza, che poi è il motivo principale per cui ancora ogni tanto si ascoltano i vinili, imho) di quanto mai realizzato su vinile. Ovviamente mi baso sulla mia mera esperienza diretta.

e l'amico Quledsasol mi consigliava l'apertura di un 3D "dedicato", cosa che faccio.
Scappo al lavoro, a più tardi.

geigei
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Re: piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden

Messaggio da geigei » venerdì 7 gennaio 2011, 13:25

Io non ho molti vinili (circa 250), e sono stati tutti stampati tra fine anni '60 e meta' anni '80.
Ne ho acquistato qualcuno recentemente, e parlo di pubblicazioni di tre-quattro anni fa.
L'unico commento che mi viene da fare e': un pianto !
La differenza - in termini di qualita' del suono - tra i "vecchi" vinili che posseggo (anche se molto usati) ed i nuovi e' veramente abissale.
Credo che dipenda, sostanzialmente, da due fattori:
1- master analogico per i vinili "vecchi", digitale per quelli di stampa recente;
2- attuale indisponibilita' ( o scarsa disponibilita') di macchinari (presse ?) adeguati a produrre dischi di buona qualita' e mancanza di personale con sufficiente know-how.
E' corretta come analisi ? :) :)
Eduardo

queledsasol
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Re: piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden

Messaggio da queledsasol » venerdì 7 gennaio 2011, 13:42

Gli argomenti si intrecciano,ma scavando fra di essi e' possibile scovare barluni di verita' nascoste,vediamo un po':
1)In altri argomenti si loda il master originale a nastro da cui derivano gli LP che noi comunemente ascoltiamo,chi di noi appassionati non ha
bramato al possesso dei master originali da cui sono stati prodotti i nostri piu' amati LP?Penso tutti,ma come sempre c'e' un odioso ma.
2)Gli ingegnieri del suono dell'epoca degli LP,producevano solo LP,lavoravano su questi da anni ,avevano imparato da colleghi piu' anziani
tutti i trucchi per ottenere un determinato risultato e........MANIPOLAVANO il master per ottenere quel determinato suono voluto
dall'artista sull'LP (loro vendevano LP,non nastri MASTER,loro respiravano LP,vivevano di LP,il loro reddito derivava dagli LP).
3)Gli ingegnieri attuali vengono dal CD,hanno imparato da colleghi piu' anziani a fare CD ,e poco sanno degli LP;solo sparuti reduci dal
passato ancora ricordano e trasmettono,ma la gran parte tratta gli LP come fossero CD;per cui fanno danni.

Tutto questo cappello per dire due cose;primo purtroppo i MASTER del periodo vecchio sono spesso (sempre)manipolati per cui il risultato in
termini di ascolto non sara' quello voluto dall'artista che ha fatto il disco,secondo spesso le rimasterizzazioni degli LP sono peggio degli originali.

Ciao,le verita' sono sempre scomode, ;)

kurt
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Re: piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden

Messaggio da kurt » venerdì 7 gennaio 2011, 13:43

wiking ha scritto:Non sono un vinilista, se non per avere in casa diverse centinaia di vinili di tutte le epoche (mia madre era una pianista, i miei vinili partono quindi dagli anni '50, quanti bei Decca mono..... ;) ) che -per scarsa comodità- ascolto davvero poco. In altro 3D commentavo:

Io invece penso semplicente che il 90% delle rimasterizzazioni e ristampe attuali siano bufale colossali, e che molte vecchie realizzazioni di classica e di jazz anni 50 e 60 rappresentino il vertice qualitativo (e di piacevolezza, che poi è il motivo principale per cui ancora ogni tanto si ascoltano i vinili, imho) di quanto mai realizzato su vinile. Ovviamente mi baso sulla mia mera esperienza diretta.

e l'amico Quledsasol mi consigliava l'apertura di un 3D "dedicato", cosa che faccio.
Scappo al lavoro, a più tardi.
Qualcosa mi dice che quando questo mondo sarà completamente liquido si dirà la stessa cosa del CD.
(parlo di roba buona naturalmente)

Salut
Kurt

geigei
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Re: piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden

Messaggio da geigei » venerdì 7 gennaio 2011, 14:11

kurt ha scritto:
wiking ha scritto: Qualcosa mi dice che quando questo mondo sarà completamente liquido si dirà la stessa cosa del CD.
(parlo di roba buona naturalmente)

Salut
Kurt

Lo penso anch'io: corsi e ricorsi storici ...
Eduardo

l_pisani_54
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Re: piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden

Messaggio da l_pisani_54 » venerdì 7 gennaio 2011, 15:20

Non so esattamente da cosa dipenda, ma credo che molte incisioni jazz e classiche degli anni '50 e '60, siano tuttora inarrivabili. Dopo è stata prodotta parecchia roba con meno rumori e disturbi, con gli alti "tzing tzing", ma nell'insieme il suono era freddo ed artefatto.
Leonardo

Gabriele
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Re: piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden

Messaggio da Gabriele » venerdì 7 gennaio 2011, 19:20

queledsasol ha scritto: 2)Gli ingegnieri del suono dell'epoca degli LP,producevano solo LP,lavoravano su questi da anni ,avevano imparato da colleghi piu' anziani
tutti i trucchi per ottenere un determinato risultato e........MANIPOLAVANO il master per ottenere quel determinato suono voluto
dall'artista sull'LP (loro vendevano LP,non nastri MASTER,loro respiravano LP,vivevano di LP,il loro reddito derivava dagli LP).
3)Gli ingegnieri attuali vengono dal CD,hanno imparato da colleghi piu' anziani a fare CD ,e poco sanno degli LP;solo sparuti reduci dal
passato ancora ricordano e trasmettono,ma la gran parte tratta gli LP come fossero CD;per cui fanno danni.
Avendo a mio tempo lavoricchiato in uno studio di registrazione, non posso che quotare quanto scritto da queledsasol.
Non è tanto questione di presse o altro, quanto di sorgente pensata e registrata in digitale.
Non sempre il master veniva "manipolato", anzi nel mio caso praticamente mai. Il quarto di pollice guai a chi lo toccava!!.
Ma quando si mixava il 2 pollici si teneva conto della destinazione della registrazione, quello si! (quindi non c'èra bisogno poi di manipolare nulla, il master suonava GIA' in un certo modo).
Questa particolare situazione si è verificata tra l'altro in molti altri campi durante la transizione al digitale.
Nella fotografia, fino a poco tempo fà i laboratori in grado di stampare in maniera dignitosa un digitale (o peggio un 35mm con una macchina digitale) si contavano su una mano.
Nella Stampa (e quà la rivoluzione digitale è stata un'onda d'urto di qualche grandezza superiore che negli altri campi) si è avuta un'era di transizione in cui grafici "moderni" mettevano un retino di giallo al 5% sullo sfondo e violevano ritrovarlo su carta. "Il vecchio" di turno gli metteva una mano sulla spalla e gli confessava che per ottenere un 5% con quelle lastre avrebbe dovuto caricarlo almeno di un'altro 10%...
Se provate a pensarci è esattamente la stessa cosa.. no?

queledsasol
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Re: piacevolezza e qualità assoluta dei vinili della golden

Messaggio da queledsasol » venerdì 7 gennaio 2011, 23:05

Gabriele ha scritto:
queledsasol ha scritto: 2)Gli ingegnieri del suono dell'epoca degli LP,producevano solo LP,lavoravano su questi da anni ,avevano imparato da colleghi piu' anziani
tutti i trucchi per ottenere un determinato risultato e........MANIPOLAVANO il master per ottenere quel determinato suono voluto
dall'artista sull'LP (loro vendevano LP,non nastri MASTER,loro respiravano LP,vivevano di LP,il loro reddito derivava dagli LP).
3)Gli ingegnieri attuali vengono dal CD,hanno imparato da colleghi piu' anziani a fare CD ,e poco sanno degli LP;solo sparuti reduci dal
passato ancora ricordano e trasmettono,ma la gran parte tratta gli LP come fossero CD;per cui fanno danni.
Avendo a mio tempo lavoricchiato in uno studio di registrazione, non posso che quotare quanto scritto da queledsasol.
Non è tanto questione di presse o altro, quanto di sorgente pensata e registrata in digitale.
Non sempre il master veniva "manipolato", anzi nel mio caso praticamente mai. Il quarto di pollice guai a chi lo toccava!!.
Ma quando si mixava il 2 pollici si teneva conto della destinazione della registrazione, quello si! (quindi non c'èra bisogno poi di manipolare nulla, il master suonava GIA' in un certo modo).
Interessantissimo spunto dato da un addetto ai lavori,il fatto che si manipolasse in sede di mixer quando dal multicanale 2 pollici si
passava al 2 tracce da 1/4 di pollice e' giustissimo,ma va' rimarcato che il master finale suonava in quel modo non perche' quello era
il modo migliore ma bensi' perche' suonando in quel modo avrebbe dato quel determinato risultato una volta trasposto in vinile.
Come e' pensabile vi e' un cambiamento sonico con la trasposizione in vinile,e il risultato cercato dagli artisti (che e' da rimarcare all'epoca avevano voce in capitolo)e' quello del vinile, con buona pace di noi possessori di registratori a nastro(dovrei dire voi,in quanto
io ho preso il registratore per registrare e riascoltare quello da me registrato,ma mi sarebbe piaciuto avere i master dei miei gruppi
preferiti,....sigh....)

Ciao, ;)

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