L'acrobata sulla corda

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L'acrobata sulla corda

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 13 gennaio 2011, 16:04

Questa mattina mi sono recato presso un potenziale cliente (scusatemi se ometto qualsiasi riferimento, ma questo mi rende più libero di spiegare...). Ho osservato ed ascoltato, rimanendo assai colpito dal fatto che, ad anni di distanza dai nostri primi incontri, lo ritrovo letteralmente incatenato in una inarrestabile coazione a ripetere sempre gli stessi errori: spende moltissimo in apparati, ha buoni amici e collaboratori tecnici di valore, ma i risultati sono sempre dieci volte inferiori a quelli che un ignaro potrebbe ottenere per puro caso e con un quarto della spesa... Vi assicuro che ci vuole bravura...!!!

No... io non ne sono affatto felice, anche perché, avendo ormai individuato la ragione, anzi "il meccanismo" (insisto nel definire MECCANICO, vale a dire automatico, non-deliberato... quel che gli accade), non riesco nemmeno con tutti i miei sforzi a tentare di individuare una possibile via d'uscita.

La stessa cosa mi è accaduto di pensare ieri, leggendo certi post, qui.

Proviamo insieme a capire cosa accade.

La grande crisi ha ingigantito la quota di personaggi velleitari, la cui cultura esige quel che il portafoglio non concede: da qui un fiorire di iniziative tanto fantasiose quanto implacabilmente fallimentari...
Non fatemi fare esempi... vi arrabbiereste in troppi.

Dall'altra parte c'è chi ha già speso ed ha in casa oggetti il cui valore è crollato nel giro di uno o due anni, e che, purtroppo, è destinato ad annullarsi totalmente quando, come inevitabile, le tante "aziendine-di-guru-incolti-ma-avventurosi" chiuderanno inevitabilmente i battenti, facendo mancare assistenza tecnica e visibilità commerciale ai loro prodotti. (Ricordate le Apogee Diva e Scintilla...??? Solo un esempio.).

Hanno ragione i primi quando ti dicono che si può anche dimenticare il significato della parola "distorsione", se si riesce ad attribuire un valore condiviso ad una assoluta nullità progettuale... E l'anelito comune premia (momentaneamente) gli sforzi.

Hanno ragione i secondi quando abbandonano la nave che affonda, rendendosi conto che quello cui avevano attribuito un valore di "status symbol" è diventato una specie di "bollino del pollacchione" e tale diventerà, sempre più, mese dopo mese...INEVITABILMENTE (Perché taluni blasoni si fondano sulla presenza sulle riviste, che però vendono sempre meno e sono ancor meno influenti... Ridimensionate le riviste: addio blasone...!)

E' evidente che l'unica soluzione possibilmente di successo è quella intermedia tra i due estremi.

Ma al momento la si può ben paragonare allo spazio vuoto tra le due corsie di un viadotto che attraversa una valle...


Come dire che gli incauti che vi si avventurano troveranno terra sotto ai piedi solo dopo un bel volo...!!!

Mi sbaglio...???

Cordiali Saluti
Fabrizio Calabrese

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