Il "caso Di Prinzio"

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Moderatore: F.Calabrese

elettro
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da elettro » martedì 20 agosto 2013, 16:59

>> La crisi darà lezione agli speculatori, gli store di elettronica, hanno gli spazi HI-FI vuoti o quasi - spesso con solo rimanenze da svendere, mentre i negozi specializzati faticano a restare aperti.Dalle mie parti, anzi a 40 km, c'e' un punto vendita di HI-Fi usato, e il titolare mi confermava che è un momento difficile, vendere anche un solo ampli da poche centinaia di euro è un problema...
L'unico settore che tiene è la musica liquida e i suoi supporti...mentre gli installatori di hi-fi car che hanno imperversato con la loro strategia commerciale si trovano costretti a chiudere le attività.
Io sono dell'idea che, le aziende, come del resto una italiana che conosciamo bene con sede in Toscana, debbano attivare un filo diretto con l'utente finale, vendere on.-line, e dissociasi dagli store con tutti i ricarichi de caso, in pratica, filiera corta.

F.Calabrese
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da F.Calabrese » martedì 20 agosto 2013, 18:13

elettro ha scritto:>> La crisi darà lezione agli speculatori, gli store di elettronica, hanno gli spazi HI-FI vuoti o quasi - spesso con solo rimanenze da svendere, mentre i negozi specializzati faticano a restare aperti.Dalle mie parti, anzi a 40 km, c'e' un punto vendita di HI-Fi usato, e il titolare mi confermava che è un momento difficile, vendere anche un solo ampli da poche centinaia di euro è un problema...
L'unico settore che tiene è la musica liquida e i suoi supporti...mentre gli installatori di hi-fi car che hanno imperversato con la loro strategia commerciale si trovano costretti a chiudere le attività.
Io sono dell'idea che, le aziende, come del resto una italiana che conosciamo bene con sede in Toscana, debbano attivare un filo diretto con l'utente finale, vendere on.-line, e dissociasi dagli store con tutti i ricarichi de caso, in pratica, filiera corta.
E' come tu scrivi, ma il problema del contatto con il cliente non è un problema da poco.

Sul Web si trova di tutto, ma occorre essere "avvistati" dai motori di ricerca...

E poi i pregiudizi accumulati grazie ad almeno due decenni di disinformazione sono così radicati da far facilmente cadere l'appassionato in scelte completamente sbagliate, da cui diventa oggi quasi impossibile sucire, vista la difficoltà a dar via l'usato...

I grandi negozi hanno pur sempre il potenziale di vendere all'estero, se solo ci pensassero...

Saluti
F.C.

elettro
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da elettro » martedì 20 agosto 2013, 18:40

>> In un momento dove molti cercano l'HT da 120 euro, vedo poca speranza, rimane il professionale di alto livello.
Dalle mie parti, vedo molti artisti semiprofessionisti che si dilettano in piccoli Live che acquistano componenti prettamente di produzione C****e.
Si vendono più cuffie inutili come le Monster Beat da 300 euro...che impianti seri...è un momento di sbandamento...in pratica, il settore medio dell'HI-FI è stato annientato, rimangono i dispositivi atti alla riproduzione della musica liquida, ed il professionale di alto livello.
Io ho acquistato un Sistem Fidelity A300 Ampli classe D 35W RMS x 2, in pratica ho acquistato uno chassis di allumino e lamiera con telecomando in metallo, per un prezzo scontato sotto i 500 euro, quando alzo il volume, mi sento fortunato ad avere due Klipsch RF52 da 92dBm; questo è l'estratto della situazione odierna.
A breve, la componentistica di stampo Asiatico, nel progetto e nella fattura, dominerà le fette di mercato minori, cercando di conquistare anche le altre fasce di mercato...chissà...??

l_pisani_54
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da l_pisani_54 » mercoledì 21 agosto 2013, 10:54

L'HiFi è in mano a pataccari o, al massimo, ad artigiani che vendono oggetti di arredamento a caro prezzo, giustificando il conto salato con le finiture, non certo con le prestazioni.
Quando ci si trova davanti a qualche prodotto industriale venduto al suo prezzo, si grida al miracolo.
Sono miracolose le Indiana Line che ti offrono scatole da scarpe con conino e cupolino a 200 €, invece che a 2000.
Sono miracolose le Cerwin Vega, è miracoloso l'Oppo, ecc ...
I poveri appassionati sopravvissuti sono costretti a fare lo slalom tra centinaia di "sole", e sempre più spesso finiscono per approdare agli apparecchi pro, che almeno costano il giusto.
Poi, quando si parla di elettronica, non c'è proprio storia, perché un circuito complesso, se prodotto in grandi quantità, costa una fesseria, e diventa veramente difficile giustificarne il costo iperbolico con le prese dorate ed il case di alluminio.
Allora si sente dire che gli apparecchi pro, quelli nati per fare la musica, non sono buoni per ascoltarla, come se quando ci mettiamo la sera in poltrona ad ascoltare, prima di prendere il bicchiere di whisky, svitassimo le orecchie normali, prendessimo dal cofanetto foderato di velluto quelle audiofile e le avvitassimo sul cranio.
Leonardo

elettro
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da elettro » mercoledì 21 agosto 2013, 11:55

>> è miracoloso l'Oppo>> Oppo ...vende elettroniche valgono molto di più di quello che costano...con 500$ garantiscono le prestazioni che gli altri promuovono con almeno 2000$...

l_pisani_54
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da l_pisani_54 » mercoledì 21 agosto 2013, 12:05

I "miracoli" si fanno progettando con cura l'apparecchio e facendolo costruire in Cina.
Con l'elettronica, è facile ottenere prestazioni elevate a costi bassi, poi si inseriscono i furbacchioni, che prendo un Oppo, o un apparecchio simile, gli cambiano il case, ci mettono un trasformatore toroidale e magari ci aggiungono una valvola, tanto per scaldare il suono, ed il prezzo lievita, di cinque, pure di dieci volte, per far felici gli idiofili boccaloni.
Leonardo

F.Calabrese
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da F.Calabrese » sabato 17 febbraio 2018, 0:14

Riporto all'attenzione questo thread perché negli anni molte delle mie allora avventurose affermazioni si sono rivelate assai veritiere e concrete.

Ditemi voi.

Saluti
F.C.

elettro
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da elettro » sabato 17 febbraio 2018, 14:20

Caro Fabrizio...te la detto io la spiegazione logica: Se di Prinzio, avesse promosso le tue opere nel suo show room, avrebbe perso l'esclusiva di tutti i suoi forinitori, perché alla fine nessuno avrebbe acquistato più i soliti articoli, anzi, si sarebbe trovato nella ipotesi di dovere ritirare l'usato venduto come nuovo, ovvero i soliti tower. Con l'onere di dovere scontare a tutti il rottame ritirato. I grossisti, lo avrebbero tagliato fuori subito. Chi avrebbe acquistato un tower da 20.000€ al confronto delle tue opere, solo un Troll. Chi avrebbe acquistato un ampli integrato da 100W Din per canale a stadio ad integrati, come un Accuphase da 5.000 € a listino, al confronto di un amplificaotre a corrente.? Probabilmente, ha avuto paura...sa benissimo cosa valgono i tutoi impianti. Io non li ho ascoltati, ma mi prometto di farlo quando sarà possibile.
Saluti.

Telstar
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da Telstar » sabato 17 febbraio 2018, 19:02

Bel racconto. Durante quegli anni bui io come molti (complice anche un trasloco imminente) mi ero ridotto al solo ascolto in cuffia.
Non è che ci sia molta più luce adesso, ma il mercato è meglio delineato, la liquida è matura, con annessi e connessi (e ha problemi 100 volte maggiori delle vibrazioni della meccanica cd ;) ).
The response of the inner ear extends to at least 200khz - Dr W. Tempest

Alexmaso69
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Re: Il "caso Di Prinzio"

Messaggio da Alexmaso69 » sabato 17 febbraio 2018, 21:37

Fabrizio io personalmente mi stupisco che tu ti sia stupito che Di Prinzio abbia fatto marcia indietro. Leggendo le tue missive programmatiche mi chiedevo se davvero gliele avessi inviate! Possibile che non le avessi rilette? In pratica gli hai programmato quello che lui avrebbe dovuto fare, però pensando (ciecamente) solo ai tuoi interessi: ingenuamente tu gli hai imposto un futuro che per te era come la nutella per un bambino ma per lui un disastro totale. In pratica gli hai prospettato di buttare nel cesso decenni di esperienza, decenni di investimenti e di mettere in discussione il suo patrimonio finanziario ed il suo nome per promuovere i tuoi prodotti. Lascia stare la storia del bene del mercato e dei consumatori, non puoi scaricare tutto il rischio su un imprenditore lungimirante. Si perché credo fosse lungimirante ma con una visione più intelligente, soft, finanziariamente sostenibile. Il tuo doveva essere un mondo che affiancava al suo, non che lo sovrastasse come appare dal tuo programma. Gli hai scritto: siccome i miei prodotti sono almeno 10 volte superiori a tutti gli altri, basta che spieghi ad ogni cliente che la roba mia è il meglio ed il resto una escremento. Semplice no? Cosi il mercato si compra le mie casse che vanno meglio delle altre a metà del prezzo, fai del bene al consumatore e tu dormi la notte che tutti sono felici e contenti.
Scusa ma non è così. Ci vuole rispetto per il lavoro di chi ha sudato, investito e rischiato sulla sua pelle per tirare avanti e costruire qualcosa. Ripeto, secondo me ingenuamente, preso dalla foga ed esaltazione della nuova prospettiva, hai ragionato a senso unico e fatto pensare al tuo interlocutore che non ci potesse essere unità di visione e possibilità di collaborazione.
Dopotutto era lui che stava facendo un favore a te e tu avresti dovuto camminare umilmente sulle uova. Invece sei entrato come un elefante in corsa in una cristalleria.
Detto questo credo si tratti solo di fare un passo indietro di umiltà e sedersi ad un tavolo. Io ritengo che i tempi siano maturi: ci sono molti più appassionati danarosi di quanti tu creda. Soldi in Italia ce ne sono sempre tanti e, non me ne voglia chi ha uno stipendio basso, ma un sacco di gente si può permettere di spendere 10/20 mila euro per un impianto. Andate a sciare e vedrete quante famiglie spendono 600/800 euro al giorno. Hotel sempre full, belle auto, ristoranti top sempre pieni.
E non sono d'accordo che chi spende certe cifre vuole per forza il marchio: quando arrivo a spendere certe cifre, è perché ci sono arrivato dopo un lungo processo partito dalla cassa da 2000€ su a gradi fino ai 20/30000 e ad ogni passaggio rimettendoci un botto. Quindi magari sono anche un po' stanchi di cambiare e cambiare e cambiare, e rimetterci ogni volta 10/15000. Fammi vedere cosa mi proponi, lo posso inserire a casa? Suona davvero molto meglio? Quanto costa? Ok andata, stavolta invece che passare per l'ennesima volta da b&w a Sonus Faber a b&wD3 e via cosi, fammi provare questa nuova via! Tanto soldi ne ho comunque tanti, se non mi ci trovo butto tutto e mi ricompro di nuovo una Sonus. Cioè c'è un casino di gente che guadagna 10/20000 al mese. Sembra che la tv vi abbia rincoglionito facendovi credere che uno che guadagna 2500€ sia un ricco! Ho conosciuto un ragazzo della Capitale appassionato che gestisce un locale (non suo) aperto solo a mezzogiorno che ha della roba da via di testa, credo anche più di 200k di roba, persona insospettabile di aspetto normalissimo ma sicuramente con uno stipendio che non ha nulla a che vedere con quello che la gente crede! Quindi Fabrizio, in tempo di crisi si fanno lo stesso buoni affari perché i soldi ci sono comunque, magari si concentrano ma chi li ha ama anche spenderli. Trova un modo di esporre i tuoi progetti e farli ascoltare: un Di Prinzio potrebbe settorializzare il suo punto vendita/consulenza alta fedeltà. Significa avere salette dedicate sia in base alla fascia prezzo e sia in base alle volontà di personalizzazione. Esempio: una saletta 5000 euro finita (con il miglior match sorgente/ampli/casse di marchi trattati) ed una saletta 5000 euro con progetto di Fabrizio eventualmente personalizzabile su dimensioni stanza di destinazione (immagino casse di forma leggermente diversa per accoppiarsi all'ambiente). Poi saletta 10.000 euro finita con marchi conosciuti ed un'altra saletta con progetto Fabrizio. Questo per dare all'acquirente la tranquillità e la garanzia di fare comunque un buon acquisto. Infatti io rispetto la scelta di chi preferisce un tower sonus faber da 2.000 euro per esempio se lo considera più adatto al proprio gusto estetico pur se in presenza di una qualità sonora più rilassata, diversa, più bassa ma comunque confacente alle proprie esigenze. Esempio, il mio socio 55 enne (ne dimostra 45 ed ascolta solo roba moderna) ha speso circa 15.000 per un impianto a scomparsa Bose, cioè con coassiali (credo) a filo soffitto inseriti in costruzione. Giusto per avere un sistema di diffusione in tutta la casa, di sottofondo. Nessun sub Bose, solo queste cassettine che emettono musica con la qualità ed estensione delle colonne rcf da chiesa. Però quello era il suo target.
Quindi il ruolo di un ipotetico Di Prinzio non sarebbe quello di dire ai propri clienti che sono dei deficienti se non comprano un FH perché è 10 volte superiore al meglio disponibile che oltretutto costa il quadruplo del FH, ma offrire delle alternative spiegandone la differente filosofia. Ed offrire pari dignità a chi è interessato e compra un sistema da 5000€ commerciale ed a chi invece sceglierà la filosofia del progetto di Fabrizio.
PS: entro massimo un mese scendo in Lazio, se possibile passerei a fare due chiacchere.
Alessandro

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