, un testo riveduto e corretto 
di uno specializzando, specializzando indovinate in cosa 
< lui non è mariorossi187 >,
< mavvà, nessuno lo aveva manco sfiorato >
< e nemmeno alberto >
< noooooo ?!; ah, ed allora che succede >,
< niente succede >
succede solamente che i nick li hanno inventati gli audiofili, nick per nascondere la propria identità, non per malizia,
maliziosi gli audiofili
, andiamo,
cucù sempre,
maliziosi mai ,
perché in fondo ci si vergogna un pochino assai e si teme di essere additati come circoscritti e circoncisi ad una setta di sfortunati, perché non è forse amenità popolare che siamo una setta di sfigati che vede santini e madonnine sui cavi e che cammina a capo basso e sguardo sfuggente e torvo?
Ad un Top Audio ricordo il tecnico, almeno lui si definì tale, dell’Audio Note, lo squadrai a bocca badata, alias spalancata, sapete, quell’espressione tipicamente idiota che si impadronisce di noi quando non crediamo ai nostri occhi e ci cade il mascellone
, e capii tutto, ma tutto, capii che il compattone dell’Iper Coop è il passaporto per distinguermi da quel tecnico e dai suoi cloni e seguaci, tutti riuniti sotto lo stendardo della sfiga.Altre volte il nick serve a non farsi prendere per i glutei e sbeffeggiare, perché essere sbeffeggiati è il minimo che ci può competere, non siamo ancora arrivati al rogo intrinseco, ma al rogo mediatico e psichico sì, siamo bersagliati dalle risa altrui.
Il mio nick serve a non farmi ritenere appartenente alla setta, a non farmi portare in giro, il minus habens o psicotico, ne hai ben donde a cercare di spiegare il tuo hobby, meglio lasciar perdere, anche se Sebastiano, io in questo caso, essendo Mario ? ad un congresso
, usa spesso il mio nick per scrivere sul forum.Alla fine non vogliamo liberarci dalla melma in cui audiofilicamente stiamo, ci crogioliamo in essa, puzzolente che sia di stupido sodomizzato, ma va bene lo stesso, tanto, quando facciamo Marrazzo, l’utensile altrui è in casa, l’importante è quello, e ne siamo contenti e gratificati
.Però, dai, ammettiamolo, vuoi mettere il filatelico ed il numismatico, sai come ci prendono per il gluteo, loro, sempre armati di lente alla ricerca delle vele controvento nelle vecchie monete da 500 lirette, però l’audiofilo è ancora più sfottendo perché, a parte la lente, noi abbiamo il cavo, il cavo grosso e pitonato, mi sovviene Cicciolina e l’uso del pitone
, il connettore, la filosofia, ma de chè !!!, le valvole , la musicalità, il perfetto, MA, c’è sempre un MA, un SE, uno sfigato ed un mentecatto mentale, magari dedito a pratiche sessuali …. interessanti od allo stalking, l’alta e bassa, la reazione, l’erezione, c’è da auto soddisfarsi per trent’anni, mano nella mano o qualcos’altro.L’hifi è la pratica migliore per buttare soldi nell’inceneritore, per farsi del male, ma perché ?, per ascoltare il mandolino con la corda più o meno tesa, non stiamo giocando a tennis e nemmeno siamo il John Mc Enroe che le tendeva a soli 18 kg, gran polso, un pittore, ma noi abbiamo i tavolini magici che, acquistati a peso d’oro, nemmeno la ferraglia che rappresentano valgono più dal rottamaio.
Beni di silenziosa auto soddisfazione solitaria mentale e fisica assimilabili per prezzo a quadri degli impressionisti fiamminghi che, se ben illuminati, si trasformano, ed offrono un reale senso di prospettiva e profondità tridimensionale non evidenziata in assenza di luce, od a diamanti serie H che conservano, però, il loro valore nel tempo, alle monete antiche, beni audiofili che una volta acquistati crollano nella quotazione a livelli da bancarella del marocchino.
Ma < l’errore è pensare alla rivendita >, sentenzia il furbetto de quartiere, non pensateci, ne parlammo dopo, per ora godetevi il segreto della serenità ed appagamento sessuale audiofilo.
Eppoi esiste la stampa DE settore che, al pari DELLI peggio ruffiani e marchettari da marciapiede
, te scortica della poco rimanente capacità di pensare rimasta quando apri la rivista, da sempre ottima carta igienica.Cavi, punte, non sado maso o petting, ma disaccoppianti, pietre miracolose della felicità, cremine lubrificanti, chiedere a Marrazzo, prego
, sono solo una piccola parte delle psicosi mentali prive di alcun valore monetario , ma in grado di minare le ultime fondamenta del nostro piccolo castello di pseudo certezze entro le mura del quale ci rintaniamo sì a schiena prona, ma disposti come sempre a tutto.Però anche le mura del castello hanno ceduto all’invasione degli industriali del cavo estinto, industriali che, appena sfondate le mura, operazione facile grazie alle riviste, del nostro ultimo castelletto, non bancario, ci hanno trovati a schiena prona ed allora, giù di zing zing o di zang nel cortile del nostro castello che non sapevamo essere la terra promessa ed ultima degli industriali del cavo.
E poi i rivistaroli si lamentano ed ora fanno coccodrillino perchè non hanno più la pubblicità, < ma poverini >
E tra gli audiofili a schiena prona, il gluteo più attraente è di quello che ha appena acquistato un CD player Denon da 1000 ( mille ) € inserito in un telaio Goldmund, ma che invece costa non più 1000 €, bensì trentamila e quell’audiofilo sì che ha visto santini, madonnine, Belen
e, già che ci sono gli fanno gustare anche il peso di una mazza, ma a pelle, niente cremine, quelle gliele venderanno dopo, un barattolo di Nivea dell’Esselunga solo a 180 € , ma marchiata e blasonata .Il nuovo impero, altroché l’Impero Ottomano o di Gengis Khan, l’impero degli idioti, delle schiene prone, dei tontoloni con la bocca semi aperta, quelli come me
, ma sembra che anche quest’ultimo impero, come i sopra citati, sia alla fine, cambiano i membri, ma i glutei sono sempre gli stessi ed i glutei, ora, finalmente, sono od in avaria od estintiQuindi i membri sono a caccia, prepariamoci ed occhio alle riviste ed ai recensori: ne stanno accuratamente selezionando di nuovi
.Connotati: i soliti, come il tecnico Audio Note, buono per tutte le stagioni
