Qual è la migliore valvola di potenza...???

[F.Calabrese]

A me il titolo di questo 3D mi sembra un qualcosa che sa tra l'ingenuo ed il provocatorio.

Buona la seconda...

Segue
F.C.

[F.Calabrese]

...
Ci dimentichiamo poi che nel nostro gioco dell'hi-fi , è il risultato che conta , e che ogni singolo oggetto partecipa al risultato ma resta condizionato dagli altri. Ed in particolar modo ,,,,le valvole cantano di loro ,,,,ma sono stramaledettamente condizionate nel farlo dai trasformatori ad esse associati .

Insomma parliamo di singoli apparecchi valvolari , che parlare di valvole per se stesse è inutile se non deleterio.

Hai perfettamente ragione... ed infatti, se hai notato, io ho parlato sempre di "parità di condizioni di contorno"...

Spiego meglio: se valutiamo gli ampli con le 845 e 211 in circolazione, non si può negare che siano praticamente sempre surdimensionati, costruiti come corazzate e con materiali di pregio. Diversamente, gli ampli con le EL-84 (ed anche il 98% di quelli con le EL-34) sono realizzati in economia, a volte in miseria... Basta confrontare le dimensioni di un T.U. da 20 Watt per le 845 con uno da 50 watt per le EL-34... (che è un mistero come facciano a suonare, con robaccia del genere...!!!).

Se io volessi progettarmi e realizzarmi un ampli a valvole, impiegherei volentieri almeno due-tre coppie di EL-34 per i bassi e 3-4 coppie di EL-84 per le altissime, in entrambi i casi con T.U. pesantemente gappati, per cui linearissimi...! E' chiaro che io sto parlando di ampli destinati ad operare in corrente, vale a dire senza controreazione totale, cioè di schemi che attualmente NON ESISTONO nel panorama commerciale. Per i diffusori convenzionali le 845 sono praticamente imbattibili, ammesso di disporre (come l'amico desmo) di un ampli SS sui Sub.

Saluti
F.C.

[Luchino]

OT:
Oppure seguire l'idea malsana che ebbi a 22 anni: tante 300B in parallelo in PSE(una 40ina mi sembra ne servano) per abbassare l'impedenza fino a far diventare l'ampli OTL! Potenza e qualità tutto in uno, unico problema che ogni minuto di funzionamento dell'ampli è una bottiglia di Chateau d'Yquem per l'Enel(e pure d'annata)!

[F.Calabrese]

Un progetto serio, per me è un qualcosa che non può prevedere la multiamplificazione , o se la prevede la deve supportare .
Posso considerare serio ad esempio un progetto come quello delle Avantgarde , perché lascia all'utente la sola scelta di un ampli per la sezione medio-alta ,,,,ma pure quello di una Klipsch La scala , pur essendo limitato in gamma bassa come un minidiffussore , ma che come un minidiffusore può essere pilotato da un solo amplificatore e scelto da chi predilige un certo tipo di sonorità. Posso considerare serio anche un mega trombone come quello utilizzato nelle Dionisio Yamamura pur con tutte le inevitabili limitazioni in gamma bassa ,,,,,Ma non posso considerare serio un sistema Full Horn , magari a 4-5 vie in quadriamplificazione , che per forza di cose non sarà mai tarato a dovere , semplicemente perché troppi sono i parametri che andrebbero tarati contemporaneamente .

Certo parlare da progettista è diverso che parlare da utente ,,,,,ma a che serve progettare e magari produrre pure un diffusore perfetto se inutilizzabile o peggio stravolto nell'utilizzo da un utente non adeguatamente supportato ?

Io acquisterei un sistema full horn in multiamplificazione , solo se acquistassi il RISULTATO FINALE , inserito a casa mia , Altrimenti meglio una coppia di Montarbo per far casino ed una coppia di minidiffusori per ascoltare il quartetto d'archi !!!
No?

Questo post mi era scappato, per cui vi rispondo solo ora.

Partiamo da una banalità: quando si spendono 15-20 mila Euro o più, è assolutamente doverosa la taratura in loco del sistema... E per taratura non intendo la sceneggiata di certi bottegai, che mandano il ragazzino con il PC, ma che poi lasciano tutti i controlli in Flat...!

Quanto al fatto di implementare un crossover passivo, non vedo quale difficoltà ci sia a prevederne uno che abbia tanti ingressi quante le vie: ingressi che possono essere parallelati ed inviati ad un unico ampli, oppure separati e collegati agli ampli delle singole vie (di cui filtreranno la distorsione, aumentando la dinamica del sistema).

Il problema del pilotaggio in corrente lo sto risolvendo in questo stesso modo, con crossover che incorporano una resistenza-serie a monte, che simula l'impedenza d'uscita di un finale in corrente. Ancora una volta è tutto semplice, perlomeno per l'utilizzatore.

Tutte queste cose si potevano fare anche anni fa: quel che è mancato -a mio parere- è la severità da parte degli appassionati nei confronti di pratiche approssimative, come p.es. quella che ho citato qui sopra. Ma c'è di peggio...
Uno dei più grandi nomi dell'Audio Hi End vende i suoi diffusori (da oltre 100 mila Euro la coppia) con un crossover volutamente mal progettato e di prestazioni miserande, mentre "quello vero" lo installa il progettista, personalmente, a casa di quei clienti che gli versano i diecimila Euro di parcella aggiuntiva. Poco, direte voi, in proporzione al costo dei diffusori... però la cosa è fatta in segreto (e chi me lo ha riferito non immaginava che io avessi la prova tecnica del fatto...!).

In sintesi: ci vuole coraggio da parte degli appassionati... quello di pretendere che certi servizi e certi standard siano rispettati, quando la cifra in ballo è a quattro zeri o più...!!! La troppa benevolenza nei confronti di bottegai e cantinari non ha aiutato di certo il settore, anzi.

Saluti
F.C.

[Luchino]

A parte che mi piacerebbe sapere chi è quello dei 10k euro di setup, ma perchè mai un crossover ha bisogno di essere personalizzato a seconda dell'ambiente?
Premessa: i crossover sono la mia maggiore lacuna in campo audio.

[smile]

A parte che mi piacerebbe sapere chi è quello dei 10k euro di setup, ma perchè mai un crossover ha bisogno di essere personalizzato a seconda dell'ambiente?
Premessa: i crossover sono la mia maggiore lacuna in campo audio.

Perchè il crossover è quello che da equilibrio al suono della cassa, mentre l'ambiente è quello che squilibra il suono della cassa.
Ovviamente in maxima stringatezza.

[Luchino]

Ahhhhhhhhh ora ho capito, praticamente vuoldire "bilanciare" il crossover a seconda dell'ambiente, quindi decido quanto attenuare alti/medi/bassi e in che frequenza a seconda dell'ambiente. A questo punto la versione più "estrema" della cosa sarebbe senza crossover calibrare direttamente il diffusore per l'ambiente, no?

[armandolaspatola]

Ciao Luchino,
il diffusore ha bisogno di un crossover passivo o attivo che sia.
Nel caso specifico, il diffusore costosissimo viene fornito (volutamente) con un crossover non ottimale (da non credere !!!!!!!).
Ma alla modica cifra di 10k il progettista (uomo di buon cuore) corregge il tiro dei diffusori con un crosover più equilibrato, o meglio calibrato per l'ambiente specifico di ascolto.
Il passo estremo, come dici tu, sarebbe quello di togliere il crossover passivo (il classico filtro fatto di condensatori, induttanze e resistenze) ed usarne uno elettronico con la necessità di multi amplificare, e qui la situazione si complica ulteriormente...
Saluti
Gabriele

[F.Calabrese]

A parte che mi piacerebbe sapere chi è quello dei 10k euro di setup, ma perchè mai un crossover ha bisogno di essere personalizzato a seconda dell'ambiente?
Premessa: i crossover sono la mia maggiore lacuna in campo audio.

Nel caso in questione il crossover "a corredo" è volutamente sbagliato, vale a dire inadatto a qualsiasi ambiente.

La cosa che mi sorprende è che il progettista ed i vari distributori del prodotto non si sono per nulla posti il problema di perdere qualche acquirente per il fatto che i diffusori che fanno ascoltare sono enormemente ed udibilmente inferiori alla versione che poi vendono...!!!

Vi racconterò una parte ancor più intrigante della vicenda.

Uno dei rivenditori italiani di questi diffusori -a tromba- si deve essere accorto del "trucchetto" e si è rivolto addirittura a me per avere il progetto del "crossover giusto", chiedendomi anche quale fosse il mio compenso.
Io gli ho risposto che -se avessi accettato- avrei fatto possibilmente un favore al mio peggiore concorrente, ma soprattutto avrei collaborato a turlupinare un appassionato, che avrebbe pagato esattamente centomila Euro in più di quello che sarebbe stato il mio costo per fornirgli quello stesso impianto (*).

Pensate però che caso eccezionale sarebbe stato se io avessi accettato ed avessi scoperto le carte sul tavolo, dopo...!

Saluti
F.C.

(*): L'impianto in questione impiega trasduttori normalmente reperibili sul mercato e trombe semplicissime da rifare, ammesso che non siano state originariamente copiate... Quindi un cliente che me lo chiedesse potrebbe averlo tranquillamente, risparmiandosi la presa per i fondelli (e centomila Euro). Ma questo non avverrà, ovviamente... e vi lascio indovinare il perché.

[Luchino]

Io di costruttori di diffusori con caricamento a tromba oltre i 100k euro in Italia ne conosco solo uno, col quale fra l'altro avesti un diverbio riguardo una presa di misure dei suoi diffusori ad una fiera audiofila.
Se non avessi detto che erano trombe avrei giurato parlassi delle Eventus Audio Neo http://www.eventusaudio.com/EA/neoIT.html ovvero come buttare 188 000€.
ps: il perchè è ovvio, trombe fatte male di prima generazione e con altoparlanti del menga, come tutti .