Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

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EdoFede
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Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da EdoFede » domenica 24 maggio 2015, 0:14

Stasera, mentre attendevo che la lavatrice finisse il suo mestiere, incuriosito da tratti di liti lette in passato, mi sono fatto un giro sul sito di Alfredo Di Pietro.
Giro un po' qui e là, poi capito su questa pagina, che mi sembra semplicemente un depliant (almeno, voglio augurarmi..) copiato/incollato della relativa ditta.

Allora mi metto a leggere un po' e, riallacciandomi a ciò che avevo scritto QUI (prendendola molto alla larga), mi sono veramente cadute le braccia!

Cioè, un livello di marketing più subdolo esiste?
Ma veramente le ditte hi-end si sono tutte ridotte a giocare a chi la spara più grossa e basta?


Vorrei portare qualche esempio, per renderci conto...
HDCATM è lo stadio preamplificatore di nuova concezione progettato e messo a punto nei laboratori Eam Lab e letteralmente significa High Dynamic Current Amplifier che permette un’amplificazione del segnale in corrente prima di essere sottoposta all’amplificazione vera e propria dello stadio pilota, driver e di uscita.
amplificazione in corrente... :shock: prima dello stadio pilota e driver (che poi...pilota e driver...non sono la stessa cosa? :lol: )
mi sono perso qualcosa...?
Tradotta cotanta meraviglia della scienza...hanno messo un buffer a guadagno unitario prima dell'amplificatore di tensione? :mrgreen:
Poi oh, magari sono ignorante io eh...

Il circuito HDCA dispone di una banda passante di 1 Mhz , una distorsione prossima allo 0,00001% , linearità entro 0,1 db tra 1 Hz e 250.000 Hz garantendo sempre un perfetto interfacciamento con qualsiasi sorgente.
1MHz e -0,1dB a 250 kHz...? :shock:

ancora un pelo e si poteva usarlo come ampli video..
ne prendi 2 e ci fai quasi un PAL sui 3 colori...ti avanza pure un canale.
con un altro ci si fa la deflessione, e via andare. :mrgreen:

come funziona poi?
la concorrenza lo fa da 2 MHz l'anno prossimo? poi loro ribattono con 5MHz?
bah.

ah, ma poi li ci ascolti i CD con il filtro digitale "brickwall" a 22kHz? :lol:

Il tutto si traduce in un sempre e perfetto funzionamento lineare con temperature che variano tra i -30 ed i +150° C.
si beh, in effetti è utile.
puoi portartelo dietro anche mentre fai la sauna.

ah, forse no....
perché accanto allo scatolotto resinato mi sembra di vedere dei normalissimi elettrolitici da 85 o 105°C..... :o :roll: :lol:

Ad occhi inesperti può sembrare inutile un lavoro del genere.
ah no ecco...
devo essere coglione e ignorante io :lol:

ELEMENT 302 ne monta 16 per ogni canale con picchi di corrente che arrivano a 272 Ampere. La media puo arrivare a 140 Ampere costanti.
beh...
e con 140 A costanti, quant'è il ripple dell'alimentazione trafo-ponte-condensatori? :o
e che spike si formano in commutazione dei diodi sui rami di alimentazione?

giusto così, per curiosità..

Per prolungare oltremodo la vita di trasformatori e condensatori, la tensione di alimentazione viene portata a regime solo dopo pochi secondi e non tutta in una volta. Si passa da un 30% al 100% in circa 3 secondi dall’accensione
negli ampli che mi ero fatto per l'home cinema, avevo 1 trafo da 1kVA in ciascuno.
una limitazione di corrente che si disinserisce dopo qualche secondo era più che altro necessaria per prolungare (oltre le prime 2 accensioni :mrgreen: ) la vita dei fusibili di alimentazione..

Il circuito interviene quando la temperatura sui dissipatori raggiunge la soglia dei 75° C e fa in modo di tenerla stabile entro una tolleranza del 10% agendo su micro-variazioni della polarizzazione degli stadi finali.
la protezione termica interviene sulla polarizzazione dei finali?!? :shock: :o
ma è un ampli o una stufa?
è un classe AB polarizzato come fosse un classe A?
(ecco, io sta cosa di dover consumare 200-400W senza segnale...proprio non mi va giù :roll: )

Un moderno display OLED garantisce un contrasto elevatissimo e una visualizzazione ottimale da qualsiasi angolazione
Alè...abbiamo gli oled anche sugli ampli ora.
tra un po' vedremo elettroniche audio con display "curved" :lol:
(vabbè..questa era gratuita :mrgreen: )


Qua siamo veramente messi peggio dei video sulle "free energy" su youtube..!! :roll:

Tiromancino
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da Tiromancino » domenica 24 maggio 2015, 0:47

condividendo tutte le tue perplessità circa le castronerie scritte che è inutile ripetere

( alcune, come quella sui 150°, superano le caratteristiche fisiche del silicio)

puntualizzo su un errore di copiatura ( che prova il plagio)

"Per garantire una dissipazione di calore efficace abbiamo optato per il montaggio diretto transistor/dissipatore "

e ancora più esplicito ( addirittura con tanto di firma)

"L’importanza di proteggere al meglio elettronica e carico connesso è di primaria importanza per noi di Eam Lab "
.

Il copione , per risparmiare fatica , ha fatto un bel copia/incolla, sperando di farla franca .

Peccato che il diploma di maturità ( evidentemente frutto anch'esso di lungo lavoro di copisteria)

non gli abbia fornito sufficienti capacità dal capire che bisognava cancellare le tracce del plagio.

Nessuno deve aver mai spiegato al Di Pippa che

copia copiass all'esame ( di recensore) non si pass

:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D

F.Calabrese
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da F.Calabrese » domenica 24 maggio 2015, 1:31

Ho messo in evidenza questo thread perché tratta un problema di importanza fondamentale.

Mettetevi per un attimo nei panni di chi progetta un ampli o un diffusore... voi davvero perdereste tempo a studiare soluzioni avveniristiche, se basta pagare un cappuccino al Di Pietro di turno... o, come giustamente dice Bebo, mandare quattro amici a postare in giro cose assolutamente prive di fondamento...?

In questi giorni il caso del Gruppo chiuso di AR ci ha dimostrato che esistono "riserve di caccia" in cui è addirittura vietato parlare di aspetti tecnici, se questo può generare il dubbio sul fatto che non tutto quel che luccica sia oro...!!!

Il vero problema sono gli appassionati, che continuano ad accettare di essere trattati come pecore sceme al pascolo...

Lo confesso: nel 2009 io credevo che bastasse dare una spallata e la credibilità delle riviste e di certi bottegai si sarebbe sfarinata in poco tempo. In parte questo è effettivamente avvenuto (chi di voi ricorda il thread di 130 e passa pagine su VHF, dedicato alla scarsa credibilità delle riviste ?); in parte siamo ancora qui a discutere di vere e proprie macchiette...

Quello che non finisce mai di sorprendermi è l'atteggiamento di tanti appassionati (che forse ci leggono, ma che non scrivono mai), che sembrano aver timore di affrontare logicamente quelli che sono semplici aspetti tecnici di un hobby assolutamente tecnico.

Alcuni di loro, quando li inviti a ragionare, reagiscono stizziti, irritati... come se fosse una provocazione, ed invece è la migliore forma di aiuto che si possa porger loro.

Tra questa mattina e domani dovrei completare le misure di verifica sui miei nuovi impianti, che nascono al termine di un lungo e faticoso percorso, pieno di svòlte e di ripensamenti. Ebbene: ogni volta che una decisione mi portava a migliorare qualche parametro tecnico... ecco che anche le prove d'ascolto confermavano la previsione...
Io spero, un giorno, di trovare il tempo di potervi far ascoltare in commutazione quella che è la "prima versione" di un qualsiasi progetto, insieme alle successive ed accanto alla definitiva... Vi accorgereste del fatto che le differenze possono essere grandissime, anche se i trasduttori sono gli stessi. Il che conferma che di oggetti tecnici si tratta, e non di "oggetti di gusto" da percepire utilizzando l'autosuggestione.

Gli eventi di questi giorni mi hanno convinto della necessità di AUMENTARE gli sforzi per sbloccare questo impasse: io non credo che tutti gli appassionati siano poco intelligenti o psicolabili... anzi...

Saluti
F.C.

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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da F.Calabrese » domenica 24 maggio 2015, 2:32

UNA SEGNALAZIONE AD ALFREDO DI PIETRO

L'"ARTICOLO" LINKATO SI PRESENTA COME UNO SCRITTO PUBBLICITARIO...

...MA NON E' SEGNALATO COME TALE...!!!

QUESTO NON E' LECITO, NEL CASO.

SALUTI
F.C.

Tiromancino
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da Tiromancino » domenica 24 maggio 2015, 10:38

F.Calabrese ha scritto:UNA SEGNALAZIONE AD ALFREDO DI PIETRO

L'"ARTICOLO" LINKATO SI PRESENTA COME UNO SCRITTO PUBBLICITARIO...

...MA NON E' SEGNALATO COME TALE...!!!

QUESTO NON E' LECITO, NEL CASO.

SALUTI
F.C.
lo scritto è posto tra le prove ,
mentre è di tutta evidenza che è copiato di sana pianta
dalle note pubblicitarie .

L'assenza della dovuta indicazione della reale orgine da una parte
e dall'altra la sua collocazione tra le prove di pietresche
pone in una condizione di torto marcio il Di pippa.

Che nessuna scusa o affermazione di refuso può ora salvare.

Con questo credo si possa mettere una pietra tombale
sul livello della onestà intellettuale del Di Pippa.
Una smisurata voglia di apparire quale recensore
ad ogni costo .
Spero che i lettori facciano le dovute riflessioni

F.Calabrese
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da F.Calabrese » domenica 24 maggio 2015, 10:55

Alfredo di Pietro mi ha scritto, segnalandomi che (a lui) è evidente che non trattasi di una prova ma di un argomento pubblicitario, ed io gli ho risposto:
Caro Alfredo di Pietro
E' inutile che tu insista: le tue intenzioni sono da sempre conosciute, e descritte da tanti con il termine "leccaculismo"... Perché tu smentisca un profilo così pazientemente da te creato, occorrerebbero anni di serietà ed autorevolezza, vale a dire qualcosa di semplicemente impensabile. Hai avuto occasione di essere aiutato a venir fuori dalla tua pessima reputazione, ma non lo hai capito. Ora non ti resta che continuare a fare quello che fai, mentre agli altri non resta che riderci sopra. Rassegnati.
Solo per la cronaca...
F.C.

EdoFede
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da EdoFede » domenica 24 maggio 2015, 11:00

L'articolo che ho linkato si trova nella sezione dove ci sono le recensioni dei pre ed ampli (quindi in effetti è un po' fuorviante), però é marchiato come "News".

Ecco, questo è un altro aspetto che non mi è mai piaciuto dei vari siti di recensioni.
Ad esempio...su AVmagazine, dove ho scritto per lungo tempo in passato, c'è una sezione news dove si da spazio ai comunicati stampa delle varie aziende del settore. In realtà è un po' meglio..perché le news vengono scritte dallo staff, non c'è un copia/incolla di un depliant.. ma il concetto è analogo.

Ora mi chiedo... ma perché una rivista online che affronta (o dovrebbe affrontare) gli aspetti tecnici del proprio settore, lascia spazio a comunicati del genere, intrisi di tutto tranne che di aspetti tecnici reali?

Porto qualche esempio (solo quelli in cui sono intervenuto nei commenti), tanto per capirci.. (vado un pelo OT)


News dal titolo Daremo presto l'addio ai TV Full HD?
Ma dico io....in quanti dotati di un minimo di intelligenza butteranno nel cesso il proprio sudatissimo Full-HD (con cui guardano, molto peggio di prima, le solite trasmissioni del cavolo in PAL o i divx da 700 mega scaricati da internet) per accattarsi la ciofegona UHD vista al supermercato col video demo apposito?

No beh...forse mi auto-rispondo da solo a questa domanda... visto che sono tutti circondati da un marketing talmente subdolo che anche se vedi da schifo, ti convinci che stai vedendo il meglio assoluto..
Vai a cercare col lanternino le migliorie, immerse in una marea di difetti.

E qui mi ero agganciato ad un utente dando un mio parere sulla questione UHD e sul processamento d'immagine: commento


Andiamo poi verso questo articolo: Blu-ray Disc Pure Audio Universal

E basta la mia prima riga nel commento, per capire come la penso..

Il blu-ray pure audio... ma "pure" de che?!
Prima di tutte ste cazzate, bisogna tornare a produrre musica in modo decente...! altro che ariosità e nero infrastrumentale!


E ancora... Finalizzato lo standard Blu-ray UHD

Qua la news non è neanche tanto fuffosa...
ma perché non spiegare e criticare cose basilari come:
- compressione 4:2:0
- colorspace dichiarato impossibile (solo un monitor professionale al mondo lo copre.. quindi perché non spiegare meglio la faccenda?)
- 10 bit sono obbligatori (probabilmente il minimo..) se si sfrutta un colorspace così ampio... specie se lo si visualizza poi su device sRGB..
- bitrate di picco doppio a fronte di un pixel-rate quadruplo!!

i commenti sono poi virati sulla "impossibilità di copia" ed il finto buonismo sulla pirateria..
al che sono intervenuto rispondendo semplicemente con del buon senso e della capacità di vedere le cose per quello che sono



Ora dico...
io sono un semplice appassionato.

Perché devo essere io (o pochi altri) a mettere un attimo di buon senso nei commenti?
Perché non lo fa la rivista o il sito, visto che dovrebbe essere il suo scopo?

Perché bisogna lasciare centinaia di appassionati meno informati nel caos e nella disinformazione più totale?

Si sta continuamente accettando e appoggiando il degrado, la scadenza della qualità vera e della cultura.. per cosa?


Ciao,
Edo

EdoFede
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da EdoFede » domenica 24 maggio 2015, 11:03

F.Calabrese ha scritto:Alfredo di Pietro mi ha scritto, segnalandomi che (a lui) è evidente che non trattasi di una prova ma di un argomento pubblicitario
questo era evidente...
ma non era quello il punto.

ho descritto nel post precedente, allacciandomi ad un altro sito

si, perché il mio discorso è generale...e vorrei evitare che si scadesse nella "scusa" che si sta attaccando qualcuno in particolare...
cosa che non ho alcun interesse a fare.

F.Calabrese
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da F.Calabrese » domenica 24 maggio 2015, 11:25

EdoFede ha scritto:...vorrei evitare che si scadesse nella "scusa" che si sta attaccando qualcuno in particolare...
cosa che non ho alcun interesse a fare.
Anch'io sono stato chiarissimo, in questi sei anni di presenza sui forum.

Io sono fortissimamente polemico con una piccola casta di mafiosetti, che nascondono sotto una (fintissima) autorevolezza i loro veri scopi, che sono quelli di LUCRARE sulla pubblicità redazionale.

Questa gente danneggia gli appassionati, perché propone loro SOLO i prodotti degli inserzionisti, ignorando le proposte migliori e più convenienti in realtà presenti sul mercato.

In futuro prevedo che alcuni ne potranno rispondere in Tribunale: in fondo si tratta di turbativa di mercato, con danno quantificabile a carico di soggetti individuabili.

Saluti
F.C.

EdoFede
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Re: Piccola riflessione sull'aiend, con un esempio

Messaggio da EdoFede » martedì 16 giugno 2015, 11:56

Non è neanche tanto off-topic....

http://www.dionidream.com/the-banana-experiment/
ESPERIMENTO, PRIMA PARTE.

Nel 1967 il Dott. Stephenson ha condotto un esperimento in cui erano coinvolte 10 scimmie, una gabbia, una banana, una scala e uno spruzzatore di acqua gelata. Stephenson rinchiude 5 scimmie in una grande gabbia. All’interno della gabbia mette una scala e sulla scala un casco di banane.

Le scimmie si accorgono immediatamente delle banane e una di loro si arrampica sulla scala. Appena lo fa, però, lo sperimentatore la spruzza con dell’acqua gelida. Poi riserva lo stesso trattamento alle altre 4 scimmie.

La scimmia sulla scala torna a terra e tutte e 5 restano sul pavimento, bagnate, al freddo e disorientate. Presto però la tentazione delle banane è troppo forte e un’altra scimmia comincia ad arrampicarsi sulla scala. Di nuovo lo sperimentatore spruzza l’ambiziosa scimmia e le sue compagne con l’acqua gelata. Quando una terza scimmia prova ad arrampicarsi per arrivare alle banane le altre scimmie, volendo evitare di essere spruzzate, la tirano via dalla scala malmenandola. Da questo momento le scimmie non proveranno più a raggiungere le banane.

La seconda parte dell’ esperimento prevede l’introduzione di una nuova scimmia nella gabbia. Appena questa si accorge delle banane prova naturalmente a raggiungerle. Ma le altre scimmie, conoscendo l’esito, la obbligano a scendere e la picchiano. Alla fine anche lei, come le altre 4 scimmie, rinuncia a mangiare la banana senza mai essere stata spruzzata con l’acqua gelata, quindi senza sapere perché non potesse farlo.

A questo punto un’altra scimmia scelta tra le 4 originarie rimaste, è stata sostituita con una nuova. Il nuovo gruppo era composto da 3 delle scimmie iniziali (che sapevano perché non tentare di prendere la banana), 1 scimmia che aveva imparato a rinunciare alla banana a causa della reazione violenta delle altre e 1 scimmia nuova.

Qui la storia si fa interessante. La scimmia nuova, come previsto, tenta di raggiungere la banana. Come era avvenuto con la scimmia precedente, le altre scimmie le impediscono di raggiungere il frutto senza che il ricercatore dovesse spruzzare dell’acqua. Anche la prima scimmia sostituita, quella che non era mai stata spruzzata ma era stata dissuasa dalle altre, si è attivata per impedire che l’ultima arrivata afferrasse la banana.

LA CONCLUSIONE DELL’ ESPERIMENTO

La procedura della sostituzione delle scimmie viene ripetuta finché nella gabbia sono presenti solo scimmie “nuove”, che non sono mai state spruzzate con l’acqua.
L’ultima arrivata tenta naturalmente di avvicinarsi alle banane ma tutte le altre glielo impediscono: nessuna di esse però conosce il motivo del divieto!

Stephenson descrive l’atteggiamento inquisitore dell’ultima scimmia arrivata, come se cercasse di capire il perché del divieto di mangiare quella banana così invitante. Nel suo racconto le altre scimmie si sono guardate tra loro, quasi a cercare questa risposta. Il problema è che nessuna delle scimmie presenti la conosceva, perché nessuna era stata punita dallo sperimentatore per averci provato, era stato il gruppo a opporsi.
Una nuova regola era stata tramandata alla generazione successiva, ma le sue motivazioni erano scomparse con la scomparsa del gruppo che l’aveva appresa.

Se fosse stato possibile chiedere alle scimmie perché picchiavano le compagne che provavano a salire sulla scala, la risposta sarebbe stata più o meno questa: ” Non lo so, è così che si fa da queste parti!” Suona familiare?

Non smettere di indagare, di chiedere, di trovare nuovi paradigmi. Spesso il nostro modo di agire è solo il frutto di azioni che ripetiamo perché l’abbiamo visto fare da altri, senza sapere bene il perché. Cambiate le vostre abitudini. Non abbiate paura. Sfuggite al più grande esperimento sociale mai visto nella storia, quello di consumare quello che altri (gli sperimentatori) vogliono che consumiamo, quello di evitare che ci poniamo domande, che troviamo nuove soluzioni per vecchi problemi.

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