Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

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Moderatore: F.Calabrese

rock59
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Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da rock59 » lunedì 21 settembre 2015, 19:34

Premetto che non sono un estimatore di questo sistema e per quello che mi riguarda non ho mai ascoltato un reflex che mi abbia pienamente convinto.
Trovo che i bassi riprodotti dai sistemi reflex siano in qualche modo falsati.
Si aggiunga poi il fatto che oggi impazzano sistemi con wooferini ridicoli capaci a detta dei costruttori, di scendere fino a 30 Hz.
Ed è proprio da qui che vorrei partire.
Ma siamo sicuri che i bassi che ascoltiamo da un diffusore reflex siano tutti presenti nel messaggio originale?
Oppure sono presenti delle code che sembrano bassi profondi ma in realtà sono stati aggiunti dal diffusore.
Secondo me per smascherare definitivamente il 'raggiro' basterebbe analizzare lo spettro del segnale entrante mettendolo a confronto con lo spettro del segnale preso dal microfono di misura.
Se dal diffusore arrivano armoniche che non sono presenti nel messaggio musicale, allora significa il il sistema aggiunge del suo.
Con questo non voglio dire che l'effetto finale non sia piacevole, ma semplicemente un tale diffusore andrebbe contro la definizione di alta fedeltà ovvero di riproduzione fedele all'originale.
E qui condivido appieno ciò che ho letto in questo forum ovvero se la catena a monte dei diffusori suona male, devono suonare male anche i diffusori stessi.

F.Calabrese
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 21 settembre 2015, 19:59

Non ci crederai... ma anche l'ampli fa la sua parte, in questo gioco.

Ne riparliamo più tardi, stasera.

Saluti
F.C.

Michele
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da Michele » lunedì 21 settembre 2015, 20:42

Non tutti, molti reflex suonano così, pero ci sono dei prodotti che obiettivamente suonano benissimo.
Sul commerciale faccio l'esempio delle Unison Research Max 1 un reflex normalissimo che ha un bel basso, che a me piace a molti meno perchè si ferma subito e scende poco.
Poi c'è il miglior sistema reflex mai sentito che è il sistema di sub dell'ultimo impianto di Fabrizio fatto con delle casse da mettere in angolo con un buco bello grosso.
I sub angolari sono molto piaciuti a diversi ascoltatori, come Edo o Ginohorn, è vero le lavatrici vanno meglio ma al costo di una maggiore complicazione costruttiva e costi più alti.
Un sistema da ascoltare sicuramente e che fa capire quali sono le reali possibilità della configurazione reflex, forse non tutti quelli che si trovano in giro sono ben realizzati.

Saluti
Michele

il ritorno del Puma
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da il ritorno del Puma » lunedì 21 settembre 2015, 21:26

Con quali ap? Perché non ci scordiamo che il 99% dei woofer RD sono afflitti da forte distorsione.

Tiromancino
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da Tiromancino » lunedì 21 settembre 2015, 21:54

il ritorno del Puma ha scritto:Con quali ap? Perché non ci scordiamo che il 99% dei woofer RD sono afflitti da forte distorsione.
metti pure il 100%

rock59
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da rock59 » lunedì 21 settembre 2015, 23:37

Io intendevo fare un discorso un po più ampio ovvero:
La percezione di un basso più esteso che si attribuisce ai sistemi bass reflex è riconducibile al vero messaggio musicale
o no?
I 30 Hz che sentiamo ci sono veramente nel brano o sono armoniche che ci fanno sembrare quello che non è..
È chiaro che c'entra anche la psicoacustica in tutto questo ma prove tecniche in questo senso non mi pare che nessuno le abbia mai fatte.
La risposta in frequenza verso il basso derivante dalle misure può essere estesa e piatta quanto vogliamo ma non ci dice qualitativamente come vengono riprodotte queste basse frequenze.
La risposta ai burst potrebbe già dare qualche indicazione così come la waterfall ma non sono esattamente ciò che intendo.
L'analisi si potrebbe condurre su un vero campione di brano musicale che contiene ad esempio un giro di basso o una nota bassa di pianoforte.
Si dovrebbero analizzare gli spettri del segnale in ingresso relativo al messaggio musicale ed il suo prodotto uscente dal diffusore.
A mio avviso si avrebbero delle sorprese.
D'altra parte il senso di artificioso che molti di noi avvertono nell'ascolto di un diffusore reflex, deve avere una spiegazione scientifica incontrovertibile.
Lo stesso dicasi per il suono da scatola da scarpe che molti diffusori mostrano.
Naturalmente tutto questo al netto di ampli,ambiente ecc. ecc.

Saluti.
Rocco

queledsasol
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da queledsasol » martedì 22 settembre 2015, 0:10

rock59 ha scritto:Io intendevo fare un discorso un po più ampio ovvero:
La percezione di un basso più esteso che si attribuisce ai sistemi bass reflex è riconducibile al vero messaggio musicale
o no?
I 30 Hz che sentiamo ci sono veramente nel brano o sono armoniche che ci fanno sembrare quello che non è..
È chiaro che c'entra anche la psicoacustica in tutto questo ma prove tecniche in questo senso non mi pare che nessuno le abbia mai fatte.
La risposta in frequenza verso il basso derivante dalle misure può essere estesa e piatta quanto vogliamo ma non ci dice qualitativamente come vengono riprodotte queste basse frequenze.
La risposta ai burst potrebbe già dare qualche indicazione così come la waterfall ma non sono esattamente ciò che intendo.
L'analisi si potrebbe condurre su un vero campione di brano musicale che contiene ad esempio un giro di basso o una nota bassa di pianoforte.
Si dovrebbero analizzare gli spettri del segnale in ingresso relativo al messaggio musicale ed il suo prodotto uscente dal diffusore.
A mio avviso si avrebbero delle sorprese.
D'altra parte il senso di artificioso che molti di noi avvertono nell'ascolto di un diffusore reflex, deve avere una spiegazione scientifica incontrovertibile.
Lo stesso dicasi per il suono da scatola da scarpe che molti diffusori mostrano.
Naturalmente tutto questo al netto di ampli,ambiente ecc. ecc.

Saluti.
Rocco
Quotone.............!
Molta della colpa e' nel sistema di accordo..........ma.......c'è una parte a carico dell'amplificazione e del posizionamento.

Ciao, ;)

F.Calabrese
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da F.Calabrese » martedì 22 settembre 2015, 0:28

Scusatemi il ritardo, ma l'argomento (e quel che sto per confessarvi) meritava di postare con calma...

Partiamo da una constatazione: ci sono diffusori reflex con il basso nitidissimo e velocissimo, ma di solito non profondo... ed altri che invece muggiscono come vacche legate ad un palo per la coda.

Lo stesso accade per i diffusori a Linea di Trasmissione e... udite udite... anche per le trombe...!

Questo io lo scoprii quasi per caso, proprio con i primi diffusori che progettai per lavoro: i piccoli Monitor Scossa. Ebbene... nonostante il woofer "pesante" (un Gauss 4280) ed il fatto che scendessero quasi a 40 Hz... quei diffusori avevano un basso veloce ed articolato, che sino ad allora io non avevo mai ascoltato da un diffusore Hi-Fi.

Leggendo i documenti AES di Thiele scoprii, in quegli anni (fine '70) che bastava accordare lo stesso diffusore ad una frequenza inferiore per vedere moltiplicato il suo tempo di decadimento. Chi ha ascoltato i "subboni" nella mia casa, a Bracciano, e con due diverse accordature, sa bene quanto questo sia vero...

Ovviamente negli anni ho scoperto quanto grande... direi enorme... sia l'influenza degli ampli...

Dovete infatti pensare che l'insieme di ampli e diffusore (reflex) è chiamato ad operare in entrambi i versi... vale a dire da una parte fornendo tensione e corrente ad un carico fortemente reattivo come quello del diffusore, dall'altra parte dovendo gestire le relative Back-EMF e la criticità del carico.

Questo significa che -a parità di woofer e di diffusore- il suono sarà diverso (specie nei transienti) se si impiega la versione da 8 o 16 ohm di quel cono, invece che la versione da 4 ohm...

Io lo posso confessare senza problemi: il massimo mio sforzo progettuale, in questi ultimi anni, è stato proprio quello di "far suonare" ampli relativamente economici con trasduttori dai fattori di forza (BL) altissimi... mentre 30 anni fa ero abituato a risolvere piuttosto brutalmente il problema, con una cassa di condensatori Sprague "Grand Boitier".

Come tutti i piccoli o grandi "segreti progettuali" ha ben poca utilità parlarne, perché le decisioni "che contano" vanno prese caso per caso... per esempio decidendo quale accoppiata di volume posteriore e frequenza di accordo scegliere, magari aggiungendo un po' di resistenza in serie per non sacrificare troppo la risposta all'estremo inferiore.

Nella realtà le accortezze progettuali sono a volte assai più sofisticate, e tanto più lo sono, tanto meno sono divulgate...

D'altra parte chiedete a voi stessi se preferireste dover scegliere solo e soltanto tra gli allineamenti delle "tabelle canoniche" di Thiele e Small, rinunciando a qualcosa di più moderno e migliore...

Saluti
F.C.

il ritorno del Puma
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da il ritorno del Puma » martedì 22 settembre 2015, 1:33

Bella la parte dedicata all'importanza capitale dell'AMPLIFICAZIONE.
Da straquotare obbligatoriamente!

violone 32'
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Re: Piccola considerazione sui sistemi bass reflex

Messaggio da violone 32' » martedì 22 settembre 2015, 8:03

rock59 ha scritto:Io intendevo fare un discorso un po più ampio ovvero:
La percezione di un basso più esteso che si attribuisce ai sistemi bass reflex è riconducibile al vero messaggio musicale
o no?
I 30 Hz che sentiamo ci sono veramente nel brano o sono armoniche che ci fanno sembrare quello che non è..
È chiaro che c'entra anche la psicoacustica in tutto questo ma prove tecniche in questo senso non mi pare che nessuno le abbia mai fatte.
La risposta in frequenza verso il basso derivante dalle misure può essere estesa e piatta quanto vogliamo ma non ci dice qualitativamente come vengono riprodotte queste basse frequenze.
La risposta ai burst potrebbe già dare qualche indicazione così come la waterfall ma non sono esattamente ciò che intendo.
L'analisi si potrebbe condurre su un vero campione di brano musicale che contiene ad esempio un giro di basso o una nota bassa di pianoforte.
Si dovrebbero analizzare gli spettri del segnale in ingresso relativo al messaggio musicale ed il suo prodotto uscente dal diffusore.
A mio avviso si avrebbero delle sorprese.
D'altra parte il senso di artificioso che molti di noi avvertono nell'ascolto di un diffusore reflex, deve avere una spiegazione scientifica incontrovertibile.
Lo stesso dicasi per il suono da scatola da scarpe che molti diffusori mostrano.
Naturalmente tutto questo al netto di ampli,ambiente ecc.
Saluti.
Rocco
Ciao Rocco ...se ho ben capito ti chiedi anche se nelle incisioni ci sono i 30 hz ? beh dipende da cosa si incide, ci sono anche chiarissimi i 16 hz, Poi riprodurli è un'altra faccenda


viewtopic.php?f=12&t=5941


a pag 2 del 3d ci sono alcuni esempi di spettri
Aldo Tenca

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