EdoFede ha scritto:Non resta solo perché fa scena. Resta, ad esempio, anche per i preamplificatori microfonici.Tiromancino ha scritto: il banco mixer multicanale analogico , già installato in una sala di registrazione, in questo periodo storico, probabilmente
resta al suo posto , perchè fa scena, perchè ( non lo so , ma immagino) rimpiazzarlo con uno digitale costerebbe una fortuna
e in un mercato discografico crollato per volume di affari sarebbe una follia investire .
Ed, in generale, perché un mix da più di 6-8 tracce, se fatto in dominio analogico, suona sempre meglio dello stesso fatto in dominio digitale.
Nonostante la doppia conversione, ebbene si.
Non parlo di idee mie o teorie, ma proprio di prove sul campo (non fatte da me in prima persona, ma da amici affidabili che lavorano nel campo) con risultati evidenti.
Ma assolutamente no.. non mi sembra di aver detto nulla del genere, neanche tra le righe.bepi67 ha scritto:Edofede e cosa vorresti fare, registrare una rock band con due microfoni ?
Molti hanno provato a farlo, risultato: una cacata
Tuttavia, una batteria si può riprendere splendidamente con la tecnica "recorderman" a 3 microfoni, con due overhead posizionati in modo particolare.
http://jonstinson.com/the-recorder-man- ... technique/
Non ricordo se alla visita da Fabrizio portai qualche traccia registrata da me con questa tecnica..mi sa di no però.
Esattamente!bepi67 ha scritto:Perchè ? Perchè se vuoi che un disco "suoni" bene, deve essere anche arrangiato bene, devi avere gente con le palle che ti sviluppa una buona orchestrazione, e devi spendere tempo e soldi in studio.
E il problema è proprio questo.
Nessuno spende più tempo e soldi. L'affitto dello studio costa più del tecnico che fa post-produzione.
Quindi gli artisti vanno a fare una o due take, così come vengono vengono..
Poi c'è il tecnico di post-produzione che passa giornate a mettere a tempo le batterie, ad intonare le voci, a ritagliare una nota da un punto ed incollarla su un'altro....
Per non parlare dei dischi live.. dove vengono fatte robe da chiodi..
Il problema è che una tecnica di ripresa e post-produzione più snelle e semplici, implicano innanzitutto che un artista sappia suonare (ad esempio).
Se senti delle tracce di basso elettrico pre-compressione, te ne rendi conto al volo.
Se senti le batterie, non c'è un colpo uguale ad un altro... ma però nel disco finale è tutta perfetta.
Se senti le voci, ci sono stonature, a volte anche parole pronunciate male... ma nel disco è perfetta.
Capite il senso del discorso?
Non è il fatto che ci sia l'operazionale o la valvola... ma che si è introdotta, nel tempo, una serie infinita di elementi degradanti, per aumentare i prodotti da vendere (non solo la ferraglia, ma anche dischi di artisti non ancora maturi tecnicamente) e ridurre tempi e i costi (non solo di produzione delle cose, ma anche il tempo ed il costo necessario per fare un buon prodotto).
Ed invece di frenare e rendersene conto, sembra si vada sempre più in questa direzione... quella della fretta per il profitto rapido.
Questo ha ovviamente influenza anche sui tecnici, che lavorando costantemente e per "esigenza di business" con un metodo...sono poi capaci di invertire la rotta e lavorare in modo totalmente diverso, quando necessario? (pochissimi sanno farlo, almeno a quel poco che ho visto io..)
Non dico tutto ciò per riempirmi la bocca di tragedia e disperazione, ma perché secondo me occorre rendersi conto che questo modo non funziona e non porta verso la qualità, su qualsiasi livello ed in qualsiasi settore.
Personalmente non riesco più a muovere un dito, se la traiettoria punta verso la mediocrità.
Vabbè, scusate...si parlava di op-amp..
e pensare che ci sono organisti che spesso ( non sempre ovviamente ) registrano al primo colpo ....magari brani anche lunghi ...ma suonare alla carlona è essere artisti
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