Ciao "gigigi", sono contento di sentirti, il forum stava languendo...gigigi ha scritto:Ciao Olympus, ho chiamato sega elettrica il POA6600 non perchè lo abbia ascoltato, ma solo per aver letto l'esperienza altrui. Certo che se tu e Peppe avete pareri così discordi sarebbe interessante capirne il motivo. Può essere legato al fatto di pilotare casse diverse, non so. Ho pensato che quel test sul POA4400 fosse in qualche modo indicativo. Comunque Aloia non lo boccia, quella misura non ha corrispondenza nell' uso quotidiano, ma può stuzzicare a indagare ulteriormente sulle prestazioni di quell' ampli. Le misure tradizionali sono tutte buone, la potenza è stata misurata solo su 8 Ohm resistivi, e corrisponde ai dati dichiarati. Su 4 Ohm "reali" concordo che i valori siano esagerati, rispetto ai finali usati, forse si fidano molto delle loro protezioni...
Le misure di SMPTE e DIM sono ottime fino alla potenza massima. Valutazione media finale, 3,875. (su 5)
Dunque io conoscevo il POA 6600 come "saldatrice", forse un poco meno dispregiativo di "sega elettrica"
Come detto, non sono un fan delle prove di ascolto, anche se mi rendo conto che la sola prova effettuata in un laboratorio, può per certe applicazioni non essere esaustiva. Io mi sono concentrato massimamente sugli altoparlanti, che considero il cuore del sistema...
Molti hanno citato fenomeni che possono influire sull'ascolto, e che uno non si aspetta. Come ho detto sopra, ho risolto problemi di S/N grazie all'analizzatore, (poteva bastare forse anche un buon tester), e sempre nel mio caso per migliorare le prestazioni ho dovuto interporre qualche filtro LC su qualche alimentazioneed un trasformatore di isolamento da 300 VA per i pre... Il mio set-up ultra complesso è perfettamente silenzioso, con un S/N di oltre -100 dB. Ora il mio POA funziona su un cuscino di velluto, perchè comanda solo i 3 W da 15 pollici, essendo inserito con cross elettronico. Ma anche quando comandava le JBL SRX 725 non ha mai mostrato problemi...Non ho presente se le JBL SRX 725 sono un carico complicato. Ribadisco che trovo "targatura" del 4400 alquanto disinvolta, e mi stupisce. La DENON (Nippon Columbia) è una casa seria quasi centenaria, con tradizioni notevoli ed è anche proprietaria dal marchio Marantz. Ribadisco anche il mio concetto a spanne: 1 transistor 40-50 W, 2 t 70-100 W, 3 t 100-150 W, 4 t 150-250 W.. Questa tabella "buon senso" non è valida per i nuovi componenti con la misura interna della temperatura, che mi sembra siano assai più prestanti, ma non ho approfondito...
Per quanto riguarda problemi pratici di ascolto ne cito due, che alle prove TRITIM di A.R. si sono dimostrati problematici:A.R. 284 MAC 501 ed A.R. 374 Audio Analogue Puccini (senza controreazione!!): questi esempi indicano che in certe condizioni le protezioni o il circuito di controreazione può causare funzionamento anomalo.
Il carico costituito dalle particolari casse può certamente mettere in crisi un amplificatore non "corazzato", cito ad esempio le B&W, le Apogee Duetta (famose...) ed altre, sostanzialmente a bassa efficienza, che per rimediare diventano divoratori di corrente...
Io sono appassionato di sistemi a tromba con efficienza da 98 dB in su, quindi capirai che non sono alla ricerca di mostri come il citato Boulder con 54 transistor di uscita. Certo il fatto di aumentare il numero dei transistor finali è un modo nemmeno poi tanto costoso in sè, di migliorare le prestazioni!
Ritornando agli amplificatori della classe POA, NAD, Rotel, i giudizi di ascolto per cui "i bassi" sono in secondo piano mi fanno un poco sorridere...non esiste che l'alimentatore di uno di questi amplificatori controreazionati non possa sostenere l'erogazione di qualche decina di VA per qualche secondo, se non in presenza di errori di sistema. Diverso il caso di amplificatori senza controreazione a fronte di casse a bassa impedenza.
Con i miei saluti!