Ampli finale

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Olympus
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Re: Ampli finale

Messaggio da Olympus » sabato 11 febbraio 2017, 14:13

gigigi ha scritto:Adesso invece vorrei ritornare a quello che hanno scritto Aczel & Rich. Secondo me va interpretato. Possiamo essere d'accordo che tra amplificatori degni di questo nome le differenze siano piccole. In fondo, l' ampli fa uno dei lavori meno difficili di tutta la catena audio: prende un segnale piccolo e lo fa diventare più "grande", questo segnale era elettrico e rimane elettrico. I diffusori fanno un lavoro ben più difficile, dovendo trasformare l' energia elettrica in energia meccanica.
Comunque, le differenze ci sono, non come le pubblicità ci vogliono far credere, ma ci sono.
Prendiamo la "sega elettrica POA 6600". Ho ripescato una prova che Aloia fece sul fratello minore, POA 4400a, su Fedeltà del suono, agosto/settembre 1992.
Questo ampli, molto potente, di prestazioni praticamente perfette, sulla carta, viene testato con un carico leggero e solo 3 Vpp di segnale in uscita, onda quadra. L' onda mostra il suo tempo di salita.
Poi collega un carico alto, 2 Ohm, all' uscita. Non c'è alcun rischi a questi livelli, è una prova che si può fare anche "in casa".
L' onda in uscita si deforma al punto di diventare arrotondata, il tempo di salita aumenta moltissimo. L' ampli, a correnti di uscita più forti, perde il controllo.
Potrebbe essere il risultato dell' applicazione di un elevato fattore di controreazione, dice Aloia, e io aggiungo "su un circuito che ha bisogno della controreazione per funzionare decentemente".
Poi, su carico puramente capacitivo, l'ampli mostra instabilità. Attenzione a fare questa prova perchè è pericolosa per i finali e per le tasche.
Aloia avrà detto un milione di volte che gli ampli non sono fatti per ascoltare onde quadre, e che nel messaggio musicale segnali così ripidi non ci sono. Tuttavia questo test è molto interessante e forse va a giustificare l' impressione (negativa) di Peppe.
A PROPOSITO DI DENON – ALOIA, CAVI SCHERMATI ED ALTRO
E’ bene tenere sempre separati gli argomenti o ambiti di discussione, caratterizzati da specifiche esigenze diverse, ad esempio:

Applicazioni professionali: Cavi bilanciati, cavi molto lunghi, affidabilità, funzionamento in condizioni ambientali difficili ecc . Molti componenti PRO possono essere impiegati come HOME: io ho usato DAC ed analizzatori PRO, uso le casse JBL SRX 725 con aggiunta terza via TAD 2001. Sto pensando di acquistare un DBX VENU 360 per una seconda unità con cross elettronico…

Applicazioni home: sofisticazione, estetica, prestazioni allo 0,0000, WAF e cioè Wife Acceptance Factor

Altro elemento dirimente: grande industria-artigianato:

La grande industria non fa beneficienza: la ricerca e sviluppo è sempre finalizzata ad una produzione per grandi numeri…. Senza la grande industria saremmo ancora al triodo…(si pensi a cosa ha generato Bell Lab.). Peraltro in genere i prodotti sono sicuramente affidabili e con un elevato MTBF

I marchi artigiani di qualità sfruttano canali di nicchia, con richieste di particolari prestazioni o qualità estetiche e realizzative, che non sempre sono affidabili… (MTBF da verificare…)

Entrambi hanno il loro mercato ed i loro rispettabili estimatori. L’importante è il Rapporto Qualità/Prezzo

Vengo alle prove Aloia POA 4400.
Innanzi tutto il POA 4400 è un prodotto un poco anatra zoppa: è molto simile al 6600 ma ha 2 + 2 elementi finali contro i 4 del 6600. La DENON lo ha indubbiamente targato in modo “allegro” :150W8 Ohm-600 W – 1 Ohm (dinamico), mentre il 6600 con il doppio di capacità di corrente è targato 250W8Ohm- 1100 W 1 Ohm.
Come ho spiegato precedentemente, due transistor da 15 A ( a tamb di 25 gradi di giunzione) al massimo ne erogano una decina… quindi mi sembra allegra la caratterizzazione del 4400. (La potenza su 1 Ohm va con il quadrato delle corrente 20A=400W, 40A= 1600W. Poichè il 6600 risulta 33A picco, il 4400 sarebbe al massimo 400W e non 600w su 1 Ohm. Svista sulla legge di Ohm.

Uso il POA6600 da molti anni, ed ha comandato e comanda felicemente 3xJBL 2435H+ SA 8525 + TAD 4001 (prima 2405 e 2404), che sonorizzano a livello orchestra sinfonica circa 120 mquadri.. E' un amplificatore con uno schema classico ben strutturato, con una realizzazione curata e di facile manutenzione, aspetto che prendo sempre in considerazione.
Per un mio collegamento non troppo ad arte ha fuso le terminazioni di un cavo da 4+2,5+1,5 mmquadri senza guastarsi (solo un poco di oscillazioni).
Non so se il 4400 usato da Aloia fosse OK; stamattina ho controllato il mio, senza spingere al massimo, sono arrivato a circa 600 w su 2,2 ohm. Non disponendo di un generatore programmabile, per poter regolare il duty-cycle mi sono fermato. Avrei allegato l’oscillogramma, ma non sono stato capace (file JPG). Avrei anche eseguire le prove inseriendo un filtro reale a 3 vie, ma non mi appassiono più a questi giochini, preferisco ascoltare la musica…Comunque dormo sereno la notte e non cambierei i POA 6600 con uno Steg

Peppe77
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Re: Ampli finale

Messaggio da Peppe77 » sabato 11 febbraio 2017, 14:16

@ roberto: quali ampli utilizzano questo strabiliante integrato ? LM3886

@ olympus: tralasciando il fatto che il 6600 non lo vorrei neanche regalato, siamo certi al 100% che tutti questi fantastici dati, che sono senz'altro necessario, siano la condizione sufficiente per un ampli che suoni anche oltre che produrre tanta corrente ?

bepi67
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Re: Ampli finale

Messaggio da bepi67 » sabato 11 febbraio 2017, 14:38

RobertoTittarelli ha scritto:La backEMF e della radiofrequenza captata dai cavi di potenza, sono entrambi riconducibili allo stesso problema: i finali si interdicono (backemf) oppure non reagiscono affatto (RF).
I finali si interdicono o vanno in saturazione precoce anche in presenza di carichi fortemente reattivi.
In tutti questi casi l'anello di controreazione si apre e l'ampli impazzisce con bordate di armoniche (povero tweeter e povere orecchie).

Voglio puntualizzare il mio pensiero riguardo le distorsioni del primo stadio e del VAS. Anche io credo che la controreazione non sia in grado di linearizzare completamente questi due stadi ma penso anche che questo sia un problema minore rispetto ai tre macroscopici che ho citato.

Nota interessante: nell'integrato LM3886 sia il problema A - i due ingressi del differenziale di ingresso non sono isolati trà loro e il segnale di ingresso interferisce con quello di controreazione e viceversa e il problema B - in presenza di distorsione di crossover l'anello di controreazione si apre e il circuito perde il controllo, sono stati risolti.
Non è stato risolto il problema C e ovviamente è stata limitata la massima corrente di uscita per limiti della tecnologia integrata.
Il problema non è dei finali, ma l''intermodulazione che la Radiofrequenza può procurare al differenziale.

Tra l'altro, mentre la back-emf entra attenuata sulla base del transistore perchè c'è il partitore della rete di feedback, la RF non è detto che arrivi attenuata.

Un apparecchio non resiliente alla RF può funzionare bene in campagna ma male in città.
Anni fa avevo autocostruito un finale con lo schema classico che a casa dei miei (a 1 km da casa avevo una nota emittente FM che usciva con 6 kW - se allungavo il puntale del tester ICE, la lancetta si alzava, tanto per far capire), tendeva ad autoscillare, mentre al paesello funzionava senza problemi.
Autocostruzioni giovanili :-)

Salutos a todos.
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !

Olympus
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Re: Ampli finale

Messaggio da Olympus » sabato 11 febbraio 2017, 15:02

Peppe77 ha scritto:@ roberto: quali ampli utilizzano questo strabiliante integrato ? LM3886

@ olympus: tralasciando il fatto che il 6600 non lo vorrei neanche regalato, siamo certi al 100% che tutti questi fantastici dati, che sono senz'altro necessario, siano la condizione sufficiente per un ampli che suoni anche oltre che produrre tanta corrente ?
Come ho detto, pur avendo un passato tecnico in conversione energia abbastanza notevole(servomotori per macchine CNC di primarie case, convertitori a IGBT 690 V e qualche MegaVA, provate ad andare a piazzare le sonde di misura....) , non amo le polemiche sulla TID ed altre amenità... Lo schema del POA corrisponde ad una delle versioni più complete dello schema tipico già illustrato da F.C. con triplo stadio differenziale ed ingresso a FET...può anche darsi che abbia difetti nascosti, ma alla prova con generatore di funzione onde triangolari di piccolo segnale onde sin e quadre a10 Khz fino a decine di V out su 8 Ohm si comporta molto bene. Il rapporto segnale disturbo è ottimo, grazie all'analizzatore di spettro Beheringer ho debellato qualche ronzio a 50Hz dovuto al passaggio cavi (normali, non milionari), sto ascoltando Chopin con la Divina Marta come fossi nella sala da concerto....ma cosa dovrei cercare???? Forse un amplificatore a valvole per sentire il fondo causato dai filamenti negli altoparlanti...
Ricordiamo che dobbiamo comandare sostanzialmente tre bobine nel campo 20-20000 Hz, e che detto fra noi ha già generato consumo di risorse superiore al merito...
Se qualcuno mi insegna come caricare un file JPG, posto l'oscillogramma della misura effettuata..Grazie

Peppe77
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Re: Ampli finale

Messaggio da Peppe77 » sabato 11 febbraio 2017, 16:08

a dire il vero, mi riferivo ad altro.
comunque intendevo dire che per me non ha sempre funzionato l'equazione: specifiche e schemi superlativi = suono credibile

ho scritto "non sempre" eh ?, cioè non è una condizione sufficiente.

Olympus
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Re: Ampli finale

Messaggio da Olympus » sabato 11 febbraio 2017, 16:20

Peppe77 ha scritto:a dire il vero, mi riferivo ad altro.
comunque intendevo dire che per me non ha sempre funzionato l'equazione: specifiche e schemi superlativi = suono credibile

ho scritto "non sempre" eh ?, cioè non è una condizione sufficiente.

E' vero, ma necessaria!!!

Peppe77
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Re: Ampli finale

Messaggio da Peppe77 » sabato 11 febbraio 2017, 16:22

certo ma il necessario non sempre è foriero di "sufficienza", no ?

PrandiniFabio
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Re: Ampli finale

Messaggio da PrandiniFabio » domenica 12 febbraio 2017, 12:10

io non ho ancora postato immagini, ma ho letto questo:
" occorre aprire una seconda scheda collegandosi a TinyPic, le immagini non possono superare 800 pixel di larghezza e una volta caricate compariranno quattro codici, quello giusto è il secondo copia il link e incollalo nel post."

saluti
Fabio

Olympus
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Re: Ampli finale

Messaggio da Olympus » domenica 12 febbraio 2017, 14:06

PrandiniFabio ha scritto:io non ho ancora postato immagini, ma ho letto questo:
" occorre aprire una seconda scheda collegandosi a TinyPic, le immagini non possono superare 800 pixel di larghezza e una volta caricate compariranno quattro codici, quello giusto è il secondo copia il link e incollalo nel post."

saluti
Fabio

Prandini Fabio, grazie per la segnalazione. Vedo che sei molto cortese ed attento! Molto apprezzato.
Certo la procedura è un poco complessa, e disincentivante.

Voglio anche ricordare qui quanto hai scritto nel tuo post precedente, e che mi trova completamente d'accordo:

"I finali migliori sono quelli con un guadagno costante indipendentemente dalla corrente erogata , il più possibile veloci e aggiungo io l'amplificatore deve essere semplice e poco distorcente già senza retroazione, se applicata deve essere veramente poca per non intervenire a sproposito quando l'altoparlante "...

Chi si è occupato di servomeccanismi sa che è essenziale, prima di applicare l'anello di controreazione, combattere ad anello aperto tutte le non linearità, zone morte isteresi, autentiche calamità del sistema.

Credo che questo principio sia quello ispiratore degli amplificatori AM AUDIO... a cui peraltro personalmente applicherei un poco di controreazione...

gigigi
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Re: Ampli finale

Messaggio da gigigi » domenica 12 febbraio 2017, 14:24

Ciao Olympus, ho chiamato sega elettrica il POA6600 non perchè lo abbia ascoltato, ma solo per aver letto l'esperienza altrui. Certo che se tu e Peppe avete pareri così discordi sarebbe interessante capirne il motivo. Può essere legato al fatto di pilotare casse diverse, non so. Ho pensato che quel test sul POA4400 fosse in qualche modo indicativo. Comunque Aloia non lo boccia, quella misura non ha corrispondenza nell' uso quotidiano, ma può stuzzicare a indagare ulteriormente sulle prestazioni di quell' ampli. Le misure tradizionali sono tutte buone, la potenza è stata misurata solo su 8 Ohm resistivi, e corrisponde ai dati dichiarati. Su 4 Ohm "reali" concordo che i valori siano esagerati, rispetto ai finali usati, forse si fidano molto delle loro protezioni...
Le misure di SMPTE e DIM sono ottime fino alla potenza massima. Valutazione media finale, 3,875. (su 5)

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