Acque calme, sin troppo...

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Moderatore: F.Calabrese

F.Calabrese
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Acque calme, sin troppo...

Messaggio da F.Calabrese » martedì 9 maggio 2017, 1:19

Sono giorni che -leggendo qui e là su altri forum- noto una specie di stanchezza e di rassegnazione alle solite questioni, fritte e rifritte...

In realtà sono cambiate moltissime ed importanti premesse: per esempio si ammette che diffusori da 82-85 dB di rendimento sono probabilmente anatre zoppe, mentre altrove ci si dispera a trovare alternative alle trombe, dopo che si è finalmente capito che scopiazzare quelle di mezzo secolo fa è un percorso verso il degrado, senza via d'uscita.

Confrontare i thread di oggi con quelli di dieci anni fa sarebbe totalmente improponibile: erano diversi anche gli interlocutori (oggi sono rimasti attivi molti operatori...e tanti appassionati si sono ritirati dal postare, anche se leggono).

Manca una certa polemica... da che i più accaniti sostenitori delle configurazioni progettuali peggiori hanno perso le loro tribune preferite o si sono convinti -grazie agli ascolti- della inconsistenza ed indifendibilità delle loro pregresse opinioni.

E' anche possibile che la crisi abbia iniziato a mordere fino all'osso...

E poi c'è il problema della confusione sui formati digitali, che sta disamorando più di qualche appassionato. A proposito di questa ci sarebbe molto di cui dibattere sulle effettive prestazioni dei DAC a 44,1- 48 e 96 KHz (o 192 KHz), perché dalle specifiche di diversi chip moderni viene più di un dubbio sul fatto che convenga elevare più di tanto la frequenza di campionamento...

E poi, tra un CD 16 Bit/44,1 KHz compresso in sede di missaggio fino alla perdita di tutta la dinamica... ed un bel vinile col suo fruscìo ma con poca compressione (*)... beh... si può ben capire che più di un appassionato preferisca i dischi neri...!

In due parole: siamo diventati tutti abbastanza sensati... direi "maturi"... moltissimo in più rispetto ad una decina di anni fa.

O forse siamo sempre gli stessi, ed ormai abbiamo imparato quel che occorre, o che ci sembra sufficiente...

Saluti
F.C.

(*): La compressione nei vinili era operata anche alzando ed abbassando i livelli dei controlli del mixer, magari avendo davanti lo spartito e dunque anticipando i pianissimi ed i fortissimi... All'ascolto la cosa si nota poco, ma se fate il confronto con una registrazione 1:1 vi cadono letteralmente le braccia... :lol:

F.Calabrese
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da F.Calabrese » martedì 9 maggio 2017, 17:43

A sorpresa... oggi pomeriggio... un bel thread su Facebook: inaugurato da Mauro Scarabotti e con la partecipazione mia, di Alfredo di Pietro (buono...) e di Andrea della Sala, più tanti appassionati.

Facebook però scorre e non è visibile a tutti... per cui è stato tempo sprecato. Già questa sera sarà difficile ritrovarlo.

Un Forum è meglio: ricordatelo... vi si ritrovano discussioni anche di dieci anni fa...!!!

Saluti
F.C.

Olympus
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da Olympus » martedì 9 maggio 2017, 21:00

F.Calabrese ha scritto:
martedì 9 maggio 2017, 17:43
A sorpresa... oggi pomeriggio... un bel thread su Facebook: inaugurato da Mauro Scarabotti e con la partecipazione mia, di Alfredo di Pietro (buono...) e di Andrea della Sala, più tanti appassionati.

Facebook però scorre e non è visibile a tutti... per cui è stato tempo sprecato. Già questa sera sarà difficile ritrovarlo.

Un Forum è meglio: ricordatelo... vi si ritrovano discussioni anche di dieci anni fa...!!!

Saluti
F.C.
Sono appena andato a leggere l'articolo citato, con cui concordo ( Basta cercare Scarabotti). In realtà contiene qualche imprecisione riguardo alle major giapponesi: non è vero che sono uscite dal settore, semplicemente non distribuiscono i loro prodotti in un mercato asfittico come il nostro. Per esemplificare:
-la Sony ha una linea di DAC e Player di rete, che ad un prezzo elevato, ma non oltraggioso hanno buone prestazioni e sono ben ingegnerizzati. Ha anche una linea di casse acustiche di elevata qualità (che se non ricordo male sono realizzate con componenti europei) distribuite sul mercato USA a prezzi inferiori alle B&W
-La Pioneer è presente con i prodotti TAD per il settore home e derivati con marchio Pioneer..ecc
Ma proseguo con quanto avevo preparato in appoggio al primo scritto.
F.C. ha toccato tutti i punti che contribuiscono alla “certa stanchezza”!!
1) Crisi: osservando gli annunci on line, si vede che molti appassionati medi dismettono l’attrezzatura, si riducono gli spazi, i giovani, a meno che non siano attivi nel settore musicale, hanno altre attrazioni dall’elettronica di intrattenimento audio. Inoltre se sono in qualche modo attivi in campo musicale, non sono interessati ad elevate qualità di riproduzione ed ascolto, a meno che non si interessino del settore tecnico. Chi ascolta musica POP in genere ha bisogno di SPL e non di toni raffinati… Per quanto riguarda la musica classica, la camera e la sinfonica sopravvivono, la musica operistica è uno zombie vagante tenuto in coma farmacologico da indecenti aiuti statali e assalito da sciacalli che lo spolpano ( i direttori artistici ed i registi).
Da molti anni seguo le riviste del settore, ed in occasione di interviste ad artisti anche di una certa celebrità, ho osservato, con molta delusione, che la loro attrezzatura di riproduzione era in genere inadeguata. Ciò a rappresentare una scarsa considerazione del loro stesso lavoro. Sono lontani i tempi in cui si favoleggiava il possesso da parte di F. Sinatra di un Paragon JBL (che ho avuto il piacere di ascoltare)…(chi era costui e cosa è il Paragon…?? Bella domanda)
2) Confusione del mercato: l’industria fa il suo mestiere e cerca sempre nuovi standard che vogliono uccidere i formati precedenti (come i leoni maschi uccidono i figli): il succedersi in rapida successione (per chi deve spendere in apparecchi) di CD, SACD, 3, 5 , 7 e non so più quanti canali, 44 – 48 -96 (fino a 700 e rotti ma a cosa serve?!) ha contribuito a disamorare gli appassionati. Non parliamo dei formati proprietari (SACD e MQA). Il vero killer è stato il SACD: la Sony, che in quegli anni si convertiva al SW, poiché stava perdendo il mercato dei televisori, era ossessionata dalle copie: non aveva capito che il mercato in realtà cresce grazie alle copie… Il vero errore padre di tutti era però già stato generato: il doppio standard 44,1 – 48 KHz…
Oggi comunque anche lo standard MQA si appresta a ripercorrere la strada letale del SACD.
3) I veri appassionati che possono permettersi spazi adeguati con diffusori di alta qualità sono una percentuale ridotta: molti di essi più che ascoltare musica, sono dediti alla esposizione dei loro apparati agli amici, o a magnificare cavi da qualche migliaio di euri al fine di stupirli, oppure sono solo alla ricerca dell’ultima novità tecnica (il famoso up-grade) senza ascoltare la musica, ma a specchiarsi nei nuovi prodigi tecnici, di cui dopo un po’ sono disamorati. Il mercato si riduce, i prezzi gonfiati aumentano: gli ultimi diffusori testati da A.R., i Marten vantano un listino di 46.000 Euri, pari ad una WW Tiguan top, con 4WD e cambio robotizzato a 7 marce, peso 1500Kg...???!!! In compenso sono stati testati a soli 95 dB perché probabilmente al solito valore di 100 dB saranno stati impresentabili. Fa piacere contribuire al reddito di un benestante artigiano nordico!
4)Sono fortemente convinto che un qualsiasi standard oltre al 96-24 sia non solo inutile, ma anche dannoso. Sono molti anni che osservo attentamente le prove tecniche sui DAC, e molti riscontri giocano a favore di questa affermazione. Tralasciamo poi le acrobazie e disavventure in cui incorrono i recensori per installare le App e i driver necessari per far funzionare apparecchi che sempre più sono imparentati con computer. A volte anche con insuccesso. Ora mentre per un professionista il gioco può valere la candela, un appassionato chiede solo di sedersi in poltrona ed ascoltare la musica, e non impazzire con le compatibilità e gli aggiornamenti!
5) La qualità si ottiene in sede di ripresa registrazione: sono rimasto stupito da come sono piacevoli gli ascolti delle orchestre USA anni 60-70 (guidate da direttori Europei), parlo di Leinsdorf, Reiner, Ormandy, con solisti come Rubinstein, Heifez. L’ascolto di queste rimasterizzazioni (in genere ben realizzate dall’amata-odiata Sony) è comunque straordinariamente piacevole! Senza comunque nulla togliere a registrazioni recenti e ben eseguite, magari anche da case minori. Ho fatto recenti vantaggiosi acquisti nel campo delle sinfonica.

Conclusione: un proverbio dice: chi è causa del suo mal…. Ma se pensiamo a cosa è successo ai produttori di apparecchi fotografici a causa della concorrenza dei telefonini, abbiamo di che rallegrarci!

spawnman
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da spawnman » mercoledì 10 maggio 2017, 13:01

Un altro problema gravissimo di stupidità palese dei costruttori e venditori, il fatto di aver ammazzato praticamente la classe media dell'HIFI.
Adesso o spendi cifre folli o ti devi accontentare (anche se tutto sommato, usando molta intelligenza e un pò di consigli giusti ancora si riesce a mettere su un impianto decente a cifre "umane").
Tutte le persone che negli ultimi anni ho conosciuto che avessero un impianto "grosso" (ed ho volutamente omesso l'aggettivo "buono" o ottimo") era tutta gente di veneranda età, l'unica oramai a poter spendere le cifre folli richieste per alcune apparecchiature....
Tutti i giovani che conosco non possono (si badi, non possono, non che non vogliano) spendere oltre i 1000-1500 euro per uno stereo buono. Tutto il resto di quanto guadagnano va nel sogno della casa per mettere su famiglia (e spesso non possono neppure quello!).
Questo secondo me è maggiormente desolante, in quanto palesa ancora di più la stupidità e pochezza di vedute dei costruttori....
Saluti
Andrea

Steinbeck J.
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da Steinbeck J. » mercoledì 10 maggio 2017, 17:55

Secondo me invece sono proprio gli appassionati che hanno ucciso la classe media dell'hifi. O spendi o ti accontenti è il mantra. In realtà direi che è il contrario.
Chi può spendere compra catafalchi a torre che mette nelle peggiori condizioni possibili nell'ambiente, ed è perennemente insoddisfatto.

Manca la conoscenza, perchè basterebbe suggerire di comprarsi 2 subwoofer, 2 diffusori da stand, un dac con controllo del volume ed un ampli finale per ottenere un suono pieno, esteso e soddisfacente.

Es.
DAC: 500 euro, volendo esagerare.
subwoofer: 250-350 euro l'uno
diffusori: 200-500 euro
amplificatore finale: si va da 150 euro di un thomann a dove si vuole

Si può stare sotto i 2000 euro con un sistema in grado di suonare bene e forte, oltre all'essere inseribile in una casa normale. Alla fine due subwoofer, o uno solo, non occupano tantissimo spazio messi ai lati del mobile tv. I diffusori si possono mettere sopra lo stesso, oppure sopra i sub con un rialzo per portare i tweeter ad altezza orecchio.

Si tratta di un sistema che si può scalare, partendo dal basso con piccoli sub e diffusori (solite indiana line?) salendo verso grandi sub e grandi diffusori (jbl 4319 e sub da 12-15"?).
Chi non ha paura delle casse amplificate può optare anche per monitor professionali.
O ancora, se si ha spazio si può pescare nel professionale con 18" sotto e 12"+1/1.5" sopra.

Insomma, basta abbandonare la vecchia via delle casse tutto in uno..

Steinbeck J.
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da Steinbeck J. » mercoledì 10 maggio 2017, 17:58

Se poi si cerca la qualità assoluta, le vie sono diverse. Non dico rivolgersi obbligatoriamente a Fabrizio, ma effettivamente si deve spendere e/o patire un po di più.

bepi67
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da bepi67 » mercoledì 10 maggio 2017, 17:59

Negli Anni '70-'80 l'impianto stereo era l'oggetto più hi tech che ci si poteva permettere a casa, dopo la tv a colori, l'orologio digitale e, per i nerd (me compreso), prima la calcolatrice programmabile poi soppiantata dai primi PC casalinghi.
Tutto questo è decisamente superato.
Le possibilità di svago "tecnologiche" sono attualmente molteplici ed a basso costo.
Resta il fatto che per molti, soprattutto in oriente, lo stereo è attualmente uno status symbol, cosa che non dimentichiamo, lo è stato 40 anni fa anche da noi (un mio vicino di casa benestante aveva all'inizio degli anni '80 un impianto Marantz con il tuner con l'oscilloscopio ed il registratore a bobine, e per me era più porno di un numero di Hustler o Le Ore, all'epoca), da cui tutto questo proliferare di apparecchi Hifi di lusso.
In Italia quella fase è stata superata, lo stereo come status non fa più figo (anzi, parliamoci chiaro, fa anche un pò sfigatello), soppiantato da altri svaghi.
Poi come vogliamo metterla con la fruibilità e l'ergonomia di certi oggetti, quando lo scopo principale non è quello dell'adorazione dell'altarino "impianto stereo"?
Le elettroniche hanno perso quel minimo di flessibilità che sarebbe facile avere con le tecnologie digitali attuali senza degrado della qualità audio, ad esempio un equalizzatore o un controllo toni digitali, che ti permetterebbe di tenere i diffusori a ridosso della parete senza trovarsi questi totem in mezzo ai piedi, con buona pace della vivibilità dell'ambiente.
No, la vulgata audiofila ha deciso che il controllo toni non s'adda usare e quindi teniamoci i diffusori tra la palle, per la (in)felicità di chi la casa deve viverla.
Resta lo zoccolo duro degli adoratori dell'oggetto totemico, dell'amplificatore-frigorifero, del cavo pitonato appoggiato sui legnetti.
E con gli adoratori dell'oggetto nulla si può fare.

Per rispondere a Spwaman, ho diversi amici professionisti che spendono senza problemi 50-60.000 per una automobile (oltre che avere casette niente male), ma dell'impianto stereo non gliene pò fregà de meno.

Sono cambiate le priorità, non è il caso di prenderesela con nessuno, anche perchè con 1500-2000 euro ti fai un impianto stereo che se lo scopo è quello di ascoltare bene (bene inteso per persone normali, non fissatI che ascoltano lo stesso spezzone di brano 5 volte di seguito per carpire la differenza tra un cavo e l'altro) musica a volumi casalinghi, ti va bene per tutta la vita.

Pino
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !

F.Calabrese
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 10 maggio 2017, 18:07

bepi67 ha scritto:
mercoledì 10 maggio 2017, 17:59
...
Per rispondere a Spwaman, ho diversi amici professionisti che spendono senza problemi 50-60.000 per una automobile (oltre che avere casette niente male), ma dell'impianto stereo non gliene pò fregà de meno...
Ed invece è proprio qui che qualcosa sta cambiando... nel senso che molti professionisti ed imprenditori stanno abbandonando il "macchinone" come status symbol perchè questo li espone alle amorevoli attenzioni della malavita e della GDF.

Diversamente, un bell'impianto può rendere rilassanti tante serate di fine settimana, magari insieme ai figli (che sono entusiasti di ascoltare la loro musica...) ed è occasione di piacevoli incontri con colleghi anche loro appassionati.

Il mio migliore amico di tanti anni fa -avvocato- conobbe mezzo Tribunale in pochi anni, grazie ai suoi impianti ed alla partecipazione ad un circolo di cultori di auto di prestigio...!

Saluti
F.C.

Nicky
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da Nicky » mercoledì 10 maggio 2017, 21:37

Steinbeck J. ha scritto:
mercoledì 10 maggio 2017, 17:55
Secondo me invece sono proprio gli appassionati che hanno ucciso la classe media dell'hifi. O spendi o ti accontenti è il mantra. In realtà direi che è il contrario.
Chi può spendere compra catafalchi a torre che mette nelle peggiori condizioni possibili nell'ambiente, ed è perennemente insoddisfatto.

Manca la conoscenza, perchè basterebbe suggerire di comprarsi 2 subwoofer, 2 diffusori da stand, un dac con controllo del volume ed un ampli finale per ottenere un suono pieno, esteso e soddisfacente.

Es.
DAC: 500 euro, volendo esagerare.
subwoofer: 250-350 euro l'uno
diffusori: 200-500 euro
amplificatore finale: si va da 150 euro di un thomann a dove si vuole

Si può stare sotto i 2000 euro con un sistema in grado di suonare bene e forte, oltre all'essere inseribile in una casa normale. Alla fine due subwoofer, o uno solo, non occupano tantissimo spazio messi ai lati del mobile tv. I diffusori si possono mettere sopra lo stesso, oppure sopra i sub con un rialzo per portare i tweeter ad altezza orecchio.

Si tratta di un sistema che si può scalare, partendo dal basso con piccoli sub e diffusori (solite indiana line?) salendo verso grandi sub e grandi diffusori (jbl 4319 e sub da 12-15"?).
Chi non ha paura delle casse amplificate può optare anche per monitor professionali.
O ancora, se si ha spazio si può pescare nel professionale con 18" sotto e 12"+1/1.5" sopra.

Insomma, basta abbandonare la vecchia via delle casse tutto in uno..
Buona sera...
saresti così cortese da indicare più specificamente qualche modello/marchio per ognuna delle configurazioni da te suggerite?
Grazie anticipatamente.

Steinbeck J.
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Re: Acque calme, sin troppo...

Messaggio da Steinbeck J. » mercoledì 10 maggio 2017, 23:04

Budget ed ambiente di ascolto? Preferenza per determinati oggetti e/o musica?

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