Non cito il nome dell'autore solo per lasciarmi la libertà di postare commenti che altrimenti potreste accusare di essere di parte.Quello che mi sto chiedendo in questi giorni è se effettivamente questo impianto ha qualità del tutto inusuali e sorprendenti che mi appaiono o se è la solita percezione fallace a trarmi in inganno. Nella mia esperienza, controcorrente rispetto all'orientamento prevalente degli audiofili, le percezioni soprattutto se definite da una sola sessione d'ascolti e soprattutto su differenze non grandi, sono fallaci.
Io ho costruito tutta la mia esperienza, sia audiofila che non, dubitando delle mie percezioni.......per me è tutto debole.......udito, percezione, giudizio......nonché ovviamente attendibilità del soggetto. Che sarei io. Quindi per me il soggetto è debole e limitato......ma soprattutto si confonde si incespica....ci ripensa....si contraddice, vive in un labirinto di specchi spesso sconfortante. Insomma è piccolo piccolo, non certo un uomo vitruviano.
Per me sviluppare "ad orecchio" non porta da nessuna parte, anche se persone che conosco hanno ottenuto risultati importanti con questo metodo. Ma in generale resto scettico.
Chiaramente non e' facile smentire se stessi......alla fine le nostre percezioni sono tutto quello che abbiamo per muoverci nel mondo.....per dargli ordine e senso. Un soggetto che non crede a se stesso come può esistere? Che senso e prospettiva ha di vita. Non è naturale. E per questo bisogna combattere una specie perenne conflitto interiore. L'ego vuole sempre primeggiare, emergere e disporre.....ma la ragione lo deve ridimensionare e mettere a tacere.
Sarà sempre grottesco per me chi in questo campo pensa di sentire piccole cose. Io io io......io sento io giudico io dispongo.....io decido. Ecco il male dell'audiofilia......dittatura dell'ego o dell'ascolto. L'ascolto e' la cosa più sopravvalutata nell'audio.
Chiaramente alla base ci sta un enorme paradosso come spesso accade in questo mondo. Come è possibile.....l'impianto audio esiste per te... tu sei il soggetto e tu devi decidere....ma non ce la fai.....che fare allora? Come agire? Come sviluppare un' elettronica o un impianto?
Incominciamo a ragionarci insieme.
Come si fa a non cader vittima di una percezione fallace...?
Beh... occorre ragionarci...
Prendiamo ad esempio un ampli il cui suono perda di nitidezza al diminuire del livello di potenza (p. es. perchè lo si ascolta con un diffusore più efficiente): è chiaro che questo può avvenire ed a causarlo è la distorsione d'incrocio, nel 99 per cento dei casi. (l'un per cento che resta può provenire dagli effetti di intermodulazione delle radiofrequenze eventualmente captate dai cavi o dall'alimentazione)
Prendiamo come altro esempio quello di un diffusore che suona bene ad un certo livello d'ascolto, ma che diventa rimbombante o -al contrario- tagliente, quando si eleva il livello d'ascolto. Per entrambe le occorrenze esiste una spiegazione logica: nel primo caso si trattava di un diffusore la cui risposta era stata volutamente enfatizzata alle basse per creare un "effetto Loudness"... mentre nel secondo caso è il clipping dell'ampli a rendere tagliente il diffusore.
Ora però fate bene attenzione: come individuereste il caso in cui entrambe queste due ultime occorrenze si verificassero CONTEMPORANEAMENTE...???
E' chiaro che occorre un udito addestratissimo per farcela con il solo ascolto... ma è assai più facile arrivarci per graduale deduzione, per esempio ripetendo la prova con due ampli di potenza diversa ed osservando a quale livello il suono diventa tagliente...
Personalmente aggiungerei un criterio semplice, ma di non facile attuazione pratica: quello di confrontare le tecnologie e le caratteristiche fisiche degli oggetti che analizziamo... concentrando l'attenzione sulle incongruenze tra quel che vediamo e quel che ascoltiamo.
Vi racconto un esempio tipico: i diffusori elettrostatici ed isodinamici dovrebbero suonare con grandissima naturalezza e senza distorsioni o colorazioni, ma nella pratica del loro ascolto non è difficile riconoscere il "suono" del materiale di cui sono composte le loro membrane... a riprova che in qualche modo esso risuona e/o non è pilotato uniformemente. Ne abbiamo già parlato, se ricordo.
In tutti i casi la LOGICA è di aiuto, a volte anche più della strumentazione di misura.
Saluti
F.C.