Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

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Tiromancino
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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da Tiromancino » mercoledì 30 agosto 2017, 20:49

Cmq , bando alle divagazioni, continuando , Grundig era un costruttore accorto almeno negli schemi forniti ai suoi servizi assistenza .
Spesso si trovava traccia non solo dei livelli DC delle varie polarizzazioni dei TR , ma anche dei livelli di amplificazione in mV dei vari stadi a partire da uno stabilito segnale in ingresso , pure esso espresso in mV RMS a 1 khz .

La verifica di questi livelli di amplificazione, e la loro costanza, fornisce una MISURA reale del funzionamento.

Man mano ci stiamo avvicinando al controllo FULL-IMMERSION

Tiromancino
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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da Tiromancino » mercoledì 30 agosto 2017, 21:00

nei casi più prolissi di materiale iconografico fornito dalle case madri, è possibile disporre di particolari forme d'onda visualizzabili in specifici punti del circuito , a fronte di determinati segnali in ingresso e di determinati carichi in uscita.
Ma anche se questa iconografia non è disponibile , si può , e spesso si deve nella ricerca del perfetto funzionamento, studiare lo stesso il segnale per quello che si prevede debba essere in specifici e "notevoli" punti del circuito .

Ricapitolando , un controllo FULL-IMMERSION , prevederà un controllo dall'ingresso all'uscita del segnale , verificando le tensioni DC secondo schema se disponibili, oppure secondo calcolo teorico se non disponibili ( per i Grundig del periodo 7/85 , si tratta di quasi sempre di semplici stadi amplificatori a singolo tr in una delle tipologie classiche conosciute, per cui facilmente calcolabili nella polarizzazione, impedenza d'ingresso e d'uscita, guadagno, banda passante)
Un tale controllo spesso scova stadi che , ad onta di un funzionamento ineccepibile ad un primo ascolto, invece presentano anomalie di funzionamento in uno o più degli aspetti citati ( polarizzazione, impedenze ingrsso/uscita, guadagno, banda passante) con pregiudizio del risultato finale

Tiromancino
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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da Tiromancino » mercoledì 30 agosto 2017, 21:06

Solo così si può verificare il non perfetto funzionamento di decrepiti transistor che non riescono più a guadagnare il giusto, che presentano giunzioni contaminate con corrispettivi problemi di rumorosità costante e/o incostante .

Ma un oculato controllo all'oscilloscopio , scova inesorabilmente anche guasti non di esclusiva natura elettronica .

Mi riferisco a guasti di altrimenti improba individuazione, perchè legati a falsi contatti di connettori, di stagnature, di piste ramate, di contatti striscianti .

In tutti questo casi la sonda dell'oscilloscopio darà rapida individuazione del fin dove il segnale, e di conserva il corretto funzionamento, è normale

Tiromancino
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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da Tiromancino » mercoledì 30 agosto 2017, 21:08

Lo studio della banda passante può avvenire con crescente frequenza del segnale in prova , oppure , omnicomprensivamente, mandando in pasto all'ampli un segnale ad onda quadra , la cui riproduzione evidenzierà per grandi lineee , ma con grande efficacia le reali perdite in frequenza stadio per stadio.

Tiromancino
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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da Tiromancino » mercoledì 30 agosto 2017, 21:14

Ora , mi fermo qui , perchè sarebbe lungo e sterile esercizio addentrarmi in aspetti troppo particolari , ma soprattutto perchè ora sarà ben chiaro a tutti quelli che mi hanno fin qui seguito che un simile controllo, da me voluto indicare come FULL-IMMERSION , credo che sia ben lontano da quanto nelle disponibilità di un utente comune che voglia rivolgersi ad un tecnico comune ( e non, a giudicare da quanto si vede sul web ) .

In definitiva , vien da chiedersi se non sia eccessiva baldanza la fiducia che alcuni amatori ripongono nei loro ampli vintage .

Di certo è incoscienza beata !

doc elektro
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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da doc elektro » giovedì 31 agosto 2017, 9:02

pensa che mi sono capitati transistor che di punto in bianco dimezzano il guadagno o in qualche caso cominciano ad avere perdite tali da piantare tutto lo stadio precedente o successivo.

E se sono nei pilota a volte si seppelliscono anche i finali.

E mi è capitato un phonix max 2500 che a volume minimo in un bar di punto e in bianco ha cortato un finale e fatto un disastro
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da eugenio_prete » giovedì 31 agosto 2017, 10:51

Tiromancino ha distrutto il mercato vintage :shock: :shock: :shock:
Pseudobbistagnurant

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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da aldusmanutius » giovedì 31 agosto 2017, 12:38

io ringrazio Tiromancino (con cui spesso mi sono trovato in disaccordo su altri temi), perché ha postato con grande serenità e introspezione le reali e fondamentali pratiche a cui si va incontro con le elettroniche vintage; di cui per anni sono stato adorante appassionato.
Non sono un tecnico ma sono al corrente di diverse di quelle problematiche; ciò nonostante ad esempio non conoscevo assolutamente la procedura di potenziale rigenerazione dei condensatori di filtro; così come diverse altre cose che ha citato.
Una bella serie di post senza pregiudizi.
Poi per carità... tutto ci può stare e ciascuno di noi può decidere di dedicare risorse economiche per la manutenzione di elettroniche d'epoca (e sappiamo tutti che ce ne sono moltissime di stupendamente suonanti); per quanto mi riguarda dopo un lungo e radicale repulisti di molte apparecchiature che avevo collezionato me ne sono rimaste solo tre o quattro da cui ostinatamente non mi voglio separare e per le quali posso anche gettare quattrini per farle rimanere in vita; ho ad esempio un Naka 1000zxl che è totalmente smontato da quasi un anno da un tecnico e la spesa enorme che dovrò sostenere probabilmente è ben superiore al suo valore, ma ripeto... quando l'affection supera la logica tutto ci può stare...
un saluto
Marco

cisco
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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da cisco » giovedì 31 agosto 2017, 21:38

E chi l'ha detto.. che un ampli vintage non può essere la risposta per una HiFi perfetta.
A mio giudizio un buon amplificatotre vintage, del tipo: Sunsui, Marantz, Nagamichi (tanto per farvi qualche nome) può sicuramente essere il cuore di un impianto HiFi di grande qualità sonora. Ricordate sempre che "La musica non si ascolta con il bilancino dell'alchimista".
E pertanto...se gli abbinano dei componenti di qualita, mirati ad esaltarne le doti, il suono sara' musicalissimo.
Tutto dipende..da cosa state cercando. Ma credetemi.. il fascino di un apparecchio vintage e' eterno. ;) :)

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Re: Perchè gli ampli vintage non possono essere la risposta per una hifi perfetta

Messaggio da l_pisani_54 » venerdì 1 settembre 2017, 9:33

Il ricordo di quando avevamo vent'anni è sempre bello, questo non significa che tutta l'HiFi di allora suonasse così bene.
Ma il problema che ha sollevato tiromancino, è il riuscire a mantenere in ordine le elettroniche di parecchi anni fa, ottenendo le stesse prestazioni di quando erano nuovi.
Chi è appassionato di auto d'epoca, sa quanto sia difficile mantenerle in perfetta efficienza, ma la messa a punto ed il controllo delle parti meccaniche è molto più facile perché i difetti si vedono.
Con l'elettronica è molto più difficile, perché puoi solo misurare e non è sempre agevole, infatti gli apparecchi vintage più facile da gestire sono i valvolari, che hanno una circuitazione più semplice di quelli SS.
Leonardo

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