Ma allora se leggi il mio secondo post pensiamo le stesse cose, non tutti fanno lo sforzo iniziale..EdoFede ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2017, 15:25Lo vedo un po' difficile a causa della frenesia a cui ci si è ormai abituati nelle ultime due generazioni.gabriellino ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2017, 15:09Ma perchè mai non dovrebbe ascoltare Miles ?? (e il jazz in generale e la classica?)
A parte questo se mi dovessi sbagliare sarei il primo ad esserne felice
Tutto viaggia in parallelo. Il "ritmo" accelerato in ogni cosa che si fa, secondo me va ad influenzare anche i gusti musicali e pone dei limiti. Se la musica non segue più o meno il ritmo della propria vita, appare "strana" e non tutti fanno lo sforzo iniziale di provare a farsela piacere, adeguando il proprio ritmo.
Questo in media, poi sicuramente ci sono eccezioni
(ovviamente è un'idea mia... nulla di scientifico )
Il possibile futuro dell'Hi-Fi
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi
Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi
Me l'ero perso...
Si beh, la penso così, ma questo penso valga in qualsiasi epoca.
Mio nonno non si sarebbe mai messo ad ascoltare i pink floyd, mentre il mio interesse verso la classica ed il jazz (salvo poche eccezioni di dischi che ero abituato a sentire in casa) è nato successivamente, non certo a 15 anni (anche se già allora ascoltavo ed apprezzavo un po' di tutto).
Ciao,
Edo
Si beh, la penso così, ma questo penso valga in qualsiasi epoca.
Mio nonno non si sarebbe mai messo ad ascoltare i pink floyd, mentre il mio interesse verso la classica ed il jazz (salvo poche eccezioni di dischi che ero abituato a sentire in casa) è nato successivamente, non certo a 15 anni (anche se già allora ascoltavo ed apprezzavo un po' di tutto).
Ciao,
Edo
Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi
Perché, mi autocito da altre discussioni in altri settori, ai ragazzi non bisogna rompere le palle, come giustamente scrive sopra Edo ognuno ha il suo tempo e quello dei ragazzi non è il nostro, come per le letture inizieranno ad interessarsi di altra musica quando saranno maturati e magari qualche adulto gli farà ascoltare altro.EdoFede ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2017, 15:25Lo vedo un po' difficile a causa della frenesia a cui ci si è ormai abituati nelle ultime due generazioni.gabriellino ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2017, 15:09Ma perchè mai non dovrebbe ascoltare Miles ?? (e il jazz in generale e la classica?)
A parte questo se mi dovessi sbagliare sarei il primo ad esserne felice
Tutto viaggia in parallelo. Il "ritmo" accelerato in ogni cosa che si fa, secondo me va ad influenzare anche i gusti musicali e pone dei limiti. Se la musica non segue più o meno il ritmo della propria vita, appare "strana" e non tutti fanno lo sforzo iniziale di provare a farsela piacere, adeguando il proprio ritmo.
Questo in media, poi sicuramente ci sono eccezioni
(ovviamente è un'idea mia... nulla di scientifico )
L’altro giorno una mia nipote si è innamorata di questo pezzo https://youtu.be/mNnY4J0-gRQ che non è nemmeno la versione più facile o godibile e mi ha chiesto di cosa si trattava e la storia del brano, parliamo però di una studentessa universitaria che suona il clarinetto in una banda ed in un paio di orchestre.
Non tutti i ragazzi sono così o hanno gli stessi interessi e non sarebbe giusto che noi adulti dicessimo cosa e come ascoltare, quali droghe assumere, quali amicizie avere ecc.ecc.insomma dirgli come campare.
Saluti
Michele
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi
Tanto parlare di proiettori in questi giorni mi ha fatto venire in mente una cosa.
Home Theater e Hi-Fi sono entrambi il modo per fruire, ogni giorno quando lo desideriamo, di opere che "live" possiamo vedere e ascoltare solo in ben precisi momenti nel tempo.
C'e' pero' una differenza fondamentale: mentre per la musica ci sono I concerti (dai grandi eventi da stadio, alla classica nei teatri, al concertino jazz) e poi c'e' il disco/file da suonare a casa, per il video c'e' un fondamentale riferimento, che e' il cinema.
Mi spiego meglio: il cinema e' un Home Theater in grande (in realta' l'Home Theater e' un cinema in piccolo). In sostanza, un "impianto di riferimento" video da confrontare con quello di casa ce l'abbiamo ogni volta che andiamo a vederci l'ultimo film.
Ma per l'audio, l'impianto di riferimento non c'e', in quanto quelli da stadio sono troppo distanti, e la musica dal vivo e', secondo me, percepita come uno sport diverso.
Ora, non pretendo di andare ad ascoltare, in una sala da 100 posti, l'ultimo disco di xxxyyy. Ma se ci fossero queste sale, con impianti alla Fabrizio, il pubblico potrebbe scoprire come si puo' ascoltare la musica. E naturalmente cercherebbe di imitare la cosa a casa.
Sono poi d'accordo al 100% con Michele che I giovani devono ascoltare la loro musica. Se poi ad un giovane piace Arisa o Miles... Per me e' uguale. L'importante e' fargli sapere quanto bene potrebbe ascoltarla.
I concerti sono tutti pieni. Quindi la voglia di ascoltare c'e'. Quello che serve e' far scoprire quanto bene si puo' ascoltare a casa, anche con pochi soldi (vedi Tairana). Ma dimentichiamoci che un giovane entri in un negozio HiFi. Sa di vecchio. Serve un posto (nei centri delle citta') dove fare "esperienze sonore". Non deve vendere niente, solo far ascoltare musica a livelli stratosferici ed informare come la si sta ascoltando (non marca e modello, ma che dinamica e distorsione sono importanti, per dire).
Poi I giovani sono svegli e vedrete che scopriranno subito che le 800D3 non sono in grado di dargli quello che cercano...
Home Theater e Hi-Fi sono entrambi il modo per fruire, ogni giorno quando lo desideriamo, di opere che "live" possiamo vedere e ascoltare solo in ben precisi momenti nel tempo.
C'e' pero' una differenza fondamentale: mentre per la musica ci sono I concerti (dai grandi eventi da stadio, alla classica nei teatri, al concertino jazz) e poi c'e' il disco/file da suonare a casa, per il video c'e' un fondamentale riferimento, che e' il cinema.
Mi spiego meglio: il cinema e' un Home Theater in grande (in realta' l'Home Theater e' un cinema in piccolo). In sostanza, un "impianto di riferimento" video da confrontare con quello di casa ce l'abbiamo ogni volta che andiamo a vederci l'ultimo film.
Ma per l'audio, l'impianto di riferimento non c'e', in quanto quelli da stadio sono troppo distanti, e la musica dal vivo e', secondo me, percepita come uno sport diverso.
Ora, non pretendo di andare ad ascoltare, in una sala da 100 posti, l'ultimo disco di xxxyyy. Ma se ci fossero queste sale, con impianti alla Fabrizio, il pubblico potrebbe scoprire come si puo' ascoltare la musica. E naturalmente cercherebbe di imitare la cosa a casa.
Sono poi d'accordo al 100% con Michele che I giovani devono ascoltare la loro musica. Se poi ad un giovane piace Arisa o Miles... Per me e' uguale. L'importante e' fargli sapere quanto bene potrebbe ascoltarla.
I concerti sono tutti pieni. Quindi la voglia di ascoltare c'e'. Quello che serve e' far scoprire quanto bene si puo' ascoltare a casa, anche con pochi soldi (vedi Tairana). Ma dimentichiamoci che un giovane entri in un negozio HiFi. Sa di vecchio. Serve un posto (nei centri delle citta') dove fare "esperienze sonore". Non deve vendere niente, solo far ascoltare musica a livelli stratosferici ed informare come la si sta ascoltando (non marca e modello, ma che dinamica e distorsione sono importanti, per dire).
Poi I giovani sono svegli e vedrete che scopriranno subito che le 800D3 non sono in grado di dargli quello che cercano...
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi
Quoto e sottoscrivo... parola per parola...!geeksAgainstLoudness ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2017, 18:49...
I concerti sono tutti pieni. Quindi la voglia di ascoltare c'e'. Quello che serve e' far scoprire quanto bene si puo' ascoltare a casa, anche con pochi soldi (vedi Tairana). Ma dimentichiamoci che un giovane entri in un negozio HiFi. Sa di vecchio. Serve un posto (nei centri delle citta') dove fare "esperienze sonore". Non deve vendere niente, solo far ascoltare musica a livelli stratosferici ed informare come la si sta ascoltando (non marca e modello, ma che dinamica e distorsione sono importanti, per dire).
Poi I giovani sono svegli e vedrete che scopriranno subito che le 800D3 non sono in grado di dargli quello che cercano...
Saluti
F.C.
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi
Ci mancherebbe che non ascoltassero la loro musica, sono liberissimi di farlo, come sono liberi di non interessarsi (come mediamente avviene) alla riproduzione di qualità di brani musicali. Di questo si sta parlando, del futuro dell'hi-fi.geeksAgainstLoudness ha scritto: ↑mercoledì 18 ottobre 2017, 18:49Tanto parlare di proiettori in questi giorni mi ha fatto venire in mente una cosa.
Home Theater e Hi-Fi sono entrambi il modo per fruire, ogni giorno quando lo desideriamo, di opere che "live" possiamo vedere e ascoltare solo in ben precisi momenti nel tempo.
C'e' pero' una differenza fondamentale: mentre per la musica ci sono I concerti (dai grandi eventi da stadio, alla classica nei teatri, al concertino jazz) e poi c'e' il disco/file da suonare a casa, per il video c'e' un fondamentale riferimento, che e' il cinema.
Mi spiego meglio: il cinema e' un Home Theater in grande (in realta' l'Home Theater e' un cinema in piccolo). In sostanza, un "impianto di riferimento" video da confrontare con quello di casa ce l'abbiamo ogni volta che andiamo a vederci l'ultimo film.
Ma per l'audio, l'impianto di riferimento non c'e', in quanto quelli da stadio sono troppo distanti, e la musica dal vivo e', secondo me, percepita come uno sport diverso.
Ora, non pretendo di andare ad ascoltare, in una sala da 100 posti, l'ultimo disco di xxxyyy. Ma se ci fossero queste sale, con impianti alla Fabrizio, il pubblico potrebbe scoprire come si puo' ascoltare la musica. E naturalmente cercherebbe di imitare la cosa a casa.
Sono poi d'accordo al 100% con Michele che I giovani devono ascoltare la loro musica. Se poi ad un giovane piace Arisa o Miles... Per me e' uguale. L'importante e' fargli sapere quanto bene potrebbe ascoltarla.
I concerti sono tutti pieni. Quindi la voglia di ascoltare c'e'. Quello che serve e' far scoprire quanto bene si puo' ascoltare a casa, anche con pochi soldi (vedi Tairana). Ma dimentichiamoci che un giovane entri in un negozio HiFi. Sa di vecchio. Serve un posto (nei centri delle citta') dove fare "esperienze sonore". Non deve vendere niente, solo far ascoltare musica a livelli stratosferici ed informare come la si sta ascoltando (non marca e modello, ma che dinamica e distorsione sono importanti, per dire).
Poi I giovani sono svegli e vedrete che scopriranno subito che le 800D3 non sono in grado di dargli quello che cercano...
D'altro canto non avrebbe molto senso acquistare le 800D3 per ascoltare Gabbani..