Il possibile futuro dell'Hi-Fi

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doc elektro
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da doc elektro » mercoledì 4 ottobre 2017, 6:59

(1)- la carta stampata ha stufato,non riesco a capire come possano ancora vivere questi giornalacci (ma anche certi tg non scherzano) che incutono zizzania,paura e generano stress. E spesso sono sovvenzionate pure dallo stato.
E' un settore dove la forbice deve colpire molto duro. E stendiamo un velo penoso su un giornale che si chiama tuttosport ma dovrebbe battezzarsi solocalcio e come tale ha il mio pu pu pu.
Riviste specializzate? bè una volta depurate dalla pubblicità e dalle cose inutili quello che resta non è molto

(2) Le mostre,se fatte bene possono anche essere utili,finora ho visto solo musichetta plin plin con i conini. Meglio andare a una rassegna di ampli pro e giostrume,almeno non si torna con l'amaro in bocca.

(3)-i forum qualcosina possono fare come hanno sempre fatto ,quello che non va sono certi personaggi scrausi che su altre sedi invece di portare legna al fuoco della conoscenza cercano di spegnerlo

(4)- facebook. Posso dirlo? Pu pu e ripu. A prescindere,per l'ampli del nonno bè se c'è l'ho in mano sotto le grinfie gli faccio pilotare un carico capacitivo puro da qualche KVA e vediamo quanto dura.
Non sempre una cosa solo perchè è bella cromata e esteticamente piacevole deve anche essere fatta bene.

(5)-I negozi,apriti cielo,nei centri commerciali si trova poco o quasi niente, e sembra quasi che la gente piuttosto di venderti i pezzi separati si voglia tagliare le vene.
Ci sono commessi validi e commessi messi lì non si sa bene perchè. Di certo il negozione di hi fi oggi o campa sui meno svegli che vogliono il cavo rodio-palladio col logo laserato o di sicuro chiude.

(6)-l'hi fi economico deve scollarsi di dosso certa porcheria come i compattini da 5 w per canale con le cassine come pacchetti di malboro. Prometto un milione di casse a tromba cinema style anni 30 mi votate?

(7)- Hi fi di lusso,bè sentendo quanta POCA differenza c'è tra roba ultra costosa ma che suona tutto sommato bene (un nome a caso ....avalon) e lìgli stessi risultati ottenuti in modo PRO bè...vai col pro e se non è legno pregiato compro a 20 euro la plastica finto rovere e lo rivesto.

C'è però un altro problema....
Come mai molti pezzi suonano bene sul portatile e fanno schifo quando li alzi di volume ,poco importa se lo fa il tagadà di flavio o il mio juke?

E' perchè c'è in giro molta roba registrata MALE con effetti esagerati e se compressa ,fatto nel peggiore dei modi.

Quasi quasi suonavano meglio le cassette. Ci sono certi MP3 che sonagliano come la slitta di babbo natale..Quanta voglia di mettere un bell'interruttore cema con scritto TW OFF!
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

F.Calabrese
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 4 ottobre 2017, 10:18

doc elektro ha scritto:
mercoledì 4 ottobre 2017, 6:59
...
(6)-l'hi fi economico deve scollarsi di dosso certa porcheria come i compattini da 5 w per canale con le cassine come pacchetti di malboro. Prometto un milione di casse a tromba cinema style anni 30 mi votate?...
Certo che ti votiamo...!!!

(Premio Oscar per la simpatia !) ;) ----- ;) ----- ;) ----- ;) ----- ;) ----- ;) ----- ;) ----- :D

Saluti
F.c.

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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da geeksAgainstLoudness » mercoledì 4 ottobre 2017, 23:11

Mi permetto di ultra-sottoscrivere tutti i commenti relativi alla compressione dinamica.

La realta' nuda e cruda e' che, sulle cuffiette dell'iPhone, suonano meglio i brani compressi. Punto. Ed e' anche vero che, nel tragitto casa-lavoro sulla metropolitana di Tokyo, per dirne una, i brani compressi permettono di ascoltare senza continui aggiustamenti di volume, a livelli non troppo alti. Per ascoltare bene Telegraph Road sulla metropolitana, tocca andare su/giu di volume 100 volte.

E quindi?

Un possibile futuro (visto che oramai le dimensioni files non sono un problema) e' la selezione compresso/non compresso (dinamicamente), al pari della selezione lingue sui DVD/BD. Accetterei anche (per avere il master non compresso) un sovrapprezzo. 9.99EUR per la versione cuffiette/metropolitana, 14.99EUR o 19.99EUR per la versione cuffiette + il master non compresso.

Anche perche', da quando frequento questo forum e ne ho abbracciato i consigli (vendendo le 802D ed avendo come sistemi le JBL ma soprattutto il Tairana), ascolto sempre meno i brani compressi dinamicamente. Figuriamoci se avessi un Paragon, durante la visita a Bracciano abbiamo messo su qualcosa di compresso e spento subito, era inascoltabile.

Quando Tim Cook presenterà l'HomePod con un "rich sound, thrilling experience, bla bla bla", presentera' una scatoletta 10x10x10 che suona bene con le canzoncine compresse che si acquistano sull'iTunes Store. Ed il suono sarà' anche piacevole, non neghiamolo. Non sarà' fedele, ma piacevole probabilmente si.

Ecco, secondo me questo e' il grande bivio. Mentre il video non mi sembra avere questi compromessi (con proiettori/TV di elevatissima qualità', e supporti con contenuti non drogati/appiattiti), l'audio si.

Come salvarlo?

Solo cosi', dando accesso a brani con elevata dinamica, gli impianti di Fabrizio potranno brillare e stracciare veramente la concorrenza. Senza i master, purtroppo qualunque impianto e' zoppo alla fonte.

F.Calabrese
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 5 ottobre 2017, 0:52

In effetti sta accadendo una cosa stranissima... in campo Audio.

Se ci pensate, le Aziende che producono ampli per impiego domestico avrebbero tutte le possibilità di incorporarvi dei compressori-limitatori, disinseribili o meno. Questo porterebbe tutti a riacquistare le elettroniche, per esempio per poter ascoltare anche di sera o di notte.

Anche i discografici avrebbero interesse a riproporre tutti i loro cataloghi sotto forma di Files NON compressi... che suonerebbero splendidamente e ci porterebbero a fare grandi upgrade in termini di dinamica.

La cosa strana è appunto che -pur avendo tutti interesse a fare questo- NESSUNO SI MUOVE...

Io -personalmente- attribuisco la colpa all'invadenza della Dolby e del suoi Metadata...

(dove ci sono troppi brevetti... il mercato aspetta sempre che scadano...!) (*)

Saluti
F.C.

(*): Vedi il caso della stereofonia... brevettata nel 1933 e diffusasi solo dopo il 1954... guarda caso...!!! viewtopic.php?f=5&t=4637

doc elektro
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da doc elektro » giovedì 5 ottobre 2017, 5:34

30 anni fa se registravi un pezzo su cassetta dovevi regolare con precisione il livello perchè da quando appoggiavi la puntina a quando schiacciavi stop avevi delle variazioni notevoli. E spaventose tra un pezzo e l'altro.

E parliamo di normali dischi da juke box,infatti in quasi tutti gli ampli da jukebox è presente uno stadio tagliapunte che qualora il livello salga troppo lo modera. Stadi grezzi e magari si usa una valvola solo come resistenza variabile però presenti . Anche se in qualche caso misurano solo il livello di un canale e adeguano l'altro di conseguenza

Il segreto era fare arrivare i led sul + 3 solo nei brevi passaggi e si accattava un goccio di distorsione per avere piu violenza ed erogazione di potenza.

Poi c'erano i malati che non facevano manco accendere gli 0 db e si godevano piu fruscio che musica.


P.S. alcuni home teater hanno il "night mode" che dimezza la dinamica in quanto in certi film,per esempio l'ultimo harry potter i picchi sul livello hanno qualcosa di osceno

In campo audio il classicume era il piu odioso da registrare,difatti in cassetta ho solo la cavalcata delle valchirie (che di fatto era il terzo clacson della mia uno all'epoca,4 TDA 2009,8 altoparlanti giu i finestrini e via)

E stendiamo un velo ODIOSO per i controlli automatici di registrazione. Al 90% dannatamente lenti e castrati per non riempire completamente il nastro. Difatti sui registratori che ce lo avevano si forzava il livello aggiungendo una resistenza in parallelo all'elettrolitico di controllo in modo da renderlo un goccio piu reattivo.

Poi per carità....l'angolo del razzismo me lo lasciate? Attenzione non voglio fare nessun autodafè con nessun jezzista ma perchè nel classicume ci sono pezzi che manco alzando TUTTI i livelli compreso l'equalizzatore (collegato in registrazione) si sale sopra il - 3 db?
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

EdoFede
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da EdoFede » martedì 17 ottobre 2017, 21:42

Aggiungo qualche considerazione.

Collaboro (per le installazioni professionali ed alcune riparazioni) da diverso tempo con un negozio HiFi: di conseguenza vedo bene la situazione della vendita al dettaglio e conosco molti "retroscena".

Questi negozianti rientrano nella piccola cerchia di quelli che ritengo onesti e che fanno bene il proprio lavoro.
Se capita un cliente che arriva con un'idea per la loro esperienza errata (es. voglio il tale ampli per pilotare le tali casse, perché ho letto su internet che è il top), provano ad indirizzare, rischiando magari la vendita, invece di propinare senza indugio il catafalco desiderato.

Hanno anche loro delle difficoltà, ma personalmente credo che la figura del negoziante sia necessaria e sarebbe veramente un peccato che "chiudessero tutti".

Spiego ciò che vedo. La clientela è molto suddivisa:

Ci sono i fissati che vivono di apparecchi (quelli che non vedono mai un pelo di figa, per intenderci)...la quasi totalità viene in negozio in cerca del prezzo ed ha già deciso cosa vuole.

Poi ci sono i furboni (e sono purtroppo molti), che vengono in negozio ad ascoltare varie cose e poi comprano tutto online, anche se con risparmi minimi.
In questa categoria (ed un po' nella precedente) rientrano esseri "da barzelletta", che magari tirano per 2 settimane 30€ di valutazione su un usato di escremento....poi spariscono e tornano dicendo che ne hanno spesi 4000 per accattarsi l'ennesimo ciofegone.

Ci sono poi i nuovi arrivati, che si avvicinano all'hifi e che necessitano, budget alla mano, di essere guidati verso la scelta migliore. Gente a cui frega nulla del marchio altisonante, ma che presentano i propri vincoli (economici, di spazio, estetici, ecc...) e valutano le varie soluzioni.

Infine ci sono i "clientoni" abbienti, a cui non frega una sega delle pippe audiofile, ma vogliono il multiroom di qualità, l'impianto a scomparsa ed altre soluzioni da "installazione professionale" dove ci si può sbizzarrire con la creatività.
A questi ultimi difficilmente interessa mostrare il monumento in mezzo alla stanza o la pila di amplificatori/stufetta (gli amici li giudicherebbero degli sfigati fuori misura, a ragione), piuttosto la musica che parte in tutta la casa o in piscina con 4 tocchi sul telefono, o cose simili.

A mio parere, il mercato dei negozi non strettamente hi-end dovrebbe puntare su queste ultime due categorie, ove rientrano anche i giovani.
Puntare quindi verso una fascia di prezzo medio-bassa.

Il resto del mercato è troppo marcio. Troppo in balia di anni di marketing subdolo, di inculate, di gente imbarazzante allo sbaraglio..

L'hifi di livello medio-alto è uno sfogo dell'egocentrismo dei singoli appassionati, perché ognuno può "inventarsi" ed autosuggestionarsi come desidera.
Prendiamo i videoproiettori... se un angolo va fuori fuoco, chiunque si avvicina e lo nota... così come qualsiasi altro parametro, eccetto veramente pochi che rimangono un poco più soggettivi (es. l'affaticamento).

Nell'audio, invece, mancando questa oggettività schiacciante, ognuno è libero di raccontare e raccontarsi quello che più desidera o che gli fa più comodo.
Se uno afferma di sentire lo straccio sotto al cavo ed un altro non sente differenze, quello in difetto è sempre quello che non sente differenze... ed ovviamente qualsiasi evidenza strumentale è inutile.

Combattere questo meccanismo è uno sforzo immane.
Vi immaginate dover mettere su per ogni cosa ed ogni occasione un test in doppio cieco?
Impossibile... ed anche di fronte all'evidenza, c'è chi avrebbe la faccia di sostenere chissà quali tesi. :mrgreen:

Meglio lasciare che si prendano inculate per anni e che se le rifilino tra di loro...

Io mi concentrerei sui due unici spiragli di luce nel settore: giovani, veri appassionati di musica, abbienti per grosse installazioni.
Il resto pian piano si estinguerà (e non apprezzerebbe altro).

Volevo dire un'altra cosa, ma mi è passata di mente... vabbè

Ciao,
Edo

Michele
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da Michele » martedì 17 ottobre 2017, 22:57

EdoFede ha scritto:
martedì 17 ottobre 2017, 21:42
Aggiungo qualche considerazione.

Collaboro (per le installazioni professionali ed alcune riparazioni) da diverso tempo con un negozio HiFi: di conseguenza vedo bene la situazione della vendita al dettaglio e conosco molti "retroscena".

Questi negozianti rientrano nella piccola cerchia di quelli che ritengo onesti e che fanno bene il proprio lavoro.
Se capita un cliente che arriva con un'idea per la loro esperienza errata (es. voglio il tale ampli per pilotare le tali casse, perché ho letto su internet che è il top), provano ad indirizzare, rischiando magari la vendita, invece di propinare senza indugio il catafalco desiderato.

Hanno anche loro delle difficoltà, ma personalmente credo che la figura del negoziante sia necessaria e sarebbe veramente un peccato che "chiudessero tutti".

Spiego ciò che vedo. La clientela è molto suddivisa:

Ci sono i fissati che vivono di apparecchi (quelli che non vedono mai un pelo di figa, per intenderci)...la quasi totalità viene in negozio in cerca del prezzo ed ha già deciso cosa vuole.

Poi ci sono i furboni (e sono purtroppo molti), che vengono in negozio ad ascoltare varie cose e poi comprano tutto online, anche se con risparmi minimi.
In questa categoria (ed un po' nella precedente) rientrano esseri "da barzelletta", che magari tirano per 2 settimane 30€ di valutazione su un usato di escremento....poi spariscono e tornano dicendo che ne hanno spesi 4000 per accattarsi l'ennesimo ciofegone.

Ci sono poi i nuovi arrivati, che si avvicinano all'hifi e che necessitano, budget alla mano, di essere guidati verso la scelta migliore. Gente a cui frega nulla del marchio altisonante, ma che presentano i propri vincoli (economici, di spazio, estetici, ecc...) e valutano le varie soluzioni.

Infine ci sono i "clientoni" abbienti, a cui non frega una sega delle pippe audiofile, ma vogliono il multiroom di qualità, l'impianto a scomparsa ed altre soluzioni da "installazione professionale" dove ci si può sbizzarrire con la creatività.
A questi ultimi difficilmente interessa mostrare il monumento in mezzo alla stanza o la pila di amplificatori/stufetta (gli amici li giudicherebbero degli sfigati fuori misura, a ragione), piuttosto la musica che parte in tutta la casa o in piscina con 4 tocchi sul telefono, o cose simili.

A mio parere, il mercato dei negozi non strettamente hi-end dovrebbe puntare su queste ultime due categorie, ove rientrano anche i giovani.
Puntare quindi verso una fascia di prezzo medio-bassa.

Il resto del mercato è troppo marcio. Troppo in balia di anni di marketing subdolo, di inculate, di gente imbarazzante allo sbaraglio..

L'hifi di livello medio-alto è uno sfogo dell'egocentrismo dei singoli appassionati, perché ognuno può "inventarsi" ed autosuggestionarsi come desidera.
Prendiamo i videoproiettori... se un angolo va fuori fuoco, chiunque si avvicina e lo nota... così come qualsiasi altro parametro, eccetto veramente pochi che rimangono un poco più soggettivi (es. l'affaticamento).

Nell'audio, invece, mancando questa oggettività schiacciante, ognuno è libero di raccontare e raccontarsi quello che più desidera o che gli fa più comodo.
Se uno afferma di sentire lo straccio sotto al cavo ed un altro non sente differenze, quello in difetto è sempre quello che non sente differenze... ed ovviamente qualsiasi evidenza strumentale è inutile.

Combattere questo meccanismo è uno sforzo immane.
Vi immaginate dover mettere su per ogni cosa ed ogni occasione un test in doppio cieco?
Impossibile... ed anche di fronte all'evidenza, c'è chi avrebbe la faccia di sostenere chissà quali tesi. :mrgreen:

Meglio lasciare che si prendano inculate per anni e che se le rifilino tra di loro...

Io mi concentrerei sui due unici spiragli di luce nel settore: giovani, veri appassionati di musica, abbienti per grosse installazioni.
Il resto pian piano si estinguerà (e non apprezzerebbe altro).

Volevo dire un'altra cosa, ma mi è passata di mente... vabbè

Ciao,
Edo
UN APPLAUSO!

Saluti
Michele

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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 18 ottobre 2017, 0:12

Mi associo...!

Clap... Clap... Clap...!

Saluti
F.C.

gabriellino
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da gabriellino » mercoledì 18 ottobre 2017, 7:53

Una minaccia, non riportata, per il futuro dell' hi-fi è l'attuale panorama musicale.
Sono almeno tre decenni che le Major non investono sulla qualità, pesando solo a spremere la hit del momento, conseguentemente quando il ragazzo diventerà adulto, non avendo mai conosciuto la VERA musica, non si trasformerà in appassionato. Figuriamoci spendere migliaia di euro per l'ascolto di qualità..

Giu-no
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Re: Il possibile futuro dell'Hi-Fi

Messaggio da Giu-no » mercoledì 18 ottobre 2017, 8:49

Inoltre spendere migliaia di euro per ascoltare cosa? Di ascoltabile ci sono solo i gruppi storici degli anni 70 e un pó 80 che inevitabilmente perdono sempre più appeal con il passare degli anni. Non vorrei essere pessimista ma il futuro dell'hifi e della musica stessa lo vedo nerissimo in quanto non si può interrompere il cambiamento in atto. Come del resto sta avvenendo in tanti altri settori come fotografia ed editoria.

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