Re: Mi faccio un mini diffusore! Da dove inizio?
Inviato: lunedì 11 dicembre 2017, 8:54
Oblomov,
quella tabella era di un tempo in cui l'autocostruzione era un obbligo per ragioni economiche.
Movimentare le merci, specie se ingombranti e pesanti come i diffusori di allora, aveva dei costi troppo alti per cui le aziende importatrici stesse erano...autocostruttrici, o meglio, assemblatrici di prodotti finiti.
Così potresti scoprire che le EV fatte in Italia erano meglio di quelle fatte in Germania, perchè il mobiliere italiano che assemblava le parti in arrivo dagli USA per conto del distributore era più bravo o preciso del tedesco...
Oggi l'autocostruzione è morta, sopravvive solo come sfizio di pochi bricoleur che amano o il lavoro di falegnameria che sta dietro il diffusore, o l'aspetto più legato alla progettazione in se stessa.
I primi si rivolgono a chi offre loro il prodotto finito, tipo strassacker o gravesen.
I secondi non accetterebbero mai di abbassarsi a prendere per buono quello che viene loro offerto, ma sono "progettisti" che fanno e disfano i loro scarrafoni pensando di dare del tu a Klipsch o Martin...
Sia i primi che i secondi sono numeri talmente risibili che aziende che offrano cataloghi per il fai da te sono rimaste meno delle dita della mano del famoso falegname di Aloia.
Gli altri, quelli che autocostruiscono per risparmiare, sono degli ignoranti, nel senso che ignorano che non stanno risparmiando nulla, come ben scritto sopra è impossibile.
A chi vuole solo giocare un po’, come facevamo noi autocostruttori in erba negli anni '70 con i fustini del Dixan, consiglio eventualmente di acquistare due prodotti entry level di case affermate, e se falegnami utilizzare la parte elettrica per riempire le proprie creazioni, se elettricisti di utilizzare i mobili per abarthizzare la parte elettroacustica con quello che si desidera. Si spenderà molto meno e il risultato, come primo esperimento, sarà sufficientemente appagante da continuare a studiare e informarsi, o viceversa fermarsi soddisfatti.
quella tabella era di un tempo in cui l'autocostruzione era un obbligo per ragioni economiche.
Movimentare le merci, specie se ingombranti e pesanti come i diffusori di allora, aveva dei costi troppo alti per cui le aziende importatrici stesse erano...autocostruttrici, o meglio, assemblatrici di prodotti finiti.
Così potresti scoprire che le EV fatte in Italia erano meglio di quelle fatte in Germania, perchè il mobiliere italiano che assemblava le parti in arrivo dagli USA per conto del distributore era più bravo o preciso del tedesco...
Oggi l'autocostruzione è morta, sopravvive solo come sfizio di pochi bricoleur che amano o il lavoro di falegnameria che sta dietro il diffusore, o l'aspetto più legato alla progettazione in se stessa.
I primi si rivolgono a chi offre loro il prodotto finito, tipo strassacker o gravesen.
I secondi non accetterebbero mai di abbassarsi a prendere per buono quello che viene loro offerto, ma sono "progettisti" che fanno e disfano i loro scarrafoni pensando di dare del tu a Klipsch o Martin...
Sia i primi che i secondi sono numeri talmente risibili che aziende che offrano cataloghi per il fai da te sono rimaste meno delle dita della mano del famoso falegname di Aloia.
Gli altri, quelli che autocostruiscono per risparmiare, sono degli ignoranti, nel senso che ignorano che non stanno risparmiando nulla, come ben scritto sopra è impossibile.
A chi vuole solo giocare un po’, come facevamo noi autocostruttori in erba negli anni '70 con i fustini del Dixan, consiglio eventualmente di acquistare due prodotti entry level di case affermate, e se falegnami utilizzare la parte elettrica per riempire le proprie creazioni, se elettricisti di utilizzare i mobili per abarthizzare la parte elettroacustica con quello che si desidera. Si spenderà molto meno e il risultato, come primo esperimento, sarà sufficientemente appagante da continuare a studiare e informarsi, o viceversa fermarsi soddisfatti.