Qui siamo sinceri: un post scriptum
Moderatore: F.Calabrese
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Qui siamo sinceri: un post scriptum
Ieri leggevo questo thread e mi è venuto in mente un argomento o importante: viewtopic.php?f=5&t=7795
Accade spesso, nei forum e non solo, che gli appassionati chiedano consigli cui non è possibile rispondere, ma non per ignoranza.
Prendete il caso di questo forum: se qualcuno mi chiedesse di postare lo schema del crossover passivo del mio sistema Paragon, io di certo mi troverei costretto ad eludere la sua richiesta, perché altrimenti dovrei spiegare un "trucco" che io impiego da anni a questa parte per risolvere i problemi di interfacciamento tra ampli e diffusori. Però rispondere: "non te lo dico" è sempre antipatico...
Per questo altrove sono furbissimi: specialmente nei forum USA è infatti normale che l'esperto di turno (anche nomi del calibro di Earl Geddes o di Nelson Pass, facciano i "finti tonti", proponendo risposte che sono tecnicamente sballatissime (ma in linea con il pensiero corrente, per cui nessuno se ne accorge).
Io ho sempre evitato di fare questo, ma in due casi mi sono trovato in particolare imbarazzo.
Il primo caso è quello di un amico autocostruttore che ha impiegato praticamente gli stessi trasduttori che io adopero nei miei impianti. Per colpa di questo, io mi sono trovato costretto a non consigliargli alcune scelte, che avrebbero comportato l'ottenimento delle stessissime prestazioni di alcuni miei diffusori. Se ricordo gliel'ho anche detto.
Il secondo caso è proprio quello di Discohouse, dove i miei consigli possono arrivare fino alla soglia di quel che io normalmente faccio per risolvere (solo per esempio) il problema delle risonanze ambientali o l'interfacciamento delle uscite dei DAC.
Io credo che debba essere comprensibile -da parte di chi ci legge- che sarebbe una profonda ingiustizia se io spiegassi per filo e per segno le modifiche ai finali cinesi o le nuove ai Thomann... per poi magari vederle impiegare da qualcuno che ci accrocca una cosa del genere e poi la mette pure sul mercato... (a 50 mila Euro di listino... 35 mila cash.. nel caso)
Quando io dico che l'autocostruito ha limiti serissimi ed invalicabili alludo proprio a questo: arrivati ad un certo punto gli autocostruttori non hanno praticamente alcuna possibilità di sapere che esistono soluzioni a problemi di interfacciamento che, altrimenti, pregiudicano la qualità della resa dei loro impianti ben più di quanto lo faccia una scelta errata dei trasduttori o un progetto banale del cabinet.
Chi ha ascoltato un vero FullHorn con tutte le accortezze sa bene di cosa parlo: sa della risoluzione spaventosa, anche ai bassissimi livelli... unita ad un equilibrio timbrico che non si scompone nemmeno quando tira vento nel salone.
D'altra parte l'autocostruttore di impianti come quello nella foto qui sopra consegue comunque un notevole risparmio, a fronte del quale è più che ammissibile un certo degrado nelle prestazioni.
Ecco... questo è l'unico spazio mediatico in cui leggerete una cosa del genere, scritta con sincerità.
Saluti
F.C.
P.S.: Anche nei forum sponsorizzati da qualche Azienda si danno sistematicamente consigli sbagliati, semplicemente perché non si può rispondere, a chi chiede, che i prodotti dell'Azienda sponsor hanno -per esempio- grossi problemi di interfacciamento con l'ambiente...
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Per questo altrove sono furbissimi: specialmente nei forum USA è infatti normale che l'esperto di turno (anche nomi del calibro di Earl Geddes o di Nelson Pass, facciano i "finti tonti", proponendo risposte che sono tecnicamente sballatissime (ma in linea con il pensiero corrente, per cui nessuno se ne accorge).
Io ho sempre evitato di fare questo, ma in due casi mi sono trovato in particolare imbarazzo.
Il primo caso è quello di un amico autocostruttore che ha impiegato praticamente gli stessi trasduttori che io adopero nei miei impianti. Per colpa di questo, io mi sono trovato costretto a non consigliargli alcune scelte, che avrebbero comportato l'ottenimento delle stessissime prestazioni di alcuni miei diffusori. Se ricordo gliel'ho anche detto.
Il secondo caso è proprio quello di Discohouse, dove i miei consigli possono arrivare fino alla soglia di quel che io normalmente faccio per risolvere (solo per esempio) il problema delle risonanze ambientali o l'interfacciamento delle uscite dei DAC.
Io credo che debba essere comprensibile -da parte di chi ci legge- che sarebbe una profonda ingiustizia se io spiegassi per filo e per segno le modifiche ai finali cinesi o le nuove ai Thomann... per poi magari vederle impiegare da qualcuno che ci accrocca una cosa del genere e poi la mette pure sul mercato... (a 50 mila Euro di listino... 35 mila cash.. nel caso)
Quando io dico che l'autocostruito ha limiti serissimi ed invalicabili alludo proprio a questo: arrivati ad un certo punto gli autocostruttori non hanno praticamente alcuna possibilità di sapere che esistono soluzioni a problemi di interfacciamento che, altrimenti, pregiudicano la qualità della resa dei loro impianti ben più di quanto lo faccia una scelta errata dei trasduttori o un progetto banale del cabinet.
Chi ha ascoltato un vero FullHorn con tutte le accortezze sa bene di cosa parlo: sa della risoluzione spaventosa, anche ai bassissimi livelli... unita ad un equilibrio timbrico che non si scompone nemmeno quando tira vento nel salone.
D'altra parte l'autocostruttore di impianti come quello nella foto qui sopra consegue comunque un notevole risparmio, a fronte del quale è più che ammissibile un certo degrado nelle prestazioni.
Ecco... questo è l'unico spazio mediatico in cui leggerete una cosa del genere, scritta con sincerità.
Saluti
F.C.
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
F.Calabrese ha scritto: ↑venerdì 12 gennaio 2018, 13:15Ieri leggevo questo thread e mi è venuto in mente un argomento o importante: viewtopic.php?f=5&t=7795
Accade spesso, nei forum e non solo, che gli appassionati chiedano consigli cui non è possibile rispondere, ma non per ignoranza.
Prendete il caso di questo forum: se qualcuno mi chiedesse di postare lo schema del crossover passivo del mio sistema Paragon, io di certo mi troverei costretto ad eludere la sua richiesta, perché altrimenti dovrei spiegare un "trucco" che io impiego da anni a questa parte per risolvere i problemi di interfacciamento tra ampli e diffusori. Però rispondere: "non te lo dico" è sempre antipatico...
Per questo altrove sono furbissimi: specialmente nei forum USA è infatti normale che l'esperto di turno (anche nomi del calibro di Earl Geddes o di Nelson Pass, facciano i "finti tonti", proponendo risposte che sono tecnicamente sballatissime (ma in linea con il pensiero corrente, per cui nessuno se ne accorge).
Io ho sempre evitato di fare questo, ma in due casi mi sono trovato in particolare imbarazzo.
Il primo caso è quello di un amico autocostruttore che ha impiegato praticamente gli stessi trasduttori che io adopero nei miei impianti. Per colpa di questo, io mi sono trovato costretto a non consigliargli alcune scelte, che avrebbero comportato l'ottenimento delle stessissime prestazioni di alcuni miei diffusori. Se ricordo gliel'ho anche detto.
Il secondo caso è proprio quello di Discohouse, dove i miei consigli possono arrivare fino alla soglia di quel che io normalmente faccio per risolvere (solo per esempio) il problema delle risonanze ambientali o l'interfacciamento delle uscite dei DAC.
Io credo che debba essere comprensibile -da parte di chi ci legge- che sarebbe una profonda ingiustizia se io spiegassi per filo e per segno le modifiche ai finali cinesi o le nuove ai Thomann... per poi magari vederle impiegare da qualcuno che ci accrocca una cosa del genere e poi la mette pure sul mercato... (a 50 mila Euro di listino... 35 mila cash.. nel caso)
Quando io dico che l'autocostruito ha limiti serissimi ed invalicabili alludo proprio a questo: arrivati ad un certo punto gli autocostruttori non hanno praticamente alcuna possibilità di sapere che esistono soluzioni a problemi di interfacciamento che, altrimenti, pregiudicano la qualità della resa dei loro impianti ben più di quanto lo faccia una scelta errata dei trasduttori o un progetto banale del cabinet.
Chi ha ascoltato un vero FullHorn con tutte le accortezze sa bene di cosa parlo: sa della risoluzione spaventosa, anche ai bassissimi livelli... unita ad un equilibrio timbrico che non si scompone nemmeno quando tira vento nel salone.
D'altra parte l'autocostruttore di impianti come quello nella foto qui sopra consegue comunque un notevole risparmio, a fronte del quale è più che ammissibile un certo degrado nelle prestazioni.
Ecco... questo è l'unico spazio mediatico in cui leggerete una cosa del genere, scritta con sincerità.
Saluti
F.C.
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mah,a me basterebbe capire che il mio problema è reale ,magari anche capire di cosa si tratta ,per risolverlo poi si può provare ad approfondire chiedendo e cercando qua e la cercando qualche articolo di persone competenti che comunque esistono anche al di fuori di qui,altrimenti mi venderò gli ampli e compro dei bilanciati cosi mi semplifico la vita,credo
ciao Fabri, senza rancore,sia chiaro
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
Ci mancherebbe...! Conosci la mia disponibilità, ma anche le difficoltà a capire quel che accade quando si è a distanza e le solite misure sono di nessuna utilità.discohouse ha scritto: ↑venerdì 12 gennaio 2018, 13:38mah,a me basterebbe capire che il mio problema è reale ,magari anche capire di cosa si tratta ,per risolverlo poi si può provare ad approfondire chiedendo e cercando qua e la cercando qualche articolo di persone competenti che comunque esistono anche al di fuori di qui,altrimenti mi venderò gli ampli e compro dei bilanciati cosi mi semplifico la vita,credo
ciao Fabri, senza rancore,sia chiaro
Spiego meglio. Quando io progetto e realizzo un mio impianto, io ne conosco in anticipo i possibili difetti e li vado spietatamente a cercare sin dal primo ascolto, che quasi mai è soddisfacente in modo definitivo.
A quel punto parte una serie di modifiche, in parte basate sui risultati delle misure ed in parte su quelli degli ascolti.
Ovviamente io ho la possibilità di cambiare di tutto: dal filtro di crossover agli stessi trasduttori o i diffusori (cito ad esempio il fatto che i nuovi sistemi Paragon hanno i medi più corti di quelli nelle foto). E poi io modifico sempre le mie elettroniche, anche senza dirlo.
Tutto questo sarebbe impossibile se io partissi da un diffusore commerciale e da elettroniche a me poco conosciute.
D'altra parte il costo del mio lavoro ricade sull'acquirente di un mio sistema, ed è per questo che io ne propongo solo di un certo livello, dove so che la concorrenza chiede quattro-cinque volte di più... per cui nessuno si lamenterà mai.
Saluti
F.C.
P.S.: Più sono buoni i trasduttori, più emergono all'ascolto i difetti delle elettroniche.
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
F.Calabrese ha scritto: ↑venerdì 12 gennaio 2018, 13:15Ieri leggevo questo thread e mi è venuto in mente un argomento o importante: viewtopic.php?f=5&t=7795
Accade spesso, nei forum e non solo, che gli appassionati chiedano consigli cui non è possibile rispondere, ma non per ignoranza.
Prendete il caso di questo forum: se qualcuno mi chiedesse di postare lo schema del crossover passivo del mio sistema Paragon, io di certo mi troverei costretto ad eludere la sua richiesta, perché altrimenti dovrei spiegare un "trucco" che io impiego da anni a questa parte per risolvere i problemi di interfacciamento tra ampli e diffusori. Però rispondere: "non te lo dico" è sempre antipatico...
Per questo altrove sono furbissimi: specialmente nei forum USA è infatti normale che l'esperto di turno (anche nomi del calibro di Earl Geddes o di Nelson Pass, facciano i "finti tonti", proponendo risposte che sono tecnicamente sballatissime (ma in linea con il pensiero corrente, per cui nessuno se ne accorge).
Io ho sempre evitato di fare questo, ma in due casi mi sono trovato in particolare imbarazzo.
Il primo caso è quello di un amico autocostruttore che ha impiegato praticamente gli stessi trasduttori che io adopero nei miei impianti. Per colpa di questo, io mi sono trovato costretto a non consigliargli alcune scelte, che avrebbero comportato l'ottenimento delle stessissime prestazioni di alcuni miei diffusori. Se ricordo gliel'ho anche detto.
Il secondo caso è proprio quello di Discohouse, dove i miei consigli possono arrivare fino alla soglia di quel che io normalmente faccio per risolvere (solo per esempio) il problema delle risonanze ambientali o l'interfacciamento delle uscite dei DAC.
Io credo che debba essere comprensibile -da parte di chi ci legge- che sarebbe una profonda ingiustizia se io spiegassi per filo e per segno le... per poi magari vederle impiegare da qualcuno che ci accrocca una cosa del generemodifiche ai finali cinesi o le nuove ai Thomanne poi la mette pure sul mercato... (a 50 mila Euro di listino... 35 mila cash.. nel caso)
Quando io dico che l'autocostruito ha limiti serissimi ed invalicabili alludo proprio a questo: arrivati ad un certo punto gli autocostruttori non hanno praticamente alcuna possibilità di sapere che esistono soluzioni a problemi di interfacciamento che, altrimenti, pregiudicano la qualità della resa dei loro impianti ben più di quanto lo faccia una scelta errata dei trasduttori o un progetto banale del cabinet.
Chi ha ascoltato un vero FullHorn con tutte le accortezze sa bene di cosa parlo: sa della risoluzione spaventosa, anche ai bassissimi livelli... unita ad un equilibrio timbrico che non si scompone nemmeno quando tira vento nel salone.
D'altra parte l'autocostruttore di impianti come quello nella foto qui sopra consegue comunque un notevole risparmio, a fronte del quale è più che ammissibile un certo degrado nelle prestazioni.
Ecco... questo è l'unico spazio mediatico in cui leggerete una cosa del genere, scritta con sincerità.
Saluti
F.C.
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50.000 un Thormann .... .... ....
alberto inzani
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
NO... ma il prezzo ufficiale di quell'impianto è quello che ho riportato: 50K di listino ... trattabili fino a 35 mila.
Saluti
F.C.
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
una Giulia 150 cv .... me paiono tutti fuor de testa
alberto inzani
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
70.000.000 delle vecchie lire (quando si tratta) cazz...ormai ill denaro non ha più alcun valore.F.Calabrese ha scritto: ↑venerdì 12 gennaio 2018, 16:03NO... ma il prezzo ufficiale di quell'impianto è quello che ho riportato: 50K di listino ... trattabili fino a 35 mila.
Saluti
F.C.
Pseudobbistagnurant
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
mi sa che se me lo costruisco pezzo per pezzo e mi faccio i mobili spendo la metà,dè la tinta a tutta la casa e cambio pure i sanitari e le piastrelle del bagno
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
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Re: Qui siamo sinceri: un post scriptum
Dimenticavo: il costo della progettazione!
Pseudobbistagnurant