Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

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elettro
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Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da elettro » lunedì 15 gennaio 2018, 14:57

Mi sento di riporporre l'argomento, con due prove che ho eseguito a casa mia, e con una premessa, la seguente:
La maggior parte dei condizionatori di rete, è un classico doppio-induttore a modo comune e condensatori , con conduttore PE per reiettare a "terra"
le armoniche. Venduti a 500€, essi filtrano a 20dB solo da 1Mhz in su fino a 50dB a 10Mhz. sotto, nella risonanza dei 50Hz ed aggini nulla o poco.Qualcuno ha un OVR, per limitare eventuali picchi a 270VAC detti spike.
La soluzione migliore, è quella di adottare un trasformatore di isolamento al posto del filtro comune, poiché esso è una risonanza a 50Hertz e un buon filtro abbattitore a frequenze superiori, ma ad un costo..un TR di isolamento deve essere - per un impianto medio magari anche con pannello Oled - da almeno 600VA ed anche particolare, ovvero grosso ed ingombrante, e anche un po rumoroso. L'ideale è posarlo in un contenitore tondo con la resina epossifica, con dei varistori da 270VAC, e qualche condensatore da 0,2 micro/farad.
Io a casa, avevo posato un TR di isolamento della Legrand da 100VA - preso per un'altro scopo - e combianto con due capacità da 0,22micro/farad, ed inserito nel mio set: TV Oled, ampli denon, lettori vari, UPS. EZ' chiaro che 100VA sono pochi, a parte un ronzio di fondo originale delal risonanza del TR, si tratta di una soluzione che hai attivato il UPS, perché la taglia esigua del TR - nella fase di accensione determina delle cdt% tale da attivare il UPS. Quindi, se si sceglie questa strada, è ovvio che la taglia del TR deve essere doppia rispetto al carico nominale e con una corrente di breve durata di saturazione elevata al 200% altrimenti si rischia di trovarsi con un abbassamento di tensione. Le prestazioni ci sono eccome, e si eliminano i ronzii sulla massa. IL TR di isolamnto isola dalla Terra impianto elettrico il carico.
Perché ho fatto questo esperimento, perché oggi giorno, con le Powerline (rete su cavo elettrico - vedi SKy) le reti WiFi, le onde convogliate etc etc, le elettroniche saranno interessate da molte armoniche di ordine superiore alla fondamentale.
Saluti.

C7P8
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da C7P8 » lunedì 15 gennaio 2018, 16:22

Ottimo approccio, come hai collegato i condensatori da 0.22?

battespl
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da battespl » lunedì 15 gennaio 2018, 20:34

per un impianto medio magari anche con pannello Oled - da almeno 600VA ed anche particolare, ovvero grosso ed ingombrante, e anche un po rumoroso. L'ideale è posarlo in un contenitore tondo con la resina epossifica, con dei varistori da 270VAC, e qualche condensatore da 0,2 micro/farad.




Un trasformatore rumoroso ha una spira non tirata che col tempo può causare un corto con un altra spira . I trasformatori d isolamento non Devono essere rumorosi .

F.Calabrese
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da F.Calabrese » martedì 16 gennaio 2018, 0:01

battespl ha scritto:
lunedì 15 gennaio 2018, 20:34
Un trasformatore rumoroso ha una spira non tirata che col tempo può causare un corto con un altra spira . I trasformatori d isolamento non Devono essere rumorosi .
Quoto e sottoscrivo: è assolutamente così.

Saluti
F.C.

PrandiniFabio
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da PrandiniFabio » martedì 16 gennaio 2018, 8:14

Premesso che un trasformatore fatto bene non fa rumore, il rumore può provenire sia dalle spire non fermate sia dai lamierini o nastro del nucleo stretti poco, oppure da uno schermo ferromagnetico fissato male.
Le spire vengono generalmente fissate con vernici apposite in autoclave, i lamierinini e gli schermi devono essere assemblati a regola d'arte in modo da non poter vibrare.
Saluti
Fabio

F.Calabrese
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da F.Calabrese » martedì 16 gennaio 2018, 10:41

Un trasformatore che fa rumore è -nove volte su dieci- un trasformatore mal progettato...

Saluti
F.C.

hnjmkl
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da hnjmkl » martedì 16 gennaio 2018, 12:56

Sulla % non saprei, ma se progetto un trasformatore allo stato dell'arte e poi il costruttore, per risparmiare assembla il nucleo e il rame alla valàchevaibene, il responsable della ciofeca non è il progettista; in Olivetti ho fatto assistenza e certificazione a strumentazione HP, Tek, Kepco, Fluke, ho visto cose che voi umani...
franco

elettro
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da elettro » martedì 16 gennaio 2018, 13:27

[i Attenzione, il trasformatore ha una sua risonanza che è più marcata o impercettibile a seconda della qualità intrinseca, che è dettata dal prezzo.
Le armoniche ed i carichi distorcenti, così come la sovracorrente aumentano la risonanza, che si traduce - come sappiamo - in una sorta di fastidioso ronzio.
I trasformatori torroidali sono meno sensibili a questa forma di ronzio rispetto al classico a lamierini.Serviva un torroidale certificato da almeno 600VA che ovviamente non avevo. Riamane ovvio, che anche un difetto di avvolgimento, determina maggiore rumore di risonanza.
Torniamo a noi, ho posato ai morsetti del suo primario e nel secondario un condensatore per ognuno da 0,22 microfarad serie X2 (prescritti per filtri con tensione di rottura doppia / o rinforzati, colore giallo). Per questa soluzione, che può essere vincente in certi casi, rimane il problema della taglia del trasformatore medesimo e della sua massima corrente di magnetizzazione, che deve essere il più elevata possibile.
Quelli realizzati in forma artigianale - hi/end - sono più propensi degli altri nel risuonare alla fondamentale per cui sono progettati, e filtrano con una curva più repentina le armoniche. Per chi ha impianti molto potenti, come Krell, McTosch, Mark Levinson, etc etc, e volesse adottare una soluzione del genere, non saprei dare una scelta, in virtù dell'ingombro.
Le nuove frontiere delle onde convogliate, e Powerline, non faranno la felicità di chi ha un impianto hi-end ad alta efficienza, così come la distorsione della sinusoide. Per paradosso, esistono - soprattutto negli USA - dei rettificatori integrali di onda sinusoidale, creano una sinusoide fittizia dalla originale distorta, e li posano nelle regie video, settori audio, etc etc. Spesso limitati in erogazione a 10/16A, costosi. E' bene ricordare che, le elettroniche hi-end e video, sono realizzati con chassis metallico e spina senza PE, poiché sono a II isolamento equivalente.
Sui trasformatori, lo sappiamo ..possiamo dire tutto e niente, di bibliografie ve né moltissima, e anche diversità qualitativa tra costruttori.
Per dare contezza, ad un filtro di rete diverso, ovvero centrato per pochi Hertz tra la fondamentale a 50 Hz e le sue adiacenti, sono necessarie bobine-induttanze avvolte per almeno 3H, per realizzare un filtro passa banda che possa filtrare, in commercio le bobine da 3H sopportano pochi mA di corrente, pertanto rimane la strada del trasformatore di isolamento e dei filtri annessi, per chi ha necessità di filtrare.
Se non sbaglio, anche nel settore pro - si adottano questi sistemi per isolare i finali dalla distorsione armoniche di rete, quella della loro alimentazione, con dei moduli particolari, Fabrizio di certo lo sa.
PS:Putroppo le armoniche - marcano la risonanza acustica in forma lampante, lo sanno bene quelli che lavorano nel terziario ed hanno a che fare con grossi TR, tanto da usare questo espediente per capire subito se sono presenti armoniche nella misura da mettere in guardia chi fa manutenzione.[/i]

elettro
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Re: Test condizionatore di rete a trasformatore isolamento

Messaggio da elettro » martedì 16 gennaio 2018, 13:38

Non ho detto come ho percepito le differenze: volume al massimo senza segnale ..alcune sfimatore sono il rimore termico dell'amplificatore, in sottofondo a questo si può percepire un flebile ronzio, che è la fondamentale di rete. Nel mio caso non ero in condizioni critiche, era un esperimento.,
chi ha strumenti può dargli anche un peso numerico.

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