Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

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geeksAgainstLoudness
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Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da geeksAgainstLoudness » lunedì 12 febbraio 2018, 19:14

Tanto parlare di autocostruzione, cordate, prodotti, Kickstarter e bla bla bla... Mi ha fatto riflettere su una cosa.

Dal Tairana al Paragon/Aleandro, le realizzazioni di Fabrizio sono prototipi che hanno una performance eccezionale, mentre l’estetica e’ base (una versione raw o naked senza fronzoli). Di base, quello che si spende va tutto in performance. Se non interessa l’estetica (mobili lucidatissimi e pregiatissimi), questo e’ fantastico perche’ non si buttano via soldi in mobilia ma solo in buona musica.

C’e’ pero’ un terzo aspetto da tenere in conto: dal prototipo ad un prodotto vendibile sul mercato (soprattutto Europeo ed Americano), ci sono tutta una serie di leggi da rispettare: omologazioni, sicurezza, garanzie...

Allora la mia domanda e’: fregandosene dell’estetica, per immettere sul mercato un diffusore, cosa bisogna fare? Marchietto CE di sicuro, ma poi? Per dire, se decido di produrne 100, che stock di componenti tengo per le garanzie? 10-20-50% in piu’? Test di sicurezza? Normative da rispettare? Imballaggi? Istruzioni?

NOTA: non sono un aspirante produttore di Tairana. Faccio questa domanda perche’, a fiuto, l’insieme di queste “rotture di p***e” bastano da sole a far raddoppiare il prezzo, anche senza andare ad abbellire l’estetica. E’ facile dire “Fabrizio fai un prodotto”, ma tra il prototipo ed il prodotto finito ne passa...

geeksAgainstLoudness
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da geeksAgainstLoudness » lunedì 12 febbraio 2018, 19:16

Per non parlare delle elettroniche dove se fai ZOT ed ammazzi uno sono dolori...

F.Calabrese
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 12 febbraio 2018, 20:08

geeksAgainstLoudness ha scritto:
lunedì 12 febbraio 2018, 19:14
...
Allora la mia domanda e’: fregandosene dell’estetica, per immettere sul mercato un diffusore, cosa bisogna fare? Marchietto CE di sicuro, ma poi? Per dire, se decido di produrne 100, che stock di componenti tengo per le garanzie? 10-20-50% in piu’? Test di sicurezza? Normative da rispettare? Imballaggi? Istruzioni?...
Bellissimo thread, che pongo alla massima attenzione, visto peraltro che si tratta di un argomento cui dedico molte riflessioni da quando ero collaboratore di Stereoplay, nel 1976.

Qui occorre innanzitutto distinguere tre diversi livelli di penetrazione sul mercato:
1)- Pochi esemplari artigianali, venduti direttamente grazie al passa-parola...
2)- Piccola produzione di serie (=decine di pezzi) con vendita tramite annunci e/o due-tre punti vendita...
3)- Normale produzione di serie (=centinaia di pezzi).

Ebbene, per il tipo di produzione n.3 occorre ormai tassativamente produrre le scocche in Cina, e possibilmente anche i trasduttori, altrimenti si è in ogni caso fuori mercato. E' infatti impossibile produrre e vendere centinaia di diffusori se il prezzo degli stessi supera i 2-300 Euro la coppia. Nei costi occorre includere gli imballi, le mostre (due all'anno in patria più una all'estero) ed una pagina di pubblicità ogni due mesi almeno sulle riviste più importanti e sul Web.

Per il tipo di produzione n.2 occorrono comunque dei costosi imballi professionali (in legno) e non si può fare a meno del "pizzo" alle riviste, oltre a partecipare alle mostre. Tutte queste spese incidono pesantissimamente, per cui è normale che i diffusori di questa categoria abbiano un pessimo rapporto qualità/prezzo.

Come potete vedere, il fatto che io mi sia rifugiato nel tipo di produzione n.1 è alla fin fine una scelta praticamente obbligata, tanto più che la tipologia di diffusori "senza fronzoli e liccichii" costringe ad orientarsi verso gli appassionati più intelligenti nelle loro scelte, vale a dire coloro che valutano con molta attenzione ogni parametro e non si fanno travolgere affatto dalle emozioni.

Per me questo tipo di clienti è una fortuna, perché mi permettono di spendere in ricerca ed in sofisticazione progettuale quello che altrimenti dovrei spendere in imballi e presenza alle mostre.

Aggiungo che il beneficio in termini di vendite delle presenze alle mostre e della pubblicità sulle riviste è ormai diventato assai incerto e quindi difficilmente valutabile a priori.

La misura migliore delle giuste preoccupazioni è la lettura di questo thread viewtopic.php?f=5&t=5443
Saluti
F.C.

F.Calabrese
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da F.Calabrese » martedì 13 febbraio 2018, 1:43

F.Calabrese ha scritto:
lunedì 12 febbraio 2018, 20:08
...
La misura migliore delle giuste preoccupazioni è la lettura di questo thread viewtopic.php?f=5&t=5443
Fateci caso... solo Aziende con decenni di storia alle spalle e che producono anche diffusori economici riescono a superare la soglia delle dieci coppie di diffusori venduti... (VHF non è tutta l'Italia, ma rende bene l'idea, se moltiplicate quelle cifre per 4-5 al massimo).

Dunque chi mi propone di mettere in produzione un diffusore economico, nella speranza di venderne dieci coppie, dovrebbe rendersi conto di quanto sia irreale la prospettiva che lui paventa.

Saluti
F.C.

giorgibe
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da giorgibe » martedì 13 febbraio 2018, 10:21

geeksAgainstLoudness ha scritto:
lunedì 12 febbraio 2018, 19:14
....., mentre l’estetica e’ base (una versione raw o naked senza fronzoli). Di base, quello che si spende va tutto in performance. Se non interessa l’estetica (mobili lucidatissimi e pregiatissimi).....

.............

Allora la mia domanda e’: fregandosene dell’estetica............

........................
il problema è che senza un' estetica degna di tale nome, non vai da nessuna parte. per realizzarla basta un falegname che sappia fare il suo lavoro, non serve Michelangelo. dopodiché io non vedo alcuna possibilità che una persona affluente e con una casa dove gli spazi sono gestibili in quantità si possa comperare un oggetto no brand - legato in pratica al produttore/progettista in forma di persona singola - ma comunque costoso, o peggio far taroccare un originale con pezzi alieni che ne possono anche far aumentare la resa ma lo rendono invendibile e comunque non originale.

F.Calabrese
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da F.Calabrese » martedì 13 febbraio 2018, 10:57

giorgibe ha scritto:
martedì 13 febbraio 2018, 10:21
il problema è che senza un' estetica degna di tale nome, non vai da nessuna parte. per realizzarla basta un falegname che sappia fare il suo lavoro, non serve Michelangelo. dopodiché io non vedo alcuna possibilità che una persona affluente e con una casa dove gli spazi sono gestibili in quantità si possa comperare un oggetto no brand - legato in pratica al produttore/progettista in forma di persona singola - ma comunque costoso, o peggio far taroccare un originale con pezzi alieni che ne possono anche far aumentare la resa ma lo rendono invendibile e comunque non originale.
I pezzi cosiddetti "alieni" sono smontabili ed hanno gli stessi fori degli originali. Dunque si può rivendere il ciofegone nelle sue condizioni originali quando si vuole, con il vantaggio di non aver usurato i trasduttori originali impiegandoli anche quando diventano più fragili per colpa dell'invecchiamento.

Ovviamente nulla vieta che l'appassionato affluente dia indietro i vecchi ciofegoni asfittici ed acquisti un impianto nuovo fiammante e di elevatissime prestazioni. E' solo questione di tempo, ma tra qualche anno tutti i diffusori tower scompariranno letteralmente dalle case degli appassionati che hanno udito fine e capacità critiche.

Saluti
F.C.

giorgibe
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da giorgibe » martedì 13 febbraio 2018, 11:10

F.Calabrese ha scritto:
martedì 13 febbraio 2018, 10:57
giorgibe ha scritto:
martedì 13 febbraio 2018, 10:21
il problema è che senza un' estetica degna di tale nome, non vai da nessuna parte. per realizzarla basta un falegname che sappia fare il suo lavoro, non serve Michelangelo. dopodiché io non vedo alcuna possibilità che una persona affluente e con una casa dove gli spazi sono gestibili in quantità si possa comperare un oggetto no brand - legato in pratica al produttore/progettista in forma di persona singola - ma comunque costoso, o peggio far taroccare un originale con pezzi alieni che ne possono anche far aumentare la resa ma lo rendono invendibile e comunque non originale.
I pezzi cosiddetti "alieni" sono smontabili ed hanno gli stessi fori degli originali. Dunque si può rivendere il ciofegone nelle sue condizioni originali quando si vuole, con il vantaggio di non aver usurato i trasduttori originali impiegandoli anche quando diventano più fragili per colpa dell'invecchiamento.

Ovviamente nulla vieta che l'appassionato affluente dia indietro i vecchi ciofegoni asfittici ed acquisti un impianto nuovo fiammante e di elevatissime prestazioni. E' solo questione di tempo, ma tra qualche anno tutti i diffusori tower scompariranno letteralmente dalle case degli appassionati che hanno udito fine e capacità critiche.

Saluti
F.C.
guarda, per semplicità ho risposto nell' altro tread. il mercato del lusso un minimo lo conosco perché anche se solo marginalmente ci ho operato, e come me degli amici anche se in altri settori. è tutto un complesso di cose che porta a far vendere un Rolex, la questione prestazioni è secondaria,
invece la sollecitazione dell' ego e la componente emozionale sono fondamentali. lungi da me volerti fare i conti in tasca, ho dato un' occhiata al sito di cessaro e di avangarde, al di la del fattore tecnico dal punto di vista stilistico producono opere d'arte. dunque, a parte che ci vuole una colf diplomata all' itis per compiere le operazioni di pulizia in sicurezza, non so cosa possano costare, boh diciamo 100k? chi li ha da dedicare a questo settore IN GENERE non spenderà mai chessò 20/40/60k per un prodotto no brand anche se superiore come prestazioni.
sui tower concordo abbastanza, se non per il fatto che due diffusori appesi o da libreria intralciano meno.

F.Calabrese
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da F.Calabrese » martedì 13 febbraio 2018, 11:29

giorgibe ha scritto:
martedì 13 febbraio 2018, 11:10
...
invece la sollecitazione dell' ego e la componente emozionale sono fondamentali. lungi da me volerti fare i conti in tasca, ho dato un' occhiata al sito di cessaro e di avangarde, al di la del fattore tecnico dal punto di vista stilistico producono opere d'arte...
E' un piacere leggerti, specie per la lucidità dei tuoi commenti.

Io però guardo al futuro... nove anni fa nessuno avrebbe scommesso una monetina sul numero di FullHorn che ho venduto nel frattempo, senza un marchio e senza fare pubblicità nemmeno con un Sito dedicato.

Ovviamente verrà il momento in cui anche io lancerò prodotti rifiniti e di altissimo prezzo, ma per ora ne posso fare a meno, dedicando il tempo alla ricerca di soluzioni ancora più innovative, specie in materia di elettroniche.

Quanto ad Avantgarde, io consiglierei di osservarle più da vicino, per capire la pochezza di materiali con cui sono realizzate.
Cessaro, poi, ha un approccio così "coatto" da aver fatto sorridere più di un appassionato... Sono diffusori perfetti in casa del boss russo o cinese...!

Living Voice è altra cosa, ma il "progetto" è degli anni '50: roba da giostre per davvero.

Con questa concorrenza... credimi... anche il mio gatto ha speranze di successo... ;) ------- :lol: ------- ;) ------- :lol: ------- ;)


Saluti
F.C.

giorgibe
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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da giorgibe » martedì 13 febbraio 2018, 11:44

cit. " Quanto ad Avantgarde, io consiglierei di osservarle più da vicino, per capire la pochezza di materiali con cui sono realizzate.
Cessaro, poi, ha un approccio così "coatto" da aver fatto sorridere più di un appassionato... Sono diffusori perfetti in casa del boss russo o cinese...!"

anche se non le ho viste da vicino ( sono anni che non vado alle fiere ) su questo non dubito, ma è il pacchianissimo stile briatore de noantri o arabo con 9 kg di catena d'oro massiccio al collo quello di colui che spende e spande.

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Re: Cosa serve per vendere ufficialmente un prodotto?

Messaggio da geeksAgainstLoudness » martedì 13 febbraio 2018, 20:12

Capisco il discorso tiratura e tipo di concorrenza, ma la mia domanda era un po’ diversa.

Se ho segato sei tavole e le ho incollate/avvitate assieme, ho fatto due fori (uno per il tweeter uno per il woofer), ho saldato quattro componentini tra resistenze, condensatori ed induttanze, di fatto ho un prototipo di diffusore. Bello, brutto, performante o meno, non importa.

Da questo prototipo ad un prodotto vendibile ufficialmente in negozio, cosa manca? Lo devo omologare? Testare? Depositare da qualche parte? Che leggi deve rispettare (ITA ed estero)? Devo creare un marchio? Un nome modello? Dove li deposito?

E se e’ un amplificatore/elettronica?

Questo perche’, della lista dei 1000 diffusori commerciali prodotti in una-due coppie, credo quasi tutti siano stati regolarmente una marca e modello in vendita. In sostanza vorrei capire quanto sudore e quanti soldi finiscono nella trasformazione da un prototipo ad un marca/modello regolarmente in vendita.

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