C'è di che riflettere... perché è lo stesso meccanismo impiegato da alcuni negozianti, beninteso con vittime consenzienti...Molti anni fa un mio vecchio cliente, persona acuta e intelligentissima, aveva una tecnica di vendita, per me, geniale. A chi andava nel suo negozio per acquistare una radio usata (un tempo in negozio si acquistavano anche le cose usate), con calorose parole e sicurezza di sè, al limite dell'arroganza, gli rifilava una radio che sapeva bene difettosa perché così otteneva sempre un risultato superiore ai suoi concorrenti.
Il risultato più scontato e banale era quello che l’acquirente, magari timido e poco avvezzo alle discussioni, avesse fatto riparare il guasto a proprie spese o tollerato il difetto, avendo così un ottimo profitto da un oggetto commercialmente senza valore.
Il risultato più raffinato invece era quando il cliente tornava a lamentarsi. Lui dava la colpa all' uso scorretto, all'installazione sbagliata o al precedente proprietario e, per andargli incontro, con l’aggiunta della differenza, gli proponeva una seconda radio usata di qualità migliore (anch’essa rientrata usata non senza motivo). Anche per paura di perdere il denaro ormai speso per la prima, il cliente la acquistava versando la diferenza. Anche la seconda radio però aveva difetti, perché se fosse stata buona il vecchio proprietario non l’avrebbe resa usata per due soldi. Se il cliente si fosse stancato di discussioni e l’avesse tenuta così com’era lui guadagnava due volte, sula prima e sulla seconda, se invece in cliente puntava i piedi o minacciava azioni, faceva finta di mangiare il rospo e gli proponeva in cambio una radio nuova “sottocosto” con l’aggiunta della differenza, che ormai con quello che aveva già speso in due volte poteva essere solo una radio costosa, che il cliente però accettava sempre volentieri per non aver più seccature, per la convinzione di aver fatto un “affare”, e perché spendendo poco alla volta non si rendeva bene conto di quanto gli era costata.
Saluti
F.C.