DRC, Dirac ed altre amenità
Moderatore: F.Calabrese
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Re: DRC, Dirac ed altre amenità
grande grandissimo lavoro
complimenti Fabrizio...
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Re: DRC, Dirac ed altre amenità
Un duplice ringraziamento, vista la firma di chi scrive...!aldusmanutius ha scritto: ↑mercoledì 28 febbraio 2018, 10:46grande grandissimo lavoro
complimenti Fabrizio...
Saluti
F.C.
Re: DRC, Dirac ed altre amenità
Anche se il caso è leggermente diverso credo che i risultati, visto che di automatismi si tratta, siano comparabili: prova banalissima, DEQ2496 in modalità automatica contro correzione mirata, sempre con il DEQ, effettuata misurando e agendo sui filtri. Io ho provato e vi lascio immaginare le conclusioni (ma per capirlo basta guardare come è fatta la curva di intervento che esce dall'algoritmo automatico).
Per finire ho provato, diverso tempo fa, diversi sistemi di correzione di ambiente, compreso il Dirac. Per quello che vale, nel mio caso, i risultati migliori li ho avuto con l'ERGO della KRK (non più in produzione), abbandonato per l'impossibilità di utilizzarlo completamente in digitale (l'uscita era solo analogica). Il Dirac, nel mio caso, ha dato scarsi risultati con problemi enormi di stabilità dell'immagine e messa a fuoco degli strumenti.
Alla fine il risultato migliore l'ho avuto con il DEQ settato manualmente.
Prossimamente penso che passerò ad altro, della serie....roba che assomiglia alle Boston A200....
Danilo
Per finire ho provato, diverso tempo fa, diversi sistemi di correzione di ambiente, compreso il Dirac. Per quello che vale, nel mio caso, i risultati migliori li ho avuto con l'ERGO della KRK (non più in produzione), abbandonato per l'impossibilità di utilizzarlo completamente in digitale (l'uscita era solo analogica). Il Dirac, nel mio caso, ha dato scarsi risultati con problemi enormi di stabilità dell'immagine e messa a fuoco degli strumenti.
Alla fine il risultato migliore l'ho avuto con il DEQ settato manualmente.
Prossimamente penso che passerò ad altro, della serie....roba che assomiglia alle Boston A200....
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Re: DRC, Dirac ed altre amenità
Ho spostato i post polemici nel thread "I soliti poveri di spirito": viewtopic.php?f=5&t=7887
Qui vorrei far capire che provo una pena infinita per quei personaggi che credono di salvare la loro faccia contrapponendo abbaiati scomposti a dimostrazioni logiche corredate di misure ripetibili... come questa. (a differenza delle loro, che non si sa mai cosa significhino).
Così peggiorano soltanto la loro posizione, perché col passare del tempo si finisce per scoprire inevitabilmente che hanno torto e non hanno nemmeno capito di cosa si pari (vedi anche il caso NTD).
Proseguirò a risponder loro in quel thread, ma più pacatamente del solito: ormai la mia pena per loro è veramente tanta, tantissima.
Saluti
F.C.
Qui vorrei far capire che provo una pena infinita per quei personaggi che credono di salvare la loro faccia contrapponendo abbaiati scomposti a dimostrazioni logiche corredate di misure ripetibili... come questa. (a differenza delle loro, che non si sa mai cosa significhino).
Così peggiorano soltanto la loro posizione, perché col passare del tempo si finisce per scoprire inevitabilmente che hanno torto e non hanno nemmeno capito di cosa si pari (vedi anche il caso NTD).
Proseguirò a risponder loro in quel thread, ma più pacatamente del solito: ormai la mia pena per loro è veramente tanta, tantissima.
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Re: DRC, Dirac ed altre amenità
Non perdetevi questo quesito e l'attesa risposta.
viewtopic.php?f=5&t=7875&p=129892#p129892
Saluti
F.C.
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Saluti
F.C.
Re: DRC, Dirac ed altre amenità
Per natura sono sempre scettico nei confronti del digitale. Genera artefatti che ho sempre riconosciuto come tali. Però devo ammettere che con il passar degli anni il digitale è molto migliorato. Ed ora ho solo sorgente liquida, in quanto i pregi hanno ampiamente passato i difetti.
I processori digitali di qualche generazione fa erano inascoltabili. DRC / Dirac, mai provato. Ancora.
I processori digitali di qualche generazione fa erano inascoltabili. DRC / Dirac, mai provato. Ancora.
--
Cordialmente
M.
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Re: DRC, Dirac ed altre amenità
Di per sè questi software possono anche non introdurre alcuna distorsione "digitale"...Miseno ha scritto: ↑sabato 3 marzo 2018, 7:38Per natura sono sempre scettico nei confronti del digitale. Genera artefatti che ho sempre riconosciuto come tali. Però devo ammettere che con il passar degli anni il digitale è molto migliorato. Ed ora ho solo sorgente liquida, in quanto i pregi hanno ampiamente passato i difetti.
I processori digitali di qualche generazione fa erano inascoltabili. DRC / Dirac, mai provato. Ancora.
Il vero problema sta nel loro settaggio, che avviene in modo automatico o comunque sulla base di risultati di misurazioni che non possono essere granché manipolati. Questo significa che quei software non sono in grado di distinguere i picchi e buche nella risposta che sono causati da innocue riflessioni da pareti lontane, rispetto a quelli causati dalla nonlinearità dei trasduttori o da riflessioni forti e da pareti vicine.
L'udito però queste distinzioni le fa... e come...!
Per questo un'equalizzazione automatica suona sempre artificiosa, rispetto a quella che tiene conto del comportamento dell'orecchio umano e dei centri superiori di elaborazione cerebrale (vedi Effetto Haas).
Saluti
F.C.
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Re: DRC, Dirac ed altre amenità
I documenti scientifici dei quattro ricercatori di Dirac Research che ho linkato in questo forum forse andrebbero letti:F.Calabrese ha scritto: ↑sabato 3 marzo 2018, 11:37Di per sè questi software possono anche non introdurre alcuna distorsione "digitale"...Miseno ha scritto: ↑sabato 3 marzo 2018, 7:38Per natura sono sempre scettico nei confronti del digitale. Genera artefatti che ho sempre riconosciuto come tali. Però devo ammettere che con il passar degli anni il digitale è molto migliorato. Ed ora ho solo sorgente liquida, in quanto i pregi hanno ampiamente passato i difetti.
I processori digitali di qualche generazione fa erano inascoltabili. DRC / Dirac, mai provato. Ancora.
Il vero problema sta nel loro settaggio, che avviene in modo automatico o comunque sulla base di risultati di misurazioni che non possono essere granché manipolati. Questo significa che quei software non sono in grado di distinguere i picchi e buche nella risposta che sono causati da innocue riflessioni da pareti lontane, rispetto a quelli causati dalla nonlinearità dei trasduttori o da riflessioni forti e da pareti vicine.
L'udito però queste distinzioni le fa... e come...!
Per questo un'equalizzazione automatica suona sempre artificiosa, rispetto a quella che tiene conto del comportamento dell'orecchio umano e dei centri superiori di elaborazione cerebrale (vedi Effetto Haas).
Saluti
F.C.
viewtopic.php?f=5&t=7875&start=30
Vero infatti che "le innocue riflessioni da pareti lontane" non andrebbero corrette.
Queste riflessioni da pareti lontane arrivano in ritardo per il percorso più lungo, sono attenuate e provengono da più direzioni.
Utilizzando nove misurazioni Dirac è in grado di identificare cosa cambia e cosa non cambia a seconda della posizione, le riflessioni ritardate cambiano e Dirac NON le corregge.
Quanto sopra viene correlato con la frequenza e quindi la lunghezza d'onda.
Vero anche che per poter applicare la correzione in fase (indispensabile per ottenere quanto desiderato) in modo corretto il pre ringing non deve essere udibile, le cose vengono complicate dal fatto che l'udibilità del pre ringing è legata a diversi fattori... oltre al livello sono importanti la durata e la frequenza ma la ricerca Dirac ha affrontato con successo anche questi aspetti.
Flavio
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Re: DRC, Dirac ed altre amenità
Finalmente un post pacato di risposta, grazie al quale si può affrontare l'argomento con serenità e -speriamo- autorevolezza.flavio@sanders ha scritto: ↑sabato 3 marzo 2018, 12:41...
Vero infatti che "le innocue riflessioni da pareti lontane" non andrebbero corrette.
Queste riflessioni da pareti lontane arrivano in ritardo per il percorso più lungo, sono attenuate e provengono da più direzioni.
Utilizzando nove misurazioni Dirac è in grado di identificare cosa cambia e cosa non cambia a seconda della posizione, le riflessioni ritardate cambiano e Dirac NON le corregge.
Partiamo dal dirimere il potenziale di confusione tra DRC e Dirac.
Tempo fa si parlava del DRC come una mirabilia in grado di intervenire in modo DIVERSO dai soliti equalizzatori digitali, appunto impiegando il potenziale dei pre-echi per cancellare le riflessioni. All'epoca il Dirac era considerato un normale equalizzatore digitale, che agiva sulla risposta impulsiva senza ricorrere ai pre-echi.
Oggi vedo che Dirac cavalca l'argomentazione della risposta in fase lineare, sottintendendo di far ricorso ai pre echi, come il DRC (in gamma bassa, sottolineiamolo...)
Nel dubbio che entrambi operino diversamente da quanto i loro addetti al marketing specifichino, vediamo cosa ci dicono le evidenze proposte dai sostenitori, per esempio da Tom Capraro per il DRC. Guardate qui sotto.
Qui si vede bene che l'introduzione del DRC (curva in verde) fa AUMENTARE il livello relativo (*) delle prime riflessioni -entro 10-12 millisecondi- e FA DIMINUIRE il livello delle "innocue riflessioni dalle pareti lontane", e specialmente di quelle che arrivano con ritardi compresi tra i 30 ed il 60 millisecondi.
Dunque stiamo parlando di un comportamento ESATTAMENTE ALL'OPPOSTO rispetto a quello vantato per il Dirac.
Ora non ci resta che attendere la pubblicazione di una risposta all'impulso SOTTO I 2-300 Hz, con o senza l'equalizzazione del Dirac, che ci sollevi dal dubbio se anche questo software compia lo stesso errore.
Se chi impiega questi software non è in grado di produrre al volo un'evidenza del genere... beh... permettetemi l'ulteriore dubbio che non sappia realmente valutare pregi e difetti del software stesso, e si fidi un po' troppo di quanto legge sui depliant.
In attesa di cortese risposta.
Saluti
F.C.
(*): In questi grafici il livello assoluto è indefinibile, in quanto il software di misura li allinea automaticamente sullo "zero" per il picco più alto.
P.S.: Che ne dici di questa affermazione...? <<Finally, we emphasize that the applicability of our pro-posed mixed phase method, and its superiority to a standard minimum phase design, heavily depends on the existence of a near-common excess phase part among the RTFs. In an arbitrary acoustic environment, there is of course nothing that guarantees the existence of such a common part. Our experience so far has, however, indicated that it may exist under quite general circumstances. It is an interesting topic for further research to reach a better understanding of the conditions for its existence >>