Gita da Gino Horn
Moderatore: F.Calabrese
Gita da Gino Horn
Gran bella domenica!
Oggi abbiamo fatto un incontro tra amici del forum, eravamo un gruppo romano, un gruppo di Venafro e Gino con famiglia.
Si trattava dell'incontro di un gruppo di amici quindi saltiamo tutti i convenevoli e iniziamo a parlare delle passioni vere, LA CUCINA!
Grande pranzo, con tutti gli ingredienti: eccellente compagnia, ottimo cibo, ottimo vino, si è parlato di tantissime cose, si è riso insieme, ci si è presi in giro, insomma una piacevolissima domenica estiva.
Abbiamo anche ascoltato qualche impianto e parlato di hifi, iniziamo subito a dire che la geografia degli impianti veri, a tromba e non solo, ha un altro centro italiano ed è Aprilia dove non c'è un gruppo di appassionati ma una famiglia di serissimi realizzatori di veri e propri mostri, nel senso positivo del termine.
Insomma se Bracciano è cuore della sperimentazione continua e dell'innovazione più spinta una vera comunità di appassionati di altissimo livello è oramai realtà, con buona pace dei giapponesi.
Abbiamo il vero appassionato di vintage capace di creare un impianto dal suono GIUSTO e dalle soluzioni tecniche veramente interessantissime, si trova in Lombardia ed è quello di Audiofilofine.
Abbiamo un appassionato capace di mettersi a competere con i giapponesi più pazzi usando la struttura della casa per fare pezzi di impianto, è a Sassuolo ma non ho ancora avuto la possibilità di ascoltarlo.
Abbiamo degli impianti capaci di lasciarci senza parole per la potenza e il coraggio dei realizzatori nell'intraprendere strade estreme anche per un impianto da scrivania, che sta si su una scrivania ma è capace di far piangere roba veramente molto costosa.
Oggi abbiamo visto il frutto di un'esperienza e passione quarantennale, le realizzazioni di una persona che campava con un lavoro che lo appassionava, ma coltivava e coltiva una passione per la musica e gli apparecchi atti a riprodurla.
Questo è Gino, aiutato anche dal figlio, capace di farti trovare a casa un numero imprecisato di impianti, in ogni angolo della casa, ne abbiamo ascoltati solo tre, ma che impianti.
Il piccolino è stato una sorpresa per tutti, una piccola cassa a linea di trasmissione fatta con dei piccoli altoparlantini di recupero, capace di una discesa in basso veramente sorprendente e delle voci molto belle, pilotate da un Pioneer di 50 anni con una decina di watt.
Le casse di Stefano sono un full horn veramente interessante capace di prestazioni inquietanti, meglio non parlare delle pressioni sonore....
Meglio non parlare della figura che fanno gli impianti ultra costosi che si continuano ad ascoltare in giro, non mi viene niente in mente capace di impensierire queste casse.
Quelle di Gino non sono da meno, a parte il fatto che le prime sono delle grosse casse belle ingombranti queste invece molto semplicemente non scendono a compromessi sulle dimensioni e si prendono lo spazio di un armadio quattro stagioni che occupa una parete intera diviso da una porta.
Impianti perfetti? No perchè non esistono, ma si tratta di casse progettate molto bene, il limite è nella parte a monte, ampli sorgenti che richiedono un pò di messa a punto, già oggi abbiamo visto un enorme margine di manovra quando con pochi ritocchi si è riusciti a fa fare un bel salto ad uno di questi impianti, non a quello con le linee di trasmissione, quello è troppo bello per essere toccato.
Saluti
Michele
Oggi abbiamo fatto un incontro tra amici del forum, eravamo un gruppo romano, un gruppo di Venafro e Gino con famiglia.
Si trattava dell'incontro di un gruppo di amici quindi saltiamo tutti i convenevoli e iniziamo a parlare delle passioni vere, LA CUCINA!
Grande pranzo, con tutti gli ingredienti: eccellente compagnia, ottimo cibo, ottimo vino, si è parlato di tantissime cose, si è riso insieme, ci si è presi in giro, insomma una piacevolissima domenica estiva.
Abbiamo anche ascoltato qualche impianto e parlato di hifi, iniziamo subito a dire che la geografia degli impianti veri, a tromba e non solo, ha un altro centro italiano ed è Aprilia dove non c'è un gruppo di appassionati ma una famiglia di serissimi realizzatori di veri e propri mostri, nel senso positivo del termine.
Insomma se Bracciano è cuore della sperimentazione continua e dell'innovazione più spinta una vera comunità di appassionati di altissimo livello è oramai realtà, con buona pace dei giapponesi.
Abbiamo il vero appassionato di vintage capace di creare un impianto dal suono GIUSTO e dalle soluzioni tecniche veramente interessantissime, si trova in Lombardia ed è quello di Audiofilofine.
Abbiamo un appassionato capace di mettersi a competere con i giapponesi più pazzi usando la struttura della casa per fare pezzi di impianto, è a Sassuolo ma non ho ancora avuto la possibilità di ascoltarlo.
Abbiamo degli impianti capaci di lasciarci senza parole per la potenza e il coraggio dei realizzatori nell'intraprendere strade estreme anche per un impianto da scrivania, che sta si su una scrivania ma è capace di far piangere roba veramente molto costosa.
Oggi abbiamo visto il frutto di un'esperienza e passione quarantennale, le realizzazioni di una persona che campava con un lavoro che lo appassionava, ma coltivava e coltiva una passione per la musica e gli apparecchi atti a riprodurla.
Questo è Gino, aiutato anche dal figlio, capace di farti trovare a casa un numero imprecisato di impianti, in ogni angolo della casa, ne abbiamo ascoltati solo tre, ma che impianti.
Il piccolino è stato una sorpresa per tutti, una piccola cassa a linea di trasmissione fatta con dei piccoli altoparlantini di recupero, capace di una discesa in basso veramente sorprendente e delle voci molto belle, pilotate da un Pioneer di 50 anni con una decina di watt.
Le casse di Stefano sono un full horn veramente interessante capace di prestazioni inquietanti, meglio non parlare delle pressioni sonore....
Meglio non parlare della figura che fanno gli impianti ultra costosi che si continuano ad ascoltare in giro, non mi viene niente in mente capace di impensierire queste casse.
Quelle di Gino non sono da meno, a parte il fatto che le prime sono delle grosse casse belle ingombranti queste invece molto semplicemente non scendono a compromessi sulle dimensioni e si prendono lo spazio di un armadio quattro stagioni che occupa una parete intera diviso da una porta.
Impianti perfetti? No perchè non esistono, ma si tratta di casse progettate molto bene, il limite è nella parte a monte, ampli sorgenti che richiedono un pò di messa a punto, già oggi abbiamo visto un enorme margine di manovra quando con pochi ritocchi si è riusciti a fa fare un bel salto ad uno di questi impianti, non a quello con le linee di trasmissione, quello è troppo bello per essere toccato.
Saluti
Michele
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Re: Gita da Gino Horn
Confermo...Michele ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 0:16... ne abbiamo ascoltati solo tre, ma che impianti.
Il piccolino è stato una sorpresa per tutti, una piccola cassa a linea di trasmissione fatta con dei piccoli altoparlantini di recupero, capace di una discesa in basso veramente sorprendente e delle voci molto belle, pilotate da un Pioneer di 50 anni con una decina di watt.
Una sorpresa assoluta anche per me, come per tutti i presenti...
Chi ha potuto fotografare è pregato di postare le foto: rimarrete stupiti anche voi !
Segue
F.C.
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Re: Gita da Gino Horn
Concordo anche su questo: una volta messe a posto le elettroniche, questi impianti suoneranno alla stra-grande...!Michele ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 0:16...Impianti perfetti? No, perchè non esistono, ma si tratta di casse progettate molto bene, il limite è nella parte a monte, ampli sorgenti che richiedono un pò di messa a punto, già oggi abbiamo visto un enorme margine di manovra quando con pochi ritocchi si è riusciti a fa fare un bel salto ad uno di questi impianti, non a quello con le linee di trasmissione, quello è troppo bello per essere toccato.
...
(problemi di ambienti permettendo...)
Saluti
F.C.
Re: Gita da Gino Horn
F.Calabrese ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 0:29Confermo...Michele ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 0:16... ne abbiamo ascoltati solo tre, ma che impianti.
Il piccolino è stato una sorpresa per tutti, una piccola cassa a linea di trasmissione fatta con dei piccoli altoparlantini di recupero, capace di una discesa in basso veramente sorprendente e delle voci molto belle, pilotate da un Pioneer di 50 anni con una decina di watt.
Una sorpresa assoluta anche per me, come per tutti i presenti...
Chi ha potuto fotografare è pregato di postare le foto: rimarrete stupiti anche voi !
Segue
F.C.
Re: Gita da Gino Horn
Nel pomeriggio le metto on-line, per adesso voglio ringraziare Gino e Stefano per la bella giornata di ieri.
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Re: Gita da Gino Horn
Innanzitutto voglio ringraziare Gino e la sua famiglia (tutti inclusi) per la splendida ospitalità.
Un particolare apprezzamento anche al gruppo di Venafro per ... le ottime mozzarelle.
Veniamo agli ascolti.
Abbiamo iniziato con la sorpresa del "piccolo".
Stavamo allegramente conversando all'aperto e all'ombra, quando si sono cominciati a sentire suoni, provenienti dalla piccola dependance della casa.
Arrivavano dei bassi d'organo discretamente profondi, da far supporre che oltre la porta ci fosse un impianto di un certo livello.
Quando siamo entrati ho visto due "cosine" poggiate per terra, così mi sono guardato intorno alla ricerca del sub, che, naturalmente non c'era.
Il tutto è stato ricavato con altoparlantini da quattro soldi, recuperati da cassette di plastica, sistemati in un piccolo cabinet a linea di trasmissione, per di più pilotandolo con un vecchio Pioneer SA 500.
Abbiamo ascoltato a lungo e con piacere questo impianto che, senza voler competere come dinamica e timbrica con gli altri impianti "grandi", nel piccolo ambiente in cui era collocato, si difendeva molto bene, ed avrebbe probabilmente stracciato molte preziose "scatole da scarpe" idiofile.
Veniamo agli impianti "veri", cioè quello grande del figlio Stefano al piano superiore, e quello "più grande" di Gino, di sotto.
Li tratterò insieme perché pur nella diversità, hanno entrambi impostazioni simili: a tromba, multivia e multiamplificati, con un limite dinamico decisamente elevato (maggiore nell'impianto di Gino, che parte dall'idea di una realizzazione senza compromessi).
L'ascolto è quello dei sistemi importanti e ben suonanti, sul genere di quello che si sente a nord di Roma, vicino ad un lago: distorsione bassa, suono netto e veloce, che ti porta ad alzare il volume.
Sicuramente sono migliorabili, come d'altra parte tutte le cose, ma si parte da una base ottima, assenza di "muggiti", con una definizione ed una dinamica che rende comunque piacevole l'ascolto.
Un risultato quasi incredibile, se si pensa che il progettista è una persona che fa tutt'altro lavoro e non credo abbia studi tecnici specifici alle spalle. Da quanto ho capito Gino ha questa passione da decenni e quindi i risultati sono frutto di tanta, tanta esperienza, però, da quello che si vede in giro, c'è molta gente a cui l'esperienza è servita a poco.
Per quanto riguarda il settaggio degli impianti, ritengo che si possa far parecchio sul versante "software", ottimizzando i due portatili collegati.
Specie l'impianto di Stefano, che ha collegato un computer con Windows XP. Se non si installano i driver ASIO (ieri ci abbiamo provato, ma c'erano problemi), il famigerato K mixer, che è una "chiavica", rappresenta il vero collo di bottiglia.
Io farei una prova, veloce e indolore, con Linux, eventualmente da sperimentare all'inizio su disco esterno, in modo da non "sminchiare" il SO esistente.
Come ho un po' di tempo manderò qualcosa in privato a Gino ed al figlio, per consigliarli al meglio.
Un particolare apprezzamento anche al gruppo di Venafro per ... le ottime mozzarelle.
Veniamo agli ascolti.
Abbiamo iniziato con la sorpresa del "piccolo".
Stavamo allegramente conversando all'aperto e all'ombra, quando si sono cominciati a sentire suoni, provenienti dalla piccola dependance della casa.
Arrivavano dei bassi d'organo discretamente profondi, da far supporre che oltre la porta ci fosse un impianto di un certo livello.
Quando siamo entrati ho visto due "cosine" poggiate per terra, così mi sono guardato intorno alla ricerca del sub, che, naturalmente non c'era.
Il tutto è stato ricavato con altoparlantini da quattro soldi, recuperati da cassette di plastica, sistemati in un piccolo cabinet a linea di trasmissione, per di più pilotandolo con un vecchio Pioneer SA 500.
Abbiamo ascoltato a lungo e con piacere questo impianto che, senza voler competere come dinamica e timbrica con gli altri impianti "grandi", nel piccolo ambiente in cui era collocato, si difendeva molto bene, ed avrebbe probabilmente stracciato molte preziose "scatole da scarpe" idiofile.
Veniamo agli impianti "veri", cioè quello grande del figlio Stefano al piano superiore, e quello "più grande" di Gino, di sotto.
Li tratterò insieme perché pur nella diversità, hanno entrambi impostazioni simili: a tromba, multivia e multiamplificati, con un limite dinamico decisamente elevato (maggiore nell'impianto di Gino, che parte dall'idea di una realizzazione senza compromessi).
L'ascolto è quello dei sistemi importanti e ben suonanti, sul genere di quello che si sente a nord di Roma, vicino ad un lago: distorsione bassa, suono netto e veloce, che ti porta ad alzare il volume.
Sicuramente sono migliorabili, come d'altra parte tutte le cose, ma si parte da una base ottima, assenza di "muggiti", con una definizione ed una dinamica che rende comunque piacevole l'ascolto.
Un risultato quasi incredibile, se si pensa che il progettista è una persona che fa tutt'altro lavoro e non credo abbia studi tecnici specifici alle spalle. Da quanto ho capito Gino ha questa passione da decenni e quindi i risultati sono frutto di tanta, tanta esperienza, però, da quello che si vede in giro, c'è molta gente a cui l'esperienza è servita a poco.
Per quanto riguarda il settaggio degli impianti, ritengo che si possa far parecchio sul versante "software", ottimizzando i due portatili collegati.
Specie l'impianto di Stefano, che ha collegato un computer con Windows XP. Se non si installano i driver ASIO (ieri ci abbiamo provato, ma c'erano problemi), il famigerato K mixer, che è una "chiavica", rappresenta il vero collo di bottiglia.
Io farei una prova, veloce e indolore, con Linux, eventualmente da sperimentare all'inizio su disco esterno, in modo da non "sminchiare" il SO esistente.
Come ho un po' di tempo manderò qualcosa in privato a Gino ed al figlio, per consigliarli al meglio.
Leonardo
Re: Gita da Gino Horn
Innanzitutto grazie per aver condiviso con tutti i forumers la vostra esperienza di ascolto.l_pisani_54 ha scritto: ↑lunedì 11 giugno 2018, 8:57....Quando siamo entrati ho visto due "cosine" poggiate per terra, così mi sono guardato intorno alla ricerca del sub, che, naturalmente non c'era.
Il tutto è stato ricavato con altoparlantini da quattro soldi, recuperati da cassette di plastica, sistemati in un piccolo cabinet a linea di trasmissione, per di più pilotandolo con un vecchio Pioneer SA 500.
Abbiamo ascoltato a lungo e con piacere questo impianto che, senza voler competere come dinamica e timbrica con gli altri impianti "grandi", nel piccolo ambiente in cui era collocato, si difendeva molto bene, ed avrebbe probabilmente stracciato molte preziose "scatole da scarpe" idiofile.
Oltre alle performance dei full horns di cui siamo ormai a conoscenza, non ho capito il sistema basato su altoparlantini di recupero.
Forse il segreto è nella soluzione a linea di trasmissione di cui si parla pochissimo. Fabrizio puoi spiegare meglio da cosa derivano queste buone performance, magari in un altro thread per non andare OT in questo?
Giuseppe- Novara
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Re: Gita da Gino Horn
Siamo stati seduti a tavola per 5 ore Questo è il sunto dei nostri incontri! Scherzi a parte è la seconda volta che sono stato ospite di Gino e siamo stati benissimo, complimenti a Gino e Stefano per le loro realizzazioni (incredibile quella che si trova nella stanza di Stefano: un diffusore interamente caricato a tromba dalla dinamica e trasparenza incredibile)
Pseudobbistagnurant
Re: Gita da Gino Horn
Bello
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Re: Gita da Gino Horn
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