zenone48 ha scritto: ↑mercoledì 13 giugno 2018, 10:46
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In ogni caso penso si possa, senza per questo volere innescare delle polemiche, e restando in topic, trovare ragionevole e condivisibile quanto scrive Michele che invita a "fermarsi ad ascoltare le esigenze di un appassionato di musica" visto che (cito sempre Michele) "basta un streamer da collegare in digitale al Behringer, si mantiene l'ottima parte digitale e si usa un oggetto flessibile e che permette di ascoltare tutto". Streamer che ovviamente non è necessario vendere, basterebbe tenerlo a disposizione. Ripeto, ho trovato queste osservazioni ragionevoli e condivisibili. Ma magari questa via apparentemente semplice non è percorribile pena il penalizzare seriamente la resa dell'impianto;...
Approfitto del bello spunto per raccontare
tre episodi che mi hanno dato di che pensare:
1)- Tempo fa mi vennero a trovare due grundighisti, che ascoltarono in condizioni imperfette, causate dal fatto che avevo portato il processore Behringer a lavorare fino al 97-98 per cento delle sue capacità di calcolo. Il giorno dopo, con Michele, fu sufficiente disinserire i Delay per far cantare il Behringer come prima e meglio di prima.
Ora però fate bene attenzione... perché non vi ho mai detto, sinora, che
praticamente TUTTI gli ascolti del FullHorn "per Aleandro" sono stati fatti esattamente in quelle stesse condizioni di utilizzo del processore...!!! E non solo nessuno se ne è lamentato, ma a ben tre appassionati sono venute le lagrime agli occhi, mentre ascoltavano...!
La spiegazione...?
Beh... potrebbe trattarsi di un esemplare difettoso di Behringer DCX-2496... oppure un semplice ed occasionale crash del software... oppure...
2)- In un locale al centro di Roma installammo, io e Michele, un impianto dal suono trasparentissimo... che però nei giorni successivi smise di suonare così bene, senza apparenti motivi. Parecchi giorni dopo si scoprì che il palmare che pilotava il tutto aveva una sezione "controlli di tono ed equalizzazione" che -a quanto pare- entrava in funzione anche senza che alcuno se ne avvedesse... se non all'ascolto.
3)- Importante... Più di un anno fa io acquistai un'interfaccia Mutec MC 1.2: un interessante apparecchietto che permette la conversione (bidirezionale) di tutti i tipi di segnale digitale, da AES/EBU a SPDIF, anche partendo da un collegamento USB.
Al primo ascolto l'oggetto funzionò splendidamente... ma poi comparve uno stranissimo ronzìo digitale, di livello bassissimo ma avvertibile.
Si trattava di un problema di drivers per il PC, ma -nel dubbio- io ho preferito ritornare ad impiegare la vecchia e collaudatissima interfaccia Edirol UA-5, che non è mai incappata in simili emergenze.
La lezione che io ho tratto da questi tre episodi (e da altri simili) è che è sempre bene nutrire una sana diffidenza nei confronti delle apparecchiature digitali, che sono tutte soggette a piccoli o grandi crash di software, et similia...
Io credo che la cosa migliore sia disporre di apparati duplicati (un secondo DCX-2496 in fondo costa poco...) e di protocolli di trasmissione verificabili (di qui il vero motivo del mio impiego di Cool Edit Pro2).
Saluti
F.C.