analizziamo insieme uno schema il 200 W di NE

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doc elektro
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analizziamo insieme uno schema il 200 W di NE

Messaggio da doc elektro » venerdì 15 giugno 2018, 19:43

Visto che oramai essendo fallita la rivista ed è normale ricordare quello che è stato,bè voglio proporre un revival. Analizzare insieme a voi uno schema di quelli che negli anni che furono erano un pò degli autocostruttori e un pò imboscati in mobili commerciali e installati un pò ovunque.

Questo ampli da 200 watt era nato piu' per contrastare il fenomeno dei transistor falsi,fatti da scarti che venivano venduti per buoni. Usando due transistor rari 2n6031 e 2n5631 che sebbene non brillassero di prestazioni (avevano un beta molto basso) erano quasi usati solo da loro.
http://pdf1.alldatasheet.com/datasheet- ... N5631.html

Come suonava? non male,era la sua delicatezza che era un goccio fastidiosa e il fatto che era sufficiente che partisse anche solo un pilota da poche lire per fare una frittata generale.

Veniamo ora a discuterne lo schema. Primo,il dual transistor sull'ingresso fatto con un componente di solito usato negli strumenti di misura . Da un lato osannato dall'altro forse l'unico sistema per stabilizzare un ampli così critico.

Veniamo ora a vedere una cosa importante....la protezione ,vedete quei transistor che sentono la corrente sulle resistenze di emettitore ? Di fatto impediscono ai transistor di erogare piu' di tot amper.
Ricordo che il problema di lanciare un altoparlante a 90 kmh in 3 millimetri è zero in confronto al FERMARLO! E il "freno" è parecchio limitato come amper

Gli amper....ogni transistor ne puo' portare un massimo di 8 ,pochi rispetto al doppio della coppia 2sa1116 e complementare usata negli altri ampli del periodo . La protezione comunque non puo' evitare le "frittate" a lungo termine perchè di fatto si lavora a corrente costante. E una cosa è la dissipazione istantanea e una cosa è dissipare per un quarto d'ora a pieno volume.

Molti lo hanno realizzato e hanno scoperto una cosa ossia abbassando i volt da 55 a 42 si ottiene un miglioramento spaventoso perchè la protezione non rompe piu' i marones.

Un altro serio problema è avere TUTTI i transistor di potenza su alette differenti ,quindi a temperature differenti . Se è vero che il finale è solo quello piu' sollecitato è altrettanto vero che la precisione va a farsi friggere se parliamo di hi end (o similari)

Per spremere fino all'ultimo watt dai finali si montavano senza mica su due alette separate su cui una si sentiva la temperatura . Se si montavano con la mica si fumavano dopo 2 ore.

Che dire,una volta depotenziato a 120 W per canale abbassando l'alimentazione tiene testa senza problemi ai giapponesoni tutte cromature degli anni 70 e non va in fumo alla prima festa di compleanno come facevano alcuni di loro
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ampli 200w.jpg
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A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

robman
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Re: analizziamo insieme uno schema il 200 W di NE

Messaggio da robman » venerdì 15 giugno 2018, 20:56

azz...imparo di più con doc elektro, che in 20 anni :mrgreen: :mrgreen: di riviste...
beh con fabrizio dico 30 anni di riviste..
grazie
robman

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Re: analizziamo insieme uno schema il 200 W di NE

Messaggio da C7P8 » venerdì 15 giugno 2018, 21:31

Bella analisi, complimenti! 👏👏👏

F.Calabrese
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Re: analizziamo insieme uno schema il 200 W di NE

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 15 giugno 2018, 23:42

Grazie... Doc...!!!

Ora che mi ricordo quel finale era uno dei due con i quali vennero collaudati i miei primissimi diffusori: due trombe in legno e cemento alleggerito, con woofer RCF da 18"/47cm. Con una sola di quelle trombe dei bassi ci beccammo 120 denunce per schiamazzi in luogo pubblico, per giunta con molti meno watt... nella piazza del Comune.
Anni dopo avrei scoperto che più la sorgente è piccola e meno è direttiva... e per questo le riflessioni si erano incanalate in ogni via del paese, rimbalzando di facciata in facciata...

Comunque il povero NE le prese di santissima ragione da un finale militare Collins con quattro valvole 6L6 (80 Watt...?): non solo sembrava TANTO più potente, ma suonava anche maledettamente meglio.

A rivedere oggi quello schema mi rendo conto del perché...!

Grazie ancora.
F.C.

gigigi
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Re: analizziamo insieme uno schema il 200 W di NE

Messaggio da gigigi » sabato 16 giugno 2018, 0:14

La coppia 2N5631/6031 non è così da buttare...sono transistor di altri tempi, li ho usati per la mia versione ridotta del Superfinale di Suono, e comunque Aloia li teneva in buona considerazione per le loro caratteristiche di commutazione. Recentemente ho riparato un ampli Revox di un mio amico, che ne utilizzava una coppia. Non ricordo la sigla, ma mi sembrava che fosse un ampli da poco meno di 100W. Infatti Aloia in quell' articolo su Suono, marzo 1979, li dice adatti ad un ampli da 80 W.
Allora, se NE ha cercato di tirarci fuori 200 W forse non hanno ben considerato qualcosa, per esempio la SOAR.
Guarda caso, abbassando l' alimentazione tutto sembra andare meglio ( i finali rientrano nella Safe Operating Area ?)
Ehm...detto così forse non è chiaro… la SOAR non c' entra con la fedeltà, ma con la sopravvivenza dei finali: se il punto di lavoro esce dalla SOAR, i finali saltano. I fusibili anche, ma dopo.

doc elektro
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Re: analizziamo insieme uno schema il 200 W di NE

Messaggio da doc elektro » sabato 16 giugno 2018, 6:10

che non sia da buttare,tutti daccordo ma alcune scelte progettuali al giorno d'oggi appaiono quanto meno discutibili.
Stiamo parlando di transistor che possono reggere un massimo di 8A ,con una efficace protezione che di fatto li fa lavorare a quegli amper giusti. Ci sono due cose che non quadrano,la prima di tipo statico (appunto tu la chiami SOAR) e l'altra di tipo dinamico.

Quando tizio o caio mi collegano a questo ampli un altoparlante con massa mobile esagerata cosa succede? Che il tanto esaltato fattore di smorzamento quando c'è un picco che si sovrappone al movimento del cono totalmente contrario al previsto fa intervenire la protezione,ed è un bene che ci sia perchè se no si uccide il finale. Ma in ogni caso il cono non è dove doveva essere e il suono è stato alterato. Magari in modo impercettibile.

E poi comunque 200 W per quei finali sono troppi. Negli anni 70 si diceva al massimo 100 watt per ogni coppia di finali...

A breve postero' anche un altro schema,derivato da quello dell'EL56 (o 65 non ricordo piu') di NE,molto rimaneggiato dal sottoscritto .
Che dire ,per 90 W effettivi su 4 ohm per ogni canale ho in totale 6 2sc5200,tre per ramo pilotati da altri due (in realtà due FJL) per un ampli alimentato da una 70 ina di volt a tensione singola e NESSUNA PROTEZIONE salvo un alimentatore a diodi SCR e un sensore di corrente sull'alimentatore.

Inutile dire 5 esemplari costruiti nel 97 e nessuno fritto sui finali (l'alimentatore a SCR invece dava altre rogne) 3 girano ancora
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