Alla prova il Thoman T-Amp E800

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Moderatore: F.Calabrese

Audiomat
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da Audiomat » domenica 13 dicembre 2020, 18:20

Ho avuto modo di esaminare lo schema del thomann insieme al forumer “gigigi” poiché ne avevo uno rotto e mi ha aiutato a trovare il problema (a proposito, colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente. le operazioni sono al momento sospese a causa di mia mancanza di tempo).
Analizzando lo schema la causa del bump è chiara. Il circuito di muting delle uscite (quello che serve appunto ad evitare il bump) utilizza proprio le ventole come “R” nel circuito RC di ritardo che serve a staccare le uscite. Senza ventole il C non si scarica e stacca troppo tardi l’uscita lasciando passare il transiente generato dallo spegnimento. Le ventole, fornendo una R abbastanza elevata quando sono in funzione e via via più bassa quando rallentano, si prestano perfettamente allo scopo. Quindi direi che è un circuito molto ben ingegnerizzato. Ma chiaramente non è previsto il distacco delle ventole.
Ad ogni modo se vi andate a guardare, nello schema che si trova liberamente in rete, il circuito di muting, troverete le ventole. A partire da quello schema potete facilmente inventare una soluzione.
Aggiungo che abbiamo avuto modo di verificare che lo schema che si trova in rete non corrisponde all’attuale versione del thomann, che tuttavia differisce solo nello stadio di ingresso. Le ultime versioni utilizzano un circuito leggermente differente e degli operazionali di qualità migliore. Segno che alla thomann non stanno con le mani in mano.

A presto,
Mattia

andreazac
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da andreazac » domenica 13 dicembre 2020, 18:24

Audiomat ha scritto:
domenica 13 dicembre 2020, 18:20
Ho avuto modo di esaminare lo schema del thomann insieme al forumer “gigigi” poiché ne avevo uno rotto e mi ha aiutato a trovare il problema (a proposito, colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente. le operazioni sono al momento sospese a causa di mia mancanza di tempo).
Analizzando lo schema la causa del bump è chiara. Il circuito di muting delle uscite (quello che serve appunto ad evitare il bump) utilizza proprio le ventole come “R” nel circuito RC di ritardo che serve a staccare le uscite. Senza ventole il C non si scarica e stacca troppo tardi l’uscita lasciando passare il transiente generato dallo spegnimento. Le ventole, fornendo una R abbastanza elevata quando sono in funzione e via via più bassa quando rallentano, si prestano perfettamente allo scopo. Quindi direi che è un circuito molto ben ingegnerizzato. Ma chiaramente non è previsto il distacco delle ventole.
Ad ogni modo se vi andate a guardare, nello schema che si trova liberamente in rete, il circuito di muting, troverete le ventole. A partire da quello schema potete facilmente inventare una soluzione.
Aggiungo che abbiamo avuto modo di verificare che lo schema che si trova in rete non corrisponde all’attuale versione del thomann, che tuttavia differisce solo nello stadio di ingresso. Le ultime versioni utilizzano un circuito leggermente differente e degli operazionali di qualità migliore. Segno che alla thomann non stanno con le mani in mano.

A presto,
Mattia
quale pensi sia la soluzione più semplice da adottare per chi ha staccato le ventole e non desidera il bump?
Andrea, alla ricerca della realtà...

bobgraw
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da bobgraw » domenica 13 dicembre 2020, 21:21

Audiomat ha scritto:
domenica 13 dicembre 2020, 18:20
Ho avuto modo di esaminare lo schema del thomann insieme al forumer “gigigi” ...cut cut
Grazie ad entrambi...

Teo Marini
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da Teo Marini » lunedì 14 dicembre 2020, 8:21

F.Calabrese ha scritto:
domenica 13 dicembre 2020, 15:36
...
Riassumendo: i finali che lavorano su carichi bassi (due-tre ohm o meno) esistono, ma hanno un senso solo per chi si ostina ad impiegare trasduttori inefficienti, ed è quindi costretto a sceglierli. Però chi è esperto di progettazione di ampli sa bene che quella loro caratteristica si paga salata per tanti motivi, che qui non sto ad elencare.

Saluti
F.C.
...
:?: :( :cry:

Miseno
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da Miseno » lunedì 14 dicembre 2020, 11:57

Io vedo solo due vantaggi in un diffusore a bassa efficienza:
- possibilità di contenere le dimensioni in rapporto alla risposta in frequenza
- miglioramento del rapporto s/n complessivo dell'impianto
Per tutto il resto, come ad esempio:
- controllo della radiazione
- distorsione
- facilità di pilotaggio
- pressione sonora raggiungibile
ritengo l'alta efficienza una soluzione superiore.
--
Cordialmente
M.

lucaesse
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da lucaesse » lunedì 14 dicembre 2020, 18:40

Miseno scrive:
Io vedo solo due vantaggi in un diffusore a bassa efficienza:
- .........
- miglioramento del rapporto s/n complessivo dell'impianto
Ciao Miseno, in realtà no.

E' vero che che gli altoparlanti ad alta efficienza alzano il rumore dei finali e di tutto ciò che sta a valle del controllo di volume, ma se permettono un volume proporzionalmente più alto il rapporto S/N non cambia.

In pratica c'è solo qualche difficoltà in più nel comporre l'impianto, ma è dovuta solo al fatto che la bassa efficienza è lo standard commerciale di fatto. In un impianto classico, (sorgenti a piacere - pre - finale - casse) probabilmente avere semplicemente i controlli di livello sul finale risolverebbe il problema.

Se l'efficienza delle casse aumenta di 10dB il medesimo livello di ascolto si ottiene chiudendo la manetta di 10dB. Considerando che abitualmente il volume è già sfruttato solo nella sua prima parte, la situazione è parecchio scomoda anche senza problemi di rumore di fondo. Però è solo un problema di guadagno eccessivo, poterlo ridurre è tecnicamente un vantaggio, non una difficoltà.

In questo discorso non serve pignoleggiare sull'eficienza VS sensibilità.

Potendo connettere le casse con autotrasformatori, in modo da regolare la sensibilità a piacimento, si vede come la maggiore efficienza è solo che benefica: si potrebbe avere la medesima sensibilità di un sistema meno efficiente ma ottenendo un carico proporzionalmente più facile. E questo ha molti vantaggi, tra cui ottenere sicuramente un livello max maggiore dall'ampli e quindi un SPL max maggiore. Ovviamente spianare così tanto la sensibilità non ha senso; pochissimi dB in più dicono poco ma il non stremare l'ampli da vantaggi sonori ben maggiori!

Buona serata

Luca

Luca

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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 14 dicembre 2020, 19:14

Clap... Clap... Clap... (a Luca) :D ;) 8-)

Saluti
F.C.

Miseno
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da Miseno » martedì 15 dicembre 2020, 5:21

lucaesse ha scritto:
lunedì 14 dicembre 2020, 18:40
Miseno scrive:
Io vedo solo due vantaggi in un diffusore a bassa efficienza:
- .........
- miglioramento del rapporto s/n complessivo dell'impianto
Ciao Miseno, in realtà no.
Dal punto di vista tecnico hai assolutamente ragione. Non avevo più voglia di scrivere ed ho tagliato - erroneamente - corto. Mea culpa.

Il senso di quanto volevo esprimere è che eventuali difetti a monte dei diffusori in termini di s/n vengono notevolmente mitigati dalla bassa efficienza. Questo permette di utilizzare apparecchi anche non eccelsi e quindi - teoricamente - limitare i costi. La possibilità di limitare ingombri e costi è fondamentale per le vendite, da cui la scelta del mercato di premiare i diffusori a bassa efficienza.

Se parliamo di HiFi - come da te correttamente evidenziato - questo fatto appena esplicato non è strettamente un vantaggio.

Collegandomi all'altro thread in cui ho recentemente partecipato, siamo arrivati all'assurdo che si spende più per il finale che per i diffusori. Il finale è un componente elettronico con quasi nulla meccanica, laddove il diffusore è meccanica con quasi nulla componente elettronica. La meccanica costa più dell'elettronica, perlomeno nell'ambito di nostro interesse. Il diffusore costa quindi inevitabilmente più dell'insieme sorgente-finale. Sottolineo anche che sono ormai fervido sostenitore del digitale, laddove fino a venti-trent'anni fa ritenevo l'analogico ancora superiore.

Mi permetto di ricordare che - da appassionato HiFi - ho scelto un impianto di Fabrizio e la via dell'alta efficienza diversi anni fa. Più impervia senz'altro, ma assolutamente più consona alle mie esigenze.
--
Cordialmente
M.

lucaesse
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da lucaesse » martedì 15 dicembre 2020, 17:05

Miseno scrive:
Il senso di quanto volevo esprimere è che eventuali difetti a monte dei diffusori in termini di s/n vengono notevolmente mitigati dalla bassa efficienza. Questo permette di utilizzare apparecchi anche non eccelsi e quindi - teoricamente - limitare i costi. La possibilità di limitare ingombri e costi è fondamentale per le vendite, da cui la scelta del mercato di premiare i diffusori a bassa efficienza.

Ciao Miseno, il tuo punto di vista è assolutamente condivisibile, e in realtà si intuiva dal tuo intervento.

La precisazione era prettamente tecnica, avevo il dubbio che la tua affermazione letta in modo schematico potesse essere fraintesa. Anche perché il tema efficienza, sensibilità e conseguenze varie è spesso fonte di imbarazzo per gli appassionati; come di inoppurtune sofisticherie da parte di alcuni tecnici. Risultato: una bella confusione.

Pur non conoscendolo, invidia per il tuo impianto!

Ciao Fabrizio, grazie per l'apprezzamento.

Buona serata

Luca

Luca Anzalone
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Re: Alla prova il Thoman T-Amp E800

Messaggio da Luca Anzalone » mercoledì 16 dicembre 2020, 2:39

Sempre a proposito di Thomann, stasera ho potuto ascoltare la buonissima performance di un sistema così composto:

Sorgente: Tidal Hi-fi da pc portatile vecchio e schifoso via usb
Dac: l’ottimo Smsl su-8 (175 €), collegato in bilanciato a —>
Amp: Thomann E-800 (169 €), con ventole scollegate e con innocuo “bump” allo spegnimento
Diffusori Indiana Line Tesi 661 (680 €)
Cavi: schifosi del ferramenta da 0.5 mm
Ambiente: non trattato acusticamente ma abbastanza favorevole.

Le Tesi 661 sono casse molto musicali e con discreta efficienza, che si pilotterebbero già bene con pochi watt, figuriamoci con i 350 watt del Thomann.
Il risultato? Un suono assolutamente soddisfacente, pieno, fresco, frizzante, ricco di dinamica, con bassi corposi e presenti ma non invadenti, pulito, non affaticante anche ad alto volume, silenzioso, senza distorsione aggiunta alcuna da parte dell’amplificatore.
Suono che si manteneva vivo e dinamico anche a volumi molto bassi...timbro e immagine? Corretti, naturali, piacevolissimi. Insomma proprio quello che desiderava il mio amico, per quello che è il suo PRIMO impianto di ascolto.
Spesa totale? 1000 €...1200 €, se si calcola il computerino senza ventole dedicato alla musica che gli arriverà a breve.

Ora una riflessione: tolte le casse, che sono costosette in assoluto (830 di listino, scontate a 680, ultimo esemplare, e pare che Indiana Line “non esista più”), ma che relativamente costano NULLA in confronto a come suonano e rispetto ai costi medi delle torri hi-fi griffate di dimensioni uguali o superiori...ebbene, un’accoppiata Dac (che fa anche da pre) +Amplificazione a soli 350 € con questo livello di performance...quando mai si è vista in ambito “hi-fi”?!?

Il povero cristo, se fosse andato in qualsiasi negozio hi-fi, probabilmente avrebbe dovuto spendere migliaia di euro per casse a bassa efficienza, un amplificatore poco potente e poco performante ma cromato e molto pesante sulla bilancia, e un inutile streamer esoterico. Sempre se non tentavano di appioppargli anche un lettore cd/sacd che gli era rimasto in magazzino, “scontatissimo” del 50%, ma utile ormai quanto la crema solare nei diluvi scorsi. Più cavetteria varia, ovviamente😄

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