Una riflessione sugli amplificatori

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F.Calabrese
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Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 6 luglio 2018, 13:03

In questi giorni qui si è molto discusso sulla necessità, o meno, di progettare e realizzare un nuovo diffusore di costo contenuto (2-4 mila Euro la coppia) ed io sono stato rimproverato di non aver fatto seguito alla richiesta.

Abbiamo anche discusso degli scopiazzatori e del loro effetto negativo, amplificato dal Web.

Ora vi chiedo di seguirmi in un breve ragionamento.


Partiamo da una premessa: prima di progettare e realizzare diffusori, io sono stato appassionati di elettroniche, realizzando vari apparecchi, tra cui diversi e sofisticati crossover elettronici. Era nel 1975 e sul mercato c'era davvero poco in materia di crossover attivi: in pratica i miserandi JBL e Pioneer, ed il costosissimo BSS (Brooke Syren System), quest'ultimo solo Pro.

Prima di mettere le mani sulle piastre di circuito (disegnate da me senza software...) io studiai bene l'argomento e feci anche delle piccole prove d'ascolto, impiegando una cuffia.

Nel corso di queste prove mi accorsi del fatto che, a parità di integrato e di valori circuitali, il suono cambiava moltissimo in funzione dell'adozione o meno di certe accortezze sulle terre e sul circuito. Incorporai la mia "scoperta" nel crossover del Mostro di Stereoplay, che suonava benissimo nonostante gli integrati dell'epoca fossero a dir poco miserabili, rispetto a quelli di oggi. Aveva anche diversi stadi in cascata, per cui ogni difetto del circuito sarebbe finito semplicemente moltiplicato.

Negli anni successivi, fino ad oggi, non ho avuto più il tempo per progettare e realizzare questi crossover, ma mi sono dovuto rivolgere alla normale produzione. Pensavo che all'arrivo di tanti nuovi marchi, come Rane, DBX, Dod, ecc. corrispondesse una maggiore varietà circuitale e quindi prestazioni potenzialmente pari o superiori a quelle dei miei vecchi crossover. Mi sbagliavo.

Visto che sono sempre stato appassionato di elettroniche, specie di finali, ho anche avuto l'accortezza di studiarmi sempre più a fondo (oggi anche con simulazioni) gli schemi dei finali che utilizzavo nei miei impianti Pro, ma anche quelli HiFi.

E qui arrivò una scoperta imprevista: su un centinaio di schemi SOLO TRE non presentavano quegli errori tipici che inficiano la resa dei finali, specialmente di quelli a Stato Solido. (ai tre ampli va aggiunto il GM-400 di Mariani, che quasi certamente è immune da quei problemi.)


Ed arriviamo al punto importante: voi sapete bene che io mi sono sempre rifiutato di divulgare i nomi dei tre finali, ben sapendo che questo avrebbe tradito in un attimo il loro "segreto". A favore di chi...?

Ecco... io mi sono sentito in dovere di avere rispetto non solo per quei tre progettisti, ma anche e soprattutto per quelli, come me, che sono arrivati alle stesse conclusioni dopo un percorso non breve e sicuramente costoso, di tempo e risorse.
Per esempio io avrei potuto aprire il GM-400 che mi è stato prestato a a lungo e spiegare a tutti il suo segreto: NON L'HO FATTO e non lo farò mai. (anche se l'indisponibilità dello schema elettrico mi ha creato non pochi problemi, quando organizzavo ascolti di miei impianti pilotati da quell'ampli)

Ho pensato che -prima o poi- sarebbe venuto il giorno in cui io avrei magari potuto organizzare una cordata per realizzare un amplificatore assolutamente migliore rispetto al 99 per cento di quel che offre il mercato. Perché bruciare un'idea del genere...???

Vi ho raccontato questa storia per far capire che con i diffusori accade esattamente lo stesso: esistono configurazioni molto più avanzate e performanti di quelle che trovate nei negozi ed alle fiere... ma per poterle produrre con una prospettiva di successo occorre individuare un potenziale mercato... CHE AL MOMENTO NON ESISTE, nonostante le ottimistiche quanto infondate dichiarazioni di tanti.

Però nulla vieta che in futuro si aprano spiragli positivi.

Segue
F.C.

Max
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da Max » venerdì 6 luglio 2018, 13:34

LM3886 e LME49810 (*). Il resto è per polli o feticisti ;)

(*) basterebbe implementarli decentemente in un apparecchio commerciale per risolvere il 90% delle esigenze, per le cose più sofisticate c'è la classe D con DSP integrato.

F.Calabrese
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 6 luglio 2018, 15:13

Max ha scritto:
venerdì 6 luglio 2018, 13:34
LM3886 e LME49810 (*). Il resto è per polli o feticisti ;)
NO... assolutamente no...!

1)- Questi integrati saturano brutalmente, segando letteralmente le orecchie ai malcapitati ascoltatori. Almeno fossero più potenti...

2)- Le protezioni interne si attivano MOLTO più precocemente di quelle dei normali finali in Classe AB, per cui la potenza realmente indistorta disponibile è miseranda.

3)- Le stesse protezioni amplificano l'effetto negativo delle Back-EMF

4)- L'evatissima controreazione fa di questi ampli il peggio in assoluto, per quanto concerne la gestione delle Back-EMF.

5)- Le dimensioni del chip sono comunque assai inferiori rispetto alla somma di quelle di un ampli con molte coppie di finali, per cui le impedenze interne in presenza di Back-EMF sono comunque più alte. E questo aggrava la situazione.

Diciamo che anche uno solo di questi cinque motivi è in grado di declassare questi integrati al rango degli "integratoni Jap" degli anni che furono.

Chiunque abbia ascoltato con attenzione un Single Ended di 845 sa bene che esiste un altro e diversissimo livello di perfezione.

Saluti
F.C.

joda
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da joda » venerdì 6 luglio 2018, 15:51

Ogni volta credo di non rispondere più, poi leggo quanto sotto e noncelafaccio... :shock:

ma per poterle produrre con una prospettiva di successo occorre individuare un potenziale mercato... CHE AL MOMENTO NON ESISTE, nonostante le ottimistiche quanto infondate dichiarazioni di tanti

Quale mercato per un prodotto che non c'è? In genere è il contrario che accade! Prima c'è il fumo, poi la gente fuma... e così via.

Saluti
F

doc elektro
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da doc elektro » venerdì 6 luglio 2018, 16:03

Io ti do' il mio punto di vista. Ossia il fatto che sugli ampli si tira troppo "la corda " mettendo pochi finali e tirati per i capelli . Il phonix 2500 da tutti conosciuto per ogni ramo ha 4 transistor,che siano buoni,che siano cattivi ma ne ha solo 4 e giocoforza di cose la protezione in corrente è limitante.

Inoltre cercano tutti e in tutti modi chi è che gioca con la tensione piu' alta e poi alla fine si fa sempre la frittura . Perchè o friggi o quando entra la protezione il clip arriva dritto come un treno in mezza schiena.

La soluzione ci sarebbe? CERTO ma nessuno la vuole applicare,se non vuoi ricorrere alla palla al piede degli ATR .

Si prende un ampli pro con almeno 5 finali per ramo,meglio 6
Gli si abbassa parecchio l'alimentazione
Si mettono dei condensatori di filtraggio che facciano anche da serbatoio per i picchi . Non grossi....di piu'.
Si RIDUCE l'intervento della protezione limitandola ai soli casi di corto serio o picchi TOTALMENTE fuori caratteristica

Tanto è vero che il mio gioiellino da 90 +90 aveva GLI STESSI finali del phonix 2500 (e un alimentatore a SCR che faceva girare le scatole)

Un ampli che molto si avvicina a queste caratteristiche è l'SA 900 stage accompany. Se poi si riuscissero a fare casse con impedenza un goccio piu' alta il gioco è fatto perchè lei di fatto non entra quasi piu'.
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

F.Calabrese
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 6 luglio 2018, 16:30

joda ha scritto:
venerdì 6 luglio 2018, 15:51
...
Quale mercato per un prodotto che non c'è? In genere è il contrario che accade! Prima c'è il fumo, poi la gente fuma... e così via.
Joda... sei simpatico... ma faresti bene a leggere con un pizzico di attenzione in più... ;) ;) ;) ;) ;)

Io ho scritto che ESISTONO tre finali di potenza a stato solido che non condividono i difetti di tutti gli altri.

Sono venduti... NO...!

Sono considerati...? NO...!!!


Vedi... quando da ragazzo andai in Malesia ed a Singapore, ricordo di aver visto dei grappoli di topi affumicati, in vendita. Però solo lì...

Evidentemente noi occidentali non sappiamo apprezzare le vere delizie... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Saluti
F.C.

joda
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da joda » venerdì 6 luglio 2018, 16:40

Grazie, faccio un corso e prendo delle supposte, per la simpatia :lol: :lol: :lol:
Per gli ampli, suppongo (da totale ignorante) che la differenza non sia così apprezzata ed udibile dai più.

Beh, le lumache non è che siano meglio! Ma a tanti piacciono... ora mi prenderò degli insulti da molti, altro che ampli ;)

con simpatia
Fabio

vincenzo_uli
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da vincenzo_uli » venerdì 6 luglio 2018, 17:34

Perdonami Fabrizio ma non e' il suggerimento che avanzavo io illo tempore? Per far rendere al meglio le tue cose serve una catena completa tutta FC. Ora resta da vedere il posizionamento di prezzo. Immagino comunque che tu voglia partire dal mondo pro che conosci bene e proporre delle innovazioni incrementali piuttosto che sconvolgimenti tellurici dello status quo...se la mia ipotesi e' corretta a cosa ti serve una cordata? I costi di produzioni in ballo dovrebbero essere ridicoli. Fallo, fallo ascoltare e poi si vede no? Vabbe' che Geddes ti dice "se vuoi il mio sistema te lo compri sulla carta senza nemmeno il bisogno di ascoltarlo", perö... :D

Francescopet
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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da Francescopet » venerdì 6 luglio 2018, 19:20

F.Calabrese ha scritto:
venerdì 6 luglio 2018, 16:30
Io ho scritto che ESISTONO tre finali di potenza a stato solido che non condividono i difetti di tutti gli altri.

Sono venduti... NO...!

Sono considerati...? NO...!!!
Scritta così però mi sembra più che banale il motivo...se nessuno, o quasi, sà di quali finali parliamo né vengono adeguatamente pubblicizzati, ovvio che mai si potrà pensare di venderli 😎 o sbaglio? Poi sospetto anche che non avranno un prezzo popolare.

Citazione di Henry Ford:
"C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti."

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Re: Una riflessione sugli amplificatori

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 6 luglio 2018, 19:33

Francescopet ha scritto:
venerdì 6 luglio 2018, 19:20

Scritta così però mi sembra più che banale il motivo...se nessuno, o quasi, sà di quali finali parliamo né vengono adeguatamente pubblicizzati, ovvio che mai si potrà pensare di venderli 😎 o sbaglio? Poi sospetto anche che non avranno un prezzo popolare.

Citazione di Henry Ford:
"C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti."
Beh... a pubblicizzarli ci dovrebbe pensare chi li produce: non io... ;) :? 8-)

Il guaio è che queste accortezze circuitali non costano nulla, per cui non appena divulgate finirebbero di valere alcunché.

Quando vi dico che il settore dell'Alta Fedeltà è davvero difficile da capire... alludo anche a casi come questo.

Segue
F.C.

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