Il suono che vorrei

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Francescopet
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da Francescopet » domenica 8 luglio 2018, 1:26

Sono pur sempre circa 6700€...ma ce la fanno?? 🧐

lincegialla
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da lincegialla » domenica 8 luglio 2018, 2:44

Rispondo a F. Calabrese per spiegare almeno nel mio caso “Come ci si arriva”. Come in tutte le cose della vita con la passione, con la perseveranza e con il sacrificio e per sacrificio intendo che quando non ero in finanze (quasi sempre) per acquistare un componente mangiavo per qualche mese soltanto la pasta finché non finivano le rate. Però quelli erano tempi di sviluppo dell’HiFi impianti giapponesi che suonavano peggio delle TV. Poi per chi poteva c’erano gli onnipresenti McIntosh sempre belli esteticamente ma mai quotati bene dalla critica (ho avuto in quel tempo l’integrato 5100 credo) e poi lintegrato Accuphase di cui adesso mi è rimasto il tuner, i registratori Teac ho ancora in disarmo il glorioso C3 e poi quelli a bobina quelli a scorrimento 38 cm/s che davano un impatto di incredibile di qualità e presenza al suono. Poi ci si incontrava con l’ing. Bernardini patroon della Galactron e con i recensori dei cd sulle riviste Suono e Stereoplay uno di essi era un mio collega e mi vendeva i cd marcati per la recensione sottocosto. L’HiFi allora era così poco diffusa che all’epoca con l’aiuto di un negozio di Roma che si chiamava Filc Radio organizzai a Roma con successo in un salone di un palazzo principesco di Via Boncompagni adiacente a Via Veneto una seduta d’ascolto cui parteciparono numerosi dirigenti dell’istituto di credito dove ero impiegato. Nelle mostre audio di allora ne ricordo una all’Eur erano presenti Gianni Bocompagni e Renzo Arbore mentre nella sala adiacente mia moglie estranea all’hifi si godeva il film da non perdere l’uomo che cadde sulla terra con David Bovie allora da poco uscito. In quel periodo fra le altre le casse acustiche di prestigio andavano di moda le L150; e per chi poteva le Jubal sempre della JBL diffusori ambedue con bassi esagerati. Potrei andare avanti ma credo che la storia del mio passato HiFi in questo momento così legato ai fatti contingenti non interessi ad alcuno. Grazie per avermi dato lo spunto per farmi ricordare. Paolo

F.Calabrese
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da F.Calabrese » domenica 8 luglio 2018, 6:37

lincegialla ha scritto:
domenica 8 luglio 2018, 2:44
Rispondo a F. Calabrese per spiegare almeno nel mio caso “Come ci si arriva”. Come in tutte le cose della vita con la passione, con la perseveranza e con il sacrificio e per sacrificio intendo che quando non ero in finanze (quasi sempre) per acquistare un componente mangiavo per qualche mese soltanto la pasta finché non finivano le rate. Però quelli erano tempi di sviluppo dell’HiFi impianti giapponesi che suonavano peggio delle TV. Poi per chi poteva c’erano gli onnipresenti McIntosh sempre belli esteticamente ma mai quotati bene dalla critica (ho avuto in quel tempo l’integrato 5100 credo) e poi lintegrato Accuphase di cui adesso mi è rimasto il tuner, i registratori Teac ho ancora in disarmo il glorioso C3 e poi quelli a bobina quelli a scorrimento 38 cm/s che davano un impatto di incredibile di qualità e presenza al suono. Poi ci si incontrava con l’ing. Bernardini patroon della Galactron e con i recensori dei cd sulle riviste Suono e Stereoplay uno di essi era un mio collega e mi vendeva i cd marcati per la recensione sottocosto. L’HiFi allora era così poco diffusa che all’epoca con l’aiuto di un negozio di Roma che si chiamava Filc Radio organizzai a Roma con successo in un salone di un palazzo principesco di Via Boncompagni adiacente a Via Veneto una seduta d’ascolto cui parteciparono numerosi dirigenti dell’istituto di credito dove ero impiegato. Nelle mostre audio di allora ne ricordo una all’Eur erano presenti Gianni Bocompagni e Renzo Arbore mentre nella sala adiacente mia moglie estranea all’hifi si godeva il film da non perdere l’uomo che cadde sulla terra con David Bovie allora da poco uscito. In quel periodo fra le altre le casse acustiche di prestigio andavano di moda le L150; e per chi poteva le Jubal sempre della JBL diffusori ambedue con bassi esagerati. Potrei andare avanti ma credo che la storia del mio passato HiFi in questo momento così legato ai fatti contingenti non interessi ad alcuno. Grazie per avermi dato lo spunto per farmi ricordare. Paolo
Grazie a te per ricordi che condivido (sebbene in minima parte, vista la mia età di allora...).

Capisco !

Saluti
F.C.

leonida
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da leonida » domenica 8 luglio 2018, 12:18

https://www.youtube.com/watch?v=U2Wun7196DI

a 3 minuti e trenta secondi

vanessa fernandez

here but i'm gone

lincegialla
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da lincegialla » domenica 8 luglio 2018, 18:01

Grazie al tuo link ho ritrovato Soundsmith vedi le immagini in allegato dei miei diffusori . A suo tempo spedii numerose lettere all'indirizzo in California per capire come queste casse erano fatte (sono coperte da tessuto). Le comprai al volo per il loro bel suono a un prezzo elevato sicuramente provenienti da una dimostrazione senza documentazione. Vai a vedere che questo geniale patroon della Soundsmith che produce fra l'altro le Monarch non sia proprio lui che ha costruito anche le mie. Ancora grazie Paolo
Allegati
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Etichetta
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Speaker.jpg
Diffusore
Speaker.jpg (229.4 KiB) Visto 2309 volte

guido310
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da guido310 » domenica 8 luglio 2018, 18:25

http://audiokarma.org/forums/index.php? ... ems.70006/

La storia delle Soundsmith...a quanto pare già allora un costruttore innovativo era alle prese con i problemi delle riviste e dei recensori...

lincegialla
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da lincegialla » domenica 8 luglio 2018, 19:47

Proprio così c'è da perdesi .... nel tempo comunque ho scritto una email a Soundsmith Works vediamo se rispondono.Grazie

leonida
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da leonida » domenica 8 luglio 2018, 20:52


lincegialla
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da lincegialla » domenica 8 luglio 2018, 21:00

Cavolo vendono pure i poster?

leonida
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da leonida » domenica 8 luglio 2018, 22:30

lincegialla ha scritto:
sabato 7 luglio 2018, 0:49
Per me lo stato dell'arte del suono non è nelle misure in cui noise, jitter, chip di conversione, circuitazione. alimentazione, ecc. eccellono.
Lo stato dell'arte è nell'archetipo dell'espressione di suono che si è formato nel tempo nella nostra mente. Uno stato irragiungibile per una
serie di contraddizioni e di valori contrapposti che la nostra emotività per essere soddisfatta esige che debbano coesitere contemporaneamente.
Nel mio caso la pretesa è che il suono abbia queste caratteristiche:

1- che sia presente ma discreto
2- che sia grande ma non troppo invadente
3- che il palcoscenico sia ampio in orizzontale e profondo in proporzione
4- che i singoli strumenti nella scena sonora abbiano la loro grandezza, il loro peso e la loro precisa localizzazione
5- che la massa orchestrale nei fortissimi mantenga sempre la focalizzazione dei piani strumentali
6- che gli alti e gli altissimi possano arrivare fino a stridere ma siano anche setosi, dolci e delicati
7- che le percussioni abbiano una propria vita emergente in modo distinto dal contesto strumentale
8- che i bassi siano profondi immanenti e pronti a chiudersi di colpo senza code e rimbombi
9- che le voci mantengano la loro presenza al centro del palco e siano giustamente grandi e naturali senza sibillanti.
10- che la dinamica non abbia teoricamente limiti nella velocità di esecuzione ma che di colpo sappia tramutasi in silenzio
11- che la tonalità di come il suono si esprime coincida con quello che io già ho formato nella mia mente.

La ricerca del miglioramento per placare l'insoddisfazione dello stato di perfezione non raggiunto secondo me è da sempre la chiave che ha spinto il mondo ad andare in avanti e noi audiofili a fare sempre nuove esperienze per arrivare a quell'appagamento totale che è una meta irraggiungibile creata dalla nostra mente. D'altra parte questa dipendenza che ci fa spendere bei soldi dall'altra ci accompagna nel tempo e ci sostiene nei momenti difficili della vita.

Ti risulta sia teoricamente e tecnicamente possibile ottenere un eccellente risultato per tutti gli undici punti?
Ritieni alcuni parametri prioritari e/o più difficili da ottenere rispetto ad altri?
Ti è mai capitato di ascoltare un sistema che ti abbia soddisfatto su tutti i parametri elencati?
Se si, la tonalità coincideva esattamente, vedi punto 11, con la tipologia di suono plasmata nella tua mente?

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