Il suono che vorrei

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Moderatore: F.Calabrese

F.Calabrese
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 9 luglio 2018, 15:13

leonida ha scritto:
lunedì 9 luglio 2018, 14:55
...
Se riproducessimo accuratamente, rispettandone la piena potenzialità, una registrazione ritenuta in precedenza limitata, questa apparirebbe n volte più gradevole e realistica di una ritenuta eccellente ma malamente riprodotta.
Basta osservare nelle demo pubbliche, il dispendio qualitativo ed i risibili risultati in relazione; se si volesse chiarire il concetto della montagna che partorisce un topolino, la riproduzione audio "di qualità" rappresenterebbe un perfetto e probante esempio...
E qui hai perfettamente centrato il vero punto debole dell'Hi-Fi.

Non è un caso che alle mostre si ascoltino impianti per lo più simili nei loro difetti.

Questo rafforza negli ascoltatori la sensazione che "quella" sia la gusta riproduzione.

Per assurdo, se in una saletta ci fosse un impianto dieci volte superiore, quasi tutti gli appassionati lo criticherebbero, perché "diverso"...!!!

Saluti
F.C.

joda
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da joda » lunedì 9 luglio 2018, 16:41

Da non sottovalutare la cultura alla musica nelle persone; io saprei dire quale è il suono "giusto"? Non lo so, forse più no che si.
Al massimo posso dire quello che mi piace di più, e su quello non ho dubbi, ma non è detto sia quello più vicino al reale.
L'orecchio ha bisogno di educazione, di essere educato ed allenato. Come per un vino o qualsiasi altra specialità.

F.Calabrese
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 9 luglio 2018, 17:13

joda ha scritto:
lunedì 9 luglio 2018, 16:41
Da non sottovalutare la cultura alla musica nelle persone; io saprei dire quale è il suono "giusto"? Non lo so, forse più no che si.
Al massimo posso dire quello che mi piace di più, e su quello non ho dubbi, ma non è detto sia quello più vicino al reale.
L'orecchio ha bisogno di educazione, di essere educato ed allenato. Come per un vino o qualsiasi altra specialità.
Per questo sarebbe importantissimo organizzare ascolti in gruppo, alternando incisioni originali non compresse a quelle di normali CD.

Soprattutto sarebbe importante poter affiancare due impianti assai diversi tra loro, specie dinamicamente.

Io sono disponibilissimo: mi manca una coppia di ciofegoni asfittici... però... :lol: :lol: :lol:

Saluti
F.C.

tola
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da tola » lunedì 9 luglio 2018, 17:33

....io ci metterei anche un bel pianoforte a coda o volendo essere ancor più cattivi una tromba barocca in si bemolle.
il confronto con il 90 % degli impianti nel primo caso, col 99% nel secondo (a prescindere dal prezzo) potrebbe essere imbarazzante!

queledsasol
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da queledsasol » lunedì 9 luglio 2018, 17:38

Esatto

joda
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da joda » lunedì 9 luglio 2018, 19:57

Io personalemte non saprei distinguere un Amarone della cantina Masi da un finto, perchè sono ignorante, e lo stesso se non ho la cultura nel suono corretto.
Che io faccia le prove tra una tromba e un asfittico non significherebbe nulla, o poco, perchè ho solo il mio gusto, poca cultura e perchè a 51 anni mi sono perso un bel po' di frequenze.
Poi con tutta la tecnica di questo mondo, non penso si possano ricreare degli strumenti reali, ma sarà sempre un tentativo più o meno riuscito.
Inoltre io parto dall'idea che anche un asfittico è sempre meglio di niente o di un 5+1 che imperversano per il pianeta e oltre un certo livello lo trovo solo un passatempo da "onanisti" celebrali cercare la perfezione (che non c'è)
buona cena
F

lincegialla
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da lincegialla » lunedì 9 luglio 2018, 20:58

Quoto Leonida e rispondo

Ti risulta sia teoricamente e tecnicamente possibile ottenere un eccellente risultato per tutti gli undici punti?
Risposta:
Per quanto riguardanta i parametri tecnici teoricamente si potrebbe raggiungere il massimo assoluto della qualità di tutti i componenti che fanno parte di un progetto che per i suoi obiettivi tanto avanzati che non abbia limite di costo. A questo punto la parte critica riguarderebbe la genialità del progetto stesso il cosiddetto “fattore umano”. Quindi si potrebbe raggiungere l’eccellenza ma suscettibile di miglioramento.

Ritieni alcuni parametri prioritari e/o più difficili da ottenere rispetto ad altri?
Risposta:
Per me il parametro prioritario è la tonalità con cui il sistema si esprime. Quando si perde la concentrazione sui dettagli della riproduzione e si viene rapiti dall’emozione dell’ascolto. Ma vale anche il contrario quando si inizia con l’entusiasmo un ascolto che sembra avvincente e poi si perde la concentrazione perché cominciamo ad analizzare le cose che non vanno.

Ti è mai capitato di ascoltare un sistema che ti abbia soddisfatto su tutti i parametri elencati?
Risposta:
No mai, ovviamente neppure quello che posseggo io (Treshold, Wadia Soundsmith). Per esempio una volta avevo il pre a valvole della Graf che suonava divinamente molto meglio del pre Treshold che ho ora. I diffusori che si comportano in modo eccellente con gli strumenti le voci, la presenza quasi tangibile dell’ingresso di primo piano nella scena sonora come per il pianoforte che si esprime in modo articolato dalla tonalità grave profonda che invade la stanza a quella minuta limpida cristallina. Purtroppo invece la grande massa archestrale non ha la stessa eccellente qualità.

Se si, la tonalità coincideva esattamente, vedi punto 11, con la tipologia di suono plasmata nella tua mente?
Risposta:
È un po’ il proseguimento di quanto sopra alle volte in ascolti occasionali sono stato preso all’inizio da un suono che mi ha rapito ma poi sono passato ad esaminare i dettagli ed è finita l’emozione e se non c’è emozione la cosa va da se.

Una ultima considerazione ovvia e che l’ambiente d’ascolto è molto determinate al buon ascolto. Quindi ambiente adatto anche per i vicini e apparecchi adatti all’ambiente. Meglio di così non so fare. Saluti Paolo

leonida
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da leonida » martedì 10 luglio 2018, 8:51

joda ha scritto:
lunedì 9 luglio 2018, 16:41
Da non sottovalutare la cultura alla musica nelle persone; io saprei dire quale è il suono "giusto"? Non lo so, forse più no che si.
Al massimo posso dire quello che mi piace di più, e su quello non ho dubbi, ma non è detto sia quello più vicino al reale.
L'orecchio ha bisogno di educazione, di essere educato ed allenato. Come per un vino o qualsiasi altra specialità.
esattamente,
se da un lato il bel suono non ha bisogno di educazione in quanto produttore di un a sensazione che colpisce emotivamente e che continua nel tempo, l'educazione induce ad acquisire e razionalizzare i parametri che hanno determinato quella particolare sensazione.

tola
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da tola » martedì 10 luglio 2018, 11:15

joda ha scritto:
lunedì 9 luglio 2018, 19:57
Io personalemte non saprei distinguere un Amarone della cantina Masi da un finto, perchè sono ignorante, e lo stesso se non ho la cultura nel suono corretto.
Che io faccia le prove tra una tromba e un asfittico non significherebbe nulla, o poco, perchè ho solo il mio gusto, poca cultura e perchè a 51 anni mi sono perso un bel po' di frequenze.
Poi con tutta la tecnica di questo mondo, non penso si possano ricreare degli strumenti reali, ma sarà sempre un tentativo più o meno riuscito.
Inoltre io parto dall'idea che anche un asfittico è sempre meglio di niente o di un 5+1 che imperversano per il pianeta e oltre un certo livello lo trovo solo un passatempo da "onanisti" celebrali cercare la perfezione (che non c'è)
buona cena
F
dici cosi perchè forse non hai mai sentito un pianoforte a gran coda in un salone (sempre di musica da camera si parla l'uso in teatro è improprio) o di una tromba barocca in una chiesa... anche un sordo si renderebbe conto che non sono praticamente riproducibili da nessun impianto meno che stratosferico. non si tratta di micro differenze, ma di una 500 che fa fatica ad andare ai 100 km/h e di una ferrari da F1

leonida
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Re: Il suono che vorrei

Messaggio da leonida » martedì 10 luglio 2018, 12:21

tola ha scritto:
martedì 10 luglio 2018, 11:15
joda ha scritto:
lunedì 9 luglio 2018, 19:57
Io personalemte non saprei distinguere un Amarone della cantina Masi da un finto, perchè sono ignorante, e lo stesso se non ho la cultura nel suono corretto.
Che io faccia le prove tra una tromba e un asfittico non significherebbe nulla, o poco, perchè ho solo il mio gusto, poca cultura e perchè a 51 anni mi sono perso un bel po' di frequenze.
Poi con tutta la tecnica di questo mondo, non penso si possano ricreare degli strumenti reali, ma sarà sempre un tentativo più o meno riuscito.
Inoltre io parto dall'idea che anche un asfittico è sempre meglio di niente o di un 5+1 che imperversano per il pianeta e oltre un certo livello lo trovo solo un passatempo da "onanisti" celebrali cercare la perfezione (che non c'è)
buona cena
F
dici cosi perchè forse non hai mai sentito un pianoforte a gran coda in un salone (sempre di musica da camera si parla l'uso in teatro è improprio) o di una tromba barocca in una chiesa... anche un sordo si renderebbe conto che non sono praticamente riproducibili da nessun impianto meno che stratosferico. non si tratta di micro differenze, ma di una 500 che fa fatica ad andare ai 100 km/h e di una ferrari da F1
C'è però da dire che anche un cieco renderebbe conto che le immagini cinematografiche, o la ricostruzione ambientale di un rappresentazione teatrale o di una opera lirica, non abbiano nulla a che vedere con la realtà e che appaia del tutto ingenuo da parte dello scenografo il voler simulare la realtà su un telone con immagini proiettate o dipinte onde poter apparire realistiche, pretendendo in tal modo di coinvolgere lo spettatore ed illuderlo al punto da fargli dimenticare che si tratti di una plateale finzione.
Eppure ha sempre funzionato e continua a funzionare!
Se gli spettatori si immedesimano, se vengono coinvolti, se si commuovono pur sapendo che si tratti di una finzione, ciò significa che la realtà è stata imitata perfettamente?
Certamente no.
Ed allora come è possibile che avvenga quello che incredibilmente avviene?

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