Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

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AudioGuest
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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da AudioGuest » lunedì 20 agosto 2018, 14:58

Era la più grande, credo fossero le Concerto...o qualcosa del genere. 🙂
Pasquale Di Benedetto

F.Calabrese
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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 30 agosto 2018, 11:52

Vi segnalo questa perla...
Mario Bon ha scritto:Se Fabrizio Calabrese sa calcolare solo il volume esterno di un parellelepipedo non posso farci niente, se poi nel calcolo del volume ci mette anche l'altezza della base e delle punte....
La Diva non è un parallelepipedo. Però si vende...
Stiamo parlando di compromessi, e tutti sappiamo quanto sia corta la coperta quando si progetta un diffusore dal quale si richiede una gamma bassa profonda ed indistorta.

Ora ragioniamoci insieme: le Opera Diva INGOMBRANO 230 litri, per cui impattano con l'ambiente in questa misura... però di quei 230 litri solo 54 sono impiegati per scopi "acustici", mentre il resto sta lì per rifinitura, per sostegno (le zampe...) e via di seguito.

Ora osserviamo bene la tabella dei limiti fisici relativi all'efficienza ed al taglio in basso dei diffusori reflex, come le Diva:

Immagine

Per un volume utile di 54 litri ed una frequenza di taglio inferiore di 30 Hz abbiamo esattamente lo 0,5 per cento di rendimento di conversione, che in campo emisferico corrisponderebbe ad 89 dB/1W/1m. Ma le Diva non hanno il woofer collocato a filo del pavimento, bensì più in alto, per cui non beneficiano integralmente della riduzione dell'angolo di irradiazione a 2 pi greco steradianti. Ed infatti la stessa Opera dichiara una sensibilità di 90 dB con 2,83 Volt si 4 ohm, vale a dire con due watt. Quindi il rendimento dichiarato delle Opera Diva è pari ad 87 dB/1W/1m.

Nel prossimo post vedremo cosa avrebbe potuto fare un progettista più sveglio, con quello stesso ingombro...

Segue
F.C.

F.Calabrese
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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 30 agosto 2018, 11:52

Le dimensioni esterne delle Opera Diva sono: 116 x 37 x 53,5 cm (HxLxP)

Togliendo 25 mm di spessore di legno ci restano 170 litri di volume interno... Ora andiamo a guardare nel grafico dei limiti di rendimento...

Immagine

Già... aumentando il volume fino a 170 litri e lasciando fisso il taglio a 30 Hz, si vede bene che il rendimento massimo ottenibile è di poco inferiore al DUE PER CENTO... vale a dire 95 dB/1W/1metro, perfettamente utilizzabili collocando il woofer bene in basso...

Dunque le scelte estetiche della Opera hanno sacrificato 95 - 87 = 8 deciBel... cioè SEI VOLTE...!!!

Immaginate che le Opera Diva sopportino per davvero i 240 Watt dichiarati (ma in gamma bassa è impossibile...).

Ebbene... il diffusore che sfruttasse tutto il volume funzionerebbe egualmente con soli 40 Watt, vale a dire con una potenza che è del tutto possibile che un buon woofer da 12"/32cm. sopporti anche fino a 30-35 Hz...

E poi per una potenza di 40 Watt si possono trovare ottimi ampli in Classe-A oppure dei valvolari anche sofisticati... cioè nulla di paragonabile con i muscolosi ma grezzi ampli di potenza superiore ai 200-250 watt !

Che ne dite del compromesso...? E' stato valido...?

Saluti
F.C.

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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 30 agosto 2018, 12:12

Mario Bon ha scritto:Se Fabrizio Calabrese sa calcolare solo il volume esterno di un parellelepipedo non posso farci niente, se poi nel calcolo del volume ci mette anche l'altezza della base e delle punte....
La Diva non è un parallelepipedo. Però si vende
Vedi, Mario Bon...

Il ragionamento nei due post che precedono ti risponde puntualmente, evidenziando che in Italia è pur possibile vendere un prodotto pensato più per arredare un salotto che per avere elevate prestazioni elettroacustiche.
E come al solito ci saranno sempre quelli che vedono volare asini in formazione, tra le nuvole, e pretendono che un povero wooferino da 8"/20cm. compia miracoli, alla faccia di tutti i limiti fisici e logici.

Una cosa è vera, nel tuo ragionamento: l'HiFi è di certo il settore che garantisce i maggiori spazi di successo per i peggiori ciarlatani, ignoranti e pataccari. Su questo non si discute.

Saluti
F.C.

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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 6 settembre 2018, 11:43

Riporto all'attenzione l'argomento, facendo il copia-incolla di un bel post...
Aletto ha scritto:per lavoro, aime’ non relativo al settore progetti, ho avuto modo di interfacciarmi con personale Cabasse (Francia) e Harman Specialty Group (HSG) che fra l’altro ha pure Mark Levinson, e mi sono imbattuto in contesti industriali di dimensioni notevoli, in centri di ricerca e sviluppo seri e grandi e pieni di gente.

Quando mi permetto di raccontarvi delle cose, amici del forum, cerco sempre di stare sul pezzo di cose che almeno in parte conosco. Basta vedere i laboratori dove fanno i prototipi dei drivers: il concentrico Cabasse ha dietro una ingegnerizzazione di notevole livello (poi può non piacere come suona) frutto del lavoro di decine e decine di tecnici sia del suono, sia dei materiali, sia dell’assemblaggio nel loro centro in Bretagna.

Oppure IAG ( International Audio Group), che fra l’altro ha acquisito pure le mie amate Quad, che ha centri di produzione e sviluppo (in Asia) che non ho visto di persona ma che leggo impegnino circa 2000 dipendenti (non saranno ovvio tutti ingegneri ma...) ed ha pure dei centri di ricerca in Inghilterra, con altri tecnici.

Insomma parliamo di grosse industrie, con tutti i pro e contro, ma di grosse realtà con tanti dipendenti e che investono un mucchio di soldi anche in ricerca.
Vedi... Aletto... sia alla Cabasse che alla Quad ci sono sicuramente dei progettisti che sanno perfettamente che una tromba o una doppia linea di trasmissione possono fare cento volte meglio di quel che loro progettano e che le loro Aziende producono...

Però quelle Aziende hanno decenni di storia alle spalle ed una immagine ormai consolidata... per cui continuano -e continueranno- a proporre soluzioni progettuali mediocri, rispetto a quelle ottimali, solo e soltanto per motivi di immagine; vale a dire per non sconfessare il loro passato.

Non vi sembra banale realtà dei fatti...???

Saluti
F.C.

danco
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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da danco » giovedì 6 settembre 2018, 17:26

Il punto credo l'abbia centrato queledsasol, se ben ricordo, quando dice che ciò che non lo convince nei prodotti industriali è il compromesso, cioè il dover far quadrare progetto, costo materiali. prezzo di vendita e immagine di mercato.
Se uno vuole qualche cosa di veramente diverso, ed è in grado di farlo, se lo fa da solo o, se non è in grado, se lo fa progettare da qualche professionista.
Io non è che risparmio realizzando un finale a valvole, semplicemente cerco di andare oltre quanto normalmente proposto. I trasformatori di uscita costruiti su specifica non te li regala nessuno. Poi c'è anche la quota divertimento e soddisfazione personale che chiude il cerchio.
A livello industriale certi ragionamenti non sono applicabili per le ragioni di cui sopra, quindi si cerca di seguire un trend, un mainstream che si sa produrre delle revenues in linea con le aspettative dell'azienda.
Così come Fabrizio non ha nessun interesse a muoversi a livello di mercato perchè prima o poi sarebbe costretto al compromesso, cosa che ne inficerebbe gli sforzi progettuali. Così le aziende non hanno interesse a produrre oggetti realmente fuori dal mainstream perchè non ne trarrebbero i dovuti compensi e, probabilmente, rischierebbero di uscire dal mainstream.
E questo vale per qualsiasi tipo di prodotto.
Il fatto di avere squadre di ingegneri, super laboratori etc.., non significa che si è in grado di produrre oggetti validi e realmente al di sopra della media.
Significa che si possono effettuare ricerche che, a mio avviso nel 99% dei casi, sono mirate al contenimento dei costi. Probabilmente il restante 1% dei casi è dedicato a sperimentare soluzioni avvenieristiche, che vengono sbandierate ai quattro venti da sempre, e da sempre vengono dimenticate nel giro di un paio di mesi (chi si ricorda del tweeter al diamante di scanspeak da 2000 euro ?).

Danilo

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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 6 settembre 2018, 19:54

danco ha scritto:
giovedì 6 settembre 2018, 17:26
...
Il fatto di avere squadre di ingegneri, super laboratori etc.., non significa che si è in grado di produrre oggetti validi e realmente al di sopra della media.
Significa che si possono effettuare ricerche che, a mio avviso nel 99% dei casi, sono mirate al contenimento dei costi. Probabilmente il restante 1% dei casi è dedicato a sperimentare soluzioni avvenieristiche, che vengono sbandierate ai quattro venti da sempre, e da sempre vengono dimenticate nel giro di un paio di mesi (chi si ricorda del tweeter al diamante di scanspeak da 2000 euro ?).
Quoto e sottoscrivo: è proprio come scrivi !

Saluti
F.C.

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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da F.Calabrese » domenica 9 settembre 2018, 0:24

Pepe57 ha scritto:...Inoltre non sostengo che esista un sistema che sia sempre e comunque migliore dell' altro in quanto, al di là delle varie qualità di ogni approccio, fino ad oggi ne ho riscontrato anche dei punti deboli (mi piacerebbe davvero trovare il sistema unico e migliore, ma fino ad oggi, in tanti, troppi anni, non mi è mai successo) trovando sempre il rovescio della medaglia.

Per cui in base a quello che ciascuno ricerca, a mio parere, questi punti deboli possono essere insignificanti oppure gravi e fare optare per una strada o l' altra senza che questo sia una critica verso una soluzione o l' altra
.
Caro Pepe57... perché non la smettiamo di annoiarci con questa cantilena che recita: "è bello ciò che piace..."???

Io ti sfido qui -ufficialmente- a discutere sulla concreta possibilità che si possano progettare e realizzare FullHorn privi di TUTTI i difetti palesi dei vari sistemi Avantgarde, Cessaro, Living Voice, Yamamura... e chi più ne ha più ne metta...

Se accetti la sfida ci sarà da divertirci per settimane, con moltissime letture !!!

Saluti
F.C.

queledsasol
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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da queledsasol » mercoledì 12 settembre 2018, 16:48

Visto che Pepe non risponde se vuoi potremmo fare cosi'.......io faccio la parte di Pepe(invece che Pepe...facciamo Peppone)....e dico tutte le possibili obbiezioni a favore dei sistemi top mondiali come farebbe qualunque appassionato standard e tu (novello Don Camillo)rispondi in merito argomentando i pro e i contro dei sistemi postati.
Se vuoi cominciamo con questo...:

http://www.milliondollarstereos.com/speakerlist.php

Cessaro Omega 1 con basshorn

P.S: conviene aprire un argomento a se stante su questa analisi di prodotti.

F.Calabrese
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Re: Ma i compromessi sono davvero inevitabili ?

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 13 settembre 2018, 8:32

Mi studio il caso ed apro il thread...

...ma datemi tempo fino ad oggi pomeriggio.

A più tardi
Don Camillo

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