Condizionatori rete, approfondimento.

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F.Calabrese
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Re: Condizionatori rete, approfondimento.

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 13 febbraio 2019, 10:43

Forse è venuto il momento di raccontare agli appassionati di HiFi una tristissima verità.

Quello dei disturbi e dei problemi della rete è uno dei tanti problemi che sarebbero risolvibilissimi se solo venissero affrontati a livello di progettazione dei singoli apparati.

Prendiamo ad esempio il solito finale di potenza a valvole: basta un'alimentazione induttiva (o un filtro a pi-greco) per falciare via tutti i disturbi e le radiofrequenze che viaggiano sulla rete, ma questo si ottiene solo progettando e realizzando bene l'induttanza di filtro (e questa non è certo la pratica più diffusa).

Quanto ai finali SS nulla vieta di impiegare filtri a pi-greco, magari aggiungendo anche uno schermo tra primario e secondario del trasformatore di alimentazione. Ma in pratica non lo fa nessuno.

Per le altre elettroniche esiste una soluzione semplicissima quanto poco costosa: le batterie. Io -per esempio- ho acquistato un DAC Focusrite Scarlett 6i6 proprio perché è alimentabile con 12 Volt DC, vale a dire la tensione di una normale batteria al piombo per allarmi. Una batteria che può restare scollegata da rete quando si ascolta, mentre verrà ricaricata dopo (ma non immaginate quanto consumino poco i pre ed i DAC...!).

I filtri di rete, peraltro, sono impotenti nei confronti dei disturbi prodotti dagli apparati collegati a valle, come p.es. gli alimentatori dei PC portatili e certi alimentatori switching di progetto ruspante...

Uno dei grandi segreti delle elettroniche Pro è proprio quello di aver avuto -un tempo, ma talvolta anche oggi- delle alimentazioni assolutamente a prova di tutto... E magari anche ingressi ed uscite a trasformatore, con schermo...

Saluti
F.C.

elettro
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Re: Condizionatori rete, approfondimento.

Messaggio da elettro » mercoledì 13 febbraio 2019, 13:27

Condivido l'analisi di Fabrizio, aggiungo che qualche costruttore ha posto in commercio pre in alimentazione a batteria..così come qualcun' altro ha realizzato alimentazioni induttive.
Sottolineo - comunque - il valore della correzione del PF all'interno dell'apparato medesimo, così il rilievo determinante della distorsione della sinusoide corrotta dalle armoniche.
Per esempio - Bryston - nei suoi ampli ha inserito il circuito DC block. Powersoft ha la correzione del PF già dal 2006. Anche Furman, nel suo apparato 3600 - adotta uno speciale capacitore di rifasamento dinamico. PS: i capacitori per il rifasamento dinamico che si usano in questi ambiti, non sono comuni capacitori, ma bensì dei modelli ad altissima capacità discarica tali da renderli realmente efficaci quando il TR satura o ha un PF basso; hanno anche un costo elevato. Così come sconsiglio di farsi abbindolare da banali filtri EMC EMI venduti a peso d'oro.
Sconsiglio l'adozione di banali trasformatori di isolamento da 600VA (spesso banali trasformatori per il campo impiantistico), come ben sappiamo serve la versione realmente efficace è quella con le uscite sfasate a 120° - in termini di riduzione o abbattimento delle armoniche in tensione.
Non so se per caso Delle Curti adotta alimentazioni induttive..?
Se qualcuno trova questi condensatori speciali per campo audio, li può associare ai propri finali…
Spero di essere stato utile….
In certi casi, un rettificatore integrale di onda sinusoidale a doppio stadio è l'ideale.

F.Calabrese
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Re: Condizionatori rete, approfondimento.

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 13 febbraio 2019, 15:17

elettro ha scritto:
mercoledì 13 febbraio 2019, 13:27

In certi casi, un rettificatore integrale di onda sinusoidale a doppio stadio è l'ideale.
Cosa intendi, di preciso...?

Saluti
F.C.

elettro
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Re: Condizionatori rete, approfondimento.

Messaggio da elettro » mercoledì 13 febbraio 2019, 21:00

Sostanzialmente si tratta di un dispositivo che crea una sinusoide artificiale perfetta con THD a meno dell'1%, con un set a doppia conversione, la tensione di rete è filtrata, limitata con AVR e convertita in DC, poi elevata e generata con un integratore particolare in una sinusoide pura. Alcuni di questi apparati garantiscono anche una impedenza vista dal carico bassa. Totale isolamento rete carico, anche se in rete vi è una THD al 60'% con una tensione a 275VAC.
Negli USA, sono diffusi negli studi di registrazione, nelle emittenti tv, nei laboratori, laddove è necessario garantire una alimentazione esente da contaminazioni.
Da noi, sono ancora poco diffusi.
Ma ve ne sono in commercio anche in italia, generalmente dedicati al campo hi-end si possono adottare anche in altri ambiti.
Chi deve lavorare in un laboratorio dove ha strumenti particolarmente sensibili alla misura o al rumore di rete, questi sono l'ideale.

Nel link di cui al capo del post, vi è un produttore nostrano che li commercializza, non costano poco però.


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