Ti/vi piacerebbe...? Eh...?Grisulea ha scritto:L'hifi è semplice...quattro regole del piffero. Il problema è metterle in pratica. Almeno sapere quali sono. C'è sempre di meglio...dopo aver sistemato in peggio.
Chi scrive o pensa una cosa del genere lo fa perché è vittima del marketing degli anni '70-'80, quando le aziende giapponesi ed americane facevano a gara a proporre soluzioni progettuali mirabolanti, che poi tali non erano affatto.
Il potenziale cliente che leggeva le pubblicità si convinceva che quella fosse "la soluzione" e che -adottandola- avrebbe risolto tutti i suoi problemi.
Nel caso degli autocostruttori, come Grisulea, l'idea era che bastasse scopiazzare per ottenere il massimo.
Che non sia così ve lo posso dimostrare in cinque minuti: seguitemi nel ragionamento.
Partiamo da zero, vale a dire dai DAC e dai preamplificatori Phono, per chi li impiega ancora. Si tratta di elettroniche i cui schemi di base sono ormai consolidati, eppure sappiamo tutti che è sufficiente che le alimentazioni siano meglio isolate o dimensionate per cambiarne -e di molto- il suono.
Poi ci sono gli ampli di potenza: già negli anni '70 Peter Walker -della Quad- dimostrò che era possibile progettare e realizzare un ampli relativamente economico (il Quad 405) le cui prestazioni alle misure superavano qualsiasi possibile criterio di eccellenza. Se ricordo, di quegli ampli ne sono stati prodotti e venduti sessantamila, ed ancora fanno felici tanti appassionati.
Ebbene pensateci... se quella soluzione progettuale non avesse anche lei i suoi difettacci terribili... cosa avrebbe impedito a TUTTE le aziende del settore di copiarne quanto meno l'impostazione progettuale, visto che gli eventuali brevetti sono scaduti da quasi trent'anni...? Pensateci !!!
Ed arriviamo ai diffusori: io ne progetto e realizzo di "tipicamente diversi" rispetto a quel che siete soliti vedere negli Annuari (almeno 2500 diffusori diversi). Lo faccio perché so bene che le configurazioni tradizionali hanno una quantità di problemi, sia in termini di prestazioni che, soprattutto, in termini di interfacciamento con l'ambiente.
Infatti accade che quando io guardo le foto del 99,99 per cento degli impianti mi scappa sempre un sorriso, a pensare -per esempio- a quelle pareti vicine ma non abbastanza o a quelle vie riprodotte da trasduttori troppo distanti tra loro (o troppo poco, nei coassiali...). Penso anche che un altro progettista, come p.es. Earl Geddes, potrebbe sorridere guardando i miei diffusori...
...però né io né lui spiegheremmo mai dove sono tutti i difetti che vediamo, perché questo costituirebbe un fenomenale aiuto a qualsiasi scopiazzatore o progettista meno all'avanguardia...!
Ora pensate quanto sono ingenui ed autolesionisti quelli che criticano me ed altri perché stronchiamo la massima parte dei prodotti in circolazione: noi siamo semplicemente sinceri e non vi prendiamo per i fondelli !!!
Non è un caso che, negli ultimi anni, si sia assistito a due fenomeni paralleli e progressivi.
1)- Da una parte sono scomparsi dal Web i "progettisti" che davano lezioni di Elettroacustica a fini promozionali (loro e delle riviste su cui scrivevano). Matarazzo, che è l'unico ancora rimasto a scrivere qualcosina, lo fa solo su AudioReview, protetto da qualsiasi censura, visto che il loro forum è chiuso da anni. Gli autocostruttori che leggono i suoi articoli si saranno accorti di quanto il loro livello si sia abbassato verso l'elementarietà, negli ultimi anni.
2)- Dall'altra parte anche gli autocostruttori più evoluti hanno smesso di postare foto e misure delle loro creazioni, temendo essi stessi sia le nostre critiche, sia la possibilità di essere scopiazzati da altri meno esperti di loro.
Infine rifletteteci: anche negli anni '70-'80 i progettisti di elettroniche e diffusori si guardavano bene dal raccontare i veri dettagli importanti delle loro creazioni. Quello che si leggeva nelle riviste era solo quel che serviva ad impressionare i lettori, potenziali acquirenti.
A riprova vi citerò due esempi -lontani nel tempo- che sono le Dahlquist DQ-10 e le Focal Grand Utopia EM. In entrambi i casi sulle riviste si sono visti commenti e misure, ma i recensori si sono guardati bene dal divulgare dove stavano gli elementi più innovativi ed importanti del progetto di quei diffusori... (magari perché i recensori stessi non se ne rendevano conto...).
In sintesi: la critica agli attuali sistemi è meritata ed utile... fatevene una ragione... perché il 99 per cento è puro mobilio o son giocattoli...
Saluti
F.C.