A proposito di misure...
hatzidakis ha scritto:a fronte dell'esistenza di quattordici tipi di distorsione, tante ne ho viste elencate, e di altre che sicuramente esisteranno, recensori di tutto il mondo, e non solo, recensori, riportano abitualmente e noiosamente paradisi e mirabilie sonore.
Qualcosa non quadra
Extermination ha scritto:
@hatzidakis ..il "percorso" è tutt'altro che breve ( a mio avviso) .
Come minimo...!
Prima bisogna fare le giuste misure con adeguate tecniche e più che adeguata strumentazione annessa.
Poi bisognerebbe creare una sorta di "scala" a valori che va dalla soglia di non udibilità alla soglia minima..media..massima.
Poi bisognerebbe integrare la suddetta "scala" con natura degli effetti collaterali all'ascolto ed in particolare gli attributi del suono che subiscono le distorsioni/alterazioni in area "udibile" e il grado dell'impatto sul sistema uditivo/percettivo ( %da bassissimo a molto alto)
Poi bisogna considerare che ognuno sente quello che crede di sentire!!!
A parte la battuta finale... (la solita risorsa estrema a difesa dell'indifendibile...) c'è di che riflettere.
Prendiamo le nostre misure di livello massimo prima del clipping (di un'accoppiata ampli + diffusore): ebbene... le differenze tra un impianto e l'altro sono nell'ordine delle
centinaia di volte (p.es. tra le Delta 4R10 amplificate Krell ed il mio "FH per Aleandro" amplificato con i valvolari cinesi modificati).
Invece, nelle solite misure pubblicate dalle riviste -TND inclusa- le differenze che si osservano sono minime, anche quando, p.es., si comparano le Focal Grand Utopia con le Indiana Line.
In questo senso hanno ragione quelli che criticano le misure (delle riviste), giudicandole inutili...!
Però esistono misure più intelligenti e discriminanti, ma è ovvio che non ne sentirete mai parlare da coloro che hanno interesse a vendere a carissimo prezzo dei ciofegoni asfittici, che a queste misure risulterebbero quello che realmente sono !!!
Segue
F.C.