Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

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F.Calabrese
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 14 novembre 2018, 11:01

leonida ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 7:16
più o meno lo stesso concetto lo si può applicare alla riproduzione musicale dove brani ultra conosciuti ed ormai del tutto metabolizzati, non impegnano più di tanto all'ascolto a meno di concentrarsi volutamente su particolari aspetti, e cessano quindi di risultare musicalmente critici anche se ascoltati da una cuffietta ed un telefonino.
Esatto...! Infatti nelle mie prove d'ascolto io cerco il più possibile di evitare che gli appassionati impieghino brani che hanno selezionato in quanto "suonano bene" sul loro attuale impianto... e che è ovvio che suoneranno diversamente con un impianto differente e migliore.

Diverso è il caso dell'esperto che utilizza dei brani particolari per evidenziare alcuni aspetti specifici dell'impianto in prova: cito ad esempio un brano di organo che mi ha mandato Violone (Dupré, Crucifixion) che inizia con quattro note basse in sequenza lenta e ripetuta, a frequenze via via inferiori, fino a 22 Hz. Ebbene... la quarta nota si avverte diversa, in quanto composta più di armoniche che di fondamentale.

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F.C.

F.Calabrese
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 14 novembre 2018, 11:05

leonida ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 8:06
...
Il my fi è la scelta di una X distorsione preferita ad una y o z in modalità del tutto soggettiva, scelta ed accettata per necessità non potendo accedere ad un'idealizzata e perfetta replica della qualità originale.
Se ad esempio scegliendo un capo di abbigliamento non si trovasse disponibile la misura esatta e con il giusto taglio perfettamente adatto alla propria conformazione fisica, sarà necessario scegliere una versione più aderente,o una più abbondante, o una conformata in un certo modo, o una in tutt'altro modo, ciascuna delle quali porrà delle problematiche sia estetiche che pratiche. Poiché dovrà comunque essere effettuata una scelta, questa non potrà che risultare condizionata dall'accettazione, personalissima, di un tipo di problematica anziché un altra, , il che non potrà essere definita una idealizzata scelta di piacere bensì, obtorto collo, di un necessario ed obbligatorio adattamento.
Tutt'altra storia, e nella riproduzione audio rappresenta la normalità, se non si fosse a conoscenza dell'esistenza di una superiore qualità formale e sostanziale e/o se si ritenesse impossibile il poter accedere a quanto perfettamente conforme al proprio desiderio, nel qual caso, grazie ad una provvidenziale ignoranza, la scelta effettuata convincerà di aver soddisfatto il proprio gusto e di aver ottenuto quanto ed a volte anche più di quanto si fosse desiderato.
Fantastico... hai centrato il punto meglio di cento miei post scritti sull'argomento.

Mi inchino !!!

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F.C.

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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 14 novembre 2018, 11:07

leonida ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 9:06
Se riprendendo il tuo assunto, realmente conoscessi la versione corretta e migliore, sapendo cucinare sul serio, la scelta non sarebbe ne complicata, ne lunga, ne faticosa, ne chiederebbe un particolare sforzo di concentrazioni, ne sarebbe necessario ascoltare diverse versioni per un periodo maggiore di quanto un cuoco dedichi all'assaggio.
Non è vero... semplicemente perché le differenze tra le mie diverse equalizzazioni sono sottili, a volte un solo deciBel...

Tant'è che in molti casi gli appassionati nemmeno se ne accorgono, al passaggio dall'una all'altra, e le percepiscono identiche.

Saluti
F.C.

joda
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da joda » mercoledì 14 novembre 2018, 12:55

Inoltre e soprattutto non si deve confondere il cuoco/ esecutore /impianto dall'assaggiatore / ascoltatore, cosa che si sta facendo qui.
ciao
F

F.Calabrese
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 14 novembre 2018, 13:44

joda ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 12:55
Inoltre e soprattutto non si deve confondere il cuoco/ esecutore /impianto dall'assaggiatore / ascoltatore, cosa che si sta facendo qui.
Quoto e sottoscrivo: hai proprio ragione !

Saluti
F.C.

Zelenka
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da Zelenka » mercoledì 14 novembre 2018, 19:49

F.Calabrese ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 0:08
Zelenka ha scritto:
martedì 13 novembre 2018, 21:41
...
In quanto all'uso della voce registrata dei propri cari per giudicare la prestazione timbrica di un sistema di altoparlanti, è un metodo usato da Alan Shaw, patron e progettista della Harbeth, quindi niente di nuovo...
Utilizzare la voce registrata dei familiari per valutare un impianto stereo è in assoluto la peggiore fesseria che si possa fare...

La spiegazione ve la ripeterò domani mattina, anche perché l'ho data almeno tre volte qui sul Forum e già su VHF prima.

Vi lascio il tempo di pensarci e di sciogliere voi stessi l'enigma.

Vi aiuto... La spiegazione ha a che fare con i "legnetti"...

Saluti
F.C.
So bene che il "test della voce familiare" è una baggianata sesquipedale, ho richiamato l'approccio di Harbeth solo per intendere che il concetto è vecchiotto, come lo sono peraltro i suoi diffusori... d'altro canto bisogna ammettere che Shaw fa un marketing molto astuto, richiamandosi sempre alla vecchia scuola della BBC.

Chiudo parentesi

F.Calabrese
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 15 novembre 2018, 0:16

Zelenka ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 19:49
... d'altro canto bisogna ammettere che Shaw fa un marketing molto astuto, richiamandosi sempre alla vecchia scuola della BBC.
Hai fatto benissimo !!!

Grazie !
F.C.

leonida
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da leonida » giovedì 15 novembre 2018, 15:46

F.Calabrese ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 13:44
joda ha scritto:
mercoledì 14 novembre 2018, 12:55
Inoltre e soprattutto non si deve confondere il cuoco/ esecutore /impianto dall'assaggiatore / ascoltatore, cosa che si sta facendo qui.
Quoto e sottoscrivo: hai proprio ragione !

Saluti
F.C.
Il cuoco dovrebbe essere esecutore ed assaggiatore, di cuochi semplicemente esecutori ne abbiamo avuti e ne abbiamo bizzeffe e gran parte di essi non si limita alla semplice cucina, ma, come una missione, sembrano invasi da una pulsione che li spinge a dispensare conoscenza a 360 gradi sulla bontà delle ricette, sulla bontà degli ingredienti e su ogni aspetto della preparazione del piatto.
Quasi tutti,se non tutti, scambiano la riproduzione per una creazione,l'assaggio, se e quando c'è, serve loro per una valutazione del tutto soggettiva su quanto sia piacevole questa curva, se sia invece meglio quest'altra, se meglio la moller, o se meglio la flat, o sia preferibile togliere qualcosa da qua, o più opportuno aggiungere qualcosa la, etc..etc....
Il risultato è che tutte le pietanze risultano completamente diverse quando l'informazione da riprodurre, che è una ed una una ed una soltanto, dovrebbe produrre sostanzialmente e costantemente lo stesso risultato.
Si tratta sempre e comunque di altissima fedeltà, solo diverse interpretazioni, dicono!
Roba da chiodi!

joda
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da joda » giovedì 15 novembre 2018, 16:17

Prima si è detto che non tutti i grandi esecutori sono grandi giudici, gli stessi direttori d'orchestra mettono del loro, altrimenti non servirebbero a nulla.
Non capisco perchè su argomenti che implicano tante variabili date non solo dall'uomo ma anche dal singolo strumento si possa escludere la questione gusto personale. Poi se si dice che una riproduzione di un determinato concerto strumentale dal vivo senza amplificazioni debba essere riprodotta il più possibile fedele è evidente, cioè che quello debba essere l'obiettivo.
Sempre la stessa matriciana, varia dall'olio e dal guanciale, anche se tutti e due di qualità eccelsa, li il cuoco avrà le sue convinzioni che determineranno il risultato finale. L'importante è non svegliarsi col cinghiale sullo stomaco :D
Ma forse sono io che non credo che si possa riprodurre un qualcosa esattamente come l'originale: orchestra e impianto dietro una tenda, cosa che invece mi piacerebbe avvenisse tra un impianto di FC e uno del suo "amico" Bon, così la si fa finita con la singolar tenzone.

oblomov
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose e quindi va misurato.

Messaggio da oblomov » giovedì 15 novembre 2018, 23:11

Da Verdi ai soldati nazisti: ecco perché oggi accordiamo gli strumenti tutti allo stesso modo
...
Chiunque abbia studiato musica o avuto a che fare con uno strumento, sa che per convenzione tutti gli strumenti moderni sono accordati sulla frequenza standard di 440 hz. Per chi fosse a digiuno di teoria musicale: significa che se suonate la terza nota LA sulla tastiera di un pianoforte, questa emetterà 440 vibrazioni al secondo. Tale frequenza è stata adottata come standard mondiale, come il metro o il chilogrammo per interderci.
Ovviamente non è obbligatorio seguirla: esistono gruppi rock che registrano a frequenze leggermente più basse, per aumentare la bordata e il calore del suono, o orchestre moderne che suonano a frequenze leggermente più alte, per migliorarne la brillantezza. Inoltre tale accordatura è diventata uno standard solo una sessantina di anni fa: sappiamo che in passato l'accordatura delle orchestra cambiava di città in città, a volte anche da orchestra a orchestra nella stessa città. A partire dal XVIII secolo, e nei fatti fino agli anni '40 del '900, tutti i testi di fisica, suono e musica americani ed europei, segnalavano come “accordatura fisica” o “scientifica” 432 hz.
Nella storia della musica possiamo individuare diversi tentativi di standardizzare l'accordatura. Tra i primi ricordiamo quello di Giuseppe Verdi, che già nel 1850 fece approvare un decreto legge da una commissione musicale del Governo di allora, settando lo standard italiano su quello francese che allora era di 435 hz. Il decreto è tuttora esposto al Conservatorio di Milano. Nella lettera inviata alla commissione, si legge: "Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale, io consigliai venisse seguito l'esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d'Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista (diapason, ndr) uniformandosi al normale francese. Se la Commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all'orecchio, ch'io aderisco di buon grado. Sarebbe grave, gravissimo errore, adottare come viene da Roma proposto un diapason di 450 vibrazioni. Io pure sono d'opinione con lei che l'abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell'esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome LA a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un SI bemolle a Roma?".
Il primo tentativo, invece, di settare l'accordatura allo standard di 440 hz in tutto il mondo fu promosso in una conferenza internazionale tenutasi a Londra nel 1939, dal gerarca nazista Joseph Goebbels. Goebbels aveva già fatto approvare tale accordatura come standard per la Germania, ma era già diffusa ai tempi delle bande militari del periodo wagneriano. Secondo alcuni studiosi la scelta dei 440 hz era frutto di ricerche commissionate dalla fondazione Rotschild/Rockfeller: fu notato che 432 hz generalmente rilassavano gli animi, mentre 440 hz erano in grado di scatenare reazioni maggiormente violente tra le truppe di soldati.

La conferenza di Londra - a cui, tra l'altro non furono invitati compositori francesi sostenitori dell'accordatura a 432 hz - non andò a buon fine a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Un secondo congresso fu convocato, sempre a Londra, nel 1953: non furono nuovamente invitati coloro i quali si opponevano ai 440 hz, e lo standard fu finalmente approvato.
Ovviamente non mancarono le polemiche: il professore del conservatorio di Parigi Robert Dussaut dichiarò che i liutai inglesi erano spinti da interessi commerciali legati alla vendita di strumenti ai jazzisti americani, che già si esibivano accordando i loro strumenti a 440 hz: “È scioccante per me che i nostri orchestrali e cantanti debbano essere dipendenti dai jazzisti”. In un sondaggio sottoposto dal professore a 23.000 tra musicisti e cantanti francesi, l'accordatura a 432 hz risultò ancora preferita.
In Italia la legge n. 170 del 3 maggio 1989 stabilisce che “il suono di riferimento per l'intonazione di base degli strumenti musicali è la nota La³, la cui altezza deve corrispondere alla frequenza di 440 Hertz (Hz), misurata alla temperatura ambiente di 20 gradi centigradi.”

Esiste ancora un movimento di opinione, ribattezzatosi “Rivoluzione Omega”, che si batte affinché lo standard mondiale sia riportato a 432 hz, ovvero a quella che sin dai tempi antichi è considerata l'accordatura “fisica” o “scientifica”. Oltre a motivazioni meramente esecutive e percettive, come il fatto che gli strumenti accordati a 432 hz abbiano un suono più bello e avvolgente, secondo i sostenitori di questa teoria, 432 hz sarebbe la frequenza con un perfetto bilanciamento armonico, nonché più in linea con il mondo che ci circonda, compreso il nostro corpo: infatti, un DO centrale del pianoforte intonato sulla frequenza di 440 hz è 261,262 hz, mentre intonato a 432 è 256 HZ, cioè un multiplo di 8, e se i due emisferi del nostro cervello si sincronizzassero a questa frequenza, lavorerebbero in maniera uguale, ricevendo il massimo flusso di informazioni. Sempre 8 hz è la frequenza di duplicazione della doppia elica del DNA; 8 hz è il “battito” del nostro pianeta, noto anche come Risonanza Schumann. Dunque suonare e ascoltare musica a 432 hz riequilibra il corpo e per effetto vibrazionale anche la natura circostante, ridando il primordiale equilibrio di pace e benessere, mentre il LA = 440 hz come diapason standard per la tonalità del concerto può portare a un cambiamento innaturale e dissonante del modo in cui pensiamo.
Molti promotori della "Rivoluzione Omega" sono convinti che ogni interferenza in merito, passata e presente, sia una cospirazione da parte di un certo potere mirata a portare la frequenza di riferimento lontano dai 432 hz, così da creare persone emotivamente instabili e quindi più facilmente controllabili. Inoltre sostengono che le patologie del corpo umano siano legate a una disarmonia che danneggerebbe gli organi, e che per guarire sia necessario riequilibrare queste vibrazioni.

Al di là delle teorie complottiste che coinvolgono nazisti, Illuminati, Chiesa Cattolica, a livello di percezione superficiale per un orecchio umano medio (quindi non parliamo di orecchio assoluto o di persone particolarmente dotate o esercitate all'ascolto) la differenza non dovrebbe essere così drastica, anche se diversi test di ascolto dimostrano come un brano suonato a 432 hz venga percepito dagli ascoltatori come più “caldo”. La pianista Maria Renold ha sperimentato che sottoponendo l'ascolto dello stesso concerto a un gruppo di ascoltatori, eseguito prima a 440 hz e poi a 432, gli spettatori preferissero di gran lunga il secondo, trovandolo più rilassante e piacevole.

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https://www.rockit.it/articolo/accordat ... hz-nazisti

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