L'aleandro nero: la belva in gabbia!

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Andrea.A.
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L'aleandro nero: la belva in gabbia!

Messaggio da Andrea.A. » martedì 18 dicembre 2018, 15:14

Porgo i miei saluti ai cortesi lettori.

Si avvicinano le feste e siamo tutti più buoni (sarà vero?) e, visto che mi sono comportato discretamente bene nell’ultimo anno, dopo essere stato da Fabrizio ad ascoltare il Poliedro, ho deciso di regalarmi anche un giro di ascolti a casa del possessore dell'Aleandro nero.
Purtroppo sono arrivato nella casa che ospita l'impianto nel tardo pomeriggio, e stante degli impegni del padrone di casa, non ho avuto modo di ascoltare a fondo l’impianto con tanti brani e generi diversi come sarebbe invece piaciuto a me.
Ad ogni modo sono stato accolto con gentilezza e garbo dal padrone di casa, con cui ho avuto modo di scambiare due chiacchiere mentre l’impianto si portava in temperatura. Ho scoperto di avere di fronte una persona molto preparata dal punto di vista tecnico, molto decisa e convinta delle scelte da fare per poter effettuare un ascolto fedele.

Non mi dilungherò molto sui discorsi fatti con il mio ospite, ma vorrei sottolineare come (dopo aver conosciuto Fabrizio grazie a questo forum) sia passato da un impianto top per diffusori ed elettroniche (con tanto di cavi di segnale-alimentazione-potenza) a un impianto full FC con dcx e valvolari cinesi modificati. Questo giusto per dire che:
- O il mio ospite è andato completamente fuori di testa (è diventato sordo o che so io)
- O gli impianti di Fabrizio effettivamente suonano
per buona pace dei suoi detrattori.

Premetto che l'impianto non ha una collocazione molto felice, la stanza in cui è situato ha quasi 1 sec di tempo di riverbero e una forte risonanza a 100 Hz. Parliamo di grandezze facilmente avvertibili a orecchio. In particolare discutendo e passeggiando per la stanza si avvertono udibilmente le zone in cui si hanno i nodi e ventri dei modi della stanza. Un ambiente del genere è ostico per qualsiasi impianto, ma come vedremo il nostro Aleandro non ha sfigurato. Mi è stato confermato che c’è l’idea di trattare la stanza per poter permettere all’impianto di esprimersi al meglio. Purtroppo a causa di impegni lavorativi e familiari questo non è ancora stato possibile.

Mi sono ritrovato più di una volta nella situazione di dover descrivere il suono di questi impianti, e vi assicuro che non è semplice, bisogna barcamenarsi tra il voler dare giustizia all’emozione provata, e il doversi trattenere per non sembrare un ascoltatore facilmente impressionabile e quindi perdere di credibilità. Proverò a fare del mio meglio.

Al fine di poter fare un confronto onesto con l’impianto da poco ascoltato a casa di Fabrizio ho chiesto di poter riprodurre i brani già ascoltati a Bracciano, quindi vai di Mina e De Andrè di The Wall, di Hotel California.

L’impianto dimostra subito un grandissimo impatto e una naturalezza di emissione impeccabile. Tutto il range di frequenze richiesto per gli ascolti è riprodotto senza il minimo sforzo, sia che si stia ascoltando chitarra e voce, sia che si stia ascoltando un pieno orchestrale a livelli realistici, sia che si stia ascoltando un brano rock a livelli da concerto in uno stadio.
La presenza dell’impianto è assoluta, da riferimento, verrebbe voglia di ascoltarlo per ore senza spegnere mai, tentando di andare sempre un po’ più in là con il volume, per vedere cosa molla prima: le casse, gli ampli, le orecchie, le fondamenta! I bassi sono potentissimi e secchi, delle fucilate che si sentono con il corpo e con le orecchie.

In questa occasione ho potuto confermare che a volumi elevati questo impianto sul mediobasso ha effettivamente qualcosina in più del Poliedro. Non saprei bene come spiegare la differenza… probabilmente la cosa che rende più l’idea è: con l'aleandro vorresti continuare ad alzare sempre il volume, con il Poliedro arrivato ad un certo livello pensi “ok, questo è il volume corretto a cui ascoltare un brano”. Vorrei però confermare che questo avviene solo con brani pop-rock (un’orchestra suonata a un volume troppo elevato non è realistica, la trovo un po’ finta e fastidiosa) ed ad un livello molto elevato, oltre quello raggiungibile con il 99% degli impianti che io ho ascoltato fin’ora, e comunque oltre il condominialmente accettabile.

Un piccolo appunto da fare a questo impianto in questa configurazione se confrontato con il Poliedro ascoltato di recente da Fabrizio è la seguente: quando ho ascoltato quei brani un po’ ruffiani da test di impianto (singolo strumento + voce per intendersi) con il Poliedro tra una nota di pianoforte e l’altro, c’era assoluto silenzio, con questo impianto si sentivano quel pizzico di code (dovute alla stanza) che facevano storcere un po’ il naso. Gli manca questa piccolezza per raggiungere l'eccellenza.

A questo proposito vorrei chiedere a Fabrizio come si sarebbe comportato il Poliedro in quella stanza, se si sarebbe interfacciato meglio o peggio!
Ricordo infatti che quando ho avuto modo di ascoltare l’impianto gemello a questo (il primo Aleandro) non ho mai sentito queste piccole code.

In poche parole è un impianto di riferimento con una dinamica spaventosa, che già così fa impallidire qualsiasi altro impianto, ma si sente che manca quel qualcosa per poter dare il 100%!
È una bestia ingabbiata, le cui catene sono rappresentate dalla collocazione che non gli permette di esprimersi al meglio!

Ad ogni modo mi ritengo una persona fortunata ad avere avuto la possibilità di ascoltare due impianti di così alto livello a così poca distanza l’uno dall’altro!!!

Saluti
Andrea.A.

enea guarnacci
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Re: L'aleandro nero: la belva in gabbia!

Messaggio da enea guarnacci » martedì 18 dicembre 2018, 18:03

Cioe'. Te giudichi un cassone scoltando roba tipo quella che hai citato? Musica vera no eh......

Andrea.A.
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Re: L'aleandro nero: la belva in gabbia!

Messaggio da Andrea.A. » mercoledì 19 dicembre 2018, 10:59

enea guarnacci ha scritto:
martedì 18 dicembre 2018, 18:03
Cioe'. Te giudichi un cassone scoltando roba tipo quella che hai citato? Musica vera no eh......
Ciao Enea,

I brani citati non sono stati gli unici ascoltati. Ho scritto di loro solo perché vengono spesso nominati in questi lidi e possono essere quindi un metro di paragone adeguato.

Per quanto riguarda la "musica vera", purtroppo ho imparato che è un concetto soggettivo (entro certi limiti), e quello che per me può essere buona musica può non esserlo per qualcun altro.

Ad ogni modo, come ho scritto, la visita è stata breve e non è stato possibile ascoltare una vasta gamma di brani differenti. I brani ascoltati erano quelli disponibili in quel momento, facilmente rintracciabili su HDD.

Io sono arrivato tardi, e il mio ospite aveva degli impegni, non ho voluto approfittare della sua gentilezza.

Saluti
Andrea.A.

Andrea.A.
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Re: L'aleandro nero: la belva in gabbia!

Messaggio da Andrea.A. » mercoledì 19 dicembre 2018, 11:59

Dal momento che mi sono stati chiesti lumi in proposito, vorrei chiarire un aspetto del confronto tra Poliedro e Aleandro:

Sui sub i due impianti sono molto simili, è molto difficile cercare delle differenze.

Sui medi e medio-bassi: l'Aleandro è superiore come impatto, tenuta in potenza e (IMHO) interfacciamento con l'ambiente.

Parte alta dello spettro è molto simile.

Questa differenza non è cosa da poco, si sente! E fa decisamente preferire l'Aleandro al Poliedro.

Un'altra cosa su cui forse non ho espresso bene il concetto è la seguente: in una stanza abbastanza grande, poco arredata e col tetto basso, come quella in cui è posizionato l'impianto, non dovrebbe suonare nulla. Si sente il riverbero sulla voce. Parlando in alcuni angoli della stanza si sente la voce rimbombare.
Si entra nella stanza parlando e viene subito da pensare: "come suonerà mai un impianto in un locale come questo?".
E invece l'Aleandro si difende, e suona come non te lo aspetti, pulito, chiaro, al contrario della voce non rimbomba. È sorprendente, sembra non obbedire alle leggi della fisica.

Questo a riprova del fatto che i problemi di interfacciamento con l'ambiente di ascolto esistono, ma questo impianto sa come affrontarli. Ciò gli permette di suonare sorprendentemente bene anche in collocazioni non ottimali.

Non a caso è il flagship degli impianti acquistabili in questo momento in quel di Bracciano!

Saluti
Andrea.A.

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