Re: Alimentazione induttiva...vexata quaestio.
Inviato: giovedì 10 gennaio 2019, 22:33
Ho tre ampli di Aloia in casa : il VTA the last, il 13.01i e l' Eta Beta. Quest' ultimo ha un' alimentazione capacitiva, gli altri due induttiva.
Sul VTA, che mi sono costruito col kit di Aloia, ho fatto diverse misure, ma sono passati anni e la memoria… In più, è fermo e nascosto da quando è nata Margherita, ho pensato che non era il caso di lasciarlo in giro con le sue otto EL34 per canale e 400 V di anodica… ma presto lo tirerò fuori.
Sul 13.01i non ci crederete, ma ho fatto solo la misura della potenza di uscita e nient' altro , ci ho solo ascoltato musica.
L' avevo comprato usato, e non si accendeva per colpa di una saldatura pasticciata sul pulsante di accensione. Poi, è sempre andato bene.
Ha preso il posto del VTA che, d' estate, provoca un po' di fatica d' ascolto… ogni EL34 richiede quasi 10 W solo per accendere il filamento…
L' induttanza dell' alimentatore dovrebbe impedire il passaggio di disturbi dalla rete, e anche di quelli generati dai diodi raddrizzatori, e secondo me, dovrebbe annullare anche gli effetti positivi/negativi/miracolosi dei cavi di rete. Quindi con questi ampli non ci si può divertire a spendere dei gran soldi per provare l' ultima novità in oro massiccio e pelle di vergine
Un paio di precisazioni a quanto scritto da Olympus, a cui faccio i miei complimenti per la sua esperienza, lo ammiro anche perché è l' unico che riesce a mitigare la mia insana passione per le valvole: non sono le variazioni di tensione di alimentazione che mi preoccupano, quanto il ripple, cioè un segnale sovrapposto alla continua di alimentazione. Il ripple si fa il giro di tutto l' ampli, passando attraverso la rete di controreazione.
L' induttanza del VTA vibrava, come Olympus fa notare, ma è bastato verniciarla con una vernice densa, quella che noi della costa diamo alle barche: la "copale" o vernice marina.
Sul VTA, che mi sono costruito col kit di Aloia, ho fatto diverse misure, ma sono passati anni e la memoria… In più, è fermo e nascosto da quando è nata Margherita, ho pensato che non era il caso di lasciarlo in giro con le sue otto EL34 per canale e 400 V di anodica… ma presto lo tirerò fuori.
Sul 13.01i non ci crederete, ma ho fatto solo la misura della potenza di uscita e nient' altro , ci ho solo ascoltato musica.
L' avevo comprato usato, e non si accendeva per colpa di una saldatura pasticciata sul pulsante di accensione. Poi, è sempre andato bene.
Ha preso il posto del VTA che, d' estate, provoca un po' di fatica d' ascolto… ogni EL34 richiede quasi 10 W solo per accendere il filamento…
L' induttanza dell' alimentatore dovrebbe impedire il passaggio di disturbi dalla rete, e anche di quelli generati dai diodi raddrizzatori, e secondo me, dovrebbe annullare anche gli effetti positivi/negativi/miracolosi dei cavi di rete. Quindi con questi ampli non ci si può divertire a spendere dei gran soldi per provare l' ultima novità in oro massiccio e pelle di vergine
Un paio di precisazioni a quanto scritto da Olympus, a cui faccio i miei complimenti per la sua esperienza, lo ammiro anche perché è l' unico che riesce a mitigare la mia insana passione per le valvole: non sono le variazioni di tensione di alimentazione che mi preoccupano, quanto il ripple, cioè un segnale sovrapposto alla continua di alimentazione. Il ripple si fa il giro di tutto l' ampli, passando attraverso la rete di controreazione.
L' induttanza del VTA vibrava, come Olympus fa notare, ma è bastato verniciarla con una vernice densa, quella che noi della costa diamo alle barche: la "copale" o vernice marina.