Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risultato ?

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leonida
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Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risultato ?

Messaggio da leonida » venerdì 17 giugno 2011, 12:53

Se un cliente si rimettesse nelle mani di un professionista, progettista, rivenditore, modificatore, autocostruttore, per assemblare un sistema in casa con il quale ascoltare bene la musica, il professionista sarebbe vincolato secondo il principio dell' obbligazione di mezzi o di risultato ?

Le prestazioni di un professionista in campo audio amatoriale, riguardo quindi la qualità della musica riprodotta, sono quindi riconducibili ad un'obbligazione di mezzi o di risultato ?

http://www.e-glossa.it/wiki/obbligazion ... ltato.aspx

Se il cliente non non fosse soggettivamnte soddisfatto come si dovrebbe risolvere il problema ?

Se fosse un'obbligazione di mezzi non avrebbe nulla a pretendere, qualora il professionista dimostrasse di avere applicato diligenza nell'operare.

Diligenza però significa applicare pedissequamente tutto quanto i luoghi comuni prescrivono e che raramente hanno prodotto o producono risultati, quindi in caso di insuccesso, soggettivamente riscontrato dal committente, questi sarebbe vittima paradossale della serietà dell'installatore che potrà sempre dimostrare di aver operato secondo criteri condivisi in materia.

Un professionista audio potrebbe/dovrebbe prendere in considerazione un progetto che prevedesse un'obbligazione di risultato ?

E' doveroso, accettabile o utopistico che il cliente ponga condizioni del tipo: se non sono soddisfatto non ti pago o ti pagherò quando risolverai il mio problema, che, per quanto sia una mia personale e soggettiva esigenza, tu devi essere in grado di interpretare.
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Un cordiale saluto

Giuseppe Scardamaglia

JandB
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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da JandB » venerdì 17 giugno 2011, 13:51

Impossibile accordarsi prima sul risultato, innanzitutto perchè è impossibile per il committente riuscire a descrivere il suono che ha idealizzato nella sua testa.

Prova a fare un esempio concreto di quelle che potrebbero essere le richieste di un cliente.
E quali obiezioni potrebbe sollevare a lavoro finito.

Alessio.

leonida
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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da leonida » venerdì 17 giugno 2011, 15:05

JandB ha scritto:Impossibile accordarsi prima sul risultato, innanzitutto perchè è impossibile per il committente riuscire a descrivere il suono che ha idealizzato nella sua testa.

Prova a fare un esempio concreto di quelle che potrebbero essere le richieste di un cliente.
E quali obiezioni potrebbe sollevare a lavoro finito.

Alessio.
Immaginiamo, da parte del cliente, delle obiezioni probabili, plausibili e soggettivamente condivisibili:

Il suono è moscio, lento, manca di contrasto, di energia, non è coinvolgente

Il suono è fastidioso, aggresssivo, duro, metallico

Eccessiva brillantezza, eccessiva proiezione delle frequenze medie.

Suono scuro e cupo, opacità, carenza di dettaglio

Immagine inesistente o bassa, suono localizzato nei diffusori

Focalizzazione difficoltosa, lo stesso strumento o voce si localizza in diversi punti

Rumorosità, code sonore

Impossibilità di aumentare il volume, pena eccessiva invadenza e mancanza di controllo

Necessità di incrementare il volume per vivacizzare ciò che, diversamente, sembra piatto e smorto

Ci fermiamo qui.

Problematiche che è probabile che insorgano non appena , ad installazione terminata, si pressa il tasto ON .

Che fà il professionista, in questi casi ?

1) Liquida il tutto con il classico : è colpa dell'ambiente ?

Non è possibile perchè il professionista ha accettato l'impegno e non possiamo presumere che non abbia verificato preliminarmente il luogo dove l'impianto sarebbe stato installato.


2) Colpa dell'interfacciamento ?

Compito del professionista, cosa ne sa il cliente dell'interfacciamento ?



3) Il cliente aveva già delle apparecchiature ?

Problema del professionista, doveva tenerne conto quanto ha preso l'impegno, probabilmente lasciando trapelare un ottimo risultato finale.


4)Non parla la lingua del cliente, non capisce di musica, non ne capisce le esigenze ?

Non può fare questo lavoro.


4) Il professionista sposta le casse di qua e di la , qualche centimetro più in qua, qualcuno più in la ?

E' quello che si fa all'asilo dell'audio e che , in mancanza di altro, cercherà probabilmente di fare, sperando nel miracolo che sicuramente non si realizzerà.
Oltretutto, non se il professionista non capisce di musica, come farà a scegliere la posizione migliore ?

Il professionista girerà le spine ?

Plug and pray !


Il professionista, finalmente, porterà con se, infine una miriade di cavi , punte ed accessori vari, ultima spes, con tanto di rigorosa applicazione del metodo " trial and error " prova e sbaglia, nel disperato tentativo di raggiungere quel minimo standard che soddisfi il cliente e lo convinca di aver fatto tutto il possibile,di aver applicato, cioè, la cosiddetta diligenza necessaria perchè non si possa dire di non averle tentate tutte.



Il professionista è colpevole o è da assolvere ?

Il cliente naif probabilmente lo assolverà, anzi magari ammirerà il fatto di averle tentate tutte prima di arrendersi.

Il clente esigente lo colpevolizzerà, e da allora deciderà, in futuro, di sbagliare da solo !

Rimane il fatto del perchè il professionista abbia accettato l'impegno senza certezza di poter fornire un ottimo risultato al di la delle necessità del cliente, e del perchè, come sicuramente sarà successo in fase di trattativa e progettazione, si sia autopromosso prospettandogli paradisi che non poteva garantire.

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Un cordiale saluto

Giuseppe Scardamaglia

mariorossi187
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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da mariorossi187 » venerdì 17 giugno 2011, 15:20

per questo c'è anche chi sostiene la dinamica esplosiva, l'articolazione e dinamica in gamma bassa e medio bassa di Accu e Mc,
come dire che una meretrice < santa donna illibata è >,
ma i gusti,
ed allora,
amen

F.Calabrese
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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 17 giugno 2011, 15:27

JandB ha scritto:Impossibile accordarsi prima sul risultato, innanzitutto perchè è impossibile per il committente riuscire a descrivere il suono che ha idealizzato nella sua testa.

Prova a fare un esempio concreto di quelle che potrebbero essere le richieste di un cliente.
E quali obiezioni potrebbe sollevare a lavoro finito.
Per fortuna la realtà non è così drammatica, come la dipingete..!

Basta aver l'accortezza di distinguere i clienti in due categorie.

a)- Da una parte vi sono i clienti che hanno le idee chiare su cosa desiderano: o perché sono professionisti del settore, o perché hanno l'accortezza di concordare il raggiungimento di prestazioni ALMENO analoghe a quelle di un sistema di riferimento, scelto di comune accordo tra progettista e cliente. In questi casi per "prestazioni" intendiamo quelle strumentalmente rilevabili, non le fantasie...
Per questo tipo di clienti, di cui ne ho avuti oltre un centinaio (per un fatturato totale di centinaia di migliaia di Euro...), io sono solito garantire -per iscritto- il raggiungimento di prestazioni che sono state ampiamente documentate con misurazioni su mie realizzazioni simili, talvolta oggetto persino di pubblicazione o di Conferenze (con testi pubblicati).

b)- Dall'altra parte vi sono i clienti che non hanno idee altrettanto chiare, e per i quali l'UNICO modo sensato di procedere è quello di costruire un prototipo funzionante e farlo ascoltare... L'acquisto avverrà quindi come in negozio: si paga e si porta via l'oggetto...!

Saluti
F.C.

P.S.: Le questioni di acustica ambientale connesse alla fornitura di una coppia di diffusori è bene, anzi è CORRETTO, che siano trattate e remunerate al di fuori della commessa principale. Altrimenti accadrebbe che un proprietario di uno Studio di Registrazione potrebbe commissionarmi una coppia di Monitor tipo LS 3/5a e poi pretendere il progetto dell'acustica dello Studio, per farle suonare...!!! :lol: ---- :lol: ---- :lol: ---- :roll:

mariorossi187
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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da mariorossi187 » venerdì 17 giugno 2011, 15:31

accadrebbe che un proprietario di uno Studio di Registrazione potrebbe commissionarmi una coppia di Monitor tipo LS 3/5a e poi pretendere il progetto dell'acustica dello Studio, per farle suonare...!!! :lol: ---- :lol: ---- :lol: ---- :roll:


mi sembra il minimo sindacale :mrgreen:

F.Calabrese
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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 17 giugno 2011, 15:39

leonida ha scritto:...
Diligenza però significa applicare pedissequamente tutto quanto i luoghi comuni prescrivono e che raramente hanno prodotto o producono risultati, quindi in caso di insuccesso, soggettivamente riscontrato dal committente, questi sarebbe vittima paradossale della serietà dell'installatore che potrà sempre dimostrare di aver operato secondo criteri condivisi in materia.

Un professionista audio potrebbe/dovrebbe prendere in considerazione un progetto che prevedesse un'obbligazione di risultato ?

E' doveroso, accettabile o utopistico che il cliente ponga condizioni del tipo: se non sono soddisfatto non ti pago o ti pagherò quando risolverai il mio problema, che, per quanto sia una mia personale e soggettiva esigenza, tu devi essere in grado di interpretare...
Effettivamente la nozione giuridica del cosiddetto "Stato dell'Arte" è assai diversa da quella che in molti credono.
Lo Stato dell'Arte giuridico comporta il raggiungimento dei RISULTATI MINIMI soltamente garantiti per la categoria merceologica cui appartiene il prodotto.

Per capirci meglio: un minidiffusore che sia giuridicamente allo "Stato dell'Arte" rassomiglierà più ad una coppia di cubetti Bose che ad una Rogers LS 3/5a...!!!

Quanto ai clienti che pongono richieste del tipo indicato, la cosa migliore è prevedere sempre un riferimento di chiara fama ed un compenso separato per la fornitura e per la realizzazione di un grezzo di prova (che magari includa le sole scocche in truciolare...). Per esempio: un cliente che volesse un sistema 4 vie a tromba potrebbe scegliere come riferimento le Cessaro Beta (che ho misurato...) e potrebbe accettare un costo-prova simbolico di mille Euro.
Questo eliminerebbe i perditempo... mentre mille Euro sarebbero ben poca cosa se il sistema 4 vie costasse al cliente meno di cinquantamila Euro, a fronte dei 170 mila Euro delle Cessaro Beta...!

Con un poco di logica e di comprensione reciproca si risolve tutto...!!!

Saluti
F.C.

leonida
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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da leonida » venerdì 17 giugno 2011, 15:43


Per fortuna la realtà non è così drammatica, come la dipingete..!

Basta aver l'accortezza di distinguere i clienti in due categorie.

a)- Da una parte vi sono i clienti che hanno le idee chiare su cosa desiderano: o perché sono professionisti del settore, o perché hanno l'accortezza di concordare il raggiungimento di prestazioni ALMENO analoghe a quelle di un sistema di riferimento, scelto di comune accordo tra progettista e cliente. In questi casi per "prestazioni" intendiamo quelle strumentalmente rilevabili, non le fantasie...
Per questo tipo di clienti, di cui ne ho avuti oltre un centinaio (per un fatturato totale di centinaia di migliaia di Euro...), io sono solito garantire -per iscritto- il raggiungimento di prestazioni che sono state ampiamente documentate con misurazioni su mie realizzazioni simili, talvolta oggetto persino di pubblicazione o di Conferenze (con testi pubblicati).

b)- Dall'altra parte vi sono i clienti che non hanno idee altrettanto chiare, e per i quali l'UNICO modo sensato di procedere è quello di costruire un prototipo funzionante e farlo ascoltare... L'acquisto avverrà quindi come in negozio: si paga e si porta via l'oggetto...!

Saluti
F.C.

P.S.: Le questioni di acustica ambientale connesse alla fornitura di una coppia di diffusori è bene, anzi è CORRETTO, che siano trattate e remunerate al di fuori della commessa principale. Altrimenti accadrebbe che un proprietario di uno Studio di Registrazione potrebbe commissionarmi una coppia di Monitor tipo LS 3/5a e poi pretendere il progetto dell'acustica dello Studio, per farle suonare...!!! :lol: ---- :lol: ---- :lol: ---- :roll:



Quindi, nel primo caso, garanzia di numeri e misurazioni e non di fantasie.

Nel secondo caso, ascolta, incarta e porta a casa.

Acustica ambientale, ottimizzazione remunerata al di fuori della commessa.
Ovviamente, come nel primo caso, garantita da numeri e misurazioni.

E la musica ?

E' una conseguenza automatica ?

Rientra nelle fantasie ?

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Un cordiale saluto

Giuseppe Scardamaglia

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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 17 giugno 2011, 15:44

mariorossi187 ha scritto:
accadrebbe che un proprietario di uno Studio di Registrazione potrebbe commissionarmi una coppia di Monitor tipo LS 3/5a e poi pretendere il progetto dell'acustica dello Studio, per farle suonare...!!! :lol: ---- :lol: ---- :lol: ---- :roll:
mi sembra il minimo sindacale :mrgreen:
Voi ci scherzate, ma a me è accaduto davvero...!

Un musicista mi chiese di aiutarlo, perchè non aveva i soldi per realizzare lo Studio come avrebbe voluto e come io avevo già fatto in altri casi. Concordammo un compenso ridotto e l'impiego dei suoi vecchi monitor...

Alla fine ebbe la faccia tosta di richiedermi indietro il compenso, in quanto le sue vecchie JBL 4311 non suonavano come un sistema a due vie con componenti Gauss... (Il mio avvocato rise per una settimana di seguito, a leggere al richiesta...!).

Saluti
F.C.

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Re: Professionisti audio: obbligazione di mezzi o di risulta

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 17 giugno 2011, 15:52

leonida ha scritto:Quindi, nel primo caso, garanzia di numeri e misurazioni e non di fantasie.

Nel secondo caso, ascolta, incarta e porta a casa.

Acustica ambientale, ottimizzazione remunerata al di fuori della commessa.
Ovviamente, come nel primo caso, garantita da numeri e misurazioni.

E la musica ?

E' una conseguenza automatica ?

Rientra nelle fantasie ?
Qui occorre capire che NON VIVIAMO SU MARTE...

Infatti il 100 per cento degli appassionati che hanno acquistato una coppia di diffusori (o un ampli) dopo una prova d'ascolto in negozio, lo hanno fatto sulla base di un ascolto che è avvenuto in un contesto acusticamente del tutto diverso da quello della loro abitazione (nel 99,9 per cento dei casi...). Se, riascoltando a casa, non hanno riscontrato differenze... Beh... traetene voi l'unica conclusione possibile.

Quanto alla possibilità di far ascoltare ampli e diffusori a casa dei potenziali acquirenti non c'è alcun problema, ed anzi sarebbe una buona idea che ogni punto vendita tenesse una coppia in finitura grezza, da utilizzare a tale scopo.
Va da sé che questo tipo di prove sono riservate ai clienti di lunga data, vale a dire quelli che si sono rivelati affidabili nel tempo. Nessun negoziante o artigiano spedirebbe alcunché a casa di uno sconosciuto, magari insolvibile o persino ostile, o semplicemente curioso.

Vi faccio una ipotesi, per scherzo... Se io chiedessi in visione una coppia di Ex Fenice alla Sonus Faber, per ascoltare nel mio salone e valutarne l'eventuale acquisto... Secondo voi me le manderebbero...? NO... vero ???

Saluti
F.C.

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