Un sillogismo per Bluenote (importante !)

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Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 4 aprile 2019, 14:41

Dedico questo thread a Bluenote ed a tanti appassionati come lui, che talvolta si "innamorano dell'oggetto" e -come per una bella donna- finiscono per negare persino le evidenze più banali, pur di giustificare quella scelta.

Quasi tutti i miei amici più appassionati sono così... e negli anni li ho visti sempre rendersi conto con grande ed irreparabile ritardo degli errori compiuti nelle loro scelte solo per non aver seguito un percorso logico sensato.

Oggi proverò a proporvi appunto questo: un percorso logico fatto di due premesse fondamentali, anzi tre, dalle quali deriva una conclusione sulla quale non si potrà che esser tutti concordi.

In sintesi il percorso è questo: partiamo da un confronto su basi fisiche (i limiti fisici...) tra due, anzi tre impianti, individuando le richieste di potenza necessarie per ascoltare decentemente e verificando se queste potenze sono nella realtà sopportabili dai trasduttori. I due/tre impianti saranno di costo simile, per non inficiare il ragionamento.

Partiamo dunque dall'impianto di Bluenote, che impiega due subwoofers amplificati (con 300 watt RMS, ovvero 600 Watt di picco per Sub). Dopo giorni di misure, prove ed ascolti, alla fine lui si è visto costretto ad alzare il taglio tra sub e satelliti (degli elettrostatici Sound Lab) ad una frequenza di poco inferiore ai 200 Hz.

Dunque nel suo impianto la gamma bassa è riprodotta da due woofers da 12"/32cm. in sospensione pneumatica, con un volume posteriore di 50 litri.

Nel prossimo post ne individueremo i limiti prestazionali.

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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 4 aprile 2019, 14:42

Nel post precedente abbiamo visto che l'impianto di Bluenote è composto da due Sub in sospensione pneumatica di 50 litri di volume posteriore.

Ebbene, i limiti fisici di questa configurazione sono illustrati dalla tabella qui sotto, pubblicata sul Journal of AES a corredo del vasto e fondamentale studio di Richard Small dal quale deriva la progettazione di tutti i diffusori dagli anni '70 in poi. Un dato sicuro, quindi.

Immagine

Se dunque andiamo a cercare quale sia il rendimento massimo a 35 Hz (frequenza di taglio dell'impianto di Bluenote) e per un volume posteriore di 50 litri, troviamo che il limite fisico di questo rendimento è di appena lo 0,35 per cento. SI'... avete letto bene... zero-virgola-trentacinque !!!

Ovviamente un woofer tagliato più in alto potrà essere più efficiente, ma se lo equalizziamo per farlo scendere fino a 35 Hz... beh... quel limite è come un muro invalicabile...! (perlomeno in campo emisferico)

Ora confrontiamo questo dato con quello del possibile impianto alternativo: il mio "monovia più sub" descritto qui: viewtopic.php?f=6&t=8509

Il confronto è in qualche modo omogeneo, se si pensa che il costo del mio sistema -comprensivo di elettroniche- è pari a quel che Bluenote ricaverebbe vendendo all'usato il suo impianto, a prezzi stracciatissimi...

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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 4 aprile 2019, 14:43

Notate che io ho utilizzato volutamente le due tabelle di Small, per confrontare le efficienze del Sub di Bluenote e del mio... L'ho fatto per evitare qualsiasi ambiguità o dubbio in materia di tecniche di misura e per fugare qualsiasi dubbio sulla possibilità di trucchetti... ;)

Ora passiamo dunque al Sub del mio impianto con i due monovia come satelliti: è un diffusore reflex di 120 litri di volume interno. Trattandosi di un singolo Sub, il suo ingombro è del tutto simile a quello dei DUE sub di Bluenote, che complessivamente ingombrano 100 litri (più il cabinet).

Ora osservate bene la tabella qui sotto, che mostra i limiti fisici nel caso di diffusori reflex... presa sempre dallo studio di Richard Small.

Immagine

Se ora andate a cercare il punto di incrocio tra la frequenza di taglio di 35 Hz (la stessa, per fare un confronto alla pari) ed il volume interno di 120 litri, scoprirete che IL LIMITE DI RENDIMENTO E' PASSATO DALLO 0,35% ALL'1,9 per cento, aumentando quindi PIU' DI CINQUE VOLTE.

Abbiamo appena dedotto che, a parità di frequenza di taglio e di collocamento, il mio Sub richiede un quinto della potenza dei due Sub di Bluenote. Tuttavia il mio Sub impiega un trasduttore Pro (B&C) da circa 1000 Watt di potenza nominale.

Apriamo subito una piccola parentesi. I sub di Bluenote sono dichiarati per 300 W rms (600 W di picco), per cui per ottenere gli stessi livelli massimi al mio Sub occorreranno 300 x 2 : 5 = 120 Watt appena...

Chiunque abbia un minimo di esperienza in campo HiFi sa bene che inviare 300 Wrms (=600 W di picco) ad un cono da 12"/32cm con sospensioni morbide significa vederlo andare in sù ed in giù di centimetri... con tantissima distorsione...
...mentre i 120 Wrms (=240 W di picco) al mio woofer Pro fanno semplicemente il solletico e non sono certo in grado di farlo distorcere...

Dunque abbiamo già un primo motivo per sospettare che l'impianto di Bluenote parta con due stampelle al posto delle gambe...

Ma per accertare questo senza ombra di dubbi occorre porre sul piatto la seconda premessa fondamentale: quella sui livelli d'ascolto effettivi e sulle potenze realmente necessarie.

Troverete questa seconda premessa nel prossimo post.

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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 4 aprile 2019, 14:43

Nel corso di questi anni io ho pubblicato decine e decine di grafici di VERE misurazioni di livello sonoro (sia di Picco che medio) rilevare sia ascoltando dal vivo che attraverso vari tipi di impianto. Qui sotto riassumerò il tutto con due soli esempi.

Il primo esempio -qui immediatamente sotto- è il grafico dei livelli rilevati a 4-5 metri da una coppia di B&W 800D mentre ascoltavamo in gruppo la "Canzone di Marinella" di de André (con Mina). L'ampli era un Mark Levinson di potenza paragonabile a quella del Burmester di Bluenote. Come potete osservare, la scarsa risoluzione (sic !) di quei diffusori ha spinto ad adottare un livello d'ascolto un po' più alto del consigliabile, per cui i picchi arrivano persino a 112-114 deciBel, in un ambiente di media cubatura.

Immagine

Il secondo grafico -qui sotto- mostra invece i livelli rilevati in Auditorium, ascoltando i Pini di Roma di Respighi, nella Sala Santa Cecilia, a 40 metri dall'orchestra. I picchi raggiungono i 110 deciBel...

Immagine

Naturalmente ci sono brani, come Another Brick in The Wall, dei Pink Floyd, che richiedono almeno 120 dB di Picco, per suonare "emozionanti"... ma per ora ipotizziamo di fare a meno di ascoltarli.

Sintetizziamo questo post dicendo che un livello di picco di almeno 113 deciBel va considerato indispensabile per un ascolto soddisfacente, specialmente se il costo dell'impianto di cui parliamo è superiore ai diecimila Euro. (Per livelli inferiori basta infatti la solita coppia di Indiana Line... :lol: )

Ora fate bene attenzione al prossimo post.

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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 4 aprile 2019, 14:44

Allo scopo di verificare le potenze necessarie, ho eseguito una misurazione combinata assai interessante.

Ho posizionato il mio fonometro a 4 metri dai diffusori e gli ho fatto rilevare il livelli di Picco Lineare ad intervalli di un secondo.

Contemporaneamente ho registrato digitalmente i livelli alle uscite dei finali di potenza di Sub e monovia del mio impianto "piccolo", avendo l'accortezza di calibrare preventivamente la registrazione (effettuata con due sonde bilanciate ed attenuate).

Ho impiegato come brano di Prova proprio "Another Brick in The Wall" dei Pink Floyd perché il suo contenuto di energia alle bassissime frequenze è elevato ma non eccessivo (come invece capita in brani più recenti): in fondo è stato registrato e missato in era analogica...

Questo lo spettro all'uscita del finale dei Sub (in blu) e di quello di uno dei due canali del monovia (in rosso).

Immagine

Ora fate bene attenzione ai numeri che seguono. Il livello di Picco Lineare a 4 metri dai diffusori era di appena 108 deciBel, cui corrispondeva una resa fiacca, rispetto ai 120 e passa dB degli ascolti veramente "Live".

Dal finale del sub venivano erogati 800 Watt di Picco (cioé il massimo per un finale da 400 W rms), ed a quello dei satelliti nientemeno che 12 (dodici !) Watt di Picco (ottenibili da una valvolare da 6 Wrms). Il perché di tanta potenza sui bassi era però spiegabile, vista la grandezza dell'ambiente (250 metri cubi) ed il fatto che il Sub -uno soltanto- era collocato ben lontano da qualsiasi parete, per cui anche equalizzato in basso. Di converso, i satelliti sono efficientissimi (97-98 dB/1W/1m VERI), ed infatti richiedono potenze davvero minime, e distorcono in proporzione pochissimo...

Ora vediamo di trasporre questi risultati all'impianto di Bluenote.

Per tener testa al mio Sub con i suoi due a sospensione occorrerebbero 400 x 5 = 2000 Watt rms di amplificazione in totale, cioè quasi sette volte la potenza dei loro ampli... il che vuol dire che i suoi Sub non arrivano che ad 8 dB meno dei 108 dB della mia prova, QUINDI MENO DI QUANTO OCCORRE PER ASCOLTARE I PINI DI ROMA O LA CANZONE DI MARINELLA...

In realtà a casa di Bluenote è certamente possibile ascoltare questi brani a livelli decenti, sfruttando la eventuale collocazione ad angolo dei due Sub, ma poi questa collocazione la si paga cara perché eccita TUTTE le risonanze dell'ambiente (che il DRC può eventualmente correggere solo in un punto...).

Diversamente, il mio Sub riesce ad operare anche a 3-4 dB in più dei 108 rilevati, raggiungendo e superando le specifiche anche senza ricorrere al supporto dell'angolo e delle risonanze, per cui offrendo una vasta area utile di ascolto. Che potete facilmente verificare all'ascolto...

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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 4 aprile 2019, 16:04

Passiamo ora a confrontare i due satelliti del mio impianto "piccolo" con quelli di Bluenote (le Sound Lab Majestic 545).

I miei satelliti hanno un rendimento di 97-98 dB/1W/1m e richiedono appena 12 Watt di Picco (=6 W rms) per produrre 108 dB a 4 metri, in ambiente.

I satelliti di Bluenote sono 12 dB meno efficienti, per cui richiedono una potenza 16 volte superiore, vale a dire circa 200 watt di Picco (=100 W rms). Il Burmester 911 MKIII eroga appena 3 deciBel in più (su 8 ohm), per cui il livello massimo sarà di 111 dB, APPENA SUFFICIENTE, ma al limite del clipping.

Ora non occorre essere aquile per dedurre che un qualsiasi valvolare SE da 20-25 Watt -con i miei satelliti- straccerà l'accoppiata Sound Lab più Burmester 911 MKIII, non fosse altro per il minore ingombro e quindi la possibilità di più facile (ed ottimale) collocazione...

Ma sin qui abbiamo paragonato un impianto da decine di migliaia di Euro da nuovo, contro i diecimila Euro circa del mio impianto più piccolo... che già si è rivelato dinamicamente superiore ed in grado di operare con potenze tali da non sollecitare minimamente i trasduttori. Quindi con meno distorsione.

Diversamente, l'impianto di Bluenote opererà sempre con il clipping degli ampli bene a portata di transiente...

Ma ora paragoniamo l'impianto di Bluenote con qualcosa che costa più o meno la metà del costo di listino del suo impianto: il mio Poliedro.

Trovate il confronto nel prossimo post.

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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 4 aprile 2019, 17:37

Per operare questo confronto ho ripetuto la misurazione, sia fonometrica che ai terminali degli ampli (mediante registrazione digitale) e sempre con Another Brick in The Wall come brano di prova.

Questa volta i risultati sono da brivido, come lo è l'ascolto anche a livelli decisamente più emozionanti rispetto a quello di prova (che comunque ci assicura dell'assenza di qualsiasi clipping).

I due Sub a tromba di questo impianto (grandi come il Sub reflex del "piccolo", cioé cm. 60x60x40) hanno bisogno di appena 240 W di Picco (=120 W rms) per raggiungere i 108 dB a 4 metri, anzi 5 metri... Ma questa potenza è solo un ottavo di quella nominale dei trasduttori, per cui ci avanzano altri 9 (nove) deciBel di dinamica, spostando il valore di Picco massimo a 108 + 9 = 117 dB... ricordiamolo, in un salone da 250 metri cubi ed a 4-5 metri...! Nella stanza di Bluenote supereremmo dunque i 120 dB di Picco senza alcun rischio di clipping !!!

Ora guardate gli spettri in uscita dagli ampli delle tre vie più basse del Poliedro. Notate nulla...?

Immagine

Quelli di voi che sono più attenti avranno notato che manca l'enfasi sui 40 Hz che serviva a compensare la lontananza dalle pareti nel caso del sub dell'impianto "piccolo"... e questo spiega anche il perché questo sistema suona senza sforzo anche a livelli Live... ed anche con brani di organo o tastiere elettroniche.

Altri avranno notato quanta poca potenza viene inviata alle vie superiori, che sono appunto a tromba, efficientissime...

Infatti al finale dei medio-bassi bastano 8 Watt di Picco (= 4 W rms) per i 108 dB di picco a 4 metri, per cui occorreranno 8 x 16 = 128 W di picco (= 64 W rms) per arrivare ai mitici 120 dB (a 4 metri !).

Meglio ancora per il finale dei medio-alti, cui bastano due terzi di Watt di Picco (= 0,33 W rms) per 108 dB, vale a dire 10 Watt di Picco (= 5 W rms) per 120 dB. Quanto al finale dei tweeters... beh... mi viene da ridere a parlarne...

Prima di porci la domanda fondamentale, vi ricordo che ho sempre riportato le potenze RMS accanto a quelle di Picco, perché le prime sono quelle che vengono indicare nelle specifiche degli ampli, misurati sempre con onde sinusoidali (il cui picco è appunto 3 dB superiore al valore RMS).

La domanda fondamentale, che io rivolgo per primo a Bluenote, è: "Come vuoi che suonino i trasduttori ed i tre finali delle vie superiori, operati a potenze incredibilmente basse ma su trasduttori progettati per non distorcere anche con centinaia di Watt applicati...???"

E' chiaro dunque il perché tutti gli ascoltatori di questi impianti abbiano SEMPRE riferito di un suono limpidissimo, a qualsiasi livello d'ascolto, compresi i 120 dB di Picco...!!!

Banalmente, in questo tipo di impianti sia i finali che i trasduttori possono operare ben lontani dalle loro potenze massime, quindi con pochissima distorsione ed assoluta facilità ad equalizzare (e peraltro non ve ne è nemmeno bisogno).

Infine lo ripeto: un sistema come questo, completo di elettroniche, costa la META' di quello di Bluenote, da nuovo ed intonso...

Saluti
F.C.

Alexmaso69
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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da Alexmaso69 » venerdì 5 aprile 2019, 1:09

Piccola nota per Bluenote: fidati, non è una presa di posizione contro di te e nemmeno un additarti, Fabrizio ha solo preso spunto da una situazione reale per farne un esempio utile per chiunque. È un po’ il suo modo per cercare di spiegare facilmente con argomentazioni tecniche applicate a casi veri. Discutere su qualcosa di reale è più facile perché ti da la possibilità di dimostrare con più credibilità, che è data anche dal fatto che automaticamente ti esponi a un possibile contraddittorio, supportato da documenti o misurazioni, da chi tale sistema lo possiede.
Il che per me è doppiamente apprezzabile.
Comunque rimane valido il mio consiglio, spassionato, di andare da Fabrizio ad ascoltare. È l’unica cosa che potrà toglierti ogni dubbio.

F.Calabrese
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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 5 aprile 2019, 2:00

@Alexmaso69

I risultati di questo studio mi stanno suggerendo di adottare un filtraggio passivo tra i medio-alti ed il tweeter, il quale è peraltro alloggiato all'interno dello stesso cabinet. 8-)

Pilotaggio in corrente... naturalmente...! ;)

Saluti
F.C.

elettro
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Re: Un sillogismo per Bluenote (importante !)

Messaggio da elettro » lunedì 8 aprile 2019, 10:21

Ora non occorre essere aquile per dedurre che un qualsiasi valvolare SE da 20-25 Watt -con i miei satelliti- straccerà l'accoppiata Sound Lab più Burmester 911 MKIII, non fosse altro per il minore ingombro e quindi la possibilità di più facile (ed ottimale) collocazione...
Interessante, e scontato….per un valvolare ...meglio un diffusore a 16ohm...o 8ohm..... so che 16ohm è inusuale ..ma..si potrebbe…?

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