Un aspetto assai delicato dell'HiFi

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Moderatore: F.Calabrese

Rossano
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da Rossano » mercoledì 24 aprile 2019, 18:32

Io caro Fabrizio,
per quel che ti conosco e dunque ti stimo, pur leggendo tutto, scrivo quasi niente, ma da questa marea di discussioni ho ricavato quanto segue.
L'alta fedeltà come un po' di tutti gli hobby è fatta per lo più da "malati" da gente che si sente appagata più per il possesso dell'oggetto che per quello che può dare/fare, in più mi sembra che ci sia gente che non dia valore ai propri soldi....(beati loro o, miseri loro!).
E dunque lo scopo principale dell'impianto non è starsene li seduti a ascoltare la musica ,magari di sottofondo ad occhi socchiusi dopo una giornata di lavoro/incazzature varie, ma bensì accenderlo per andare a sentire se distorce e altri ammennicoli vari.
Da quel che si è visto in fotografie si vedono locali adibiti a questa passione con impianti galattici con fili distesi per terra, senza una minima cura estetica, si vede che le loro mogli non dicono nulla quando vanno a pulirglielo, non gli daranno fastidio questo groviglio di roba.....
Ed in ultimo,mi sembra che molti lettori,si preoccupino di quello che sia la tua filosofia di vita e pertanto giù a dirti come e cosa dovresti fare per realizzare cosa? Fai quel che più ti aggrada, e come ti dissi io qualche anno fa quando ci incontrammo, vai per la tua strada, lascia che gli altri dicano ed abbaino alla luna, l'importante è che tu non gli dia mai suggerimenti per migliorare la loro pochezza in questo campo.
Strana cosa l'alta fedeltà, posto,dove gente trafficona senza arte ne parte,si improvvisa ad essere qualcuno senza meriti e lo dico da piccolo esperto in meccanica, dove se non sei ben più che preciso in quel che fai, ti ritrovi a spazzare per terra, altro che storie.... per cui più vi leggo e più sono convinto della mia scelta fatta anni,fa in cui fatto l'impianto che mi soddisfaceva, smisi di correre dietro a chissà che ed ancora oggi mi va bene,magari con tutti i suoi difetti,ma è come un figlio.
E chi ha un figlio sa benissimo che non è perfetto come lo vorremmo noi, ed allora se accettiamo un figlio ,perché non accettare un impianto ad alta fedeltà?
Chiudo salutando tutti e Buon 25 aprile
Rossano

F.Calabrese
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 24 aprile 2019, 18:49

Bellissimo post il tuo, Rossano.

Grazie per gli auguri, che ricambio ed estendo a tutti.
F.C.

luca4
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da luca4 » mercoledì 24 aprile 2019, 21:31

F.Calabrese ha scritto:
mercoledì 24 aprile 2019, 9:56
Una piccola divagazione sul tema, tanto per prendere il caffé insieme...

Chissà perché questa mattina mi è venuto in mente il gioco degli scacchi: un mio grande amore da ragazzino.

Quando si gioca a scacchi, le possibilità di vincere sono tanto maggiori quanto meglio si riesce a comprendere la strategia dell'avversario, prevedendone le mosse.

Quando l'avversario è molto esperto è paradossalmente più prevedibile, perché conosce alcuni schemi canonici e tende ad impiegarli.

Diversamente, quando l'avversario è un novizio -ma molto intelligente- le sue mosse diventano imprevedibili... fino al punto di renderne impossibile qualsiasi anticipazione.

Ora voi mi direte: cosa c'entra tutto questo con l'Alta Fedeltà...?

C'entra... c'entra...!

Prendiamo ad esempio il tipico appassionato altospendente, che ha in casa uno scaffale pieno di pre e finali Mc Intosh o Audio Research, ma magari ascolta con una coppia di vecchie Tannoy o con due B&W.

Ebbene... la mossa logica che ci si attenderebbe da un appassionato del genere sarebbe quella di cambiare diffusori e rendere definitivo l'impianto, visto che in materia di elettroniche c'è davvero assai poco di nuovo all'orizzonte. O perlomeno nessun cambio di pre o finale potrà mai garantire risultati talmente migliori da giustificare l'inevitabile spesa. E' anche vero che tenere per sempre le vecchie B&W può essere una pessima idea, se le sospensioni in gomma iniziano ad irrigidirsi o si sfarinano (quelle in foam...).

Dunque la mossa logica -da parte mia- potrebbe essere quella di proporre a questo tipo di appassionati un sistema di diffusori che metta a loro agio le loro elettroniche e che sia configurato in modo di garantire qualche decennio di ottimi ascolti. Il "due vie serio" era esattamente questo diffusore.

Il caso di Bluenote mi ha fatto riflettere come pochi, sul fatto che non è assolutamente vero che gli appassionati seguano percorsi lineari, per cui proporre loro qualcosa di logico e di conveniente potrebbe essere la mossa sbagliata.

Anche i molti ed utili consigli che ho letto in questo ed altri thread di questi giorni mi hanno fatto riflettere.

Fateci caso: in pressoché tutti i commenti è presente una forte richiesta di "riconoscimento internazionale" più che l'aspirazione a disporre sul mercato di qualcosa di veramente performante ed a costi ragionevoli.

Ma il "riconoscimento internazionale" è sinonimo di "potenziale valore all'usato"... per cui proporre un prodotto in qualche modo definitivo sarebbe una mossa sbagliata, da parte mia. Molto meglio creare un Sito con tante belle foto, un Listino gonfiato ed offerte-sconto a go-go... Un po' come Divani & Divani...

Mettetevi nei miei panni: per un professionista una prospettiva del genere è una specie di incubo...! :lol:

Saluti
F.C.

P.S.: Questa mattina ho completato le simulazioni di un piccolo ampli a valvole dalle caratteristiche veramente eccezionali in condizioni di sovraccarico. In pratica non distorce mai se non con armoniche di bassissimo ordine, anche venti deciBel oltre il massimo livello in ingresso. Ed ha l'uscita in corrente... ;)
Ragionaci un attimo ...
Un appassionato non cerca oggetti dall'estetica curatissima , cambiandoli freneticamente.
Un appassionato cerca di comporre un impianto che suoni bene (o anche semplicemente come
piace a lui ...) , cerca di ottimizzare l'ambiente di ascolto e poi si gode per anni la musica .
Invece quello dipinto da te magari non solo colleziona e cambia oggetti esteticamente affascinanti
ma poi si rifiuta di attrezzarsi con piccole modifiche ( e magari un tecnico competente ) per
ottimizzare la sala dove ascolta ( e si può fare pure senza far diventare la sala una specie di garage...) .
Quelli se non studi design non saranno mai tuoi clienti .
Il riconoscimento nazionale e altro sei tu che lo chiedi , che tu te ne renda conto o meno , traspare
da tanti tuoi commenti e soprattutto dalle infinite critiche e lagnanze (non importa se giustificate o
meno , in ogni caso il messaggio che dai è quello :"riconoscetemi i meriti che mi spettano , quelli che
mi avete sempre negato ") .
Quindi le nostre esortazioni sono figlie di un unico padre : tu .
Se pensi troppo ti spiazzi da solo , perchè in tutti i giochi complessi le mosse dell'avversario sono
infinite . Ma qui non devi vincere tutte le partite , per guadagnare te ne bastano poche , per
affermarti di più ma non la maggioranza o la totalità , solo un numero più cospicuo .

tola
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da tola » mercoledì 24 aprile 2019, 23:47

Trovo inutile volere cambiare il modo di ragionare in tema di marketing a Fabrizio, anche io penso potrebbe fare di più, ma chi se ne frega! Il giorno in cui vorrò investire 20.000 € in un impianto definitivo lo andrò a trovare, se sarò soddisfatto comprerò altrimenti mi rivolgerò ad altri. È così per tutto Hifi compresa....

F.Calabrese
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 25 aprile 2019, 0:50

tola ha scritto:
mercoledì 24 aprile 2019, 23:47
Trovo inutile volere cambiare il modo di ragionare in tema di marketing a Fabrizio, anche io penso potrebbe fare di più, ma chi se ne frega! Il giorno in cui vorrò investire 20.000 € in un impianto definitivo lo andrò a trovare, se sarò soddisfatto comprerò altrimenti mi rivolgerò ad altri. È così per tutto Hifi compresa....
Finalmente qualcuno riesce a sintetizzare in tre righe il contenuto di cento post...

Grazie !!!

Saluti
F.C.

Gios
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da Gios » venerdì 26 aprile 2019, 3:05

tola ha scritto:
mercoledì 24 aprile 2019, 23:47
Trovo inutile volere cambiare il modo di ragionare in tema di marketing a Fabrizio, anche io penso potrebbe fare di più, ma chi se ne frega! Il giorno in cui vorrò investire 20.000 € in un impianto definitivo lo andrò a trovare, se sarò soddisfatto comprerò altrimenti mi rivolgerò ad altri. È così per tutto Hifi compresa....
Caro Tola,
…e se l'anno successivo all'acquisto il Calabrese dovesse salutare con gioia questo mondo ed il tuo impianto avere un problema, cosa faresti tu?
Lo butteresti nel cesso e aspetteresti di avere nuovamente 20k€ da dare ad un altro guru senza progetti industriali, né "ragazzi di bottega" capaci di garantire continuità nel tempo ai suoi prodotti?

Da un artigiano senza "Piano B" posso acquistare un divano, un mobile intarsiato a mano, un quadro o altro oggetto artistico, non un prodotto "tecnologico" di cui nulla viene fornito come documentazione di supporto(*)!

/Gio

(*) a meno di accettare il rischio di subitanea obsolescenza in caso di default/dipartita dell'artigiano

Gdg
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da Gdg » venerdì 26 aprile 2019, 9:29

Gios ha scritto:
venerdì 26 aprile 2019, 3:05
…e se l'anno successivo all'acquisto il Calabrese dovesse salutare con gioia questo mondo ed il tuo impianto avere un problema, cosa faresti tu?
Un caro amico confida a G.:
"Ho incontrato una donna splendida, bella, intelligente, di salute perfetta e con un buon lavoro. Ed al contempo é modesta, operosa, onesta. Ed é innamoratissima di me. E' la donna dei miei sogni, sarà l'angelo custode dei nostri figli ed il mio sostegno quando sarò in difficoltà. Ma ho paura a sposarla, perchè tra un anno potrebbe morire in un incidente o rimanere invalida per sempre".
Risponde G.:
"Fai bene. Meglio sposare una donna mediocre, infedele, gretta ed approfittatrice. Le dovesse succedere un incidente? se muore meglio, altrimenti la rabberci alla meglio e poi divorzi senza troppi scrupoli. Anzi, meglio che tu non non la ami troppo, così puoi lasciarla quando vuoi senza troppi rimpianti e cercartene un'altra."
-
Alcune considerazioni a latere:
* Il buon Dio (o chi per Lui), non fornisce garanzie sulle sue creazioni. Pur essendo l'unica tipo di garanzia di cui avremmo realmente bisogno.
* Probabilmente il G. della mia storiella non ha mai incontrato la donna dei suoi sogni. Oppure l'ha incontrata ma era distratto. O, peggio ancora, non è stato in grado di capire che era la sua donna ideale.
* Un matrimonio è un investimento. Un divorzio è un fallimento. Entrambi costano cari.
Saluti

Giovanni

Gios
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da Gios » venerdì 26 aprile 2019, 10:44

Gdg ha scritto:
venerdì 26 aprile 2019, 9:29
Gios ha scritto:
venerdì 26 aprile 2019, 3:05
…e se l'anno successivo all'acquisto il Calabrese dovesse salutare con gioia questo mondo ed il tuo impianto avere un problema, cosa faresti tu?
Un caro amico confida a G.:
"Ho incontrato una donna splendida, bella, intelligente, di salute perfetta e con un buon lavoro. Ed al contempo é modesta, operosa, onesta. Ed é innamoratissima di me. E' la donna dei miei sogni, sarà l'angelo custode dei nostri figli ed il mio sostegno quando sarò in difficoltà. Ma ho paura a sposarla, perchè tra un anno potrebbe morire in un incidente o rimanere invalida per sempre".
Risponde G.:
"Fai bene. Meglio sposare una donna mediocre, infedele, gretta ed approfittatrice. Le dovesse succedere un incidente? se muore meglio, altrimenti la rabberci alla meglio e poi divorzi senza troppi scrupoli. Anzi, meglio che tu non non la ami troppo, così puoi lasciarla quando vuoi senza troppi rimpianti e cercartene un'altra."
Alcune considerazioni a latere:
* Il buon Dio (o chi per Lui), non fornisce garanzie sulle sue creazioni. Pur essendo l'unica tipo di garanzia di cui avremmo realmente bisogno.
* Probabilmente il G. della mia storiella non ha mai incontrato la donna dei suoi sogni. Oppure l'ha incontrata ma era distratto. O, peggio ancora, non è stato in grado di capire che era la sua donna ideale.
* Un matrimonio è un investimento. Un divorzio è un fallimento. Entrambi costano cari.
Già, una persona in Italia se non la mette tutta "sul calcio", la mette sulle "femmine"...
Il buon Fabrizio, ha scelto una strategia progettuale e di porsi che si può apprezzare o criticare ma FC, di per certo, non ha bisogno di G. vari che lo difendano, a prescindere, con paragoni da uomo ragno..
Siccome "l'uomo é artefice del proprio successo" saranno i risultati a dire se FC ha fatto bene oppure no!
Per il momento —e per quel che riguarda l'ambito Home (nel Pro invece ha già ben dato!)— sembrerebbe una strategia perdente e non credo sia solo un problema di "mafietta" che lo denigra e boicotta.
Se solo 1 o 2 persone all'anno si fanno fare ad hoc un sistema da FC con 3'500€ di componenti e 16'500€ di "progetto", un motivo ci sarà pure...(*)
Io ad esempio preferisco girare per sale da concerto (Classica) che inviatare aici a casa ed ascoltare lo stereo da 20k e, visto che gli abbonamenti e i biglietti spot mi costano meno di 2'000€/anno, potrò "godere" di "Musica Reale" per dieci anni con i 20'000€ di cui si é parlato.
In termini di parafrasi assurde, come la tua, sostituisci la Musica Reale con le "femmine" () e la musica riprodotta con le "bambole gonfiabili" poi cala i calzoni, divertiti e alla fine parlami dei risultati, probabilmente identici ma, per certo, con soddisfazioni ben differenti...

(*) raddoppia e triplica pure le due cifre, la sostanza non cambia e lo stesso vale per i vari CESSaro (nomen omen), etcetera...

/Gio

F.Calabrese
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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 26 aprile 2019, 11:26

Gios ha scritto:
venerdì 26 aprile 2019, 3:05
Caro Tola,
…e se l'anno successivo all'acquisto il Calabrese dovesse salutare con gioia questo mondo ed il tuo impianto avere un problema, cosa faresti tu?
Lo butteresti nel cesso e aspetteresti di avere nuovamente 20k€ da dare ad un altro guru senza progetti industriali, né "ragazzi di bottega" capaci di garantire continuità nel tempo ai suoi prodotti?...
Fatti i dovuti scongiuri, ti rispondo che sbagli alla grande... 8-) :D :lol:

Ti spiego il perché: io utilizzo da 30 anni trasduttori B&C, che sono pressoché indistruttibili per gli impieghi domestici, ma che possono essere rimandati in fabbrica per averne di identici anche moltissimi anni dopo la cessazione della loro produzione. Al contrario, le varie aziendine che producono diffusori tower laccatissimi impiegano wooferini fragili e prodotti in piccole serie, difficilmente reperibili: provate a cercare in giro un woofer o un tweeter di quei tanti diffusori venduti si e nò in tre coppie... e poi ne riparliamo !

Inoltre i miei diffusori sono tipicamente carichi resistivi, per cui perdonano molto in termini di sostituzione dei trasduttori con altri anche eventualmente diversi, mentre i normali diffusori a sospensione e reflex richiedono tassativamente trasduttori con quella frequenza di risonanza e con un cartone di quel peso e risposta in alto...

Infine questo non puoi saperlo, ma tutti i miei sistemi più recenti sono invulnerabili anche alla Corrente Continua, per cui sopravviverebbero anche al caso in cui l'ampli mandasse in uscita una delle tensioni di alimentazione... Brucerebbe l'ampli, prima del diffusore...!

Ai miei clienti io comunque fornisco una documentazione completa delle regolazioni dei DCX e del resto, quando non si tratta di sistemi con filtri passivi (realizzati con condensatori da 450 Vole e bobine solo in aria...).

Siamo alle solite critiche strumentali, che servono solo a giustificare scelte sbagliatissime ed inutilmente costose. Fidati !

Saluti
F.C.

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Re: Un aspetto assai delicato dell'HiFi

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 26 aprile 2019, 11:35

Gios ha scritto:
venerdì 26 aprile 2019, 10:44
...
Se solo 1 o 2 persone all'anno si fanno fare ad hoc un sistema da FC con 3'500€ di componenti e 16'500€ di "progetto", un motivo ci sarà pure...
Beh... in TUTTI gli altri diffusori di quella stessa categoria dovresti aggiungere altri cinquemila Euro per pagare la presenza alle mostre, diecimila per la recensione sulla rivista (per le pagine pubblicitarie senza le quali nisba), ventimila per il distributore ed altrettanti per il negoziante che le scarta e te le fa ascoltare...

Io ricordo ancora la faccia di Mino di Prinzio quando mi rimproverava un possibile costo di diecimila Euro per far funzionare la coppia di Focal Grand Utopia che lui aveva venduto, guadagnandoci almeno quattro volte di più, e lasciandole al cliente con questa risposta... (guardate lo schermo del PC e poi la risposta misurata da me... ancora sotto...)

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Va considerato che Di Prinzio su quel'impianto avrà guadagnato almeno altri 50-60 mila Euro per le elettroniche, mentre io le regalo.

Saluti
F.C.

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